SIENA: L’OK DELLO STAFF NAZIONALE NON ARRIVA, 5 STELLE FUORI DALLE ELEZIONI COMUNALI. FATTO GRAVE E SENZA PRECEDENTI

sabato 12th, maggio 2018 / 16:11
SIENA: L’OK DELLO STAFF NAZIONALE NON ARRIVA, 5 STELLE FUORI DALLE ELEZIONI COMUNALI. FATTO GRAVE E SENZA PRECEDENTI
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 siena – Oggi alle ore 12 scadeva il termine per la presentazione delle liste per le comunali di Siena dle 10 giugno. Non ci sarà la lista dei  5 Stelle perché lo staff nazionale e regionale del Movimento non l’ha certificata. Il candidato Luca Furiozzi quindi non correrà per la poltrona di sindaco. I vertici nazionali e regionali dei 5 Stelle hanno “umiliato” il movimento senese e hanno così privato gli elettori di una possibilità di voto. E i 5 Stelle senesi della possibilità di correre e di vincere. Perché con i quasi 6.000 voti e il 20% abbondante del 4 marzo scorso alle Politiche i 5 Stelle avrebbero anche potuto andare al ballottaggio. Dopo le battaglie su Monte dei Paschi (chi non ricorda la presenza di Grillo all’assemblea degli azionisti?), rifiuti, gestione dell’acqua ecc.  Grillo, Casaleggio, Bonafede e compagnia hanno anteposto le beghe interne al movimento alla battaglia civile e democratica per la guida di una città importante e particolarissima come Siena. Comprensibile il disappunto e lo scoramento di Michele Pinassi, di Luca Furiozzi e dei pentastellati senesi a cui è stato tolto (ucciso) il cavallo alla vigilia del Palio più importante.

Ciò che è successo a Siena in ordine alla lista 5 Stelle è di una gravità inaudita. E lo diciamo noi che non siamo mai stati teneri né accondiscendenti coi 5 Stelle. Il problema è la concezione della democrazia, della rappresentanza, dell’autonomia territoriale che hanno i 5 Stelle, anzi che ha la Srl che guida i 5 Stelle a livello nazionale. E questa vicenda, che cade esattamente nelle ore in cui i 5 Stelle stanno tentando di formare un governo con la Lega aggiunge un elemento di inquietudine al fatto che si stia andando verso il governo più di destra che la Repubblica abbia mai avuto. Una cosa tipo Olanda, Austria, Ungheria, sovranisti allo sbaraglio. Fascisti sdoganati e al potere.

Che alla fine vada a governare chi ha vinto le elezioni è normale e giusto. Ma deve essere altresì chiaro che i 5 Stelle faranno un governo con Salvini, che va in giro con la felpa griffata Casapound e in Italia è l’equivalente di Marine Le Pen. I milioni di elettori che hanno abbandonato (non senza ragioni) il Pd e la sinistra varia e diffusa per dare un voto utile ai 5 Stelle, per il cambiamento,  hanno materia su cui riflettere. Ci auguriamo che lo facciano…

Ma, tra l’ipotesi di un governo Di Maio-Salvini (a nostro avviso una iattura, ma frutto del voto di marzo) e ciò che è avvenuto a Siena, pensiamo sia più grave e più inquietante la seconda cosa. Mai la Dc, neanche nella peggiore stagione correntizia, mai il Pci  o il Psi hanno vietato ad una lista con il loro simbolo di partecipare alle elezioni comunali di una città negando il “placet”… Screzi, divisioni, contrapposizioni tra i vari livellici sono sempre stati, ma alla fine la ragion di partito abdicava di fronte alla suprema necessità di consentire ai cittadini di scegliere. E una mediazione si trovava sempre… Oggi, a Siena, i 5 Stelle hanno cambiato la storia, hanno aperto una pagina nuova nel rapporto tra vertici e base di un partito/movimento. Una pagina nera come la pece. Brutta come come un giorno di pioggia in una zona industriale dismessa, inquinata fino alle fondamenta e piena di fantasmi…

m.l.

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