CHIUSI, LA POLITICA CHE NON RIESCE AD USCIRE DALLE SABBIE MOBILI

martedì 10th, agosto 2021 / 12:40
CHIUSI, LA POLITICA CHE NON RIESCE AD USCIRE DALLE SABBIE MOBILI
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CHIUSI –  Manca meno di un mese alla scadenza del termine per la presentazione delle liste (3 settembre) e ancor a a Chiusi siamo a… caro zio… Si sa che ci saranno tre candidati a sindaco, uno per il Pd (Gianluca Sonnini), uno per una lista civica targata però Italia Viva (Massimiliano Barbanera) e uno per una lista civica diciamo così movimentista, ma appoggiata dalla destra (Massimo Tiezzi). Sul fronte dei candidati a supporto al momento è in lievissimo vantaggio Tiezzi che ha già ufficializzato tre nomi sui 12 della lista, ovvero Gaetano Gliatta (ex Forza Italia), Francesca Cappuccini (Lega) e Gisella Zazzaretta (tessera Pd almeno fino ad un mese fa), che sono anche i tre coordinatori della lista stessa. Per quanto riguarda le squadre di Sonnini e Barbanera invece nulla trapela. L’avvocato se l’è presa comoda ed è andato in ferie. Il candidato Pd non sa ancora (quantomeno non lo ha detto) quanti e quali saranno gli eventuali alleati e quindi non è in grado di fare nomi.

“Come Partito Democratico a questo punto concluderemo in settimana i nostri incontri con le altre forze politiche del centro sinistra per definire la coalizione e poi aprirci alla società civile. Abbiamo lavorato sempre con correttezza e apertura al dialogo e al confronto con tutti i partiti a noi vicini, aspettando e rispettando chi ci chiedeva tempo per le proprie consultazioni interne. Ci rammarichiamo che ciò non sia servito ad evitare divisioni che non fanno bene alla nostra comunità politica, ma ce ne facciamo una ragione ed andiamo avanti”,  così scriveva il Pd il 31 luglio. Sono passati altri 10 giorni e il nodo alleanze il partito di maggioranza non l’ha ancora sciolto. Sono servite a poco, a quanto pare, anche le rimostranze a mezzo stampa di Podemos, Sinistra Civica ed Ecologista e M5S che hanno chiesto al Pd di decidersi…

Certo con il sistema elettorale attuale, come abbiano scritto in un articolo precedente, non è facile per il Pd trovare un posto in lista a tutti, senza rischiare poi di trovarsi messo in minoranza alla prima occasione. Così come non è facile per le forze minori assicurare appoggio senza avere niente in cambio. Numeri alla mano, più di un posto in lista, magari con la certezza dell’elezione, e al massimo uno in giunta come “esterno” il Pd non può concedere. Pena il rischio sopra evidenziato. Non a caso finora aveva solo un alleato, il Psi. Che peraltro come i Podemos, M5S e Sinistra Civica ed ecologista vorrebbe anch’esso far parte della coalizione. Come andrà a finire questa partita non si sa.  Ma la lentezza con cui procedono gli eventi nonostante l’avvicinarsi delle elezioni, fa capire che non è una partita semplice. Ad oggi insomma non si sa chi appoggerà chi. Né cosa faranno le forze che hanno trattato e stanno trattando con il Pd se l’accordo con il Pd dovesse saltare. Andranno al voto ognuna per conto proprio, faranno coalizione tra loro, decideranno di non partecipare alla corsa elettorale, sosterranno uno dei due candidati alternativi e quale dei due?

Poi c’è l’incognita Bettollini-supporters di Bettollini. Cosa faranno? Che finiscano per sostenere anche solo nel segreto dell’urna Massimo Tiezzi per fare un dispetto al Pd, non è scenario plausibile. Che possano convergere su Barbanera un po’ di più… Ma non molto di più.

Allo stesso modo è improbabile che Podemos, Sce e M5S possano fare comunella con Italia Viva. Più che fantapolitica, sarebbe. Che invece possano alla fine appoggiare Massimo Tiezzi ci potrebbe anche stare. Qualche abboccamento c’è pure stato. Sarebbe un sbocco quasi naturale… Ma in tal caso dovrà essere Tiezzi a fare la parte ai nuovi arrivati, solo che dopo aver sbandierato la totale autonomia da partiti e movimenti potrebbe risultare complicato. Tanto più che c’è già la Lega e mettere insieme Lega e sinistra radicale è (o almeno dovrebbe essere) come mettere insieme il diavolo e l’acqua santa.

La situazione al momento è dunque magmatica e nebulosa assai. Chiusi sembra essersi infilata in una palude mefitica e piena di sabbie mobili, con una politica che non riesce a uscirne. Sembra il Barone di Munchausen che riuscì a salvarsi dalle sabbie mobili tirandosi su per.. i capelli (illustrazione di copertina).

D’altra parte i tre candidati a sindaco finora ufficializzati non è detto che alla fine siano i soli. Potrebbero aggiungersi altri, da qui al 3 settembre.

Sonnini, Barbanera e Tiezzi sono tre giovanotti rispettabilissimi, tre persone per bene, nessuno dei tre è un barricadero né un facinoroso.

Per formazione personale sono tutti e tre “sinistrorsi”: di area post comunista Sonnini, di area cattolica Barbanera, di area laico-radicale Tiezzi; tranne Sonnini che ha già fatto l’assessore e il vicesindaco per 4 anni con Scaramelli che poi lo giubilò dalla sera alla mattina, gli altri due sono volti nuovi rispetto al panorama politico locale. Totalmente sconosciuti sotto questo punto di vista. Il che può essere un handicap, ma anche un punto di forza. Una cosa però è certa: la situazione richiederebbe un colpo di teatro, una fiammata, una sferzata… ma nessuno dei tre sembra avere i colpi di teatro nelle proprie corde. Sono tutti e tre dei candidati che amano il profilo basso. Più il quieto vivere che la battaglia politica e dialettica in campo aperto, lancia in resta.

Non è un caso che non solo non sono ancora usciti nomi, ma neanche una riga sulle proposte programmatiche, sulle idee che ognuno ha per il futuro della città.  Nessuno dei tre ha detto dove vuole andare a parare nei prossimi 5 anni, dov’è che tutti e tre vogliono incidere di più.

Tutto si giocherà nei canonici 30 giorni di campagna elettorale ufficiale? Evidentemente sì… Un po’ poco se si pensa che è da un anno che il Pd ha deciso di cambiare cavallo e che partiti e movimenti trattano tra loro. Ma di cosa hanno parlato in questi 12 mesi?

E qui oltre al Barone di Munchausen torna in mente Dante e quella sua impietosa istantanea su Chiusi: “Se tu riguardi Luni e Orbisaglia come sono ite, e come se ne vanno di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia, udir come le schiatte si disfanno non ti parrà nova cosa né forte, poscia che le cittadi termine hanno”.

m.l.

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