TRASIMENO-VALNESTORE, IL PD SCENDE IN PIAZZA COI GAZEBO PER DIFENDERE LA SANITA’ PUBBLICA

TAVERNELLE – I cittadini della Val Nestore bocciano senza appello il disegno politico della Giunta Regionale Umbra guidata dal duo di Destra Tesei – Coletto, che punta a smantellare la sanità pubblica. Il PD del Comune di Panicale, si fa interprete di tanta preoccupazione lanciando una raccolta firme. Poche ore questa mattina, davanti al Centro salute di Tavernelle con un gazebo ed è stato subito un successo. Centinaia le firme raccolte, un passa parola tra la gente che ha fatto affluire al chiosco piddino cittadini di Fontignano, di Castiglione della Valle, di Monteleone, di Piegaro. E tutti animati da un’unica convinzione: quella che il Diritto Costituzionale alla salute non può essere tramutato in merce, con relativo preziario che ne deriverebbe inevitabilmente. Così come non convince nessuno la pratica delle convenzioni con la medicina privata, nessuna presunta efficienza in più rispetto al pubblico, con una certezza: che contando il fatturato, per far guadagnare sempre più gli azionisti, le fatture raggiungerebbero dei picchi davvero inauditi. Per questa esperienza della sanità affidata ai privati attraverso la pratica delle convenzioni, le popolazioni della Val Nestore ci sono già passate molte anni fa. Fu un esperienza fallimentare e, a sentire i commenti, i ricordi, che si potevano ascoltare dalle parole di chi disciplinatamente in fila aspettava di deporre la propria firma, ci se ne poteva fare una idea piuttosto chiara.
Anche a quel tempo, i cittadini scesero in piazza con manifestazioni molto partecipate e fecero chiudere quella sperimentazione. Ma la sanità è un tema che sta troppo a cuore a tutti i cittadini di ogni estrazione sociale. I diritti che conquistati con la riforma sanitaria di qualche decennio fa sono ritenuti in fatto acquisito, una conquista e nessuno è disposto a rinunciarvi. Salute, scuola, sono diritti che danno un senso a quel diritto più generale chiamato Diritto di cittadinanza. E infatti in tutto il Trasimeno le popolazioni si stanno mobilitando attraverso assemblee e iniziative varie. Le amministrazioni rivierasche da tempo se ne sono fatte interpreti e attraverso il loro organismo che le unifica tutte, l’Unione dei Comuni del Trasimeno, hanno stilato un vero contro-programma sanitario, rispetto alle intenzioni caldeggiate dalla Tesei, giudicate nefaste. Al primo punto c’è il fatto che la sanità del territorio va rafforzata e non smantellata, come è avvenuto in Lombardia, come si è già iniziato a fare anche in Umbria. Basta vedere l’odissea che chiunque si trovi nella necessità di fare un esame diagnostico, si vede costretto ad affrontare.
Trasferimento nei Centri più lontani, o ricorrere ai privati. Insomma una smobilitazione latente, in sordina, quella messa in atto dal governo regionale. La proposta sanitaria per il Trasimeno, elaborata dall’Unione dei Comuni nell’aprile del 2021 e inoltrata alla Regione, è come dicevamo un vero e proprio contro programma sanitario. Da sottolineare che il manifesto programmatico, elaborato e approvato all’unanimità dagli otto municipi rivieraschi, ha un valore politico di primaria importanza: questo perché ben due amministrazioni – Città della Pieve e Tuoro – hanno maggioranze di Centrodestra o appoggiate dal centro destra. Al primo punto la riorganizzazione del Distretto Sanitario Trasimeno, che da sempre ha sede a Panicale; Completamento – questo chiedono i Primi cittadini – dei lavori alle strutture di Castiglione del Lago e di Città della Pieve, riaffermando che la cittadina lacustre è sito naturale dell’ospedale del Trasimeno, con un nuovo centro salute adeguato; mentre si parla di presidio di area disagiata con Pronto soccorso adeguato per Città della Pieve. A seguire, le due Case di Comunità Hub di Tavernelle e Magione, con i fondi PNRR previsti per l’Umbria. Poi il potenziamento diagnostico per il Cori di Passignano e salvaguardia del Punto di Erogazione di Tuoro. E inoltre Centrale di Comunità, infermiere di Comunità, utilizzo della telemedicina.
Poi il grido d’allarme e una richiesta di assunzione di personale sanitario per le specialistiche, piena funzionalità per il Centro Salute Mentale e per lo SREE. Infine la possibilità irrinunciabile di una Continuità Assistenziale nei principali presidi territoriali, garanzia – così affermano i sindaci – della Piena funzionalità delle Politiche Socio- Sanitarie.
La capogruppo del PD in Consiglio Regionale Simona Meloni lancia parole infuocate in difesa di quella peculiarità umbra caratterizzata da una medicina del territorio, che ha fatto la differenza soprattutto in tempi di pandemia: “Un diritto irrinunciabile”, ha sentenziato. A dargli manforte il segretario PD del Trasimeno Stefano Vinti che, davanti al gazebo, ha affermato: “Siamo qui per difendere la sanità pubblica come Diritto irrinunciabile. I gazebo nei prossimi giorni verranno allestiti in tutti i centri del Comprensorio lacustre. Il messaggio politico istituzionale che dal lago Trasimeno sale verso la Regione è chiaro: quella volontà politica del Centrodestra disgregatrice della sanità pubblica, non passerà.
Renato Casaioli
Acconsento alla protesta sulla sanità del luogo
Purtroppo la Sanità è una questione meramente politica. Il PD si è accorto che c’è una Sanità da difendere ora che c’è la Lega alla Regione e la Lega oggi procede con lo smantellamento della sanità iniziato dalle giunte precedenti nel silenzio di circoli, comuni e segretari. Verrebbe quasi da ridere se non fosse che la situazione è drammatica
Perchè volevano che fosse sempre il Pd a smantellare la sanità pubblica come è avvenuto fino a quando sono stati alla guida della Regione.
Il gioco delle parti, miserie della politica.
Il pd sulla sanità umbra ha molti scheletri nell’armadio, ma può darsi che adesso che è stato ridimensionato e mandato all’opposizione, si stia ravvedendo riconoscendo gli errori commessi..Meglio tardi che mai, mi verrebbe da dire, anche perché la Lega non.ha invertito la tendenza, anzi ha continuato a smantellare
Troppe cose insieme e fantasiose , Case Hub e nessun documento programmatorio reale sulla integrazione dei vari servizi.Cosi la Regione avra’ sicuramente titolo per dire che non se ne fara’ niente.Ora tutti vogliono Case della salute ed ospedali di comunita’.magari a pochi chilometri di distanza.come se fossero rivendite di giornali.
Ridicoli !! Basterebbe ciò che ha detto Fiorani nel suo brevissimo intervento. Che forse non è la verità ? Ma quale ravvedimento, qui è la gente che si deve ravvedere sui voti che dà,altro che ! Loro non si ravvedono nemmeno di fronte alle evidenze.Mai hanno fatto autocritica e non la faranno.E’ la gente con i voti che deve costringerli a non rigirare più le frittate.