CHIUSI, APERTO IL CANTIERE PER ELIMINARE LA FRANA SULLA 146: ERA ORA!

CHIUSI – Oggi, 7 luglio 2018, anche chi non ama Salvini tra i chiusini, i chiancianesi, i sarteanesi, avrà finalmente esclamato “Finalmente, era ora!” vedendo quelle ruspe.
Ebbene sì, dopo anni di attesa, finalmente si alza il sipario sul cantiere per il ripristino della frana sulla Sp 146, in località Fonte del Boia. Era il 2013 quando quella frana si portò via mezza carreggiata. Da allora solo interventi tampone e un semaforo per consentire il transito in sicurezza. Per 5 anni la frana è stata un pessimo biglietto da visita della città di Chiusi e una pessima cartolina per chi si apprestava a lasciarla riprendendo l’autostrada. Ed è stata anche un “calvario” per i residenti, i pendolari, i ciclisti della domenica…
Adesso, finalmente, la fase dello studio e della burocrazia per l’affidamento dei lavori è finita. La ruspe sono sul posto. Da oggi si lavora per rimettere in sesto la strada eliminando quella ferita che c’è stata anche troppo. L’importo dell’opera è di 450 mila euro, l’appalto è gestito dalla Provincia, la ditta appaltatrice è la Meniconi di Montepulciano.
Più volte lo sesso sindaco di Chiusi Bettollini aveva dovuto alzare la voce, per dare un’accelerata all’iter dell’opera. Il presidente della Provincia Fabrizio Nepi si è dato da fare, la sinergia ha funzionato. Con un po’ di ritardo rispetto agli annunci fatti nell’inverno scorso, ma il cantiere è una realtà, non più una chimera. Il contratto di appalto prevede tempi piuttosto lunghi: 5 mesi. Ma se il maltempo non ci metterà lo zampino i lavori potrebbero finire anche prima, tra ottobre e novembre.
Dopo un’attesa di 5 anni, 4-5 mesi sono un’inezia. L’importante è che l’opera parta e venga fatta come si deve. Troppo importante la 146 per il collegamento di Chiusi con l’autostrada, ma anche con Sarteano, Chianciano, Montepulciano e la Val d’Orcia e anche con le proprie frazioni di Macciano e Querce al Pino. In quest’ultima tra l’altro si trovano la multisala cinematografica e un centro commerciale, quindi due luoghi ad alta frequentazione.
Il sindaco Bettollini, soddisfatto per il risultato raggiunto, ringrazia Fabrizio Nepi per l’impegno profuso sulla questione e annuncia una conferenza stampa a breve per illustrare le caratteristiche dell’opera, tempi e dettagli… La prima fase sarà quella del cantieramento e della pulizia dell’area da sterpaglie, alberi, ecc., poi dal 26 agosto comincerà la posa in opera delle palificazioni di sostegno; dopo di che si passerà alle “gabbionate” fino al ripristino della carreggiata stradale. Al momento non è prevista l’interruzione della circolazione. Più avanti, nelle fasi cruciali si vedrà…
C’è sempre un ma…..ed i raffronti anche se appaiono inverosimili ed imparagonabili per realtà e dimensione danno l’idea del mondo nel quale noi localmente ci muoviamo: l’aereoporto internazionale di Hong Kong di nome Check Lap Kok che negli anni a cavallo della fine del secolo scorso e l’inizio di quello attuale è stato costruito creando dal nulla una isola artificiale ed il tutto collaudato e funzionante in un anno e mezzo dall’inizio dell’opera.Non è un panegirco allo stato autoritario cinese che pure esiste e determina anche tutto questo, ma al contrario dovrebbe essere uno spunto per una critica alle nostre amministrazioni, che per risolvere il problema di una frana alla fonte del boia hanno impiegato 3 anni e che viene presentata quasi fosse una vittoria….
Carlo, gli anni sono 5, non 3 e non è una vittoria (e difatti l’articolo parla di ritardo, di ferita che c’è stata anche troppo ecc.). Ma poteva andare anche peggio. Mi sembra normale che dopo tanto tempo passato ad aspettare una soluzione e a mettere in fila le carte del progetto,le amministrazioni in carica,che si ritrovano a gestire finalmente la fase delle ruspe esternino soddisfazione… Tu che faresti? Del resto non mi pare che per essendo l’amministrazione di segno diverso, le buche di Roma siano scomparse in quattro e quattr’otto. E anche la Raggi esprime soddisfazione se riesce a ripararne una…
Io per la verità in uno stato normale non esulterei ma chiederei scusa, non tanto come Comune che credo non c’entri nulla, ma come Provincia se ben capisco.E siccome capisco che tali cose possono succedere mi sembrava di aver compreso che il carico di ripristinare la cosa fosse della Provincia, che come si sà ugualmente ad altre amministrazioni ha raschiato il fondo del barile.Quindi il paragone con la Raggi e Roma non regge molto, per il semplice fatto che la tiritela delle buche che tutta la grancassa ha cercato di appioppare alla Raggi e quindi politicamente alla sua amministrazione definita ”inconcludente” da coloro che i danni hanno prodotto in anni di amministrazione continuata( giunte Alemanno e PD),avendo la Raggi governato per la prima volta la capitale,non è un segreto per nessuno che la maggior parte delle buche permangano e si capisce bene che non ci vogliano mesi per riparare ai degradi, che fra l’altro non sono solo le buche nelle strade.Nel caso della frana in casa nostra mi sembrerebbe che l’ape regina dell’alveare non indossi magliette giallo nere come le vespe od api ma indossi quella bianca verde e rossa marcata PD con tutte le altre api dell’arnia che ugualmente PD sono, e quindi il paragone mi sembra che non regga.Mi ricordavo che fossero tre degli anni e tu dici che siano cinque,ma forse ricordavo male basandomi sull’ultimo tuo Post sull’argomento che parlava che Bettollini l’aveva spuntata sull’ottenimento dei fondi.” Better later than never ”dicono gli inglesi col loro sarcasmo, ma a quanto pare il sarcasmo in questa storia è di dovere Raggi o non Raggi e credo che metta in risalto l’impotenza di una macchina organizzata-io direi-che mostra di essere assalita dai rantoli della propria fine.Quando non esistono i capitreno, il treno o si ferma o esce dai binari….ed i passeggeri sono costretti ad alzare gli occhi al tabellone dei ritardi.Ed allora forse è meglio che si cambi manovratore….e se non ci pensano le ferrovie come vedi alla fine ci pensa la gente.
e allora diciamo che le buche di Roma stanno alla Raggi come la frana della 146 sta a Bettollini. E comunque il “meglio tardi che mai” in questo caso mi pare calzante.
Eh caro Marco, si cerca di cadere sempre in piedi…. ma le buche nelle strade non le ha fatte la Raggi, semmai non le ripara con la dovuta efficienza forse questo sì perchè senza meno ha altre cose a cui pensare come priorità, ma siccome la frana non l’ha fatta un Bettollini, il mal comune mezzo gaudio non vale in tal caso, dal momento che il sistema a cui Bettollini si appoggia e di cui fa parte è quello che si e detto prima e che tira tira ha prodotto il passaggio di Siena al centro destra, ma ancora prima era al timone del MPS con tutto quanto è successo negli anni passati. Ed allora per finirla se prima c’era il latte della ”mucchina” MPS e poi la tetta è diventata asfittica al punto tale che si fa fatica a ripristinare in cinque anni una frana in una strada di grande comunicazione perchè i fondi mancano, la gente con chi se la deve prendere? Allora,se non si fa un discorso complessivo come a parole inviterebbe a a fare Martina sul tema di poter aggregare più forze possibile, occorrerebbe riflettere di che natura possano essere queste future forze che potrebbero costituire l’asse reggente di un PD rinnovato, ma di quale natura si parli occorrerebbe riflettere.Perchè ? Chiamano a raccolta tutti nella speranza che dai buchi nella rete non esca il pescato,ma è sempre più difficile quando a monte non c’è la volontà di fare una autocritica seria e profonda. E questa da quando quel partito esiste non è stata mai fatta e quindi ci si affida al galleggiamento ma come diceva un mio amico di Napoli quando chiamava i clienti in banca che avevano sconfinato il fido: ”l’acqua è poca anzi scarseggia e la papera nun galleggia”….
le buche di Roma non le ha fatte la Raggi. Vero. ma…la frana sulla 146 l’ha fatta Bettollini o Nepi? Io credo che ogni tanto bisognerebbe avere tutti l’umiltà di apprezzare i passi in avanti e i risultati, anche quelli tardivi, perché di questi tempi niente è scontato. 5 anni per riparare una frana sono una enormità, ma potevano anche essere 6 o 7……
Come dici tante volte tu a chi giudica,scrive e non legge: ”basta leggere” perchè ho già detto nell’intervento precedente che la frana non dipende da Bettollini ed è chiaro questo, sono cose che succedono anche se c’entra il fatto della manutenzione.Detto questo, non è cosa indifferente se una danno non si ripristini in un tempo accettabile ed è -appunto- il segno del degrado-non delle sponde del campo franato- ma di un sistema.Meglio tardi che mai? Certamente, ma nel mio piccolo io credo che occorrerebbe incominciare da qui a valutare come vadano spesi i soldi pubblici, perchè caro Marco,non è nemmeno questione delle competenze degli organi a cui tocca spendere, ma è un sistema di giudizio che on tiene mai conto delle priorità. Fiumi di soldi si spendono in tutta italia per cose inutili, per compiacere gli amici degli amici e poi ci si incazza che i ruisultati di tutto questo siano gli allontanamenti della gente dalle istituzioni.E’ il minimo, e se non si ripara la falla, altro che populismo…..perchè a chi parla di questo come una cosa ed un atteggiamento mentale deleterio bisognerebbe far capire che tale populismo dipende più che altro da chi guida il carro e da chi fin’ora l’ha guidato.Ed è in tali concetti che chi lo ha prodotto se ne vorrebbe servire per rimanere in sella,con la propaganda, fake news,e false promesse, ed anche-motivo ancor più grave- gridando ”al lupo al lupo”.E’ una tattica di chi sà bene come funzioni il cervello della gente.Ed allora, se la gente non fà tabula rasa di questi in maniera democratica( col voto) questi ci staranno sulla groppa ancora per chissà quanto e tale situazione non si sà cosa possa produrre; certamente non la democrazia, che già ce n’è mica tanta in giro….a capire questo non ci vorrebbe una mente superiore,ma vedo che i comportamenti della gente si dipanano a seconda di come si comporti la cabina di regìa,incluso vassalli, valvassini e valvassori,servi della gleba ed anche chi tace in attesa di nuovi sviluppi.Uscire dal sottosviluppo culturale, politico, economico non è uno scherzo, non lo è mai stato e la storia ce lo conferma.Ecco purtroppo perchè il nostro è un sistema ad alto contenuto tecnologico, economico, ma che determina per la sua sopravvivenza la programmazione che l nostro mondo venga sormontato da altre civiltà. Gli imperi crollano così, e le redini vengono prese da altri, ci piaccia o non ci piaccia.Per non far succedere questo di solito si provocano le guerre. Oggi siamo a questo punto, domani prepariamoci a raccogliere il risultato di tutto questo.Non si scopre nulla dicendo che il sistema a livello globale è marcio; ma perchè è marcio chi guida, è marcia l’economia, ed è marcio soprattutto chi si ostina a riconoscere che questo sia il solo tipo di sviluppo che porti speranza.E’ tutto il contrario, purtroppo.E l’hanno sempre pagato i poveri, sia di quà che di là dai mari e dagli oceani.Quindi, è proprio il sistema che è marcio e il suo nome è ormai da 200 anni che ricorre sulla bocca di tutti e si chiama capitalismo;basta guardare il globo immerso nello spazio e capire che quela piccola sfera che è la terra non sia fatta per ospitare la ricerca del profitto ed ecco perchè è l’uomo che in base a quello e non alla ragione che sta distruggendo tutto.Ed ancora si fanno i discorsi per mantenere tali equilibri.Questa è la vera povertà.E sempre la faccio tanto lunga e prolissa per cercare di far capire a chi legge che ogni cosa ed ogni argomento-anche la frana e la sua risoluzione ed anche il meglio tardi che mai per modo di dire– siano indissolubilmente collegati l’uno all’altro.C’è chi lo vuol sentire(pochi) e chi non lo vuole sentire(parecchi).