INCHIESTA GIUDIZIARIA A VENEZIA. INDAGATO IL SINDACO BRUGNARO. IN VALDICHIANA RESA DEI CONTI VELENOSA NEL CENTRO DESTRA. FRENATA NEGLI INVESTIMENTI SUL TERRITORIO DI MISTER UMANA-SAN GIOBBE?

mercoledì 17th, luglio 2024 / 18:08
INCHIESTA GIUDIZIARIA A VENEZIA. INDAGATO IL SINDACO BRUGNARO. IN VALDICHIANA RESA DEI CONTI VELENOSA NEL CENTRO DESTRA. FRENATA NEGLI INVESTIMENTI SUL TERRITORIO DI MISTER UMANA-SAN GIOBBE?
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Terremoto giudiziario sul Comune di Venezia. Ma l’onda sismica si propaga anche in Valdichiana. Nell’ambito di un’inchiesta per corruzione, legata alla vendita di aree pubbliche e di palazzi comunali, è finito nel registro degli indagati il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, assieme a due funzionari del suo gabinetto, Morris Ceron, e Derek Donadini. Nella stessa inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, ma in un filone diverso, è stato arrestato l’assessore comunale alla mobilità Renato Boraso. In cella anche l’imprenditore edile Fabrizio Ormenese. Agli arresti domiciliari sono finiti invece altri 7 funzionari comunali e di partecipate pubbliche, tra le quali l’azienda dei trasporti comunale Actv. Per altri sei indagati è stata disposta l’interdizione per 12 mesi dai pubblici uffici. In tutto gli indagati sono 18.

All’assessore Boraso, ex Forza Italia transitato sotto le insegne della ‘lista Brugnaro’ e in Coraggio Italia – movimento fondato da Brugnaro assieme a Giovanni Toti – la Procura di Venezia contesta 11 episodi di corruzione, concussione e autoriciclaggio: vicende dal 2015 a oggi tra cui la vendita al ribasso di Palazzo Papadopoli, che vede coinvolti in un altro filone anche il sindaco Luigi Brugnaro e il suo capo di gabinetto Morris Ceron. Secondo l’accusa Boraso, all’epoca assessore al Patrimonio, si sarebbe fatto consegnare 73.200 euro dagli emissari del magnate di Singapore Chiat Kwong Ching, con fatture alla sua società “Stella consulting” per consulenze inesistenti, nel 2017 e nel 2018; cifre poi girate ad altre due sue aziende. “Ha sistematicamente mercificato la propria pubblica funzione, svendendola agli interessi privati”, dice il gip (fonte Ansa).  E in un’intercettazione il sindaco Brugnaro lo mette in guardia: “Tu non mi ascolti, tu non capisci un c… Mi stanno domandando che tu domandi soldi, tu non ti rendi conto, rischi troppo… Se io ti dico di stare attento, ti devi controllare”.

Al centro dell’indagine un terreno acquistato da Brugnaro quando non era ancora sindaco e che poi è diventato lottizzabile. Terreno peraltro inquinato dalle emissioni di Porto Marghera e in mano al blind trust di diritto newyorkese creato dal sindaco per evitare questioni di conflitto di interesse.  Ed è proprio sui meccanismi del blind trust che indaga la Gdf. Brugnaro, Ceron e Donadini, si legge  nell’ordinanza della Procura, “concordavano con Ching il versamento di un prezzo di 150 milioni di euro in cambio della promessa di far approvare il raddoppio dell’edificabilità e l’adozione delle varianti urbanistiche necessarie per l’approvazione del progetto edilizio”. Brugnaro dal canto suo si difende così: “quella è un’area già edificabile da prima della mia amministrazione”. La vicenda era finita anche in una inchiesta di Report (Rai 3). Perché l’onda sismica riguarderebbe anche la Val di Chiana? Semplice: perché Luigi Brugnaro ha forti interessi economici nella zona. Non solo la megastalla San Giobbe al confine tra Chiusi, Montepulciano e Castiglione del Lago e la squadra di basket della San Giobbe Chiusi che è una “filiazione” della sua Reyer Venezia e dopo due stagioni in A2 è retrocessa in serie B, ma anche alberghi (il Patriarca, nei pressi del casello autostradale Chiusi-Chianciano) e altri terreni e aziende agricole. E di recente, in occasione delle elezioni amministrative al comune di Chianciano lo stesso Brugnaro ha lanciato e fortemente sponsorizzato uno dei candidati, Roberto Esposito, arrivato terzo su tre, dietro a Grazia Torelli del Centro sinistra e l’uscente Andrea Marchetti sostenuto dal centro destra. Proprio la candidatura di Esposito è stata oggetto di forti critiche da parte di esponenti del centro destra, che l’hanno ritenuta uno dei motivi della sconfitta di Marchetti. La deputata Letizia Giorgianni, Fratelli d’Italia, compagna di Marchetti, in un commento velenoso sulla vicenda giudiziaria che sta facendo tremare Venezia, rivolgendosi ad Esposito scrive:  “Io caro Roberto mi vergognerei del fatto che grazie a te e ad un  sindaco che niente sa delle dinamiche e dei problemi di Chianciano Terme, le cui intercettazioni fanno letteralmente rabbrividire,  il comune è tornato in mano ai comunisti della peggiore specie!!! I Chiancianesi te ne saranno sicuramente riconoscenti”. In sostanza Letizia Giorgianni prende le distanze sia da Brugnaro che dallo stesso Esposito reo di aver favorito – a suo dire –  il ritorno alla guida del Comune dei “comunisti della peggior specie”. Ora, dove Letizia Giorgianni veda tutti questi comunisti non è dato sapere, però di certo la frase non è “leggera” ed è sprezzante pure nei confronti della nuova amministrazione comunale chiancianese. Ognuno ha ed esprime le proprie opinioni, ci mancherebbe altro. Detto questo va ricordato all’on. Giorgianni che in Italia essere comunisti non è un reato (come lo è dichiararsi o essere e comportarsi da fascisti). Quale sia la peggiore specie ce lo spiegherà magari un’altra volta. In ogni caso, nella migliore delle ipotesi la sua è una caduta di stile. Tutt’altro che bon ton della politica.

Il propagarsi dell’onda sismica dell’inchiesta giudiziaria sulla giunta veneziana avrà conseguenze concrete sul futuro politico e imprenditoriale di Luigi Brugnaro? Per ora il sindaco di Venezia dice “andiamo avanti”. Ma in Valdichiana c’è già chi teme dei contraccolpi, con progressivo disimpegno da investimenti e progetti importanti. Vedremo come evolverà la faccenda.

m.l.

Nella foto (Corriere del Veneto): il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

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