LA SBORNIA DELLA MEDIA-ETRURIA: VENERDI’ 20 CONVEGNO A CASTIGLIONE DEL LAGO. LA STAZIONE IN LINEA GIA’ C’E’, SI CHIAMA CHIUSI

LA SBORNIA DELLA MEDIA-ETRURIA: VENERDI’ 20 CONVEGNO A CASTIGLIONE DEL LAGO. LA STAZIONE IN LINEA GIA’ C’E’, SI CHIAMA CHIUSI
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CASTIGLIONE DEL LAGO – Venerdì 20 maggio alle 17:30, presso la Sala del Teatro di Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago, l’associazione politico-culturale “Progetto Democratico” di Castiglione del Lago ha organizzato un incontro sul tema della Stazione Alta Velocità “Medioetruria”. Anche quella che fu una “costola” staccatasi dal Pd una quindicina di anni fa si iscrive al partito dei fautori dell’opera, definita , già nel titolo dell’iniziativa “occasione di sviluppo per il Trasimeno e per tutta l’area fra Umbria e Toscana”.
«Sensibili da sempre allo sviluppo e alla valorizzazione di quest’area di confine – –si legge nel comunicato di Progetto Democratico – esprimiamo la nostra soddisfazione per l’intesa raggiunta fra Regione Umbria e Regione Toscana per aprire un confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e RFI, finalizzato alla realizzazione della Stazione Alta Velocità “Medioetruria”»

All’incontro – fanno sapere gli organizzatori – parteciperà l’architetto Diego Zurli, già direttore della Direzione Regionale Governo del Territorio e Paesaggio, Protezione Civile Infrastrutture e Mobilità della Regione Umbria, e attualmente componente del gruppo di lavoro studio di fattibilità per la realizzazione della nuova stazione sul tracciato della Direttissima Roma-Firenze. Coordinato da Giustina Orientale Caputo (presidente di Progetto Democratico), l’incontro sarà introdotto da Fabio Duca (assessore ai trasporti del Comune di Castiglione del Lago) e avrà il contributo dell’arch. Massimo Bertone, coordinatore del Piano Strutturale Intercomunale della Valdichiana Senese sul tema della mobilità nella Pianificazione d’Area Vasta.

Insomma già dal parterre dei relatori si intuisce che le istituzioni locali puntino decisamente alla realizzazione della MedioEtruria. E i fondi del PNRR fanno gola, sarebbe un peccato non spenderli, la stazione in linea può non servire a niente o a pochissimo come servizio, ma per spendere soldi è l’ideale. Difficile trovare di meglio.

E infatti Progetto Democratico spiega: «Il PNRR rappresenta un’importante occasione  per definire il futuro dei trasporti pubblici nell’area Trasimeno-Valdichiana, per renderla più competitiva, efficiente, meglio collegata con il resto d’Italia e d’Europa in una prospettiva di massima attenzione alle tematiche della transizione ecologica. La realizzazione di una stazione di Alta Velocità nell’area Trasimeno-Valdichiana rappresenta la condizione per consentire un migliore sviluppo turistico in un ambito, ubicato da sempre in una posizione strategia dell’Italia Centrale, che diventerebbe ancora più facilmente raggiungibile ed attrattiva dal punto di vista turistico; agevolare lo sviluppo economico con la possibilità di raggiungere in maniera veloce i centri economici più importanti del Nord/Sud Italia e attirare investimenti esterni.
La nuova stazione inciderebbe positivamente sulla “rigenerazione urbana” con conseguente ammodernamento infrastrutturale: l’AV infatti consentirebbe di riqualificare la viabilità limitrofa alla futura stazione e l’ammodernamento dell’insieme delle opere infrastrutturali sia in Umbria che in Toscana, su gomma e su ferrovia a partire dal potenziamento della linea ferroviaria Perugia-Terontola”.

Il ragionamento dell’associazione castiglionese però salta colpevolmente a piedi pari un elemento  che al contrario non può essere ignorato. Ovvero che l’aggancio all’alta velocità la Valdichiana senese e il Trasimeno ce l’hanno già ed è alla stazione di Chiusi, ristrutturata completamente alla bisogna solo 5 anni fa. Una stazione che non è in linea, ma si può definire “semi-in linea” in quanto utilizzabile dai treni AV entrando e uscendo a Ponticelli verso sud e a Montallese verso nord tramite la bretella di interconnessione tra linea lenta e direttissima. La fermata a Chiusi comporta un aggravio di tempo di circa 11 minuti tra decelerazione, entrata nelle bretalla, fermata e ripartenza per rientrare poi nella direttoissima. Un treno AV per fermare nella stazione in linea dovrebbe comunque perdere almeno 7-8 minuti  tra decelerazione, fermata e ripartenza. Il guadagno sarebbe quindi sotto ai 5 minuti. Vale la pena, considerando i milioni di euro che di spenderanno per realizzare la stazione in linea? Per di più in mezzo al nulla?

Il problema se mai è che a Chiusi al momento (dal 2019) ferma solo una coppia di treni AV, uno alle 7,55 del mattino per Roma-Napoli e uno alle 21,05 per Firenze-Milano, solo nel periodo giugno-dicembre. e non si sa neanche se per quest’anno la fermata verrà confermata. La certezza ancora non c’è o comunque non è stata ufficializzata. Questo ci fa stare poco tranquilli.

In una ipotetica stazione in linea quante coppie di treni potrebbero fermare? Più di una forse sì, più di 3 difficile. E quindi la domanda “vale la pena” rimbalza ancora… La fermata alla stazione di Chiusi finora è stata “a libero mercato”, cioè senza intervento di cofinanziamento da parte della Regione o dei comuni, come avviene per quella di Perugia. Un contributo regionale potrebbe aiutare ad ottenere più fermate. Il presidente della Toscana Giani, un anno fa a Chiusi si disse disponibile a prendere in considerazione tale ipotesi, se Trenitalia mettesse sul piatto o la fermata per tutto l’anno o almeno una coppia in più…

Adesso tutti sembrano in preda alla sbornia della MedioEtruria che, giusto ricordarlo, avrebbe un bacino di utenza potenziale 5-6 volte inferiore alla MediaPadana che non funziona granché ed ha visto il numero di fermate ridursi progressivamente, pur essendo  vicina a città importanti come Reggio Emilia, Modena, Mantova, Parma e Piacenza, con un bacino di oltre il milione di abitanti e con un pendolarismo, anche ad alto reddito, verso Milano molto elevato, molto di più di quanto non sia quello dalla Valdichiana e Trasimeno verso Roma o Firenze…

Progetto Democratico, come altri sostenitori della stazione in linea pigiano anche su altri due tasti: 1) quello della “concreta  riduzione delle emissioni a favore dell’ambiente: l’incentivazione del trasporto su rotaia costituisce la migliore alternativa agli spostamenti su gomma sia delle persone che delle merci e potrebbe indurre ad un cambio di stile di vita per quanti per lavoro, studio, salute già si muovono da e per la nostra area”; 2) quello
della “creazione di un nuovo pendolarismo di medio periodo: la più agevole raggiungibilità delle nostre aree potrebbe creare un interesse a più lunghi soggiorni nelle nostre zone a quanti potrebbero lavorare anche a distanza grazie alla diffusione delle forme di smart working e home working che abbiamo visto diffondersi a seguito della pandemia».  Ma questi due benefici sarebbero raggiunti anche utilizzando di più la stazione già esistente di Chiusi, senza spendere un euro in nuove faraoniche opere.

Non è la prima volta che si parla con insistenza di stazione in linea in Valdichiana, anche negli anni 2014-15 il tema era molto rovente. L’allora sindaco di Chiusi Scaramelli ci organizzò pure un mega convegno interregionale al Teatro Mascagni, con tanto di rendering sull’avveniristica nuova fermata, che sarebbe stata addirittura “volante” cioè in “sopraelevata”,  su un viadotto nella zona industriale delle Biffe (particolare questo che forse era sfuggito anche ai progettisti). Altri parlavano anche allora di Farneta, nel comune di Cortona, altri ancora di Ponticelli, nel comune di Città della Pieve, ma a meno di 5 minuti da Chiusi… Solo che allora la stazione di Chiusi non era adeguata per far fermare i treni Av, adesso sì. Ed è pure totalmente rinnovata anche all’interno.

Oggi c’è chi propone ad esempio una soluzione che potrebbe essere razionale: mantenere la fermata a Chiusi e magari aumentarne il numero, e consentire al Frecciarossa che parte da Perugia per Firenze-Milano, di fermare 1 minuto a Terontola, tanto di lì deve passare, aumentando così il servizio per l’area Valdichiana e per il Trasimeno, almeno in direzione nord. A Terontola è nato un Comitato che si batte per questa opzione.

Il Pnrr sta facendo venire gli occhi a dollaro come quelli di Zio Paperone a politici, tecnici e amministratori locali, ci auguriamo che la “sbornia” passi. E prima passa e meglio sarà. Le politiche di area anche tra regioni diverse vanno benissimo e vanno incentivate, ma sui progetti seri e utili ai territori, non sulle cazzate e i voli pindarici.

m.l.

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