CHIUSI, EFFETTO BURIAN: “POSSIAMO” LANCIA L’ALLARME SENZA TETTO. MA PARTITI E ASSOCIAZIONI VOLONTARISTICHE CHE FANNO?

lunedì 26th, febbraio 2018 / 17:00
CHIUSI, EFFETTO BURIAN: “POSSIAMO” LANCIA L’ALLARME SENZA TETTO. MA PARTITI E ASSOCIAZIONI VOLONTARISTICHE CHE FANNO?
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CHIUSI – Il “burian” si fa sentire. L’emergenza neve e gelo è ancora in corso. Le squadre del Comune sono al lavoro incessantemente per spargere sale nelle strade. Lo faranno anche stanotte, quando le temperature scenderanno ai -10. La lista Possiamo, con una nota sui social, ha posto un problema: quello dei senza tetto, dei senza fissa dimora e senza nome, anche delle famiglie in difficoltà, quelle che non possono pagare il riscaldamento, invitando il Comune a farsi carico anche di questa emergenza nell’emergenza.

Ha fatto benissimo. E fa onore ai Podemos l’essersi posti questo problema. Che non è da poco. Qualche anno fa, dicembre 2014, ci scappò il morto alla stazione.

Giusto e doveroso che il Comune si attivi e trovi qualche soluzione. Ma – diciamolo – il problema non può riguardare solo il Comune. Di fronte ad una emergenza del genere, ognuno può attivarsi per conto proprio per dare una mano. All’epoca del terremoti dell’Irpinia (1980) e del Friuli (1976) le sezioni del Pci, del Psi e della Democrazia Cristiana diventarono centri di raccolta degli aiuti, così come le parrocchie. Nel 1997 il Pds fece lo stesso per il terremoto in Umbria e Marche.

Quindi il problema dell’emergenza nell’emergenza (i senza tetto o le situazioni di estrema difficoltà) può essere affrontato non solo chiedendo l’intervento dell’ente locale.  Ognuno può intervenire o attivarsi per conto proprio per dare una mano ad alleviare situazioni critiche, o può contattare le associazioni volontaristiche.

A Chiusi ce ne sono diverse e tutte in grado di offrire soluzioni temporanee in grado di tamponare il problema nei giorni di emergenza acuta: Misericordia, Pubblica Assistenza, Tavola di Renée, Auser, Ada. Poi c’è la Asl. Ci sono le contrade, i terzieri. C”è la parrocchia, ci sono le sedi di partito e quelle sindacali…

Di spazi da mettere a disposizione dei senza tetto, per esempio, ce ne sono a decine. Basta poco…

Se il problema è intervenire in tempi rapidi e in modo efficace, basta farlo sapere e attrezzarsi alla bisogna. Non ci vuole molto. Basta qualche sacco a pelo, un po’ di thè caldo e il riscaldamento acceso… Se invece l’obiettivo è farsi un po’ di propaganda e cercare di cogliere in castagna l’amministrazione comunale, allora il ragionamento è diverso. Crediamo che non sia questo l’intento dei Podemos, che sia anzi quello di affrontare con urgenza un problema che potrebbe diventare serissimo. E ci piacerebbe vedere tutte le forze politiche interessate a questo problema e a cercare una qualche soluzione.

Sappiamo bene che- checché ne dicano le sacre scritture – la manna dal cielo non arriva mai. E allora, ognuno si rimbocchi le maniche e faccia la sua parte. Anche semplicemente aprendo la porta della propria sede riscaldata e facendo sapere che è aperta.

“Prima di tutto chi ha più bisogno” è una parola d’ordine universale che comunisti, socialisti e cattolici avevano assunto come linea di condotta comune. Se vale ancora, di cosa stiamo parlando? Apriamo le porte e facciamolo sapere. Stop. Se poi il Comune si attiva in proprio tanto meglio.

m.l.

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