A CIASCUNO IL SUO COMIZIO. CHIUSI E LA POLITICA DEGLI ORTICELLI

CHIUSI – Ci si lamenta spesso, a Chiusi e non solo, della scarsità di momenti di confronto politico e dell’assenza della politica. Non che a gente ne senta particolarmente la mancanza, ma è chiaro che in periodi particolari come quello che stiamo vivendo, tra emergenza covid e imminenti elezioni regionali, di politica non si può non parlare. Almeno se non si è stolti e “drogati di sesso, religione e e televisione” come cantava John Lennon. O dai social che assorbono ormai gran parte del tempo delle persone.
Probabile che la maggior parte dei dirigenti attuali del Pd. che si dichiara e ufficialmente è la maggior forza politica della sinistra, non abbia mai sentito neanche una volta la canzone “Working class hero” di Lennon. Che non abbia la più pallida idea di cosa voglia dire essere un eroe o un simbolo per la classe operaia… Ma i tempi son cambiati. Quel brano è del ’71, sono passati 50 anni. John Lennon è morto da 40… Parliamo di un’era geologica fa…
Fa specie però vedere che quando la politica si riaffaccia anche a livello locale, magari con figure di un certo spessore, ognuno coltivi l’orticello suo. Le occasioni di confronto tra partiti e tra questi e la cittadinanza sono rare, ma possibile che se ne capitano due, debbano tenersi lo stesso giorno alla stessa ora?
Succede infatti che sabato 25 luglio (data forse casuale, ma non banale, perché è la data della caduta del Fascismo come regime) il Pd proponga nell’ambito della Festa de l’Unità itinerante un dibattito sulle regionali con il segretario provinciale Andrea Valenti, il candidato di punta Simone Bezzini e la deputata Susanna Cenni, alle ore 18,00 al Lago e più o meno in contemporanea a partire dalle 17,00 a Chiusi Città, Largo Cacioli, il M5S faccia parlare la sua candidata a presidente della Regione Irene Galletti.
Ognuna delle due iniziative sarebbe interessante da seguire, anche per chiarire alcuni aspetti, sia inerenti alle candidature che alle proposte programmatiche. Ma a parte forse qualche mago con il dono dell’ubiquità, nessuno potrà farlo. Peccato. Certo, i 5S diranno che la candidata Galletti l’hanno presa nel giorno in cui era disponibile, il Pd risponderà che loro la festa l’hanno organizzata e pubblicizzata da due settimane. Fatto sta che ognuno parlerà, per forza di cose alla platea propria, ai propri intimi, insomma ognuno starà nell’orticello suo. Con buona pace del confronto dialettico vis a vis, che sarebbe stato certamente più stimolante e anche proficuo per il pubblico e per i due stessi partiti, che tra l’altro sono alleati nel governo nazionale.
Forse non è un caso che i 5 Stelle comincino la campagna elettorale in provincia di Siena proprio da Chiusi, che sarà il primo comune ad andare a voto dopo le regionali, nella primavera del 2021; il movimento sembra essersi dissolto o quasi un po’ dappertutto, forse però a Chiusi, lo “zoccolo duro” proverà a resistere, almeno fino alle comunali e l’arrivo della number one toscana Galletti in questo senso sembra essere una sorta di “viatico”, di invito a continuare…
Il Pd chiusino dal canto suo non ha fatto le barricate per candidare Bettollini alla Regione, anzi. Ha chiamato Bezzini, lasciando intendere che è lui la “punta di diamante” della provincia su cui investire. Per i due posti ancora vacanti Bettollini pare non abbia ancora ricevuto alcuna telefonata e quindi con tutta probabilità resterà fuori dalla corsa. Domani sera, intorno alle 20, quando comincerà la cena di pesce alla festa del Pd, ne sapremo di più. Cercheremo di raccontare cosa diranno Irene Galletti a Chiusi Città e Bezzini, Cenni e Valenti al Lago…
M.L.
Nella foto: la prima cena in piazza per la festa de l’Unità itinerante organizzata dal Pd a Chiusi. Sabato la seconda, al lago.
Poteva essere interessante che le due liste fossero incontrate per confrontarsi. Forse nel proseguo della campagna elettorale…. Magari per farci capire le posizioni su carbonizzatore e dintorni.
“Il tempo delle scelte calate dall’alto è finito. L’istituto della partecipazione fa parte dello Statuto della Regione Toscana, ma viene sistematicamente disatteso. La vicenda del carbonizzatore che Acea avrebbe voluto costruire a Chiusi è emblematica: i cittadini non sono più disposti a sacrificare la loro terra in nome di un falso progresso e contro questo tipo di imposizioni sono pronti a fare la resistenza e diventare un muro invalicabile. Aggiungo che io sono pronta a fare altrettanto durante la prossima legislatura regionale, nel caso in cui Acea dovesse decidere di tornare alla carica. Ora però è il momento di completare la bonifica dell’area dell’ex Centro Carni, contaminata nel corso dei decenni da arsenico, manganese, eternit e non solo e di questo mi farò portavoce presso il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Questa è una zona a vocazione agricola e turistica e non si può accettare che la terra resti avvelenata”.
Così Irene Galletti, consigliera regionale del Movimento 5 stelle e candidata alla presidenza della Toscana, che oggi ha incontrato una rappresentanza di comitati cittadini a Chiusi, insieme alla consigliera comunale, Bonella Martinozzi e ai candidati alle prossime elezioni regionali nella circoscrizione di Siena, Alessandro Panti e Cristina Rescigno.
Una tappa che ha avuto come argomento principale il destino dell’area dell’ex centro Carni, fino a dicembre scorso destinata ad ospitare un impianto di carbonizzazione di Acea, che avrebbe dovuto trattare i fanghi da depurazione provenienti da Toscana, Umbria e Lazio.
“Questa vicenda – aggiunge Galletti – dimostra il fallimento non solo della politica di pianificazione di gestione dei rifiuti, che in Toscana e in particolare nell’Ato sud in questi 10 anni è stata assolutamente assente, ma anche di ogni politica partecipativa. Per decidere cosa fare di questi 8 ettari di terreno bisogna aprire un dibattito pubblico, ma prima di tutto avviare la redazione di un piano strutturale intercomunale che sappia guardare al futuro, dando una prospettiva all’intero territorio. Non mi stupisce che fino ad ora tutto questo non sia stato fatto. Chiusi è la città che ha avuto come sindaco Stefano Scaramelli, di Italia Viva, che proprio pochi giorni fa ha proposto di smantellare la miglior legge regionale attualmente in vigore: la legge Marson per il governo del territorio. La scusa è quella di far ripartire i cantieri ma la realtà è che senza quella norma, nella nostra Regione si moltiplicheranno i blitz di realtà come Acea che cercano zone poco urbanizzate per piazzare i loro impianti. I cittadini di chiusi hanno fatto la resistenza in questi anni. Ma è la Regione per prima a doversi schierare al loro fianco”.
Sì, ma Irene Galletti ha detto anche altre due cose: 1) che la regione ha sì l’ultima parola sulla localizzazione degli impianti di trattamento rifiuti, ma deve farlo in sintonia con gli enti locali, non contro di essi non potrà mai decidere cioè ignorando piani regolatori che essa stessa ha approvato e validato (come quello di Chiusi); 2) che un Piano Regolatore regionale che indichi il fabbisogno di impianti, ma anche dove farli e di che tipo farli come ha chiesto di recente ill sindaco di Chiusi Bettolini, è assolutamente necessario , è una priorità.
Adesso sul carbonizzatore aspettiamo con ansia il “carrista” Giani, il prode candidato della “sinistra”, l’unico a non essersi pronunciato.