NEL NOME DI LARS DIO DEL ROCK, CHIUSI SI PREPARA ALL’INVASIONE

CHIUSI – Ci siamo quasi. La “gioiosa macchina da guerra” del Gruppo Effetti Collaterali, in sigla GEC, è già in moto. Ai giardini pubblici di Chiusi Scalo si fanno gli ultimi ritocchi alle strutture, si monta il palco, si stivano i barili di birra, si piazzano qua e là le balle di fieno che faranno da “seduta” per gli spettatori meno giovani.

Dai manifesti il demoniaco Lars, dio etrusco e chiusino del rock, fa le boccacce stile Mick Jagger. E irriverente com’è e come si conviene ad una divinità della musica del diavolo, quest’anno andrà a invadere anche territori altrui. Una delle novità dell’edizione n.11 del Lars Rock Fest di Chiusi sarà infatti una incursione mattutina fuori dal “recinto” del festival, precisamente nell’Orto Vescovile, pertinenza della cattedrale di San Secondiano nel centro storico. Un matinée con concerto di Any Other alle 10,00 del mattino di sabato 6. Con possibilità di visita, prima del concerto, del Labirinto di Porsenna. Iniziativa, questa, che chiude il cerchio dei “Suoni dal labirinto” la mini rassegna che il GEC ha organizzato la scorsa primavera con concerti in luoghi insoliti e siti archeologici a Chiusi, a Sarteano, a San Casciano Bagni (per informazioni e prenotazioni: info@assogec.it). Ma veniamo al festival vero e proprio che prenderà il via Venerdì 5 luglio e si concluderà domenica 7.
Gli americani Crocodiles e gli inglesi Benefits sono i due headliner della giornata inaugurale (5 luglio), con gli italiani The Stands, come terza band dellas serata.
Sabato 6 lugliosul palco saliranno gli irlandesi Gilla Band e i britannici Ditz
con gli italiani Flame Parade come band di appoggio.
Domenica 7 arriva a Chiusi, sul palco del Lars, un musicista americano di valore indiscusso e che non è difficile ascoltare sulle frequenze delle migliori radio. Su Virgin Radio i suoi brani passano spesso. Parliamo di Fantastic Negrito, pseudonimo di Xavier Amin Dphrepaulezz (Oakland 20 gennaio 1968), cantautore e chitarrista blues, R&B e Roots rock. I suoi tre album The Last Days of Oakland, Please Don’t Be Dead e Have You Lost Your Mind Yet hanno vinto il Grammy Award come miglior albun blues contemporaneo rispettivamente nel 2016, nel 2019 e nel 2021 vincendo 3 volte consecutive il premio in questa categoria. Insomma non uno qualsiasi. Nella medesima serata spazio anche agli italiani Psyche. Tutta roba buona dicono quelli che se ne intendono con atmosfere che spaziano dal punk e post punk britannico e irlandese, al blues contemporaneo d’oltre oceano passando per l’indie rock italiano ed europeo.
E come sempre, anche quest’anno i concerti del Lars Rock Fest saranno tutti ad ingresso libero e gratuito, cosa questa che fa della kermesse chiusina uno degli eventi più rilevanti della scena musicale indipendente a livello nazionale ed europeo. Molte band ormai scelgono di suonare al Lars proprio per questa caratteristica che avvicina la musica alle persone e non alza barriere di prezzo.
A suo modo il Lars si mantiene “fedele alla linea” dei primordi, pur essendo cresciuto molto anche come qualità della proposta musicale. Forse è solo un po’ meno “monotematico” rispetto alle prime edizioni. E questo è un bene, perché può rivolgersi ad un pubblico più vasto. Musica di rottura sì, ma anche note più digeribili.
Per il resto non mancheranno, come nelle passate edizioni, mercatino del disco, spazio libri (Open book) dedicato all’editoria indipendente, dibattiti ed incontri, oltre naturalmente allo stand ristorante, pub, birreria…
Chiusi si appresta ad ospitare una pacifica invasione che sarà anche una boccata d’aria fresca (e diciamolo pure anche una opportunità per le attività turistiche e ricettive) e se di certo il Lars non è Woodstock e nemmeno il Primavera Sound, rimane l’evento più rilevante per qualità, per presenze e per ritorno mediatico che nell’arco dell’anno si tiene a Chiusi. E l’appuntamento che una volta tanto fa di Chiusi una cittadina punto di riferimento, un modello di promozione della musica live gratuita, cosa che in tempi di mercificazione esasperata e dittatura del mercato, è un “atto rivoluzionario”, un segnale che si possono fare cose buone anche senza piegarsi alle logiche del dio denaro e del mainstream anche nel campo della produzione musicale e culturale. Non è mica poco!
m.l.
Nella foto: l’americano Fantastic Negrito, star dell’edizione 2024
W Lars il dio etrusco di kamars