TRAGEDIA A PO’ BANDINO, BAMBINO DI DUE ANNI UCCISO A COLTELLATE. FERMATA LA MADRE

venerdì 01st, ottobre 2021 / 23:17
TRAGEDIA A PO’ BANDINO, BAMBINO DI DUE ANNI UCCISO A COLTELLATE. FERMATA LA MADRE
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CITTA’ DELLA PIEVE – Ultimo giorno di campagna elettorale per le comunali di Chiusi funestato da una notizia terribile. Poco prima che il candidato del centro sinistra Gianluca Sonnini tenesse la manifestazione finale in piazza XXVI Giugno con i rappresentanti della coalizione,  già sui social circolava la notizia della morte di un bambino di circa due anni nella vicina frazione pievese di Po’ Bandino.

La madre, una 44enne di nazionalità ungherese, ha adagiato il corpo del piccolo sul nastro trasportatore della cassa del supermercato Lidl, chiedendo aiuto… All’arrivo dei sanitari, immediatamente chiamati dal personale del supermercato, il bimbo era già morto. E presentava ferite d’arma da taglio al collo e al torace. La donna che risulta domiciliata in una casa famiglia di Chiusi, era in stato confusionale. Portata in caserma dai Carabinieri, dopo qualche ora è stata messa in stato di fermo. Secondo le prime indiscrezioni avrebbe fornito versioni contrastanti e contraddittorie sulla dinamica dell’accaduto.

Non solo: non molto lontano dal supermercato, nei pressi di una vecchia cabina elettrica abbandonata (nella foto i carabinieri sul posto, alla ricerca di tracce)  sul lato opposto della regionale 146, i Carabinieri hanno rinvenuto un passeggino chiuso e sporco di sangue e un coltello che potrebbe essere l’arma del delitto.

Un infanticidio, dunque, per ora senza alcuna spiegazione logica. La madre è ovviamente la prima indiziata. Ma il fatto che la donna abbia portato il piccolo già morto o agonizzante al supermercato implorando aiuto, potrebbe far pensare anche ad una dinamica diversa e magari ad una terza persona. Gli inquirenti non escludono nulla e stanno vagliando tutte le ipotesi. E probabilmente staranno anche cercando di capire, dagli interrogatori della donna cosa in realtà è successo e perché..

Messaggi di costernazione per la tragedia sono stati trasmessi, via social dai sindaci di Città della Pieve e Chiusi, due comunità sconvolte da un fatto così grave e inspiegabile. Immaginiamo solo lo strazio dei cassieri e delle cassiere del supermercato che si sono trovati davanti quel corpicino martoriato…

La Pm Emanuela Comodi della Procura di Perugia che ha eseguito il sopralluogo, ha ufficializzato l’apertura di un fascicolo di indagine per omicidio.

Ovviamente ogni pensiero va alla piccola vittima e il fatto fa correre la memoria a tanti casi di cronaca (il caso di Cogne, quello del piccolo Loris Stival ecc…) che hanno visto bambini massacrati senza apparenti motivi se non tragedie e disgregazioni familiari, raptus improvvisi…

Domani, sabato 2 ottobre a Chiusi sarà giornata di silenzio elettorale, non ci saranno comizi, raduni, apericene coi candidati. Ma sarà un silenzio cupo per il fattaccio avvenuto a Po’ Bandino. In confine di regione in questi casi è labile e non esiste.

La circostanza che la madre del bambino ucciso, ora in stato di fermo,  fosse ospite della locale Casa Famiglia, che è una struttura che accoglie persone in difficoltà e cerca di aiutarle anche sotto l’aspetto affettivo e relazionale, oltre quello sociale, apre un altro fronte e fa capire come certe situazioni siano imprevedibili e il grande lavoro di addetti e volontari può talvolta rivelarsi vano, purtroppo.

A Po’ Bandino frazione pievese che però è una dependance di Chiusi e una sorta di “non luogo” pieno di supermercati, bar ristoranti e magazzini on the road, adesso, insieme all’orrore per la tragedia la gente teme l’assalto delle troupe televisive, la sovraesposizione mediatica, il “turismo” macabro legato alla Tv del dolore, le sfilate di sociologi, criminologi, psicologi nei talk show dove i processi si fanno prima che nelle aule dei tribunali… Un film già visto tante volte, di cui tutti farebbero volentieri a meno, con la speranza che la verità venga presto a galla e che gli inquirenti trovino una spiegazione allo strazio. Cosa che non riporterà in vita il piccolo Alex Juhasz, questo era il nome del piccolo ucciso, ma almeno eviterà strascichi mediatici stucchevoli.

Marco Lorenzoni e Renato Casaioli

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