IL DECRETO DI NATALE: UNA SELVA DI COLORI E DI DIVIETI. CI VORRA’ IL NAVIGATORE PER DISTRICARSI

IL DECRETO DI NATALE: UNA SELVA DI COLORI E DI DIVIETI. CI VORRA’ IL NAVIGATORE PER DISTRICARSI
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“Hanno sempre detto che si deve stare nelle zone rosse gialle arancioni per 14 giorni, in modo che si possano valutare gli effetti delle restrizioni. Ora invece il decreto per le feste sembra una tavolozza impazzita di “Comanda color”: una continua escalation di “color interruptus”. Speriamo che il vaccino ci salvi non solo dal virus ma anche da tutto questo frenetico rimescolio delle nostre vite”, questo il commento alle “misure natalizie” imposte ieri dal Governo, del giornalista senese Daniele Magrini. Il quale non ha tutti i torti e rende bene l’idea. Sembra di essere essere finiti, come Dante all’inizio del suo viaggio, in una selva oscura di divieti e restrizioni e prescrizioni… Ma almeno è una selva colorata. 

La nuova “tavolozza” dei giorni dal 20 dicembre al 6 gennaio compresi sembra infatti un lungo semaforo, con 4 lucine gialle all’inizio (20-21-22-23 dicembre) poi 4 luci rosse (24-25-26-27), tre arancioni (28-29-30), di nuovo 4 rosse (31-1-2-3), 1 gialla (il 4 gennaio), 2 rosse (5-6) e dal 7 giallo per tutti… Anche in Toscana che adesso è arancione.

Ci vuole il “navigatore” per orientarsi e non sbagliare, per non prendere multe e non essere additati come untori e irresponsabili. Il governo non ha avuto il coraggio e la forza di fare un lockdown totale e ha partorito la corsa a ostacoli. L’entra e esci da un colore all’altro. Anche uno bravo coi colori come Caravaggio farebbe fatica a districarsi. Ma questo è. E in casa tutti attaccheranno al muro il calendario Conte, col semaforo, al posto di quello della banca e accanto al calendario della raccolta differenziata. Che anche quello ricordarselo è complicato. Ma cosa si può fare e cosa no, da qui all’Epifania?

Intanto come già detto, anche la Toscana da domani, domenica 20, torna ZONA GIALLA. Solo che dal giorno successivo, il Decreto Conte vieta gli spostamenti tra regioni. Quindi i chiusini potranno andare a fare la spesa nei supermercati di Po’ Bandino solo domenica 20, per esempio. Dal 21 non si potranno più raggiungere nemmeno le seconde case. Nei giorni gialli potranno riaprire bar e ristoranti ma solo sino alle 18. Consentito l’asporto sino alle 22 e le consegne a domicilio senza restrizioni.Possono riaprire anche le attività commerciali, con facoltà di orario fino alle 21,00.

Nei giorni ROSSI sono vieti gli spostamenti, anche all’interno del comune di residenza. Consentita solo l’attività motoria nei pressi della propria abitazione., l’attività sportiva all’aperto ma solo in forma individuale. Consentite le visite a parenti e amici, ma al massimo in due persone, esclusi minori under 14, le persone con disabilità e conviventi non autosufficienti. Quindi da genitori, nonni e figli e cugini o amici si può andare per le feste, ma non in più di due. Se la famiglia è di 3 persone, dal nonno si va in due e uno resta a casa (ma al governo lo sanno come vive la gente normale?). Chiusi bar , ristoranti, negozi e centri estetici. Aperti Supermercati, beni alimentari e di prima necessità, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccherie , lavanderie , parrucchieri e barbieri. E pure le chiese e luoghi di culto fino alle 22. Evidentemente il governo ritiene anche le chiese e le messe “beni e servizi di prima necessità”.

Non è chiaro se anche Babbo Natale e la Befana dovranno anche loro sottostare alle prescrizioni, anticipando l’arrivo alle 22… Dopo c’è il coprifuoco.

Nei giorni ARANCIONI sono consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune e, nei piccoli comuni, sotto ai 5.000 abitanti ci si può spostare anche fuori comune, ma nel raggio di 30 km, e senza andare nei capoluoghi di provincia. Da Cetona insomma si può andare a Chiusi o a Chianciano, non a Sinalunga. Chiusi bar e ristoranti, possibile solo asporto e consegna a domicilio. Negozi aperti fino alle 21,00.

Praticamente le feste  Natale, Santo Stefano, Capodanno, più Epifania, vigilie e domeniche le dovremo passare chiusi in casa, in tutta Italia. Attaccati alla Tv a contare contagi, ricoveri, morti e giorni che mancano all’avvio della campagna di vaccinazione di massa, sorbendosi anche gli sproloqui di no vax e complottisti vari che come nel medioevo temono la scienza e vedono Satana anche dentro una siringa…

Per fortuna pare che i vaccini (sia quello della Pfizer, sia quello di Moderna) siano pronti, così come dovrebbe arrivare a breve anche la cura con gli anticorpi monoclonali individuata e messa a punto dall’equipe senese di Rino Rappuoli, il quale ha dichiarato che si sta dimostrando efficace e può guarire una persona contagiata e con sintomi nell’arco di 48 ore…

Nell’attesa di poter fare questa benedetta punturina sul braccio, con la speranza di non dover fare quella nel sedere con gli anticorpi (perché vorrebbe dire aver beccato il covid), rispetteremo le regole, con disciplina. Con il dubbio che chi e ha pensate sia quantomeno lievemente disturbato o conosca poco le dinamiche della vita delle persone comuni. L’unica cosa buona e positiva di questo bailamme di divieti e restrizioni è che almeno quest’anno faremo meno pranzi e cenoni luculliani e interminabili, mangeremo meno, che fa bene alla salute e spenderemo anche meno che fa bene al portafogli. Certo l’economia in generale ne soffrirà. E ne soffrirà anche la tenuta psicologica. Ma passerà anche questo Natale anomalo, passerà ‘a nuttata!

m.l.

 

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