CHIUSI, I GALLI E I ROMANI… LA SPADA DI BRENNO E LA RESA DEL BATTAGLIONE AZOV

CHIUSI – Quando di dice “il sacco di Roma” generalmente si pensa a quello dei Lanzichenecchi di Carlo V, che il 6 maggio del 1527 invasero la città eterna, occupandola militarmente e abbandonandosi poi a mesi di saccheggi e di “anarchia”… Un episodio che fece oltre 30 mila morti tra la popolazione. Ma quello non fu il primo “sacco di Roma”, in precedenza ce n’era stato un altro, ugualmente devastante e pesantissimo, la cui causa scatenante porta il nome di… Chiusi.
Siamo nel 390 a.C. La tribù dei Senoni, popolo gallico di origine celtica, discende la penisola italiana e arrivata nei pressi di Clusium, che si trova lungo il corso del fiume Clanis, importante via d’acqua per rifornire Roma di grano, vino e altre vettovaglie, cinge d’assedio la città per conquistarne la posizione strategica e terre per l’agricoltura. O semplicemente per saccheggiarla. Roma, che vede il rischio di una interruzione di rifornimenti, interviene allora a difesa della città assediata e prova a intavolare negoziati con i Senoni (erano più saggi i romani e i galli che russi e ucraini oggi).
Solo che durante le trattative, i toni si alzano e uno dei legati romani uccide un comandante gallo. I Senoni non la prendono bene, naturalmente, e chiedono al Senato di Roma che consegni loro il colpevole. I Romani rifiutano. E così i gallo-celtici al comando di Brenno non si accontentano di Clusium e vanno ad attaccare direttamente Roma. La circondano, la isolano per 7 lunghi mesi, al termine dei quali la città stremata dall’assedio viene conquistata e saccheggiata. E soggiogata.
Per andarsene e ridare ai romani la libertà, Brenno e i Senoni impongono un pesantissimo riscatto: 1.000 libbre d’oro. Ed è in questo frangente che tra storia e leggenda, avviene uno degli episodi più noti della storia romana, uno di quelli che si studiano fin dalle elementari, perché è un episodio simbolo di come finiscono le guerre e di come sia il vincitore ad avere sempre ragione e a dettare le leggi.
A raccontare il fatto è Tito Livio. Durante le operazioni di pesatura dell’oro da consegnare ai galli, i romani subodorano un trucco nella bilancia e protestano vivacemente. Al che, Brenno sfodera la sua pesante spada e la getta sul piatto dei pesi (da pareggiare con l’oro), rendendo quindi il calcolo ancora più iniquo e pronunciando la celebre frase Vae victis! guai ai vinti! per significare che le condizioni di resa le dettano i vincitori sulla sola base del diritto del più forte.
Che il fatto sia realmente accaduto non è accertato, ma dal testo di Tito Livio (Ab urbe condita) in poi è stato assunto come un paradigma della sopraffazione del più forte nei confronti del più debole, o di chi, in quel momento non è in grado di difendersi… Se sull’episodio della spada possono esserci dubbi, la discesa del galli Senoni è invece accertata. I romani che si fecero uccellare da Brenno in casa propria, dopo non essere stati capaci di difendere neanche la ben più piccola Chiusi non erano ancora la potenza imperiale che diventeranno più tardi con Giulio Cesare e poi Traiano, Augusto, Tiberio e gli altri imperatori e in qualche modo furono anche fortunati, perché la spedizione di Brenno aveva come scopo il saccheggio e il bottino, non la conquista; per questo la storia finì con un riscatto in oro, non con l’occupazione duratura della città… La storiografia romana ci racconta poi che Roma fu “liberata” e che i Senoni furono cacciati, inseguiti e costretti a tornare nella Gallia Cisalpina… ma questa è un’altra storia.
Il “vae victis” di Brenno – vero o no che sia – ci sembra un episodio da ricordare perché chiama in causa Chiusi, ma anche perché ci sembra attuale ed emblematico, in questi tempi di guerra in Europa, mentre il battaglione Azov si arrende dopo 83 giorni di resistenza nei sotterranei dell’acciaieria di Mariupol, mentre i suoi “miliziani” vengono scortati ed evacuati per ora in forma corretta, senza vessazioni, mentre la stampa occidentale non riesce a pronunciare la parola “resa” e ci gira intorno…
Guai ai vinti… è ciò che succede anche nelle guerre attuali, che sono più tecnologiche, ma non molto diverse da quelle tra Brenno e i Romani di 2.400 anni fa.
Pur non avendo alcuna simpatia per quelli del battaglione Azov, siamo contenti che si siano arresi e che abbiano salvato le loro vite. Ci auguriamo che vengano trattati da soldati prigionieri, secondo le convezioni internazionali e nei loro confronti non venga applicata la legge di Brenno. Con una spada gettata sulla bilancia perché sono filonazisti, perché hanno commesso crimini nel Donbass, o perché hanno tardato ad alzare le mani causando morti e distruzioni. Infierire sul nemico battuto è una cosa odiosa. Demonizzare e cercare di umiliare il nemico non è mai la strada buona per arrivare alla pace… E a volte non basta nemmeno pagare un pesante riscatto economico. La pace è un’altra cosa.
m.l.
Mi trovi d’accordo, ma parimenti dopo il discorso che condivido credo che occorra dire ciò che è passato dentro le istituzioni ucraine le quali hanno manifestato la volontà di dichiarare eroi codesti nazisti (l’hanno già fatto e dichiarato per la verità giorno or sono ) e da questo fatto si vede come siano diverse le concezioni di chi critica a senso unico (i media che hanno minimizzato l’aspetto della resa che ha un significdato non solo militare ma di natura etica e civile,come hanno significato le violenze ed i massacri di ambedue le parti in conflitto che ci hanno mostrato i media in occidente e da qui si vede e si capisce subito le verità celate che celate non possono essere come quelle raccontate di quel popolo che ha subìto l’invasione e la guerra della Russia nel senso che nessuno abbia fatto vedere in 42 milioni di abitanti che sia contrraio alla politica del governo zelensky perchè sono tutti patrioti ed eroi…).Ma via, un po’ di ragionamento almeno serio non guasterebbe.Detto questo è chiaro che i prigionieri debbano essere trattati da prigionieri secondo le convenzioni internazionali che sono in vigore da decenni ma che la maggior parte delle volte non vengono rispettate, perchè come hai già detto tu vale la legge del più forte e di fronte a questo tutto il mondo civile che si ”indigna” di fronte al trattamento disumano riservato ai prigionieri non si indigna affatto di ciò che hanno fatto tali squadroni all’INTERNO DI UN ESERCITO DI STTAO ISTITUZIONALMENTE FACENTE PARTE DI UNO STATO COME QUELLO UCRAINO E DIPENDENTE QUINDI DAL SUO GOVERNO,liquidandole e pensando con la concezione che tanto quelle sono briciole che passano subito nel dimenticatoio, anzi prima della guerra pochi sapevano di tali eccidi e allora queste sono cose minori che si possono perfino non annoverare. Ricordo che il mondo occidentale e l’Unione Sovietica nella seconda guerra mondiale inorridìrono quando furono liberati campi di sterminio nazisti ma anche quelli della Birmania occupata dai giapponesi dove erano prigionieri Inglesi ed Americani.Oggi grazie al mondo globalizzato, l’informazione pilotata assume un carattere tale da non procurare all’interno dei singoli paesi belligeranti la reazione dell’opinione pubblica. il Vietnam ha fatto storia e gli Americani soprattutto hanno strategicamente e politicamente evitato che tutto questo ricada e pesi all’interno del loro paese perchè l’opinione pubblica deve sapere solo quello che è dato di sapere e così anche in tutto il mondo occidentale(vedi Guerra dell’Irak per esempio dove non sono ricaduti nella trappola mediatica che liberalizzava le informazioni) ma soprattutto anche nelle guerre d’Africa (Angola, Mozambico,Tanzania,Ciad ecc. ecc. Leggendo qua e là le informazioni sul web riguardo ai fatti dell’acciaieria Azovstal si nota proprio la tendenza a far aumentare la paura da parte di tutta l’opinione pubblica ed influenzarla in maniera tale da avvicinare le intenzioni di chi legge al concetto di protezione di ”quegli eroi” che purtroppo per chi hanno ucciso,tali ”eroi” sono stati solo gli esecutori materiali, perchè come sempre le responsabilità morali e politiche di tutto questo risiedono in altri luoghi, che sono poi quei luoghi che diventano partigiani ed oggetto della nostra difesa mediatica e politca contro l’invasore come abbiamo sentito e continuiamo a sentire il ritornello della divisione del mondo in due: invasi ed invasori come se uno si alzasse al mattino e decidesse di entrare in casa di un altro.In tali analisi non pesa nulla, sono analisi tagliate con l’accetta in cui non si distinguono mai le ragioni dell’altro, poi ipocritamente i governi urlano chiedendo gli incontri pacificatori e diplomatici,ma prima dove erano questi rispettosi degli interessi di tutti ? Le politiche di ognuno sono politiche costruite da molto tempo e quindi non ci facciamo prendere la mente che sugli avvenimenti brutali e materiali come è la guerra che su di essa non pesino i calcoli politici di ognuno,non solo di coloro che la guerra la conducono sul terreno materiale, ma anche di tutti i sistemi di alleanze ed è palese che così sia.Concludo dicendo che ciò che fà gola all’Occidente è il poter mettere le mano sulle risorse della Russia avendo un governo in qualche modo morbido e vassallo che possano manovrare a piacimento, come sempre è stato e come sarebbe stato per Putin se fosse entrato a Kiev di sicuro.Quindi guerra per me vuol dire rendere imbelle ciò che viene considerato un avversario e fare come fece Brenno che si avvalse di un atto di forza.Ecco perchè la guerra è il comportamento che avviene quando la ragione cede il passo alla violenza. Ma violenza è anche quella per la quale la guerra prenda piede e si affermi e questo mi sembra che non venga mai preso in considerazione poichè si guarda agli effetti ma non alle cause, ed allora in tutti i casi con tali metodi siamo tutti perdenti e perdiamo di vista quela realtà che sono chi adopera la violenza non vede e non vuole vedere.E’ qui che occorre cambiare, altro che mandare le armi e spingere affinchè altre nazioni come Finlandia e Svezia vadano a rinforzare le mura del nostro castello o pensiamo proprio che tali decisioni non siano prese col peso politico,economico e militare di chi conduce la nostra automobile chiamata Nato ? Ecco la vera faccia-ma sono mie idee- di chi la pace non la cerchi e ci pieni tutti i giorni il cervello di impressioni che non sono altro chè il giuoco di una parte sola…e non mi sembra che tutto questo possa portare al bene nostro.
Carocarlo, quindi gli Italian8,attraverso il Ducetto Draghi, hanno finanziato,armato e appoggiato dei Nazisti ?
Allora si sapeva o no che erano Neo-nazisti ?
Ti appoggiò quando dici che abbiamo ampiamente parteggiato e sostenuto una solo parte tra i due contendenti,sensa sapere un c…o,di come erano andate le cose, aldilà del dissenso verso la guerra,qualsiasi guerra,intrapresa da qualsiasi stato mondiale !
L’ho detto e l9 ripeto,se non fosse stato dato l’ appoggio degli USA, no ci sarebbero stati ” decinaia ” di morti ! Come al solito per gli USA questa guerra è servita e,purtroppo serve, per testare le armi moderne !
Carocarlo, l’è tutto sbagliato ! L’è tutto da rifare !!
che quelli del battaglione Azov sono neonazisti si sa dal 2014. Ci sono decine di interviste video, filmati, dichiarazioni, inchieste dei tribunali internazionali che lo attestano. Certo che l’occidente, Italia compresa ha finanziato e armato anche questi figuri, in quanto “resistenti ucraini”. Anche dalla parte russa ci sono forze e reparti militari ultranazionalisti, fascistoidi e suprematisti, quindi non si tratta di stare con gli uni o con gli altri. Però la resa degli Azov e il trattamento per ora riservato loro dai Russi fa sperare in un qualche spiraglio per la pace…
Si direttore,mettila come ti pare ma, Draghi,( solo Draghi non gli Italiani ) ha appoggiato i neo-nazisti finanziati e aizzati da BIDEN ( per conto di SOROS) !
Abbiamo fatto un danno incalcolabile che pagheremo per molti anni !
X Marco Lorenzoni.Anche sul trattamento loro riservato ci andrei molto cauto. Intanto ci sono a testimonianza del trattamento organizzazioni internazionali quali la Croce Rssa ed altre e quindi la loro condizione è sotto gli occhi del mondo e quindi sono obbligati a far vedere che sia loro riservato un trattamento in qualche modo ”umano” così mi sembra ma poi quando tutto sarà passato che pensi che i russi od i separatist del Donbass diano loro qualche medaglia? Una cosa sono i mercenari ceceni chiamati dalla Russia a far carne da cannone ed una cosa sono queste formazioni come la Azov incorporate nell’ufficialità dell’esercito, -cosa questa che quanto all’espletamento della violenza non fà molta differnza se non quella che il Battaglione Azov è formato da nazisti impastati di quella cultura(chiamiamola tale….) che viene dalla fine degli anni ’30 quando la Russia Sovietica si prese la Carelia per salvaguardare i propri confini ma non solo questo ma che furono favorevoli ad aprire le braccia alle SS tedesche che invasero l’Ucraina prestando il fianco ad imporre un governo che si appoggiava sulla punta delle baionette naziste che si macchiò insieme alle truppe hitleriane di poco meno di 8 milioni di morti.Non mi sembrerebbe che tali cifre siano le stesse di quelle fatte fare agli ucraini dai russi quando respinsero i tedeschi nel 1942-1943 e dopo tali date dai loro confini. E’ che gli ucraini oggi a forza di subire la propaganda occidentale queste cose se le ricordano poco, tant’evvero che se non erro ben 4 ministri del governo Zelensky sono od erano(adesso non sò più cosa sia successo con la guerra) al governo da parte della destra Ucraina.Il dualismo che si espande in queste vicende della guerra che vediamo mi sembra che renda ciechi e che faccia proferire frasi d una genericità sconvolgente perchè il ”cerchiobottismo” in tal caso è l’arma che si preferisce quando ci riferiamo a frasi generiche che sfido chiunque a poter contestare come sono i concetti della pace, solo però che qui si tratta- e mi sembra che possa essere chiaro a tutti- di una guerra non della Russia contro l’Ucraina ma della NATO contro la Russia per mezzo dell’Ucraina, consegnandogli bastoni tali da infliggere colpi che alla Russia rischiano di vederla nel tempo soccombere,perchè circondata, perchè ai suoi confini si formano forze ostili che obbligano la Russia ad armarsi ed ad investire le sue risorse sulle armi, provocando all’interno una destabilizzazione.Mi ricordo le parole del Presidente americano Wodrow Wilson e ne scopro nei fatti odierni la loro significativa attualità-semmai qualche anima benevola potesse pensarla diversamente-pronunciata attualmente dalle parole di Biden e degli strateghi del Pentagono: …quando questa guerra sarà finita, li costringeremo a pensare come noi,anche perchè,fra l’altro,in quel momento saranno finanziariamente nelle nostre mani”.Solo da queste parole, attuali come quelle di un secolo fa, senza nessuna remora, si può capire da dove venga la ragione della guerra e chi le ragioni- appunto- le produca.e guarda caso che Wilson era appartenente al Partito Democratico come è dello stesso partito Biden e questo secondo me non è casuale proprioi per molti motivi che sono quelli che anche un secolo fa spingevano i colossi delle multinazionali che anche allora esistevano negli stati Uniti a poggiare il pedale sul Partito Democratico perchè era quello che consentiva all’interno molta più pace sociale aprendo al multirazismo ed alle classi meno abbienti mentre verso l’esterno si realizzava la spinta imperialistico-economica che consentiva ai colossi di diventare monopoli. Con tutte le differenze dell’oggi, fondamentalmente c’è qualcosa di diverso su quale sia la natura del motore delle questioni ?
Ci fù un mio altro intervento che seguì all’elezione di Biden a Presidente degli Stati Uniti sul tuo giornale, che precognizzzava tale impostazione ed i fatti puntualmente come si vede avvengono e come chi dice ” segui il flusso dei soldi se vuoi trovare il colpevole” basterebbe fare i conti a chi abbia finanziato maggiormente la campagna del Partito Democratico, prima della Clinton poi di Biden e guarda caso i conti gli americani li sanno fare quando dicono che dietro questi-conti alla mano-vi siano i maggiori colossi ai quali poi va firmata la cambiale che passano a riscuotere.Una di queste è senza alcun dubbio quella relativa all’Ucraina. Il fatto poi che ”Democratico” si chiami anche il PD e pur essendo quello fra i partiti più lanciati all’invio delle armi,sembra semprepiù un facente ”ragazzo di bottega” che emette parole che sono il segno di una incapacità sempre più profonda ad amministrare e far parte di un governo che alla fine perdendo pezzi rischia di squagliarsi come neve al sole….ma le risorse dell’italia-lo si sà-sono infinite e chissà se anche questa volta il democratico cristiano Presidente Mattarella chiamerà al capezzale dell’Italia qualcuno che le elezioni le farà saltare.Sarebbe una novità ?Tant’evvero che per l’establishment come è d’uso passano con disinvoltura gli inaffidabili di prima diventando affidabili quasi immediatamente come è stato per il partito di Di Maio e come probabilmente sarà per quello della Meloni, ma chi decide tutto questo è sempre il solito connubio di interessi che stà molto attento a rimanere dentro quel solco che chiamano essi stessi con la definizione di ”difesa della libertà” ed il popolo li vota.Chissà di quali libertà sono paladini, di certo e sicuramente di quella che uno possa dire ciò che voglia e scriverlo -come del resto non succede in Russia-ma quando è al dunque vorrei che si riflettese su quali siano le differenze che sono comuni a tutti i sistemi ed a tutti paesi per i quali se si ha e si possegga si è liberi,ma al contrario se non si ha e non si possegga, liberi non si sia.Oppure bisogna intendersi perchè tale concetto non è che sia molto chiaro ?
Carocarlo,proprio così! Vedrai che faranno saltare le elezioni del 2023, sarà richiamato u t.d.c. come Monti che ci toglierà le ultime gocce di sangue !..questa è la democrazia moderna secondo Mattarella,Letta,Napolitano,non andremo alle elezioni finché i sinistri
non saranno sicuri di vincere : ce lo chiede la DEMOCRATICISSIMA Europa !
Intanto noi siamo sempre più nella m…a ,fino al collo ! Speriamo non suoni la campanella e qualcuno dica : tutti sotto ,la ricreazione è finita !