CHIUSI SCALO: CHE FINE FARANNO GLI ALBERI DI PIAZZA GARIBALDI?

martedì 08th, febbraio 2022 / 17:43
CHIUSI SCALO: CHE  FINE FARANNO GLI ALBERI DI PIAZZA GARIBALDI?
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CHIUSI SCALO – Il cantiere per completare i lavori tra Piazza Garibaldi e Via Leonardo da Vinci, rinviato da ottobre all’inizio del 2022 ancora non si vede. Nessuno sa quando l’opera riprenderà. Una cosa però salta agli occhi di chiunque passi per la “piazzetta”: lo stato pietoso degli alberi che furono spostati nella primavera scorsa quando Piazza Garibaldi fu ridisegnata e ripavimentata e che adesso appaiono secchi e scheletrici.

All’epoca sia la ditta che il Comune dissero che le piante deteriorate e seccate sarebbero state sostituite nel periodo idoneo a espianti e trapianti, cioè tra novembre e febbraio, comunque con la ripresa dei lavori. Ad oggi, 8 febbraio, nulla è stato fatto. Non sappiamo cosa si stia aspettando, né cosa abbia intenzione di fare a tal proposito la nuova amministrazione comunale. Ad occhio e croce gli alberi della “piazzetta” difficilmente ri-germoglieranno con l’arrivo della primavera. Alcuni sembrano ormai secchi stecchiti. Altri molto vicini alla medesima sorte. Non vorremmo che al momento di riprendere i lavori, data la conclamata morte certa delle piante, si decidesse di toglierle di mezzo tutte quante, tagliandole a raso, senza sostituirle con alberi di pari grandezza.

Noi, come primapagina abbiamo salutato il rifacimento di Piazza Garibaldi come un fatto positivo, che ha ridato a Chiusi Scalo un luogo di incontro e di aggregazione ampio e fruibile per mangiare un gelato, ma anche per eventi di vario genere: dalle presentazioni di libri, alle serate musicali (nel mese di settembre sono stati fatti 3 concerti pop, rock blues e il test ha funzionato) o iniziative diverse. Un rifacimento che ha ridato funzione alla piazza e una piazza alla città.

Ma quegli alberi che difficilmente rinasceranno gridano vendetta. Durante i lavori della primavera scorsa sono stati fatti evidentemente degli errori tecnici. Quando si lavora può succedere, non c’è da gettare la croce addosso a nessuno. Ma gli errori vanno riparati. E ciò va fatto nei tempi giusti, senza  arrivare a situazioni irreparabili, per poi dire “non si poteva fare altrimenti”.

La giunta Sonnini, su questo, se c’è, batta un colpo. Dica cosa vuol fare, dica quando riaprirà il cantiere, dica come intende procedere con quegli alberi che si sono seccati per errori materiali di chi ha operato e di chi doveva controllare. Se ci dirà che le piante vanno tagliate perché non c’è altro da fare, ci troverà contro. Decisamente contro.

m.l.

 

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