CHIUSI, CRISI PD-BETTOLLINI: PARLA LA SEGRETARIA CARDAIOLI. IL PARTITO NON SFIDUCIA IL SINDACO

CHIUSI – Come ai tempi della guerra fredda, lo scontro fratricida all’interno del Pd chiusino, va avanti a suon di comunicati, con il partito di maggioranza che dopo averlo già fatto in modo laconico dopo l’incontro pubblico ai giardini dello scalo, mercoledì scorso, torna a replicare al sindaco Bettollini, questa volta dopo l’annuncio del suo addio al Pd. Lo fa con una nota firmata di pugno dalla segretaria Simona Cardaioli che in questo caso ha deciso di esporsi in prima persona senza evocare il rispetto della prassi e i passaggi formali negli organismi del partito. Ecco la sua nota:
“In questi giorni abbiamo appreso dalla stampa e dai social la notizia che il sindaco di Chiusi, Juri Bettollini, ha deciso di rassegnare le sue dimissioni da ogni incarico politico e di non rinnovare la tessera per l’anno 2020. Oggi è arrivata ai rappresentanti degli organismi ai vari livelli la comunicazione ufficiale. Prendo atto della sua volontà precisando che il PD non ha sfiduciato il sindaco né dato giudizi negativi sul suo operato né su quello della giunta.
Mi dispiace che il sindaco si aspettasse un giudizio sul suo mandato, ai fini di una riconferma per le elezioni amministrative 2021, durante l’iniziativa pubblica che si è tenuta mercoledì scorso all’interno della festa de l’Unità. Certe valutazioni, come lui sicuramente sa, facendo parte da anni degli organismi di partito, non possono essere espresse dal segretario dell’unione comunale in autonomia ma necessitano di un percorso democratico che coinvolga direttamente gli iscritti, partendo dai programmi prima ancora che dai nomi
Farò tutti i passaggi necessari con i vari organismi politici per gestire al meglio questa situazione non perdendo di vista le elezioni regionali che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi. L’impegno deve essere massimo da parte di tutti per combattere una destra fascista, contro i diritti civili, intollerante e razzista”. Simona Cardaioli, segretaria dell’unione.
Come si vede, Simona Cardaioli dice di aver ricevuto ieri la comunicazione ufficiale delle dimissioni da ogni incarico politico e della decisione di non rinnobare la tessera Pd da parte di Bettollini e “ne prende atto”. La segretaria chiusina precisa però che “Il Pd non ha sfiduciato il sindaco né dato giudizi negativi sul suo operato né su quello della giunta”. E così liquida la questione, rimandando “ogni valutazione ad un percorso democratico che coinvolga direttamente gli iscritti, partendo dai programmi prima ancora che dai nomi”.
Non c’è stata dunque una sfiducia formale, ma la “freddezza” nei confronti del sindaco e dell’amministrazione resta tutta lì. Sulla eventuale ricandidatura di Bettollini, neanche un cenno. Se non è sfiducia non è neanche fiducia. Né tantomeno entusiasmo. Sembra dire “Bettollini si è sfiduciato da solo”.
Simona Cardaioli scrive che “certe valutazioni non possono essere espresse dal segretario dell’unione comunale in autonomia” e per questo non diede risposta alla richiesta di chiarimento e di chiarezza fatta da Bettollini all’incontro del 29 luglio, ma stavolta il comunicato lo firma lei, in autonomia. Non dice “sentiti gli organi del partito…”.
Secondo noi non c’è nulla di male o di strano nel fatto che un segretario di partito prenda posizione, la stranezza è se non lo fa. In questo caso la segretaria Cardaioli, conferma che farà “tutti i passaggi necessari con i vari organismi politici per gestire al meglio questa situazione” e poi aggiunge “non perdendo di vista le elezioni regionali che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi”.
In sostanza il Pd di Chiusi (o la segretaria in autonomia) dice che la questione Bettollini può attendere e che adesso l’importante è affrontare la campagna elettorale per le regionali. Come dire che adesso lo sforzo deve concentrarsi su quell’obiettivo, senza distrazioni, e ha ragione a dire che l’avversario è “una destra fascista, contro i diritti civili, intollerante e razzista”. Ma sottintende che per il Pd le regionali sono, anche a Chiusi, più importanti e impellenti delle dimissioni dal partito del sindaco in carica e delle discussioni su una sua eventuale ricandidatura. E questo è – oggettivamente – un altro segnale inequivocabile di “freddezza” nei confronti di Bettollini e della sua amministrazione sui quali non ha dato e non dà un giudizio negativo, ma nemmeno un giudizio positivo (nemmeno mezza riga in tal senso).
Con la frase “il Pd hon ha sfiduciato il sindaco”, la segretaria Cardaioli lascia intendere che probabilmente il partito non presenterà una mozione di sfiducia al sindaco transfuga in consiglio comunale e prende in qualche modo le distanze anche dal segretario provinciale Valenti, che invece di Bettollini ha scritto peste e corna “sfiduciandolo” su tutta la linea.
Certo, la situazione resta complicata e “sospesa”. E forse una verifica politica per appurare se esiste ancora una maggioranza in consiglio Bettollini da un lato e il Pd dall’altro la dovranno fare. Per andare avanti fino al termine del mandato il sindaco dovrà avere almeno la certezza della lealtà degli assessori e del gruppo consiliare. Su questo la palla passa ora al capogruppo Agostinelli. Per Bettollini, sapere se il gruppo è unito e intende procedere è una conditio sine qua non…
E’ comprensibile, dal punto di vista del Pd il richiamo forte e deciso all’impegno per le regionali. Primo perché l’appuntamento è tra u mese e mezzo (20 e 21 settembre), ma anche perché quella è una partita in cui il Pd si gioca molto se non tutto. Se dovesse andar male e il Pd perdesse anche la Toscana, dopo l’Umbria, ci sarebbero probabilmente ripercussioni anche a livello nazionale, se invece andasse male in provincia di Siena e in particolare a Chiusi (anche in caso di vittoria di Giani) e il Pd facesse flop, magari a vantaggio di Scaramelli e Italia Viva, per Valenti e per il gruppo dirigente chiusino sarebbe un de profundis. Addirittura alle comunali 2021 il Pd potrebbe anche non esserci perché imploderebbe prima.
L’uscita di Bettollini dal Pd ha creato disorientamento, e reazioni a catena: sui social si è scatenato da una parte il fuoco di fila dei detrattori del sindaco e dall’altra il coro di applausi e solidarietà dei suoi sostenitori.
I primi hanno tutti rilanciato a caratteri cubitali il post di Valenti e i commenti di altri esponenti del Pd senese critici con Bettollini, per sottolineare l’isolamento in cui si era cacciato. Tra i più attivi in questo senso alcuni componenti del Comitato Aria e degli altri comitati anche non chiusini, che vedono nella crisi Pd-Bettollini la fine di una storia e anche della carriera politica di Bettolini. Quantomeno l’inizio della fine.
Ma il dato di fatto per ora è solo che il Pd aveva il sindaco di Chiusi e adesso non lo ha più. Il sindaco di Chiusi non è più dei suoi. E il Pd non ha alcuna certezza di riaverlo nel 2021.
Ufficialmente Bettollini si è messo in fuori gioco da solo, lasciando il Pd, ma di fatto ha lasciato il Pd perché si è sentito “scaricato”, sopportato più che supportato, isolato e accerchiato da un partito che non lo ama... E questo nonostante il partito non abbia mai espresso “un giudizio negativo”, né si sia mai messo di traverso sulle scelte amministrative e politiche dell’amministrazione Bettollini. Sarà dura per il Pd chiusino, quando avverranno i passaggi democratici con gli iscritti, richiamati da Simona Cardaioli, spiegare come si possa giubilare un sindaco senza fornire validi motivi e senza preparare una alternativa.
Come abbiamo già scritto in altri articoli, sarebbe stato tutto molto più semplice e lineare se il Pd chiusino avesse dato un giudizio positivo sull’operato di sindaco e giunta, magari sottolineando qualche elemento di criticità, avesse ringraziato Bettollini, gli assessori e i consiglieri per il lavoro svolto e poi avesse detto “per il futuro però abbiamo altri obiettivi, vorremmo giocare con un nuovo modulo e quindi pensiamo che sia meglio cambiare il centravanti”.
La politica nell’era dei social non può avere i temi e i riti del Pci pre-Berlinguer, siamo nel 2020 e non nel 1965. Con una deflagrazione come quella che si è verificata in questi giorni, tutta interna alle stanze di partito, ma rimbalzata fuori via social, il Pd di Chiusi doveva prendere il toro per le corna, subito, doveva farli subito i passaggi democratici, non rinviare la questione sine die. Così rischia di rimanere a lungo con il cerino in mano. Se lo può permettere?
Le opposizioni per ora non hanno commentato la crisi Pd-Bettollini, sono rimaste in disparte, ma si stanno consultando e anche altri soggetti si sono messi in moto fiutando l’aria propizia per una “spallata” come è successo a Città della Pieve nel 2019.
Se Bettollini è rimasto isolato nel Pd, il Pd è isolato rispetto al resto del mondo. E non è più il Pd del 2016… Un qualche ragionamento coi Podemos ora che è derenzizzato e anche debettollinizzato, lo dovrà fare. Idem coi 5 Stelle. O pensa, il Pd, di avere ancora una vocazione maggioritaria?
E gli altri sono disposti a sedersi al tavolo con il Pd? Oppure preferiranno tentare il colpaccio insieme alla destra come hanno fatto a Città della Pieve con Risini?
Scaramelli dall’alto osserva e si frega le mani, se fa un buon risultato alle regionali può diventare ago della bilancia e stampella indispensabile (quindi alzerà il prezzo).
In questo quadro ancora nebuloso e incerto, Bettollini che farà? finirà il mandato e poi tornerà a fare il suo lavoro o deciderà di giocare di nuovo con una squadra tutta sua? In questo caso, con tre-quattro liste in campo potrebbe anche rivincere. Uno scenario con due sole liste e due soli candidati a sindaco ad oggi non sembra plausibile. A meno che il Pd non decida di sparire.
m.l.
” (…) il PD isolato rispetto al resto del mondo”? Solo se lo vuole. Ci sono forze politiche e sociali che non credo rifiuterebbero il confronto sui contenuti.
Il PD, nel non sfiduciare il sindaco in carica, dimostra la non perseveranza politica, la poca visione del funzionamento democretico di un sistema elettorale. Come può continuare a dare la fiducia a un soggetto che da le dimissioni dal partito, attacca i vertici del patito stesso e si pone come antagonista (non so come) al partito stesso. Fateci un piacere, ho capito che siete sbando, ma almeno abbozzate un controsterzo, una frenata, insomma qualcosa che anche se non evita lo schanto, un domani potreste sempre dire “noi ci abbiamo provato!”
Vedo che scrivi parlando della Sig.ra Cardaioli .”…e prende le distanze(anche qui lo dici te, poichè come si dice ”neque dixit”e con il neque dixit non smentisce nulla della questione..) anche dal Segretario Provinciale Valenti che invece di Bettollini ha scritto peste e corna”. Il punto è uno solo caro Marco: Il Segretario Provinciale Valenti ha scritto delle verità o delle falsità ? Poi che siano peste e corna il giudizio lascialo agli iscritti…Qui non mi sembra che sia in ballo l’interpretazione delle parole di Valenti ma sia in ballo l’oggettività o la soggettività rispetto all’analisi, che credo debba essere soprattutto oggettiva.. E’ vero o falso quello che ha riferito Valenti ? Ti sembra nulla ? Poi può darsi che mi sbagli ma allungare il brodo per tentare di cambiare l’esca affinchè abbocchino più pesci possibili e dire che Valenti abbia detto peste e corna mi sembrerebbe un tantino scorretto,anche perchè lo stesso Valenti ( e le parole che ha scritto sono parole scritte su pietra) ha detto cose precise. Ripeto, il punto è se ha detto ”peste e corna” perchè ciò che ha detto è cosa vera oppure è cosa falsa? Perchè cose precise l’ha dette,o no ?Ed allora cominciamo a ragionare con questo metodo! E mi sembrerebbe che se quelle cose che ha detto siano precise lascino poco spazio all’interpretazione, soprattutto di natura politica.E se quelle di Valenti che non mi sembrano affatto congetture ma fatti a cui faccia riferimento, a mio parere non lascino spazio ad essere interpretati e nello stesso tempo teniamo presente che un segretario provinciale di regola prima di parlare su una questione comunque delicata ci pensa più di una volta prima di aprire bocca e spandere fiato,anche perchè sà bene che le sue parole possono avere conseguenze.Ed allora viene fuori un giudizio sui fatti che è un giudizio di natura POLITICA che contiene non solo la responsabilità o meno del ”giudicato” ma la responsabilità anche del giudicante che ha tenuto presente formulando il giudizio emerso ogni conseguenza di natura soprattutto politica del suo partito.Questo mi sembra chiaro che così avvenga, ed allora continuando a dire che se ”Scaramelli si freghi le mano” dall’altro lato della medaglia ci sono sia gli iscritti ma soprattutto i cittadini che saranno portati a giudicare quando si tratterà di votare.Punto, non c’è altro.Ma mica ci vuole l’arabo per capirle queste cose ? Ma invece qui mi semba che si richieda l’arabo e si metta in bocca ai vari personaggi cose che stiano bene solo a te o forse anche a pochi altri,nella ricerca di cambiare l’esca perchè abbocchino non solo gli stessi pesci che pescavi prima e che potevano essere d’accordo con la tua visione, ma anche altri pesci che razzolano nel lago.Concluso perchè sò che rischio di divenire insopportabile mentre credo che insopportabili siano coloro che dentro i carri corazzati di chi sposa i personalismi faccia di tutto per negare certe realtà.Realtà che fra l’altro anche diversi altri nel tempo avevano contestato dalle colonne del tuo giornale.Ma sembra che siamo sempre al punto che il Marchese del Grillo sia vivo e vegeto e lotti insieme a noi quando diceva la celeberrima frase :”io sono io e voi non siete un c…o”.
Rileggendo come termini il Post verrebbe da dire:allora la colpa -se colpa la si possa chiamare- è del PD, che tu dici che non ha dato la motivazione?Dico questo perchè la tua analisi parte principalmente da questo fatto che ho appena detto.Ma lo dici te che che non l’abbia data !!! La risposta di Valenti secondo te non è una motivazione sufficiente a fargli scaturire quel tipo di risposta che ha dato ? Ma tu passi sopra alle cose e consideri solo quello che vuoi considerare annullando tutto il contenuto politico che ha espresso un Segretario pensando che ci si possa concentrare solo sugli aspetti positivi della gestione Bettollini oppure cerchi di glissare facendo come fai ? Scusa Marco, ma ho già scritto che il punto è quello della verità o della non verità rispetto alle cose, alle persone ed alla politica delle persone.Non puoi mettere tutto nel pentolone,dargli una rimestata e ricavare fuori il mestolo carico solo di quello che credi possa essere propizio secondo a chi debba giovare, e magari anche risentirti verso chi te le faccia notare certe cose, perchè sono vere e non me le invento.E dicendo così credo di essere in buona compagnia.Facendo questo mi sembra che ti arrampichi sugli specchi, ma non è cosa solo evidente a me, ma a parecchi.In pratica l’arte dello scrivere e della persuasione verso chi legge si basa sulle cose che vengono considerate e che vengono analizzate ed in base a queste si stabilisce quale sia la realtà. Se non se ne considerano altre che importanza secondo me ce l’hanno di più di quelle che consideravi te, allora si tratta di rimestare i termini delle questioni attendendo un risultato che possa combaciare con l’intenzione di chi ha preso inizialmente lo spunto di parlare solo delle cose che gli servono.E tanto bene se permetti non và….
Una lettura della situazione tutta personale e condizionata dalle simpatie, dalle antipatie e dai desiderata di chi l’ha redatta, che non può certo pretendere, come invece vorrebbe, che tutti facciano come dice lui altrimenti sono squalificati e non valgono niente.
Stesso comportamento di colui che ormai sostiene da tempo incondizionatamente, senza se e senza ma.
A me, per esempio, senza entrare nel merito della situazione venutasi a creare, sembra positivo che un partito cerchi di riallacciare i rapporti con gli iscritti, anche se rimasti in pochi, e con il territorio, e che un segretario faccia un comunicato interlocutorio in cui non dà giudizi prima di aver sentito gli organismi interni.
Più che un ritorno al Pci del 1965, che di per sé non guasterebbe, mi sembra il ritorno a un sistema democratico, dopo anni in cui il partito è stato sottomesso al capo e in cui i segretari si limitivano a trovare i soldi per comprare la porchetta.
Brava Simona Cardaioli, i miei complimenti.
In questo contesto, poi, mi sembra del tutto fuori luogo la richiesta, chiunque la faccia, di una valutazione urgente sulla riconferma o meno di un’amministrazione comunale a nove mesi dalle votazioni e con un’elezione regionale difficile alle porte.
Parlo di amministrazione comunale perché, democraticamente, il sindaco viene eletto in un contesto politico generale in cui gli elettori votano il partito, il sindaco e i consiglieri e quindi il lavoro conseguente viene svolto da tutti anche se chi non ha una cultura politica adeguata mette continuamente l’io al posto del noi. Già questo basterebbe a valutare l’adeguatezza del personaggio e di chi lo sostiene.
Completa mancanza di rispetto e di considerazione per chi ha lavorato insieme a lui, per chi lo ha candidato e per chi lo ha sostenuto, da parte sua e da parte di chi ne racconta con ammirazione le gesta mettendo in evidenza solo quello che può apparire positivo, ma che poi, esaminandolo a fondo. positivo non è affatto.
D’altronde la vicenda Sonnini, per chi se la ricorda, è abbastanza emblematica.
Scaramelli e Bettollini hanno estremizzato al massimo una visione della politica concentrata esclusivamente sul personalismo, al servizio delle proprie ambizioni personali. Questo è stato anche il renzismo. Un uso del partito per ottenere il consenso con il conseguente venir meno del ruolo proprio del partito come momento di confronto e anche di indirizzo politico. Non era certamente agevole per la segretaria del Pd rimettere in piedi un partito svuotato in un momento complicato come questo.La politica fatta sui social porta ai disastri di questi giorni e al totale sprezzo del confronto democratico e delle istituzioni.
Per non parlare dei contenuti e delle briciole che questa amministrazione lascia sul piatto.
Brava Daria, pienamente d’accordo.
Mi meraviglia che chi per anni ha lamentato lo scollamento tra partiti e società, a vantaggio delle carriere personali, ora non apprezzi il tentativo di mettere fine a questo andazzo, perlomeno a livello locale, vada come vada.
E’ l’ora di finirla di utilizzare le istituzioni per le ambizioni personali, legittime, ma solo se condivise dalla comunità politica cui si appartiene.
Chi fa politica per vera passione si mette al servizio della propria comunità e ne accetta anche le decisioni scomode o contrarie alle proprie ambizioni.
Mi unisco alle considerazioni fatte da Giorgio Cioncoloni e Daria Lottarini che condivido pienamente.Credo che adesso il cammino si faccia più arduo ma forse anche più chiaro per certi versi, per arrivare alle elezioni e costruire un futuro immediato ed anche a medio termine che possa ridare a Chiusi una speranza degna di essere vissuta come tale.La politica deve intendersi come idee condivisibili e sistema di alleanze per poter pensare ed allontanare i periodi bui che tutti hanno vissuto e soprattutto per far compiere a Chiusi un salto di qualità che da soli od un solo partito non si potrebbe compiere.E’ difficile affrontare tale futuro perchè forse mai prima d’ora si giuoca il futuro di tutti gli abitanti e della ripresa economica ma soprattutto civile, sociale,culturale. Si dia finalmente il segno che le forze politiche che hanno determinato tali situazioni a Chiusi non debbano continuare a produrre ciò che hanno prodotto e che è sotto gli occhi di tutti, anche tangibilmente al riguardo degli attuali modi di come si possano cercare di valutare le situazioni come questa, cercando di salvare quello che è non salvabile.Perchè se onestamente credo che non sia vero che tutto non sia salvabile, a mio modesto parere buona parte soprattutto intesa come modo politico di ragionare, salvabile non lo sia, a cominciare da come siano state non ascoltate le opposizioni e sul confronto-scontro delle idee. Non sò come si uscirà da questa situazione ma chi ha capito di cosa si parli e cosa ci sia in ballo,credo che per un momento sia necessario affrontare (tutti e nessuno escluso) soprattutto con umiltà la visione di un coacervo di forze che possano togliere dall’immobilismo imbelle Chiusi e che possano dare il segno che politicamente chi ha portato Chiusi allo stato in cui si trova non debba più determinarne il futuro. Altre scelte alternative non le vedo nè le sò immaginare. Credo che se non si abbia chiarezza su questo,allora diventeremo inevitabilmente preda di coloro che pochi non sono e che che hanno prodotto gli avvenimenti spesso solo per interesse personale camuffandolo col bene dei cittadini pur non essendo vero che dentro il loro schieramento siano tutti euguali.Come abbiamo già visto quando la gente ha buoni motivi per dire di no lo dice, e la politica è obbligata a tenerne conto,anche se c’è sempre chi è pronto a dire che siano motivazioni che non abbiano peso o che lo abbiano poco,facendo prevalere i cosiddetti ”meriti” secondo loro….Ed alle prossime elezioni alle quali occorrerebbe dare già un segnale, tale costruzione già eretta ed in grado di dare i propri frutti rischiamo di trovarcela nel giardino di casa con chi ci ha raccontato che occorra turarsi il naso e votarla.Cominciamo da qui !