CHIUSI, APPROVATI I CRITERI PER LA GESTIONE DEL NUOVO PALASPORT. BETTOLLINI RIVUOLE IL… GABIBBO!

CHIUSI – Nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato gli indirizzi per la gestione del nuovo palasport a Pania.Ultimo tassello per poter tra qualche mese aprire la struttura. Pandemia permettendo, naturalmente. A differenza di ciò che avviene con il Palasport di Poggio Gallina e con i campi sportivi, anche quelli dati in gestione caso del Palasport nuovo, il Comune ha previsto un canone a carico del gestore e non un “contributo” dell’ente alla gestione. Ciò perché nel 2004 quando fu progettato lo stadio, l’impianto fu messo a bilancio come fosse un bene commerciale, per poter detrarre l’Iva e quindi in forza di quella decisione della giunta di allora, adesso l’impianto di Pania, anche se diventato altra cosa rispetto al progetto originario, deve avere una “remunerazione”. Gli indirizzi approvati prevedono una durata del contratto di gestione per un periodi minimo di 20 anni e un massimo di 30 e un canone di 12.000 euro l’anno: 1.000 euro al mese. L’importo da pagare potrà essere compensato con opere di miglioria dell’impianto (tribuna aggiuntiva, videosorveglianza, pavimentazione del posteggio…) per le quali è stato calcolato una spesa equivalente. Il gestore dovrà essere necessariamente una società sportiva. Il bando uscirà tra qualche settimana. Intanto i lavori di sistemazione esterna, che sono stati bloccati prima dall’interdittiva antimafia nel dicembre 2019, poi revocata, e dalla pandemia, sono praticamente terminati. Il Palasport di Pania è di fatto pronto all’uso. O quasi. Vedremo chi risponderà al bando per la gestione. Che potrà anche usare la struttura per eventi e manifestazioni non sportive, tipo convegni, meeting, concerti ecc.
La maggioranza ha votato a favore, puntando molto sulla soddisfazione per la fine dei lavori e l’entrata del progetto nel rettilineo finale, ma anche sulla parola “opportunità”. Ovvero sull’opportunità che una struttura del genere aggiunge alla dote della città e del territorio su piano della visibilità, dell’appeal, della centralità… Non ultima anche l’opportunità di liberare le palestre scolastiche dalla presenza impropria di squadre di volley, basket ecc…Esigenza questa quanto mai necessaria, non appena le attività sportive oggi bloccate dall’emergenza covid riprenderanno. I Podemos si sono astenuti, ricordando che loro erano contrari allo stadio fin dall’inizio e il palasport è un’opportunità solo perché ormai c’è, ma loro ne avrebbero fatto anche a meno… I 5 S hanno votato contro.
I Consigli comunali sono generalmente un po’ noiosi. Ma quello di Chiusi regala sempre qualche colpo di teatro…
Ieri sera c’ha pensato il sindaco Bettolini, che deve aver avuto mal di piedi per tutta la seduta e nel suo intervento finale si è tolto parecchi sassolini dalle scarpe. Non risparmiando nessuno, neanche la maggioranza.
Il richiamo a guardare al presente e al futuro, senza rivangare il passato, fatto dall’assessore Micheletti, non gli è piaciuto. E il passato Bettolini ha voluto ricordarlo tutto. Sottolineando che oggi il Palasport è una realtà e una opportunità, rese possibili dal’impegno di questa amministrazione, ma resta il frutto di una scelta sbagliata in origine. Una scelta quella di uno stadio di quelle dimensioni e con un mutuo di quella portata (2 milioni e 800 mila euro per 20 anni) caricato sulle spalle della comunità, che lui – ha detto – non avrebbe mai fatto. E ha ricordato che a fare la scelta sbagliata fu “la giunta Ceccobao e chi oggi pretende di dettare l’agenda politica” (ogni riferimento a Simona Cardaioli e Marco Nasorri per citarne alcuni, non è puramente causale).
Bettollini ha ricordato anche che il 30 novembre del 2014 lo stadio incompiuto fu oggetto di una incursione del Gabibbo di Striscia la Notizia “che sputtanò Chiusi e Siena, indicandole come esempio di città degli sprechi” e a questo proposito ha sollecitato la maggioranza a dare seguito ad un impegno preso in campagna elettorale nel 2016: richiamare il Gabibbo e Striscia la Notizia e far vedere che “Chiusi sa anche finire le opere incompiute e sa riparare gli errori”.
La “tigna” non gli manca, ed è probabile che il sindaco chiami davvero quelli di Striscia, magari per portare il “Tapiro” a qualcuno…
Probabilmente Micheletti non voleva seppellire il passato e gli errori pregressi, ma solo spostare il tiro sulla fine dei lavori e sul bando per la gestione, per chiudere un problema annoso che ha fatto discutere molto e ha diviso la città e la popolazione. Ha infatti ricordato che Chiusi nel 2021 sarà ancora Città Europea dello sport e, non appena la pandemia allenterà la sua morsa, l’inaugurazione del nuovo Palasport potrebbe essere i suggello a tale riconoscimento… Ma Bettollini è un po’ nervoso, anche per le note vicende politiche che lo vedono in lite con la segretaria del Pd, ha preso la palla al balzo e l’ha calciata in tribuna: Il passato non si dimentica, deve essere chiaro chi ha fatto gli errori e chi li ha riparati. Questa in estrema sintesi la sua versione… Il capogruppo di maggioranza Agostinelli, non tenero con il sindaco almeno da quando quest’ultimo è uscito dal Pd, ha fatto il pompiere, motivando con pacatezza il voto favorevole agli indirizzi del bando per la gestione, con l’auspicio che siano il viatico per avere alla svelta anche un gestore della struttura motivato ed efficiente.
Vedremo se quando torneranno gli inviati di Striscia troveranno qualcuno ad aprire i cancelli. Chissà a chi toccherà il Tapiro…
m.l.
L’invocazione del Gabibbo è stato un momento molto alto.
Beh, però quando venne nel 2014 sghignazzamo tutti… e a ragione dico io… Oggi, al posto di quell’incompiuta c’è un’opera importante, costata un bel po’, ma che secondo me per una cittadina come Chiusi è meglio avere che non avere.
Invocare il Gabibbo in una sede come la sala consiliare è una delle vette più alte mai raggiunte dalla politica a Chiusi misura il livello del dibattito. Magari a proposito di responsabilità facciamo fare un viaggio unico al Gabibbo è spieghiamogli chi era assessore al bilancio poi Sindaco mentre la Fondazione Orizzonti accumulata debiti. Questa gente deve andare a casa.
Luca, la vetta più alta quella seduta ha raggiunto la vetta più alta con l’interruzione per consentire la messa in onda del telegiornale di NTI. A quando qualche interruzione pubblicitaria?
Paolo lasciamo perdere, abbiamo anche aspettato che finisse la pubblicità prima di iniziare. Non è dignitoso.
C’è una convenzione? Che prevede?
anche perchè quando nella prima campagna elettorale del 2011 (quando ancora qui si poteva fare politica senza vergognarsi ) alla obiezione che facevamo noi della Primavera che il mutuo era troppo alto e che la fondazione monte dei paschi non ci avrebbe sostenuto più a lungo , tutti loro, attuale sindaco e sindaco pregresso compreso, ci dicevano che erano solo illazioni senza fondamento e che tutto andava bene. Comunque ora ha poca importanza… meglio stare alla larga
Francesco, nella campagna elettorale 2011 l’attuale sindaco era candidato per la prima volta, praticamente pescato dal nulla… Prima non c’era. E Scaramelli era stato solo assessore, lui però più complice delle scelte sbagliate pregresse perché mai si espresse contromano… Il Gabibbo venne nel 2014, per sottolineare gli errori e le scelte sbagliate di Ceccobao & C., ma se lo beccarono Scaramelli e Bettolini che quella mattina erano impegnati nella Leopoldina… Non mi stupisce, né mi indigna che oggi con il palasport praticamente finito, lo stesso Bettollini pensi di richiamarlo per fargli vedere che l’incompiuta dello scandalo non è più tale… Sul palasport si può discutere, ma non è uno scandalo. E’ una toppa su un buco, questo è indubbio, che però adesso potrà tornare utile perché risponde a necessità reali. Ed è anche una bella opera.
Ma mica adesso valuteremo la politica con i tapiri del gabibbo? Per quello che rappresenta non dovrebbe essere nemmeno menzionato, è il massimo del trash, qualunquistico volgare e demenziale (nell’accezione più negativa del termine).
Io credo che comunque bisognerà attendere a parlare perchè sennò dai discorsi che fai marco risulta la certezza che utile a qualcosa possa essere.personalmente ci credo poco…ma al di là di tutte le polemiche credo proprio che coloro che si possano impegnare per la conduzione tanto fitti come le mosche non siano…specialmente di questi tempi,- poi se ho capito bene ma mi posso sbagliare-per incentivare il farsi avanti per la presa in carico della gestione,viene disposto che le suddette migliorie vengano poste a scarico del canone annuale.La domanda è
chi controlli tali migliorie? Dico questo perchè ci sono migliorie e migliorie….non vorrei che queste se effettuate in maniera superficiale ed insufficente si possano adoperare in maniera furbesca per non pagare quanto dovuto…chi controlla chi ? Visto il pregresso e vista la storia in queste cose ,stai a vedere che ci possa essere il rischio-faccio un esempio- che si cambi la rubinetteria e che si vada in tasca al canone o a frazioni del canone.Chi ne stabilisce il valore di tutto questo ? In pratica la spesa accollata alla comunità negli anni col mutuo e qualche cooperativa od associazione magari incaricata dai soliti noti che si offre per la conduzione. Il gabibbo bisognerebbe darlo a parecchi,anche a coloro che probabilmente tu dici che stanno fiutando la nuova aria che tira e che posssa tirare mettno già le zeppe a mollo per riposizionarsi.
Cosa mi auspico in risposta a tutto questo? Il danno alla comunità è stato fatto e non contrabbandiamo il danno con un prossimo futuribile valore,perchè si dice e si attua una distorsione, anche valutando i tempi che corrono adesso e non credo che ci sia la calca a fruire di detto spazio.Come vedi la povertà di questa politica dove sono tutti dentro questa è.E questi tutti non sono difendibili perchè se avessero fatto parte del personale di una azienda sarebbero a casa con le ragnatele sullo stomaco, e chi si storce la bocca attualmente come racconti tu è cosa tipica che succede quando si odora la mala parata che rischia di arrivare e si lascia il capitano fra i marosi in attesa di riposizionarsi pensando che l’onestà intellettuale non esista.Certo, su questo punto,non esiste, ecco perchè secondo il mio modesto parere la risposta a tutto questo debba essere la formazione politica di una prossima Lista Civica.
Un opera costata 5 milioni alla comunità che adesso dobbiamo praticamente regalare a un privato per poterlo gestire. Ma veramente pensate che siamo tutti scemi? Sono quasi vent’anni che un gruppo di persone che hanno fatto anche parte della primavera nel 2011 hanno ragione su questa vicenda, e ieri sera abbiamo dovuto assistere a uno show veramente triste. Ci spieghi perchè ci troviamo in questa situazione, ci spieghi magari anche perchè dopo aver speso quasi un milione nel vecchio campo sportivo, ancora per avere l’agibilità tutti gli anni occorre la firma dell’amministrazione comunale, perchè ancora non ci sono le uscite di sicurezza previste per il campo adiacente a quello principale, perchè sono ancora in piedi i vecchi spogliatoi lungo via Mazzini. Devono andare a casa, non è più possibile assistere alle arrampicate sugli specchi di chi cerca di difendere l’indifendibile e le difese d’ufficio di questo giornale in nome di chissà che cosa.
Si può dire dire di tutto dello stadio meno che era un opera incompiuta. Quando è stato deciso di trasformarlo in palazzetto dello sport lo stadio era praticamente finito, mancava il manto erboso, le porte e mi pare le coperture degli spalti, bloccati dal patto di stabilità. Le risorse c’erano ma non si potevano spendere.
Luca condivido questa tua analisi. Non era forse meglio votare contro?
Marco Nasorri, non diciamo cazzate. Quelle tribune, i tralicci per le luci, gli spogliatoi ecc, erano stati costruiti, è vero, ma erano anche stati lasciati lì da anni in preda alle erbacce e all’abbandono, opere inutilizzate e inutilizzabili. Se no il Gabibbo che venne a fare? Noi ci facemmo giornalate (sull’incompiuta, non sul Gabibbo), la Primavera nel 2011 ci costruì parte della sua campagna elettorale e i Podemos nel 2016 pure. Ci fecero anche un video. E ora te ci vieni a dire che non era un’incompiuta? Detto questo stupisce la differenza di opinioni sul tema tra te e Luca Scaramelli (e anche Scattoni) che invece insieme sostenete – legittimamente s’intende – la battaglia affinché il Pd faccia fuori Bettollini e apra un confronto con le altre forze..Data la rilevanza del tema e ciò che esso ha rappresentato, mi pare una dicotomia non da poco. Quanto alla linea di questo giornale sull’argomento, dell’incompiuta stadio ne abbiamo parlato più di tutti fin da quando Ceccobao organizzava le pose della prima pietra con la banda (due ne fece) e lo ha fatto prima della Primavera e prima del Gabibbo… Sulla scelta del palasport invece siamo sempre stati favorevoli: 1) perché mette una toppa su una ferita, rimette in produzione dei beni che stavano andando in malora e si dovevano comunque pagare per 20 anni, gettando al macero 2.800 mila euro; perché il palasport di Poggio Gallina al momento della scelta era congestionato e non riusciva a coprire tutte le esigenze delle società sportive locali, tanto che esse dovevano e debbono tuttora utilizzare le palestre scolastiche o andare in altri comuni. Ed era anche inadatto e non a norma per gare di livello professionistico. E infine anche perché un palasport più grande e più moderno può essere struttura importante per altri eventi come convegni, meeting e concerti, che Chiusi non aveva. In questi anni di gestazione del palasport, lo sport chiusino ha subito dei colpi, il Covid lo ha falcidiato, si è persa una squadra di Volley importante, ma ne è arrivata una di basket… Credo che quando l’emergenza sarà alle spalle tornerà utile alla collettività, anche se è costato parecchio.
Ma se ti sembra strano che io e Marco Nasorri sosteniamo una battaglia comune avendo opinioni diverse sul vecchio progetto dello stadio, come farebbe il PD a sostenere una battaglia elettorale con Bettollini candidato dopo che ad agosto si è dimesso da quel partito e alle elezioni regionali ha dichiarato di non votare PD. La propaganda sei libero di farla per chi vuoi però lascia fare gli altri. Fai una campagna elettorale per Bettollini propositiva e non ti preoccupare di altro. Se poi vuoi parlare delle posizioni degli altri abbi il coraggio di rispondere al telefono così ti posso spiegare come la penso.
Se il Pd candidasse Bettollini vorrebbe dire che ha smussato gli angoli e appianato i motivi di frizione con il sindaco. In ogni caso ill Pd ha dato e continua a dare un giudizio positivo sull’operato dell’amministrazione e non è scritto da nessuna parte che il candidato sindaco del Pd debba essere per forza iscritto al Pd. Certo l’uscita del sindaco dal partito ha indubbiamente creato un problema e un elemento di contrasto e in assenza di un chiarimento anche su questo punto vedo difficile una candidatura Bettollini. Detto questo però anche sul fronte avverso mi pare che gli elementi di divergenza non manchino. E la stampa ha il dovere di farli notare così come ha fatto nella vicenda Pd-Bettollini. Mi pare anche che come la pensi tu lo abbia sempre potuto spiegare su queste colonne, tranquillamente. Senza filtri. Quindi lascia stare le campagne elettorali e se possiamo atteniamoci tutti al tema…
Marco (Lorenzoni), mi confermi che le opere fondamentali erano stare realizzate: tribune, tralicci per le luci e relativi impianti, spogliatoi e tutto quello che concerne i servizi per il manto del campo da gioco. Per la precisione i lavori sono iniziati nel 2010 (amministrazione Ceccobao) e terminati alla fine di novembre 2012 (Amministrazione Scaramelli),
Nel 2013 l’iter per completare lo stadio è andato avanti, infatti è stata fatta l’attivazione della fornitura di energia elettrica per una potenza di 200 Kw, il deposito del collaudo statico al Genio Civile, il conferimento dell’incarico per il collaudo ed altro. E, soprattutto, nel giugno dello stesso anno è stato approvato il progetto preliminare del 1° lotto – 3° stralcio – opere accessorie e di completamento.
Con questo l’amministrazione Scaramelli, (ne facevano parte due degli attuali amministratori) si impegnava a concludere la costruzione del Campo sportivo. Quindi perché dici che le opere realizzate erano state lasciate in stato di abbandono, inutilizzate e inutilizzabili. Cosa non vera. E perché te la prendi con le vecchie amministrazioni e i vecchi politici per questo. Se vogliamo approfondire ancora le erbacce nascevano con l’amministrazione Scaramelli, con le sue indecisioni e poi con la scelta di abbandonare lo stadio e fare il palazzetto. Per la verità ci fu anche il problema del patto di stabilità a bloccare le cose. Il gabibbo venne in questo frangente a fine 2014.
La decisione di realizzare il palazzetto non mette nessuna toppa. Il completamento dello stadio poteva benissimo essere fatto. Non è stato realizzato perché venne presa la decisione di farci un altro impianto sportivo. La realizzazione del palazzetto è derivata dal fatto che, in quel periodo c’era il boom della pallavolo con la Emma Villas e la nascita di una squadra di Basket. Esattamente come era successo con le vittorie della Polisportiva, anni prima. Forse, anche per un’altra ragione è stata abbandonata l’idea dello stadio, quella di non liberare un’area pubblica che avrebbe limitato l’espansione urbanistica in altre parti del territorio.
Al di la di ciò, la scelta di cambiare decisione ha comportato ulteriori costi per la trasformazione in palazzetto e quasi un milione di euro per gli interventi sul vecchio stadio, che, se ti è sfuggito, ancora non è a norma, infatti per giocarci serve un’autorizzazione in deroga del sindaco. Oltre al fatto che rimarrà un impianto ancora insufficiente, senza posteggi e impedirà di qualificare l’area de Le Biffe con servizi e spazi adeguati di socializzazione.
Lo spostamento dello stadio era motivato anche per una definizione migliorativa della zona, sulla quale potremmo anche entrare più nel dettaglio.
Inoltre, nella campagna elettorale del 2011 la Primavera era contraria al campo sportivo che era in fase di realizzazione. Non centrano gli abbandoni e le erbacce. I podemos nel 2016 contestavano la realizzazione del palazzetto dello sport, visto che a fine 2015 o inizio 2016 era stato approvato dalla giunta il progetto per costruirlo. In ogni caso la posizione di Possiamo era per completare lo stadio.
Infine, ti assicuro che non faccio battaglie contro nessuno. Vorrei contribuire a ricostruire una sinistra unita e una coalizione di centrosinistra per il governo di Chiusi. Il PD in queste condizioni non l’ho ridotto io. Nel 2012 l’ho lasciato perché vedevo i guasti a cui andava incontro, e questi disastri non sono dovuti al destino cinico e baro, ma alla responsabilità di un nuovo gruppo dirigente che ha nomi e cognomi.
Marco Nasorri, personalmente io ho fatto parte della Prmavera e ho sostenuto i Podemos, non le giunte dell’epoca. Rimane innegabile che nel 2014 quando venne il Gabibbo lo stadio era già mezzo fatto, ma anche mezzo rudere, era fatiscente e precaria anche la recinzione… Così è rimasto fino al 2016 (il video dei podemos lo dimostra). Non va dimenticato poi che negli anni 2013-2016 Chiusi visse la sbornia collettiva della Emma Villas che stava scalando le vette del Volley e non avrebbe più potuto giocare nel palazzetto di Poggio Gallina, inidoneo. La scelta del palasport al posto dello stadio fu un tentativo di Scaramelli di rispondere anche a quell’esigenza e a quella “pressione”, così come lo stadio fu una scelta per rispondere alle sollecitazioni degli ambienti calcistici. Tanto che il primo progetto di palasport a Pania lo presentò proprio la società Emma Villas. Che poi fece altre scelte, cambiando strada. Pur avendo sostenuto Primavera e Podemos, io non sono mai stato per abbandonare l’investimento e lasciare magari che lo stadio se lo mangiasse la gramigna, come altri invece propugnavano, per non spendere ulteriori soldi pubblici. Ho sempre ritenuto opportuno portare a termine quell’opera o riconvertirla, come è avvenuto, per non sperperare e gettare al vento i soldi spesi. Dato che lo stadio attuale con gli adeguamenti fatti è sufficiente alle esigenze del calcio, la scelta di realizzare un nuovo palasport mi sembra giusta e utile. Nel 2015-16 Primapagina organizzò una squadra di volley maschile per disputare il campionato di serie C, lo stesso che per anni aveva disputato la Vitt Chiusi, per non disperdere un patrimonio di giocatori del posto, ma quella squadra dovette andare a giocare a Città della Pieve nonostante fosse composta per 9/12 da giocatori di Chiusi. Si allenava due volte a settimana, una a Città della Pieve, e una a Montepulciano o a Chiusi, palestra scuole elementari. Chiedemmo il palasport, ma non fu possibile usarlo per assoluta mancanza di spazio. Come noi dovevano fare anche le donne e altre attività… La partenza della Emma Villas per Siena prima e la pandemia adesso hanno cambiato il quadro. Ma l’esigenza era e resta reale. Anche io vorrei una sinistra unita e anche una città che valorizza e lavora per far fruttare le opere e le opportunità che ha, invece di dividersi sempre su tutto. Adesso ad esempio, il Palasport c’è. E’ bene che funzioni o che vada in malora?
Un ultima cosa per concludere, lasciando perdere alcuni aspetti che ci condurrebbero ad una polemica stucchevole e di poca importanza.
Concordo che l’opera non doveva rimanere incompiuta. Personalmente ritengo che una volta realizzate in gran parte le strutture, lo stadio andava completato. Spiego il perché.
– Trovo poco utile il vezzo diffuso che ogni amministrazione che subentra alla precedente demolisce quello che era stato avviato o addirittura realizzato.
– Pur comprendendo le esigenze che portarono alla decisione di fare il palazzetto, se consideriamo i costi complessivi sostenuti alla fine di tutta la vicenda, non credo di esagerare se dico che con poco più degli stessi soldi si poteva fare lo stadio e il palazzetto, magari coinvolgendo anche i privati. Fa piacere che imprenditori investano nelle squadre locali cercando di portarle ad alti livelli, ma credo anche che i costi per le strutture necessarie non possa sostenerli sempre e solo il pubblico.
– La Pania con il tempo poteva diventare una sorta di cittadella dello sport dotando l’area di spazi per altre cose, penso alle semplici attività motorie che per piacere o per salute si stanno diffondendo, e in mancanza di posti adeguati vengono fatte lungo le strade, spesso anche trafficate. Inoltre, quando si ragionava del nuovo stadio, si pensava anche a spazi attrezzati, all’ora c’era la Festa de l’unità che occupava i giardini pubblici per oltre un mese e provocava effettivamente disagi, luoghi per spettacoli viaggianti, e altro. Capisco che per le contrade la pania poteva essere troppo distante dal centro, ma in ogni caso non è pensabile che si possa occupare parcheggi come via Mazzini che sono a servizio del paese e soprattutto della stazione ferroviaria.
– Infine, l’aspetto forse più importante del ragionamento. Aver spostato il vecchio stadio liberava un’area pubblica, sulla quale poteva essere fatto un progetto che avrebbe riqualificato e migliorato il contesto urbano di tutta la zona de Le Biffe. L’area in questione come previsto ha avuto una discreta espansione urbanistica. Oggi vi risiedono non meno di un migliaio di persone. E’ un area crescita senza servizi e senza un luogo che possa favorire l’aggregazione, con uno stadio che rimane incastonato tra le abitazioni. Un intervento guidato dall’amministrazione pubblica avrebbe potuto prevedere edilizia a canone concordato, (senza consumo di nuovo suolo, come previsto con il nuovo piano strutturale), la realizzazione di una piazza o spazi da utilizzare per i Ruzzi della Conca o che comunque riportassero a questa tradizione. Poteva esserci una sala polivalente che a Chiusi ancora manca ad esempio. Insomma, quello che vorrei ricordare è che dietro il nuovo stadio c’era anche una idea più complessiva che cercava di dare una risposta ad altre esigenze che, mi pare siano state dimenticate.
Non credo, Marco, che siano state dimenticate. Sono state fatte altre scelte. Io dico, per fortuna e anche grazie alle pressioni dell’opinione pubblica. Il progetto di “cementificare” l’area dello stadio attuale avrebbe modificato in peggio a mio avviso il contesto delle Biffe e tolto alla cittadinanza un’area verde anche se ad esclusivo uso di chi gioca a calcio. Uno dei motivi del NO a quel progetto fu proprio il fatto che anche i Ruzzi della Conca avrebbero dovuto svolgersi a Pania… fuori e lontano dal contesto urbano. E comunque, a cose fatte, oggi abbiamo uno stadio con campo secondario annesso e un nuovo palasport, che si aggiungerà a quello di Poggio Gallina. Le società sportive di varie discipline, gli sportivi in genere (anche tifosi) e soprattutto le nuove generazioni che sono la linfa dello sport ne hanno tratto un indubbio vantaggio. Nell’altro caso avremmo avuto uno stadio nuovo elefantiaco, ma nessun altra struttura sportiva e un po’ di verde in meno. Quanto alla sala polivalente che ancora manca, quella è una battaglia che come primapagina facciamo da anni, ai tempi della primavera facemmo insieme ai giovani dell’associazione Uidù una iniziativa pubblica sul tema. Quindi con me su tale argomento sfondi una porta aperta. Credo che dovrebbe essere realizzata a Chiusi Scalo, perché nel centro storico ci sono la sala San Francesco e pure la saletta del Teatro, e penso che dovrebbe essere uno dei temi della prossima campagna elettorale. Ci sono tanti locali dismessi a Chiusi Scalo,sia in centro che in periferia. Con l’amministrazione Bettollini e alcune associazioni, qualche ragionamento in tal senso era stato anche avviato, poi però non se ne è fatto niente. Ed è un peccato. L’emergenza covid prima o poi finirà e ci sarà bisogno di un luogo fisico di confronto e di “produzione” di idee e iniziative, non solo politiche, ma anche musicali, teatrali, culturali in genere (mostre, incontri, presentazioni ecc.). I Podemos misero la sala polivalente nel loro programma elettorale, ma in 5 anni non hanno più detto una parola in proposito.