DUE FRECCE VELOCI ENTRO L’ANNO ALLA STAZIONE DI CHIUSI? LA POSSIBILITA’ C’E’. L’UMBRIA SPINGE…

CHIUSI – Qualche giorno fa il sindaco di Chiusi Bettollini è tornato sulla possibilità di ottenere la fermata di almeno due coppie di treni ad alta velocità alla stazione di Chiusi. E lo ha fatto citando alcune dichiarazioni a tal proposito dell’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli. Dichiarazioni, che secondo Bettollini suonano come un “impegno preciso dello stesso Ceccarelli per la fermata di un paio di frecce veloci a Chiusi, vera e propria orta di accesso a tutto il senese”. Naturalmente Bettollini ha sottolineato come i lavori di amodernamento e adeguamento attualente in corso alla stazione di Chiusi siano una una opportunità “da giocare” per ottenere i risultati sperati. Magari entro la fine dell’anno. Data questa ipotizzata anche dall’assessore regionale. I lavori di ammodernamento che si stanno svolgendo presso la stazione di Chiusi per un investimento di oltre 7 milioni di euro renderanno la stazione conforme agli standard richiesti dall’alta velocità. Già realizzato l’innalzamento di due marciapiedi (55 cm) a servizio dei binari due/tre e quattro/cinque nonché la sostituzione delle piattaforme elevatrici con quattro ascensori (costo intervento 3,2 milioni di euro). La seconda fase dei lavori, attualmente in corso, prevede l’innalzamento del marciapiede del binario 1, il rinnovo della segnaletica fissa, dell’illuminazione, del sottopasso e delle pensiline nonché il completo restyling dell’interno della stazione (costo intervento 3,6 milioni di euro). Ora anche il consigliere regionale Stefano Scaramelli dice che “serve una coppia di treni alta velocità che colleghi in tempi rapidi Chiusi alla capitale. In direzione nord invece non andrà letta come antitetica ad Arezzo ma andrà sviluppata in sinergia, magari allungando su Chiusi il treno che già oggi parte e arriva nella città della Chimera”. Dopo Bettollini anche Scaramelli sembra ormai rassegnato ad “entrare nel futuro” in aniera meno eclatante di quando ipotizzava e faceva convegni per la stazione in linea sopraelevata nell’area del Centro Carni, che era una bufala colossale, assolutamente irrealizzabile, non tanto per i costi, ma per la mancanza di numeri sufficienti in termini di bacino di utenza. Bettollini è da tempo che ha virato sulla fermata di un paio di frecce, che garantirebbero l’aggancio all’alta velocitàè e un servizio al territorio, senza tra l’altro la spesa folle per la stazione ex novo. Scaramelli c’è arrivato adesso, probabilmente ob torto collo, ma, adesso, con i lavori quasi ultimati, la possibilità di un paio di fermate si fa piuttosto concreta e non vuole farsi scavalcare dal suo successore, né tantomeno dall’assessore Ceccarelli. Quindi anche lui sale sul treno delle due fermate e scende da quello fasullo della stazione…
Intanto le dichiarazioni di Ceccarelli e Bettollini hanno riacceso l’interesse verso la stazione di Chiusi anche sul versante umbro. Su alcuni media della regione confinante, e in particolare del Trasimeno (Corriere Pievese, l’Ora del Trasimeno) infatti, sono comparsi alcuni interventi che sollecitano “una presa di posizione rapida ed immediata di tutte le Amministrazioni Comunali del Trasimeno a sostegno di questa iniziativa in grado di cambiare radicalmente la qualità del collegamento ferroviario di tutto il Trasimeno con il nord ed il sud Italia sia necessaria e quantomeno opportuna”.
Secondo Pietro Spadoni, ex dirigente del Psi, per esempio, “una coppia di treni veloci alla Stazione di Chiusi entro l’anno, consentirebbe ai cittadini utenti giornalieri, ormai numerosi, sia per Roma che per Firenze di dimezzare i tempi di percorrenza ed a utenti occasionali di evitare di recarsi a Roma o Firenze per poter salire su una freccia ad alta velocità. Questa opportunità potrà accompagnare, incoraggiare e sostenere visitatori in entrata e favorire lo sviluppo del bacino turistico di tutta l’area del Trasimeno /Pievese con i suoi tesori d’arte e cultura al pari dell’adiacente area toscana”.
Spadoni invita dunque tutte le istituzioni dell’area lacustre, l’Unione di comuni e i parlamentari umbri a sostenere le ragioni della stazione di Chiusi e a farlo con pronunciamenti ufficiali e tal proposito ricorda una presa di posizione del senatore Bocci di qualche tempo fa.
Dall’Umbria può arrivare insomma un bell’assist per Bettollini e per la città di Chiusi, che con una stazione agganciata anche all’alta velocità e rinnovata anche nel look potrebbe ritrovare la centralità perduta e un nuovo appeal, legato appunto alla presenza della stazione nel cuore dell’abitato. Un appeal molto più forte di quanto non avrebbe potuto garantire una stazione volante costruira ex novo in mezzo alla campagna…
Alta velocità, chiusi, Trasimeno
Collegare Perugia a Chiusi, è l’unica soluzione ai problemi legati all’isolamento storico della città capoluogo umbro, ma anche per dare un ruolo di cerniera alo snodo ferroviario, autostradale di Chiusi. Purtroppo i politici galleggiatori, non prendono nessuna decisione in merito. Preferiscono vivacchiare stando seduto sullo status quo.
Collegare Perugia a Chiusi, è l’unica soluzione ai problemi legati all’isolamento storico della città capoluogo umbro, ma anche per dare un ruolo di cerniera strategica allo snodo ferroviario, autostradale di Chiusi. Purtroppo i politici galleggiatori, non prendono nessuna decisione in merito. Preferiscono vivacchiare stando seduto sullo status quo. La Val Nestore a suo tempo sollevò questo problema, così come parlò alla fine degli anni settanta, della necessità di dare vita ad una strategia nazionale dei piccoli invasi. L’invaso dello Ierna fu la proposta operativa del territorio, attorno alla quale si costruì un movimento di popolo. Purtroppo anche quella proposta fu boicottata, fu sacrificata sull’altare dei grandi invasi. Oggi se ci fosse una politica in Val Nestore, capace di guardare lontano, dovrebbe a mio avviso riprendere questi due progetti, senza la realizzazione dei quali, parlare di futuro industriale manifatturiero in questo angolo di terra umbra, è semplicemente vacuo.
Per Renato.Non per essere polemico, ma a quei tempi a cui ti riferisci che poi tanto lontani non sono, chi governava la Regione Umbra? Le politiche che sono state preferite sui grandi invasi da quali concetti politici hanno preso forma? Quelli megagalattici e che hanno comportato spese grandissime invece che una rete di invasi che perorasse le esigenze locali e che fosse organica ad un progetto più grande.E come osservi giustamente te, si è preferito invece le grandi visioni che poi abbiamo visto che se hanno risolto qualche problema soprattutto sul Trasimeno, altro non mi sembra che abbiano prodotto.Di contempo anche in Toscana si è preferito da parte degli enti pubblici affidare la gestione ale multinazionali dell’acqua con la ragione che il pubblico fosse sostanzialmente inefficente e dispersivo di risorse.I nostri reggenti sindaci nel tempo hanno stipulato accordi con tali multinazionali e l’acqua la paghiamo a peso d’oro.Ma ricordiamoci che sono quei sindaci che inneggiavano al fatto che in tal modo la situazione idrica si doveva risolvere ma forse dimenticavano che se tutto si pesa con i soldi che permettono di fare profitto sui beni pubblici come l’acqua, questi di sinistra hanno solo la parvenza.E mi sembra strano che anche tu faccia delle osservazioni giuste ma che non colleghi tutto questo ad una polica che fino ad oggi è stata vessatoria per i cittadini.Dal momento che c’è stato anche un referendum che ha stabilito che l’acqua fosse un bene pubblico e che dovesse ritornare ad essere amministrata dal pubblico, mi sai dire se il tuo Renzi questa direzione l’abbia percorsa visto che lo esalti e non perdi mai occasione di pensarlo come ultima sponda per la sinistra,mentre non ti accorgi-secondo il mio parere- che hai dato il tuo consenso ad una nuova democrazia cristiana travestita da sinistra che da una parte diceva di volere il benessere dei cittadini ma con l’altra mano ingrassava le multinazionali ? Ed allora la mia considerazione tagliata con l’accetta è quella che siamo al punto che ci meritiamo di essere amministrati così, poi quando le cose ci toccano da vicino andiamo a cercare ogni piccolo fatto per dirci e per ricordarci che abbiamo sbagliato a preferire momenti di alleanze che hanno coinvolto tutta la sinistra- senza esclusione alcuna- per produrre lo sfacelo che vediamo per correre dietro a poltrone e dimenticarci degli interessi di chi ci aveva votato. ma tutto questo è il risultato del costante lavoro che le forze di centro hanno fatto per fare ” imbogliolire l’uovo” facendolo apparire dal di fuori un uovo normale ma dentro il pulcino che doveva nascere era già putrefatto.Non c’è da gioire lo sò, ma almeno si dicano cose giuste e collegate fra loro in maniera da non buttare il fumo sui fatti.perchè il fumo sui fatti oggi come oggi serve solo ad una cosa: far digerire l’uovo bogliolo alla gente e fargli vedere che non ha altre alternative.E’ difficile cambiare senz’altro, ma almeno provarci, quando chi ti è penetrato in casa e si è installato dentro senza pagare l’affitto sembra essere alle corde e fa di tutto per farti apparire insufficiente.
Va anche detto però, per onor di cronaca, che se prima Castiglione del lago e altri comuni attingevano al Trasimeno per l’approvvigionamento idrico, da qualche anno bevono acqua porveniente non dal lago, ma dagli acquedotti perugini, quindi da Nocera Umbra. E l’acqua del Montedoglio garantità l’irririgazione. Qualcosa è stato fatto. Con grosso beneficio per il lago. Quanto ai trasporti e alle frecce veloci (quindi all’aggancio dell’alta velocità) chiaro che Chiusi rappresenta una opportunità per una bella fetta di Umbria e per la zona del Trasimeno-Valnestore, alto orvietano in particolare. Se alle due fermate si aggiungesse anche un collegamento stradale veloce Chiusi-Perugia, con innesto sulla Pievaiola già in parte velocicìzzata, come ipotizzato e richiesto un anno fa circa dal senatore Bocci, sarebbe quasi una tombola per tutto il territorio sia sul versante umbro che su quello toscano.