ORA E’ UFFICIALE: CITTA’ DELLA PIEVE HA UN SINDACO DELLA LEGA

ORA E’ UFFICIALE: CITTA’ DELLA PIEVE HA UN SINDACO DELLA LEGA
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Adesso è ufficiale, senza tema di smentita. Città della Pieve ha un sindaco della Lega. A dire la verità la Lega lo aveva già detto, più volte. Ma a Palazzo Fargna si era fatto finta di niente. Si era anzi continuato a sostenere che la giunta Risini era espressione di una aggregazione civica. La qual cosa però via via è stata smentita dai fatti e dalle… fotografie.

La prima è del 9 giugno. Arrivo del primo Frecciarossa alla stazione di Chiusi. Il sindaco pievese Risini appena eletto si presenta a braccetto con il senatore leghista Briziarelli che lo marca stretto come nemmeno Gentile con Maradona…

Poi venne la foto alla festa leghista di Passignano, con Risini che si fa fotografare con il coltello in mano nell’atto di tagliare la torta co su scritto Lega . E non auguri o altre amenità.

In seguito, 25 settembre, c’è stata poi la foto del sindaco in prima fila al comizio di Salvini nella sala Sant’Agostino.

Tre indizi, secondo Agatha Christie fanno una prova. E anche sostanziosa. E Agatha Christie, di indizi e prove se ne intendeva. 

Ma la ciliegina sulla torta, è proprio il caso di dirlo, il sindaco Risini l’ha messa venerdì scorso, 25 ottobre: chiusura della campagna elettorale del candidato leghista Rondini a Città della Pieve Palazzo della Corgna. Risini è l’unico seduto al tavolo della presidenza, con Rondini in piedi, che parla. Sul tavolo stesso campeggiano manifesti di Rondini e della Lega.

Quando è venuto il segretario del Partito Democratico, Zingaretti, il sindaco in piazza Plebiscito una “capatina” ce l’ha fatta, ma è rimasto nelle retrovie, defilato, non si è avvicinato né a Zingaretti, né ai dirigenti del Pd locali.

Con Rondini tutta un’altra storia e un’altro atteggiamento. Ben altra posizione.

Ora intendiamoci, c’è poco da scandalizzarsi se un sindaco che si è presentato, maggio, con una lista alternativa e contrapposta al Pd e al centro sinistra, adesso strizza l’occhio a chi lo ha sostenuto e lo ha fatto vincere. E’ normale, è nelle cose. Fa parte della politica. E uno può anche cambiare idea e schieramento e passare da una storia di sinistra ad un presente sovranista. Anche Daniele D’Ubaldo è stato socialista e adesso è tra i referenti della Lega nel Trasimeno. Il problema non è questo.  Il problema è o sarebbe continuare con la favoletta della “lista civica” sganciata dai partiti.

Del resto Lorenzo Berna, che sarà anche post fascista dichiarato, ma politicamente non è uno sprovveduto, e anche lui coi suoi Fratelli d’Italia ha appoggiato Risini alle comunali pievesi, lo ha sempre detto che il marchio della lista era fortemente connotato a destra. Così è. Non ci sono ormai se o ma che tengano.

Le fotografie parlano da sole, più di mille dichiarazioni. Fausto Risini, ex comunista, ex segretario Pds e funzionario Asl sempre allineatore coperto rispetto ai vertici della Asl a guida Pds, Ds, Pd, adesso, da sindaco, è chiaramente e inequivocabilmente “in quota Lega”. All’inizio lo dicevamo noi e e pure la Lega. Ora lo dicono le immagini. Tra l’altro non “rubate”, ma messe in rete proprio dai leghisti, come il candidato Rondini.

Essere leghisti o vicini alla Lega non è un delitto. Certo, per uno con la storia di Risini è un bel salto. Uno di quei salti carpiati con avvitamento a destra che rischiano di essere pericolosi. Ci si può far male, e se anche Risini è uno sportivo, fa le maratone, è allenato alle lunghe distanze, può trovarsi col fiato corto, perché una cosa del genere cambia le carte in tavola. Anzi cambia anche il tavolo. Intanto lo metterà in rotta di collisione con una forza politica che lo ha sostenuto, come i 5 Stelle. Poi metterà in difficoltà sia i candidati che gli elettori che lo hanno seguito alle comunali dichiarandosi “civici” e non di destra.  E sono parecchi.

Probabilmente il sindaco Risini ha scommesso tutto sulla vittoria della Lega alle Regionali, sperando così di avere un punto di riferimento e di appoggio ai piani alti, per arrivare meglio al 2024. Ma se la Lega e la destra dovessero perdere domani e l’Umbria dovesse rimanere in mano al centro sinistra e ai 5 Stelle, per l’amministrazione pievese si aprirebbero tempi grami e complicati. Ma questo, per ora, è un altro discorso.  La vicinanza alla Lega di Salvini invece è un fatto dell’oggi. E ‘ certificata qui e ora. E ogni tentativo di smentita (se ci fosse) sarebbe solo una  notizia data due volte

m.l.

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