REGIONALI TOSCANA: CENTRO SINISTRA IN VANTAGGIO MA IN CALO (I SONDAGGI DICONO IL VERO?) IL CAVALIERE ERRANTE SCARAMELLI E IL CASO CHIUSI…

sabato 05th, settembre 2020 / 12:24
REGIONALI TOSCANA: CENTRO SINISTRA IN VANTAGGIO MA IN CALO (I SONDAGGI DICONO IL VERO?) IL CAVALIERE ERRANTE SCARAMELLI E IL CASO CHIUSI…
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CHIUSI – Ieri, durante il suo intervento elettorale a Chiusi il candidato a presidente della Regione Toscana per Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori ha definito “tossici” alcuni sondaggi fatti circolare negli ultimi giorni (ma sarebbero vietati nei 30 giorni campagna elettorale). Sondaggi che danno Centro sinistra di Giani e centro destra della Ceccardi praticamente alla pari. L’ultimo dava addirittura Ceccardi in vantaggio.

Secondo Fattori la Toscana è sì contendibile, ma la situazione non è quella ipotizzata dai suddetti sondaggi. Ha rivelato di averne commissionato uno ad una agenzia indipendente, e questo avrebbe confermato che il centro sinistra di Giani è sì attestato sul 43% dei consensi, ma Susanna Ceccardi sarebbe ben 10 punti sotto, non alla pari o in vantaggio. E a sostegno della sua lista, che molti – compreso questo giornale – danno a rischio di non entrare in consiglio, Fattori ha affermato che invece Sì Toscana a Sinistra è data intorno al 10%, così come i 5 Stelle. Quindi anche la sua candidatura come presidente non è “fuori gioco”.  E mentre il governatore uscente Rossi insiste sulla possibile opzione del voto disgiunto (Sì Toscana a sinistra o 5 Stelle come voto d lista e croce su Giani presidente), come abbiamo fatto anche noi, ieri, Fattori sostiene che tra due candidati quasi uguali, gli elettori possano scegliere a terza carta, e la sua lista e lui come presidente, per una Toscana diversa.

Non sappiamo quali sondaggi dicano il vero, se quelli che danno come ipotesi il testa a testa Giani-Ceccardi o quello rivelato da Fattori. Il 10% alla lista di sinistra ci sembra oggettivamente una stima un po’ ottimistica, anche perché ha concorrenza sia all’interno della coalizione di centro sinistra, sia fuori con i due partiti comunisti…  Se la lista Sì Toscana a sinistra facesse un buon risultato saremmo i primi a rallegrarcene. Se però ciò contribuisse alla sconfitta del centro sinistra saremmo meno contenti.

Uno dei sondaggi, pubblicato dal Corriere della Sera due giorni fa dava Giani al 42,6% e Ceccardi al 41,5, Irene Galletti del M5S al 9% e tutti gli altri sotto al 5. Quanto ai partiti lo stesso sondaggio dava il Pd primo partito con il 29%, seconda la Lega con il 23% poi Fratelli d’Italia con il 14% e M5S con il 9,1%, Italia Viva al 4,8%…

In Toscana il ballottaggio è previsto solo nel caso in cu nessun candidato raggiunga il 40% dei voti.  Ma c’è un’incognita pesante. Tutti i sondaggi danno la partecipazione al voto tra il 55 e il 58%. Questo anche a causa del periodo insolito (settembre) e dell’emergenza covid, ma non solo. L’astensione sarebbe molto alta (dal 42 al 45%), segno di disaffezione, ma anche di delusione e scoramento dell’elettorato. Da segnalare anche la tendenza al calo dell’attuale maggioranza. Nel 2010 Enrico Rossi vinse ottenendo il 59,7%; nel 2015 rivinse, ma con il 48%. Oggi Giani, nella migliore delle ipotesi è dato intorno al 43%.

Si capisce bene, in questo quadro il grande attivismo del consigliere uscente Stefano Scaramelli, che sta girando come una trottola per tutta la provincia di Siena, con tanto di selfie e  note stampa da tutti i paesi e città che tocca nel suo tour: da Colle Val d’Elsa a Rapolano, da Sinalunga a Monticiano, da Asciano a  Radicondoli..  Con i numeri di Italia Viva non sarà facile ottenere l’elezione, e l’ex sindaco di Chiusi punta sul voto di affezione delle terre di Siena. Corre più di 5 anni fa quando scorrazzava con il camper guidato da Bettollini.

Adesso Scara è un “cavaliere errante”, ha cambiato cavallo e insegne, non ha più alle spalle l’esercito di un tempo e deve combattere da solo o con il suo manipolo di fedelissimi che lo hanno seguito nella diaspora dal Pd a Italia Viva. Però, diciamolo, sembra più un capitano di ventura senza scrupoli, alla Boldrino da Panicale, che un Donchisciotte visionario o un Lancilloto senza macchia e senza paura…

Ovvio che l’exploit Scaramelli se lo aspetti soprattutto a Chiusi dove gioca in casa e dove tra l’altro il Pd è in ambasce dopo la fuoriuscita di Bettolini e la diatriba sorda che ne è scaturita e sta dilaniando il partito e anche la compagine consiliare.

Scara conta di sfruttare il momento difficile degli ex compagni e di accreditarsi come possibile soluzione, peraltro amica, cioè nella medesima coalizione.

Certo, una forte affermazione di Scaramelli e Italia Viva a Chiusi, a scapito di Bezzini e Rosignoli e quindi del Pd, potrebbe avere conseguenze pesanti sul gruppo dirigente locale del partito di maggioranza, che ieri ha incontrato, in delegazione, il sindaco Bettollini. Si è trattato del primo faccia a faccia dopo le dimissioni di Bettolini dal partito. Che cosa si siano detti la segretaria Cardaioli, il capogruppo Agostinelli e Fausto Bardini da un lato del tavolo e il sindaco dall’altro, è ancora top secret.

Una ricucitura dello strappo appare difficile, ma non del tutto impossibile, perché potrebbe essere nell’interesse di entrambe le parti. Sembra una trattativa come quelle del calciomercato, con le parti che si studiano, fanno avances, cercano di capire che spazi di manovra possano esserci per limare il prezzo da pagare e rimandano la chiusura ad un incontro successivo…

m.l.

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