CRISI DI GOVERNO. ITALIA E OLANDA TRAVOLTE DA UN INSOLITO DESTINO

domenica 17th, gennaio 2021 / 11:56
CRISI DI GOVERNO. ITALIA E OLANDA TRAVOLTE DA UN INSOLITO DESTINO
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Italia e Olanda travolte dalla crisi di governo nel mentre di una pandemia planetaria che non accenna a diminuire e una campagna di vaccinazioni di proporzioni bibliche. Mai un attimo di noia nel panorama politico del terzo millennio.

Tuttavia, se la crisi italiana non ha ancora una chiara configurazione tanto che molti italiani non hanno capito perchè si rischia la caduta  (e soprattutto l’urgenza nel bel mezzo del dramma pandemico), quella olandese è già Storia. Finita in tre giorni con le dimissioni dell’intera maggioranza del governo Rutte per scorrettezza politica e morale.

In breve accade che il fisco olandese accusa 26mila famiglie di aver indebitamente percepito assegni familiari a partire dal 2012. Almeno 10mila delle famiglie restituiscono quindi il presunto maltolto a costo, in molti casi, di indebitamento grave e bancarotta.  Ma la Commissione d’inchiesta che indaga sull’assunto scopre che l’accusa non ha fondamento. Il quiproquò è nato a causa di alcuni errori di compilazione dei moduli che potevano far pensare ad una frode, ma la frode non c’è stata. Anzi, sostiene la Commissione, politici e partiti si sono resi colpevoli di violazione dei principi fondamentali dello Stato, essendosi comportati come nemici dei cittadini invece di assisterli nel momento del bisogno.

Dal canto suo, l’ufficio delle tasse ammette che per almeno 11mila di quelle famiglie il controllo è scattato a causa della diversa etnia o doppia nazionalità, alimentando le accuse di razzismo che già pendono sulle teste del governo Rutte.  E infatti venti delle famiglie ingiustamente accusate hanno denunciato i ministri di tre dei partiti dell’attuale coalizione per cattiva amministrazione, discriminazione razziale e violazione dei diritti dei minori.

Nel frattempo, il governo ha chiesto pubblicamente scusa alle vittime, e ha destinato circa 500 milioni di euro ai rimborsi degli indennizzi restituiti, ma non è stato sufficiente. Mark Rutte e il suo governo hanno preferito dare le dimissioni piuttosto che sloggiare in seguito ad una mozione di sfiducia del loro stesso parlamento. Un gesto nobile, o quanto meno dovuto, secondo alcuni. Per esempio George Monbiot, editorialista del Guardian. In un tweet del 15 gennaio scrive che ogni settimana nel Regno Unito si verifica uno scandalo sei volte più grave di quello olandese ma nessuno si sente mai in dovere di dimettersi.

Ma c’è chi invece vede l’atto estremo di Rutte come un gesto scenico, simbolico. Le elezioni in Olanda erano previste comunque per il 17 marzo, il governo resterà comunque in carica fino alla nuova formazione, i sondaggi posizionano comunque Rutte nella rosa degli eletti. Insomma, l’atto di pubbliche scuse  e le dimissioni in blocco più che un sentito pentimento potrebbero essere un’abile mossa strategica.

Rispetto a quella olandese, la situazione italiana sembra più una soap opera che una crisi di governo. La Rete brulica di sondaggi: 7 Italiani su 10 non vogliono votare. Il 73% ritiene che Renzi sia mosso da interessi personali: il 46% non ha capito i motivi della rottura della maggioranza. E così via.

Le ragioni di Renzi & Co. sarebbero da ricercare nel rifiuto del  governo Conte di beneficiare del MES per salvare la sanità italiana, la non trasparenza rispetto a chi e come gestirebbe il Recovery Fund. Le valutazioni di merito spaziano da Renzi si vuole suicidare a Renzi soffre di ipertrofia dell’Io. Qualcuno ipotizza un possibile bipolarismo. Il 13% degli Italiani ritiene che Renzi stia agendo per il bene del paese.

Come l’Olanda, anche la crisi italiana vive il brivido delle dimissioni, per quanto non del Premier. Almeno per il momento. Ma per ulteriori, succulenti dettagli dovremo aspettare martedì prossimo, giorno in cui Conte chiederà la fiducia al Senato. Noi in tre giorni al massimo facciamo una maratona TV.

Elda Cannarsa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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