QUANDO L’ASSASSINO EFFERATO E’ UN ITALIANO, MAGARI IN DIVISA. QUANDO L’ITALIA ESPORTA LA MAFIA E GLI ASSASSINI DI GIORNALISTI SCOMODI

giovedì 01st, marzo 2018 / 18:00
QUANDO L’ASSASSINO EFFERATO E’ UN ITALIANO, MAGARI IN DIVISA. QUANDO L’ITALIA ESPORTA LA MAFIA E GLI ASSASSINI DI GIORNALISTI SCOMODI
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Ogni volta che in Italia si verifica un episodio di violenza o di delinquenza da parte di qualche extracomunitari, si scatena la caccia. Politici, commentatori tv e anche i cittadini si lanciano nei più terribili j’accuse e tutti finiscono con il rabbioso “rimandiamoli a casa!” (quelli che non ammazzerebbero sul posto tutti quelli che hanno lo stesso  colore della pelle o vengono dallo stesso paese o per far prima, dallo stesso continente… Una volta gli arabi islamici, una volta i “negri”,  una volta gli albanesi e così via…). Ieri a Cisterna di Latina un carabiniere quarantenne prima ha sparato alla moglie ferendola gravemente, poi ha ucciso le due figlie e dopo essersi barricato in casa e aver intavolato una trattativa con i suoi colleghi in divisa, si è sparato. Ancora un omicidio-suicidio familiare. Ancora una volta ad opera non di immigrati, extracomunitari, clan destini o terroristi islamici, ma di un italiano in divisa. Sono molti  casi del genere (drammi della gelosia, femminicidi, omicidi-suicidi ecc.) che vedono protagonisti poliziotti, carabinieri, ex poliziotti, ex carabinieri, guardie giurate, vigili urbani tutti con un solo comune denominatore: il possesso di un’arma. Provate a cercare i dati. Sono impressionanti. E anche l’omicida-suicida di Cisterna di Latina era stato “segnalato” dalla moglie stessa, ma anche da altri, come un tipo violento, problematico… Ma nessuno lo ha fermato in tempo. Nessuno però che gridi allo scandalo, che chieda vendetta o espulsioni… Secondo la logica di Salvini, di Giorgia Meloni, dei fascisti di Forza Nuova e Casa Pound  si dovrebbe dire che tutti i carabinieri sono squilibrati e assassini. oppure che la moglie se l’è cercata. E le figlie? E’ quella logica che non torna. E non torna nemmeno la richiesta di potersi armare per potersi “legittimamente difendere” in casa propria… Perché l’occasione fa l’uomo ladro, ma la pistola, spesso fa qualche morto…

In Slovacchia, un giovane giornalista e la sua compagna sono stati uccisi qualche giorno fa. Una esecuzione vera e propria. Di classico stile mafioso. Non in Sicilia o in Calabria. Nel cuore della Mitteleuropa. Ne pressi di Bratislava. Per il duplice omicidio sono state arrestati oggi sette persone. Sette cittadini italiani. Tre di loro erano stati citati in una inchiesta alla quale il giornalista stava lavorando. Si tratta dell’imprenditore calabrese Antonio Vadalà, del fratello Bruno e del cugino Pietro Catroppa. Il giornalista che si chiamava Jan Cuciak, li aveva accusati di essere in rapporti con la ‘Ndranghta calabrese e di gestire fondi comunitari, in combutta con ambienti politici slovacchi. Fondi legati al business dell’energia da biomasse in agricoltura. Tra i contatti di Vadalà anche Maria Truskova, ex finalista di Miss Mondo 2007, poi funzionaria del ministero dell’Economia e infine consigliera capo del premier Robert Fico. Ieri la Tuskoca si è dimessa dall’incarico, così come Vilem Jasan, ex deputato dello Smer, partito di Fico e attuale segretario del Consiglio di sicurezza.

Italiani dunque mandanti e probabilmente esecutori di un assassinio politico. Il giovane Cuciak e la sua compagna vittime di un agguato di mafia come Mario Francese, Pippo Fava, Giuseppe Alfano, Mauro Rostagno, Giancarlo Siani e tanti altri giornalisti uccisi da Cosa Nostra, Ndrangheta e Camorra nel nostro Paese.

Che cosa dovrebbero dire i cittadini slovacchi? Che gli italiani vanno aiutati a casa loro? che i sette arrestati vanno rimandati nel loro paese? Che tutti gli italiani sono mafiosi, malversatori e assassini? Secondo la solita logica dei vari Salvini, Meloni e compagnia fascista sì, se due più due fa quattro, dovrebbero dire propri così. Roberto Saviano ci ricorda che la N’drangheta e la mafia da tempo operano e si nascondono in Slovacchia e nell’est Europa. Che quell’area è diventata terreno fertile e sicuro per le organizzazioni malavitose italiane. Chissà se Giorgia Meloni lo ha detto al premier ungherese Orban…

E’  inevitabile che nel mazzo dei tanti migranti, profughi, richiedenti asilo, clandestini ci siano anche spacciatori, tipi violenti e pure qualche assassino o potenziale assassino. Come spacciatori, violenti e assassini veri e potenziali ci sono tra gli italiani, i francesi, gli inglesi, gli americani e i filippini…

Il nostro bel Paese esporta il made in Italy, i maglioncini di cashmere di Cucinelli, gli occhiali di Luxottica, i mocassini Tod’s di Della Valle, i panini con il lampredotto di Eataly, ma anche la mafia, la ‘Ndrangheta e la camorra. Esporta pure il malaffare, la corruzione, le armi, legali e illegali. Ed esporta anche gli assassini dei giornalisti scomodi. Come quelli che hanno ucciso Jan Cuciak e la fidanzata a Bratislava.

Questo anche Salvini, la Meloni e i fascisti della prima e dell’ultima ora, e con loro Belpietro, Del Debbio, Feltri e qualche sindaco fascio-leghista è bene che lo tengano a mente.  E se lo ricordino ogni volta che gridano “rimandiamoli a casa!” agli immigrati.

m.l.

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