MONTEPULCIANO, L’AUTOGRILL STARA’ CHIUSO UN ANNO. LAVORATORI IN STATO DI AGITAZIONE, L’AZIENDA NON TRATTA

MONTEPULCIANO – Dopo la chiusura per problemi strutturali dell’autogrill di Montepulciano sulla A1, avvenuta la scorsa settimana e dopo l’annuncio della società di gestione che la chiusura durerà per un anno, si è tenuto ieri un incontro tra l’azienda stessa e i lavoratori dell’Autogrill con i loro sindacati per concordare le tempistiche relative alla Cassa Integrazione. Dopo l’incontro i lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione. Come avevamo scritto in un articolo precedente, i dipendenti dell’Autogrill, una quarantina, sono stati messi in ferie forzate dal 12 ottobre scorso. I sindacati fanno sapere che l’azienda non ha ancora comunicato ufficialmente i motivi della chiusura. A parlare di problemi strutturali sono state le autorità comunali di Montepulciano, facendo riferimento in particolare a criticità riscontrate nella zona bagmi e servizi della struttura a ponte sull’Autostrada.
A breve – dicono ancora i sindacati – dovrebbero essere posti in opera sul piazzale delle due rispettive direzioni di marcia nord-sud “delle strutture logistiche alternative (maxi-container) per continuare a somministrare alimenti, bevande, ecc, che comunque non garantiranno i livelli occupazionali in essere”.
L’incontro di ieri non è finito bene. La trattativa si è interrotta e – come dicevamo – le maestranze hanno proclamato la stato di agitazione.
“Durante l’incontro sindacale, al quale peraltro l’azienda è arrivata con due ore di ritardo, – si legge in un comunicato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – è stato comunicato che il ripristino dell’attività di ristorazione sul ponte, contrariamente alle prime indicazioni, è indicativamente fissato ad ottobre 2019. Tale imprevista tempistica crea notevoli problemi ai dipendenti, in quanto le tipologie di ammortizzatori sociali attuali non sono sufficienti a coprire il tempo necessario per la ripresa completa e originaria dell’attività di somministrazione, e certo non si può accettare che i periodi non da ammortizzatori sociali siano riempiti, come chiede l’azienda, dalle ferie dei lavoratori. La rottura delle trattative è stata causata da un atteggiamento incomprensibile della direzione – sottolineano i sindacati – che inizialmente non voleva neanche applicare la normativa vigente, comunicando che non sarebbero stati disponibili neanche ad anticipare l’erogazione dell’Inps sulla cassa integrazione delle spettanze dovute ai dipendenti, lasciando le famiglie ad attendere molti mesi per avere la parte economica conto Inps. L’incertezza e l’ambiguità dell’azienda, nonché l’atteggiamento della Direzione sono ingiustificabili anche a fronte del volume di fatturato che Autogrill Italia Spa, Gruppo Benetton, produce tutti gli anni”.
I sindacati addossano la responsabilità del muro contro muro alla direzione aziendale: “A fronte di legittime e plausibili richieste delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze aziendali – aggiungono Filcams, Fisascat e Uiltucs – la Direzione ha escluso la disponibilità ad alcun tipo di trattativa, ragione per cui le Rsa e le organizzazioni sindacali si vedono costrette, loro malgrado, a proclamare con effetto immediato lo stato di agitazione e ad interrompere il presidio di sorveglianza del locali per cui i dipendenti si erano resi disponibili fin dalla chiusura improvvisa del 12 ottobre per evitare ulteriori spese aziendali per la vigilanza”.
Le organizzazioni sindacali si augurano comunque “che l’azienda recuperi la predisposizione ad un proficuo e collaborativo confronto che metta come obiettivo primario prima ancora che l’utile aziendale il rispetto, la dignità e il reddito dei lavoratori e fanno appello a tutte le istituzioni affinché sostengano la lotta dei dipendenti dell’Autogrill di Montepulciano e delle loro famiglie”.
Dopo il crollo del Ponte Morandi, a Genova, con responsabilità evidenti della società di gestione, che fa capo allo stesso gruppo proprietario della catena Autogrill (i Benetton), sembra veramente arrogante l’atteggiamento dell’azienda nella vicenda dell’Autogrill di Montepulciano, che certo non ha dovuto chiudere i battenti per una calamità, né tantomeno per responsabilità dei dipendenti. Quello che si sono trovati di fronte i lavoratori dell’ex Pavesi (così si chiamava inizialmente la struttura di Montepulciano) è il volto brutale del capitalismo italiano. Un capitalismo che ha avuto regali dai governi, ha succhiato risorse pubbliche a più non posso, e quando i nodi vengono al pettine e c’è da riparare guasti che hanno causato danni ingenti, come a Genova, o possono causarne altri , come a Montepulciano, non accetta nemmeno la trattativa.
I lavoratori dell’Autogrill sappiano che non saranno soli.
Mi sbaglio o per quantio riguarda il Ponte di Genova la proprietà ha chiesto anche i danni ? Non sò se la cosa sia rientrata ma non crederei.La miglior difesa è l’attacco diceva qualcuno ma non c’è bisogno di sconfinare in discorsi lunghi e logorroici dei quali sapete che mi riesce bene e neanche annoverare il volto del capitalismo italiano, perchè basterebbe uno stato che sia stato e che debba funzionare nelle sue prerogative essenziali di definire ciò che sia l’interesse pubblico. Probabilmente in Francia non sarebbe successa una cosa del genere per la quale dopo la morte di più di quaranta persone causata da quell’incuria avuta per rispondere alla gestione del profitto non si sono curate quelle norme che riguardavano la manutenzione.E cosa vogliamo ? Il capitalismo dal volto umano in occidente funziona così ! No dico questo perchè il sistema che sostengono coloro che hanno governato fino a ieri l’hanno da sempre inteso ”il capitalismo dal volto umano” tanto per capire dove si arriva con le questioni….
Si chiedono anche i danni e siccome siamo considerati dal resto del mondo un paese civile, in quelli ”non civili” come la Cina tanto perchè io ne annoveri uno a caso e non per validare l’etica dell’occhio per occhio dente per dente,ma si sappia che per gravi reati si può arrivare anche al fatto che la famiglia del colpevole debba pagare allo stato la pallottola con la quale viene soppresso.E’ una inciviltà? Forse lo è,perche storia ed etica delle nazioni e dei popoli si mischiano e si confondono, ma il messaggio che ne esce è un messaggio forte.Qui si chiedono i danni perchè le azioni in borsa sono scese.Allora, sarà proprio vero che tutto questo sia senza responsabilità politica? Credo proprio di no ! Il Post si conclude: ” i lavoratori sappiano che non saranno soli”; mi si permetta la battuta ma vista la situazione ci sarebbe da pensare che invece possano essere in compagnia di qualche macchina di passaggio……perchè signori miei l’etica dello stato così come è stata costruita nei decenni e decenni riconosce molto più valore alla proprietà che per propria iniziativa procura posti di lavoro ed il modello alla fine è quello se vogliamo parlare di sviluppo, non ce ne sono altri.Per decadi ci hanno insegnato fino alla noia che se non ci fosse la proprietà che procuri i posti di lavoro lo sviluppo non ci sarebbe perchè anche la nostra stampa, la nostra politica ormai nelle menti dei sudditi-perchè di sudditi si parla e non di cittadini-ha impresso un timbro che l’economia deve essere lasciata all’iniziativa del privato e lo stato debba solo controllare ma non ”invadere” il campo.Di tale passo automaticamente si certifica solo una cosa ed è quella che l’economia e gli interventi su di essa debbano riguardare solo il privato che investe,modifica, se ne serve a proprio vantaggio.Anche il sistema keynesiano che evidenzia l’intervento dello Stato nell’economia alla fine finisce col diventare marginale di fronte all’equilibrio ed alla remunerazione dei capitali ed alla loro forza legale. Ed allora è chiaro che la sola forza di chi lavora sia quella di rivolgersi al sindacato che penetrato da decadi dalla politica finisce col valere sempre di meno.Ecco perchè ho fatto la battuta sarcastica dei lavoratori che si dice non saranno lasciati soli. Se ci fosse lo stato a non lasciarli soli con leggi ben precise ci potrei anche credere ma se siano lasciati al volere delle aziende faccio loro i miei più sinceri auguri.La visione di tutto questo a quale considerazione finale ci porta? La proprietà considera propria l’iniziativa del possesso e della gestione del bene,i lavoratori lavorano e riscuotono lo stipendio finchè la proprietà lo consente.Questo è alla fine.Ma il primo articolo della Costituzione non lo ricorda mai nessuno ? Ci fu qualcuno che disse che ” ci si ferma sempre dopo i pensieri giusti e da qui le grandi discrasie che sono nel mondo”. Evidentemente proprio tanto di fuori non è andato.