NO AL RIARMO E STOP AL GENOCIDIO A GAZA: VENERDI’ E SABATO SIENA E PERUGIA SCENDONO IN PIAZZA. NOI CI SAREMO

NO AL RIARMO E STOP AL GENOCIDIO A GAZA: VENERDI’ E SABATO SIENA E PERUGIA SCENDONO IN PIAZZA. NOI CI SAREMO
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A SIENA ANCHE IL PD COMINCIA A DESTARSI DAL TORPORE. E ADERISCE INSIEME ALLA SINISTRA

SIENA – Mentre in tutto il mondo si parla di pace, guerra, riarmo, dazi commerciali che sono anch’essi un modo per fare e farsi la guerra, mentre a Gaza continua il genocidio del popolo palestinese, ormai avviato alla soluzione finale, mentre i coloni israeliani spalleggiati dall’esercito di Tel Aviv  prima pestano a sangue in strada, poi arrestano e sequestrano il regista palestinese Hamdam Ballal, premio Oscar per “No other  land”, lo tengono una notte al freddo picchiandolo ancora, rilansciandolo vivo solo per il timore della reazione del bel mondo e degli stessi americani, principali sostenitori di Netanyahu, l’ex segretario nazionale del Pd Dario Franceschini se ne esce con una proposta rivoluzionaria e dirompente. Squarciando, dice lui, un velo di ipocrisia: dare ai figli solo il cognome della madre, come risarcimento di una ingiustizia secolare nei confronti delle donne. La cosa in sé potrebbe anche essere un’idea. Ma l’effetto reale è quello dell’ennesimo tentativo di sviare il dibattito, di parlare d’altro, come ha fatto Gorgia Meloni con il Manifesto di Ventotene. Franceschini ha fatto insomma come facevamo noi da ragazzi quando si giocava a pallone nel campetto e se si metteva male qualcuno buttava la palla fuori, ma lontano, giù per per il dirupo che costeggiava il campo e poi tutti in mezzo agli spini a cercare quell’unico pallone, fino a che non faceva buio e si rimandava la partita all’indomani…

Per fortuna oltre Franceschini, c’è anche un altro Pd, che seppure a fatica, comincia a prendere posizione anche sul genocidio a Gaza e Cisgiordania e contro il riarmo. Il Pd di Siena per esempio ha diffuso un documento che è ancora abbastanza bipartisan sulla questione israelo-palestinese e non definisce genocidio ciò che sta avvenendo a Gaza, ma si conclude assicurando l’adesione del partito ad ogni iniziativa sul tema.

E alcuni segretari locali hanno accompagnato la pubblicazione e l’invio del comunicato con il volantino di una manifestazione-fiaccolata per la pace che si terrà venerdì 28 alle ore 17,30 a Siena (dalla Lizza a Piazza Salimbeni) la cui parola d’ordine è “PALESTINA: STOP AL GENOCIDIO”. Una iniziativa convocata dal basso, da alcune associazioni come Arci e Anpi, sodalizi volontaristici, centri culturali, ma anche Cgil, Sinistra Italiana, M5S. E pure il PD. Questo il documento del Pd senese:

A seguito della rottura della tregua sulla Striscia di Gaza, che negli ultimi raid aerei, ha portato alla morte di oltre 700 persone, molte delle quali bambine e bambini, che si aggiungono alle altre quasi 50.000 vittime dall’inizio del conflitto,il Partito Democratico di Siena condanna la ripresa dei bombardamenti su Gaza e le dichiarazioni del primo ministro israeliano Netanyahu (“D’ora in avanti, Israele agirà con una forza crescente contro Hamas e i negoziati avverranno solo sotto il fuoco”), chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina sotto la guida della legittima autorità Palestinese, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele, per preservare la realizzazione dell’obiettivo di “due popoli, due Stati”;
Chiede il sostegno al piano arabo per la ricostruzione della Striscia di Gaza ed ogni iniziativa diplomatica volta ad assicurare il rispetto della tregua e un reale rilancio del processo di pace;
chiede l’immediata liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani dei terroristi di Hamas, responsabili del vigliacco attacco del 7 ottobre 2023;
chiede a tutte le autorità ad ogni livello di lavorare per la protezione dei civili e per la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, per il rispetto della tregua in Libano e per scongiurare il rischio di futuri attacchi da parte di Hezbollah e Iran, nonché le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele e, infine, affinché siano rispettate le risoluzioni delle Nazioni Unite;
Aderisce ad ogni iniziativa in sostegno di questi pronunciamenti. 

Par di capire che almeno alla spicciolata una fetta di Pd parteciperà. Alla nostra redazione il volantino è stato recapitato dalla segretaria Pd di Chiusi Simona Cardaioli. Ci è sembrato un messaggio positivo. Incoraggiante. Che suggella l’adesione.

La fiaccolata di venerdì 28 a Siena precede di 22  ore la manifestazione convocata anche questa dal basso da varie associazioni che si terrà a Perugia sabato 29 dalle ore 16,00 in Piazza Birago. Il manifesto è altrettanto chiaro: “L’Umbria della pace contro il riarmo. stop al genocidio a Gaza”. In questo caso tra i promotori troviamo l’Associazione Art.21, il M5s Umbria, Rifondazione Comunista, il Pci Umbria, il coordinamento Pace Terra e Libertà per l’Italia centrale, Micropolis, alcune sezioni Anpi, l’associazione Disarma, l’Associazione Italia-Cuba…

Si tratta in tutti e due i casi (Siena e Perugia) di manifestazioni un po’ meno informi, meno ambigue, di quella convocata da Michele Serra il 15 marzo a Roma in piazza del Popolo. In entrambi i casi la gente in piazza chiederà non la difesa comune europea, o il riarmo necessario, ma di farla finita con le armi, con le guerre e con il genocidio a Gaza. Tutto molto più chiaro. Noi siamo d’accordo con questa impostazione e diamo dunque la nostra adesione come primapagina ad entrambe le iniziative. Essendo primapagina una testata di confine (a cavallo tra Umbria e Toscana) invitiamo i nostri lettori a partecipare, a seconda della vicinanza e comodità, alla fiaccolata senese o alla alla manifestazione di piazza Birago a Perugia e faremo il possibile per essere presenti ad entrambe.

m.l.

 

 

 

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