PERUGIA – Il percorso del Pd umbro verso il congresso somiglia sempre più ad una via crucis. Ieri sabato santo tre dei 4 candidati alla segreteria regionale si sono ritirati dalla corsa. Francesco De Rebotti, Massimiliano Presciutti e Alessandro Torrini hanno inviato ognuno per proprio conto una lettera al commissario Enrico Rossi annunciando il lancio della spugna. Lo stesso ha fatto Carlo Elia Schoen, candidato alla segreteria provinciale di Perugia. Per il regionale resta in lizza solo Tommaso Bori. Per quella provinciale Camilla Laureti.
Rossi non l’ha presa bene: «Ne prendo atto, ma non condivido nel modo più assoluto le motivazioni» scrive il commissario del partito che così prosegue: «Dispiace sinceramente che i tre candidati alla segreteria regionale abbiano deciso di ritirarsi dalla competizione; hanno disatteso una decisione presa democraticamente dal gruppo dirigente allargato della comunità del Pd umbro, compiendo un’azione politica che personalmente giudico profondamente sbagliata. Il gruppo dirigente del partito si è espresso a larga maggioranza per tenere il congresso nel mese di aprile e quella decisione deve essere rispettata, se lo consentono le condizioni oggettive esterne legate alla pandemia».
Francesco De Rebotti, ha così spiegato il passo indietro: «Ritiro la mia candidatura per tanti motivi politici che ho cercato nel corso dei mesi passati di portare all’attenzione e perché ritengo che con le misure restrittive imposte per la pandemia, non abbia ragione di svolgersi il congresso. Oltretutto – prosegue – non aprire a nuovi iscritti e consentire la partecipazione ai soli tesserati 2019 ritengo sia un vero e proprio controsenso. Quindi proprio stamattina ho comunicato la mia scelta, nella più totale serenità».
Massimiliano Presciutti, attuale sindaco di Gualdo Tadino è ancora più duro: «Celebrare un congresso in piena pandemia, tra il 9 ed il 29 di aprile con norme dello Stato ed ordinanze regionali che vietano lo svolgimento di tutte le manifestazione ed iniziative pubbliche è una grave responsabilità che vi assumerete, anzi che farete assumere a quei pochi segretari o coordinatori di circolo che lo faranno, ovviamente senza il mio avallo, perché per me la salute e la sicurezza dei cittadini vengono prima dell’ansia da prestazione di qualche saltimbanco nel teatro dei burattini. Ma la cosa più grave è il vulnus democratico, che state compiendo e che rimarrà per sempre! Avete preferito il colpo di mano, il blitz, chiudere tutto ed in fretta il giorno prima della scadenza del tesseramento 2020, una cosa folle, antidemocratica e non degna di una comunità come la nostra, che state ferendo a morte ed umiliando per i vostri miseri interessi di bottega. Avete scelto di rinchiudervi nel vostro fortino coi vostri fedelissimi, ma in un partito, in una comunità democratica tutti hanno il diritto di starci con lealtà non certo con fedeltà e soprattutto ci si sta rispettando le regole ed il libero pensiero di tutti”… Presciutti ci va pesante er parla di “bambini viziati” e “corte di yes men”, di “teatro dei burattini che deve comunque andare avanti” e si tira fuori: “Personalmente io non farò parte di questa compagnia, rinnoverò la mia tessera il prossimo 30 aprile il giorno dopo la chiusura di questa farsa che sta per andare in scena, continuerò la mia battaglia da dentro, da semplice militante, perché per far politica non servono incarichi, magari lautamente retribuiti (forse troppo) o poltrone ma, grande passione, umiltà e coraggio, voglia di stare tra quella gente che avete da troppo tempo abbandonato e dimenticato, per occuparvi soltanto delle vostre misere carriere e della quale avete evidentemente voi si avete paura, tanto da impedirgli addirittura di partecipare”.
Il castiglionese Alessandro Torrini vede un Pd immutabile e irriformabile nonostante i cambi al vertice: «Oggi un altro segretario e un altro presidente del Consiglio – scrive – guidano il Partito e il Governo della Nazione. Negli Stati Uniti c’è Biden e non più Trump. l’Europa, ‘grazie alla pandemia’, ha cambiato completamente la sua politica economica e monetaria. Ciò che non è mutata, è la gravità sanitaria ed economica del Paese, la situazione Umbra, governata in gran parte dalla destra, con un Pd in grandissima difficoltà, dilaniato da anni di contrapposizioni, più personali, che politiche. Avrei immaginato un congresso d’idee e di proposte. Questo non è stato possibile, ed oggi, in piena emergenza pandemica, ci troviamo a gestire un congresso competitivo, con iscritti di due anni fa, che non rappresentano, se non parzialmente la volontà del nuovo corso, che non può che allargare il solco delle difficoltà e delle laceranti divisioni!! Serviva esattamente l’opposto. I detrattori delle intese, quelli che intendono la politica come esibizione muscolare: io vinco-tu perdi, amico-nemico che tanto male hanno fatto al nostro partito fin dalla sua nascita, pensano alle intese politiche in senso dispregiativo, io credo invece alle intese politiche, in senso positivo, per le quali mi ci sono speso senza successo. Credo fermamente che quando le proprie idee ed i propri intendimenti vengono rigettati, bisogna anche avere il coraggio di prenderne atto e fare conseguentemente un passo indietro».
Un Pd umbro quindi in piena guerra per bande, con una parte del gruppo dirigente che si chiama fuori e mostra scetticismo sulle soluzioni e sul rilancio del partito.
La situazione che si è determinata a Chiusi da un anno a questa parte con la rottura tra partito e sindaco, potrebbe presto deflagrare a livello regionale toscano per la debacle sulla campagna vaccinazioni, con gran parte dell’elettorato Pd incazzato nero con l’assessore Bezzini e il governatore Giani; in Umbria la situazione è già deflagrata addirittura sulla possibilità di fare un congresso normale, con un partito che a poche settimane dal’insediamento del nuovo segretario Letta si squaglia come neve al sole e perde i pezzi principali dell’ingranaggio…
Enrico Rossi, arrivato dalla Toscana per trovare la quadra, per ora sta trovando solo scogli e scialuppe incagliate o ribaltate da cui chi può scappa, anche a nuoto.
m.l.
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Il ritiro dei tre candidati a segretario del PD Regionale, è un ulteriore prova della grave crisi identitaria in cui versa il partito.
Al Pd serve non ridarsi, ma darsi una identità che non ha mai avuto e fin dal nome, deve far capire a tutti da che parte sta. Partito Democratico, è troppo vago, come ebbe a dire D’Alema, “democratici siamo tutti”. Posso capire il contingente che lo vede al governo all’interno di una compagine davvero ampia e che non durerà a lungo. Ma mentre è impegnato a dare il suo contributo per far uscire il Paese da questa emergenza sanitaria e altre, Letta e tutto il PD, dovrebbero anche far capire agli italiani cosa intendono loro per economia. Quella liberista o una altro modello di economia sempre di mercato certamente, ma su basi solidali. Biden poche ore fa, ha detto che l’America non l’ha fatta Wall Street. Una affermazione che non lascia spazio ad interpretazioni fumose. L’economia non può più essere solo quella delle speculazioni finanziarie. Un modello che porta allo smantellamento degli apparati industriali in Italia e in Europa, come quello a cui stiamo assistendo in questi giorni all’azienda ELICA fabrianese, da 50 anni leader mondiale nella produzione di cappe da cucina, ha annunciato ieri il trasferimento di due terzi della produzione in Polonia. 400 i posti di lavoro a rischio. Lo stesso vale per la Whirlpool. Ecco io credo che la solidarietà in questi casi, non basti più. C’è bisogno in questi frangenti di uno Stato protagonista e non notaio. Il PD che pensa a questo proposito? Ma il mio pensiero corre anche agli artigiani, ai piccoli imprenditori che schiacciati da un sistema bancario, burocratico, da una giustizia farraginosa e dannatamente lenta, che finisce per schiacciare le loro imprese. Ecco se il PD facesse capire chiaro come la pensa sui diritti di cittadinanza a partire dalla sanità, dalla scuola, intesi come diritti appunto e non come merci, sarebbe in grado di far tornare a scaldare i cuori della gente.
Qualcuno direbbe: ”E’ il nuovo vento Letta bellezza” odorato dai cavalli in corsa come un possibile nuovo passaggio di treno dove sono tutti pronti a salire,gettare le magliette del rione o della corte che rappresentavano ed assumere un nuovo vestito,consono con il divenire. Lasciamo stare Rossi che di gatte da pelare le ha non poche, anche quelle di aver assunto un adeguamento repentino di posizione personale-politica discutibile di certo,chiamato dal PD ad assumere la guida di quello Umbro dove la guerra per bande stà dando i suoi frutti, come non avesse fornito quelli marci ancor prima con quanto è passato in Regione nelle dirigenze,fornendo via via uno spettacolo indegno, ed indegno anche perchè dopo tutto quello che è passato sotto i ponti si arriva a prendere come alibi la pandemia e la pericolosità di riunione,il cercare di percorrere le vie renziane a fare le primarie e le votazioni invitando tutti, tutta la società civile fra poco cani e porci, cosa questa che nemmeno nelle bocciofile di rione viene fatta.Risiamo alle solite: ci si appella alla composizione sociale degli italiani cercando di chiamare tutti a mettere il proprio peso nel piatto della bilancia perchè ipocritamente si spinge a pensare che tutti possano determinare le scelte di un partito, tutti,dico tutti, ripeto tutti, nemmeno con vergogna, ricreando anche quelle condizioni dei successi tanto cari a Renzi quando si misero in fila le destre e le forze di centro-destra per determinarne la svolta sulla segreteria.Difatti le famose 48 ore- che ricordo sempre- di quando Renzi divenne segretario seguirono alla tipologia di tale voltafaccia che fecero le maggioranze passando da bersaniane a renziane in due giorni netti in Parlamento(appunto 48 ore).Ma è lecito o no il chiedrersi se per eleggere un CDA di una qualsivoglia società possano votare tutti indistintamente oltre ai soci di quella società? E nessuno si ribella a questo? Cosa vuol dire se nessuno si ribella? Vuol dire che ci si merita il governo che poi avrà, e questi fanno gli schifati richiamando la pandemia? i populisti che insorgono richiamando la difesa delle poltrone e dei ranghi più alti quasi
che anche loro non fossero vissuti in un fortino pronti ad essere proiettati dalla catapulta degli automatismi nei bastioni più alti del fortino? Io credo che sia teatro e spesso anche di bassa lega,ma non solo di chi sembra insorgere aprendosi il varco per la salita in altri treni ma anche per i capotreni….. Il paragone con Chiusi credo che possa essere molto improprio perchè l’accostamento della situazione cerca di portare chi legge a far pensare la gente votante PD come dei sanculotti incazzati al punto di far fuori gli organismi regionali che vagliano chi debba andare avanti per meriti e non per correnti, cioè chi sia attendibile e chi non lo sia. Punto. Caduta tale diga, tutto è possibile e vedresti che se avvenisse quelli che saltano dalla barca che richiami alla fine del tuo discorso dei quali anche noi abbiamo avuto il piacere di osservare da vicino ,stai tranquillo che nella barca ritornerebbero il giorno dopo, forse anche insieme a Renzi.Anzi di questo ne sono sicuro.Quando esisteva la DC,anchessa aveva le correnti ma quando si trattava di fronteggiare il pericolo del nemico o della dissoluzione,tutti concorrevano a tirare su il ponte levatoio.Erano molto più intelligenti, questioni di teste, o di saper perorare i propri interessi, che però per perorarli bisogna vederli e rendersene conto quali fossero. Questi che hanno mangiato un buon pane,perchè qualcuno ne ha mangiato quello del forno del PCI,oggi si strappano le vesti e per disposrsi a prendere i nuovi treni che hanno fiutato col loro odorato fine,insorgono, e fanno di tutto per far saltare il banco,celandosi dietro anche a cose vere e riconosciute vere senz’altro, ma qualcuno potrebbe loro ricordare anche che le situazioni di cui si dimenticano sono quelle che negli ambiti decisionali,quando venivano stabilite,c’erano anche loro a validarle. Quindi se questo non è un teatro, ditemi cosa è ?…..
Carlo, le primarie in cui votavano tutti (anche gli avversari) ormai non le fanno più da anni. L’hanno capito anche quelli del Pd che erano una cazzata. E infatti non le propongono nemmeno nei comuni, laddove si tratta d scegliere un candidato a sindaco e non un segretario di partito. Non le fanno più neanche laddove non riescono a trovare una sintesi interna (vedi Chiusi, senza andare troppo lontano). Il problema è che il Pd non riesce a fare nemmeno un congresso in una regione che ha meno abitanti di due quartieri di Roma… Non ci riesce perché non è più un partito vero, anche se è rimasto l’unico – almeno in certe aree del paese – a mantenere un minimo di struttura, di organizzazione e di radicamento sociale. Il Pd fa acqua da tutte le parti, è un coacervo di correnti in guerra tra loro, non ha identità né una linea chiara. Ma fuori del Pd e al di là del Pd c’è molto meno. La sinistra radicale è scomparsa, il M5S si è dissolto come neve al sole e a livello locale, nei territori non esiste più. I sindacati sono diventati CAAF e politicamente non incidono, se non come baluardo di battaglie corporative. Nei comuni finora a guida Pd, se il Pd perde, non vince una sinistra migliore, vince sempre una destra peggiore che fa più danni del Pd (vedi l’Umbria o anche Città della Pieve). Quindi c’è da sperare che il Pd, tra fughe, defezioni, cambi di segretari e crisi locali, riesca in qualche modo a rinsavire e a ritrovare una nuova ragion d’essere e nuove modalità organizzative e di rapporto con la propria base e il proprio elettorato. Per il Pd la campana sta suonando forte e suona a morto.
E’ quello che vado dicendo da anni. E mi pare che il mio commento sopra, lo testimoni.
Marco, io non sono all’altezza di giudicare non essendo nè medico sociale nè iscritto al PD, anche per motivi storici di non affezione ad un partito conquistato dalla democrazia cristiana nei fatti, anche se questa non esiste più formalmente. Ma smettiamola un momento con queste elocubrazioni e concentriamoci in quello che hai detto. Io credo che i parametri e gli schemi che tu richiami ed in quali dici di sperare(ricostruzione), siano impossibili oggi da poter essere applicati perchè è la gente stessa che ha cambiato DNA e che non segue più quello a cui tu fai riferimento.Nominalmente sarebbe una presa di coscenza, con un angolazione presa da sinistra ed il rimboccamento delle maniche per lavorare in tal senso.Questo oggi, man mano che andiamo avanti è sempre meno possibile, per il semplice fatto che stiamo andando a forte velocità verso una società che espelle la mano d’opera ed i certi sociali di riferimento della sinistra non esistono più, sono evaporati, con i nuovi mestieri, con i lavori precari, con i riferimenti sociali sempre in minor numero mentre dall’altra parte aumentano i bisogni spinti dal consumismo che ti fà vedere il superfluo come il necessario. Quindi in questa liquidità vengono favoriti-girala come la vuoi-da una parte i sentimenti dell’iniquità del sistema ma dall’altra anche la reattività del sociale,che si trova stretta fra i nuovi bisogni e la mancanza di risorse e quindi rischia di esplodere in un contesto dove la destra ci sguazza come da sua naturale costituzione.Tutto questo con le opportune diversità di un secolo fa(1921-1922)ma le fondamentalità quelle sono.le vie dove si manifesta la volontà della gente alla fine quelle sono. Io credo che la rifondazione di una sinistra alla quale tutti a sentire ciò che dicono si ispirano(perfino gli elementi che hai citato te e che oggi fanno gli schifati lo dicono, ma lo dicono perchè sperano che al punto in cui sono convenga loro, alle loro persone, alle loro genie,perchè hanno una idea del mondo-tranne pochi- che è una ideafarlocca, essenzialmente da sottosviluppati, per il semplice fatto che nella loro teoria non comprendono il peso e l’azione e le modificazione che porta la gestione capitalista della società che come concezione fondamentale hanno mentalmente abbracciato e fatta loro).Ma perchè tutti hanno il rifiuto di pronunciare tale parola quando è passata dentro la società l’idea del ”vecchiume” della critica all’ impostazione capitalista e di questo mondo, che non sia possibile trasformare tranne che accettare il capitalismo,e che tale condizione e status non debba essere rimesso mai in discussione se non in fasi momentanee per lenire i vari momenti di crisi, tenendo presente il ricorso allo Stato e credere che possa essere solo così che si superano i momenti di defaillance del sistema per poi riportare lo sviluppo a correre? Ed infatti fin’ora tale metodo è stato seguito dalle sedicenti sinistre e guarda un pochino a quali livelli sia giunta la società in tutte le latitudini globali, non solo a Chiusi, in Toscana, in italia ed in Europa.Ci sono tutti quegli ingredienti per un salto indietro notevole dove le destre ci vanno giù a rotta di collo inzuppandoci tutto quello che possono: basta sentire i discorsi della Meloni…. quelli nessuno dice che siano ributtanti perchè nella loro rozzezza nascondono una comprensione estesa per l’ignoranza sociale che hanno al seguito, e l’italia è piena di tutto questo, e vedrai che alla fine è quella che quando tirerà le reti avrà la maggior parte dei pesci dalla sua parte, ed è su quella forza che l’altra destra populista, economica,falsamete liberale alla forza Italia, pesca per pesare sulla bilancia alla Draghi per non far passare le scelte che vanno verso la gente., ma lo fa questo invocando la competenza(Brunetta) come se non sapesse che la competenza è propria di quelle persone che hanno avuto la POSSIBILITA’ di essere competenti e che una grossa parte della società prenderà le briciole.Quindi si và delineando uno scenario che si colora di ” Stati Uniti d’America” perchè la fine di dove converge tutto questo processo aiutato anche dagli stati membri dell’Europa populisti e di destra a validare il processo proprio di questo capitalismo.Ed i signori che hai nominato prima e che storcono il naso non sono altro che per convinzione(poca questa, perchè se ne avessero avuta avrebbero militato in ben altro partito e non nella DC,ma come loro ce ne sono a migliaia oggi dentro il PD che storcono il naso e che non vedono l’ora che il tutto si trasformi nei fatti e nelle intenzioni in un partito supermercato dove ognuno possa fruire di ciò che gli piace, di ciò che gli faccia comodo: un partito alla fine con i buoni intenti a parole, come quello americano,ma che nei fatti s’incarica di far passare le più utili politiche per le genìe medie ed alte dei loro appartenenti, con grande seguito delle masse piegate, DICO PIEGATE dai comparti mediatici usati come si deve per portare l’acqua un po’ più raffinata ed edulcorata alla bocca di una massa più grande,che beve tutto. Questo è il dramma attuale, e mentre sento i discorsi che vengono fatti, dentro a me stesso dico che è pura illusione quella di essere capaci di spezzare ed interrompere questa tendenza essendo al servizio delle forze di questo capitalismo.L’unione serve, ma serve l’unione per poter ripensare a non ripassare sopra gli errori che sono stati fatti e quindi da parte di tutti serve la cognizione e la conoscenza e la critica a tale tipologia economica dello sviluppo capitalistico dove siamo tutti dentro e dove siamo tutti comandati da azioni che ci sembrano essere normali, ma che in realtà sono il contrario della normalità. Solo così si creerà una base diversa da dove ripartire, ma se uno si affida a persone mature che hanno nella loro vita evitato con precisione di confluire in tale critica, avremo fatto un lavoro totalmente inutile, perchè quelle centinaia delle quali che oggi tu fai saltare giù dalla barca, sono tutta gente inaffidabile per lo scopo che ho delineato ed affidabile per quell’altro.A dimostrazione di tutto questo basterebbe solo farsi la domanda:” ma quale era il loro partito dove erano ieri prima di saltare dalla barca e cosa proponeva e su quali basi proponeva uno sviluppo diverso di cui parlava sempre?”.Di sicuro a tale domanda ti risponderanno tutti una cosa comune: ”che lavoravano per un sistema diverso perchè credevano che si potesse fare passo dopo passo”. E allora quando dico che dovrebbero ritornare a scuola e studiare la storia, Marx, Gramsci ma tanti tanti altri come Sweezy,Magdoff,Chomsky ed e coglierne l’attualità del loro pensiero,dico una cosa giusta, dopodichè entrare in politica, misurarsi e capire quale sia la forza subdola del capitalismo che avvolge tutti e riflettere su come cambiarla.Una mano, gliela potrebbe dare il divenire di una società mondiale che scoppia proprio per il sistema capitalistico a cui l’hanno sottoposta i potenti che anche attualmente s’incaricano di poter continuare nello stesso modo e far passare le loro istanze come se fossero sinistra.Ma guarda caso, è proprio da quelli che oggi saltano dalla barca che il loro partito non ha mai parlato di questo e quando c’era da parlarne-cosa che del resto c’era sempre da parlarne perchè è un elemento costante di questa società- ha sempre evitato perchè lo considerava una estremizzazione.” Ed allora puppino”- mi si permetta la volgarità- ”ma quando ce vo’ ce vo”’,dicono a Firenze.Hanno costruito una sinistra lontano dalla gente ed oggi s’incazzano perchè i vertici sono autoprotettivi verso loro stessi e li sfidano su quel terreno. E loro dov’erano ? E’ fumo Marco……non ci vuole una grande sensibilità a capirlo e tanti rigirii di parole.