Chiusi, il nuovo Palasport comincia a prender forma

mercoledì 01st, febbraio 2017 / 14:42
Chiusi, il nuovo Palasport comincia a prender forma
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CHIUSI –  Il PalaPania comincia a prendere forma. L’impresa specializzata arrivata da Città di Castello sta infatti montando le capriate di legno lamellare che sosterranno la copertura. Ne sono state piazzate 3, in tutto saranno 10. Già realizati anche i punti di “aggancio” dei grandi travi semicircolari con il terreno. L’opera, come si vede dalle foto è imponente per dimensioni e complessa. Ogni campata deve essere sorretta da un apposito “castello” metallico nel momento della posa ed è composta tra tre parti da agganciare l’una all’altra con l’ausilio di una potente gru. Non serve un gran numero di operai. Ne bastano 4,  con un “cestello” per salire in quota. Il punto più alto delle capriate è di 15 metri.palapania6

Dalle foto si vede bene come anche il retro della tribuna verrà inglobato sotto la copertura, costituendo un corridoio di accesso agli spogliatoi e ai locali di servizio. Appena terminata la posa in opera delle capriate di legno, si procederà alla copertura, in moso da poter lavorare, sotto il “tendone” in condizioni più favorevoli, anche in caso di maltempo.

L’impresa costruttrice sostiene di essere perfettamente in linea con la tabella di marcia, nonostante il freddo del mese di gennaio.palapania 7

L’obiettivo è quello di finire i lavori entro giugno, per poi avere i collaudi e le verifiche necessarie nei sucessi 3-4 mesi.  In ogni caso, anche se la consegna delle chiavi dovesse slittare, non si dovrebbe andare oltre la fine del 2017. Compresa la rotonda di accesso e i posteggi, anche se, questi ultimi,  in formato provvisorio.

Una volta realizzato il nuovo Palasport di Chiusi sarà esattamente come quello che abbiamo visto tante volte in queste settimane in cui è stata allestita la struttura di emergenza e la sala operativa nelle zone terremotate. Non a caso è stato autorizzato anche per questa eventuale funzione. A Chiusi una struttura del genere, completamente antisismica e idonea a raccogliere sfollati in caso di terremoto, alluvione o altra emergenza, non esisteva.

Già da quanto si può vedere adesso, la costruzione sembra tutt’altro che “un tendone da circo”. Ma la qualità e l’efficacia della copertura e delle pareti in formato tenda mobile, si vedrà solo ad opera completa. Della gestione, di chi ci giocherà, di come funzionerà e se funzionerà il sistema di riscaldamento e aereazione (tutti aspetti non del tutto chiari in questa fase) ci sarà tempo e modo di parlarne. La Emma Villas ha confermato che, nonostante i problemi del Palaestra, non tornerà a giocare a Chiusi, anzi, con tutta probabilità trasferirà a Siena anche le giovanili e l’attuale squadra di serie C, in odore di promozione in B. Ma anche queste sono congetture. E pur mantenendo un cordone ombelicale incancellabile, la storia della Emma Villas Volley a Chiusi è finita due anni fa. Ora è un’altra storia. Bella ed emozionante, ma altra.

Il nuovo palasport dovrà trovare altri inquilini. E un nome diverso da “Palapania”, che sa di pantano, di sabbie mobili… e sembra davvero malaugurante.

Quelle capriate però fanno già un certo effetto. Sembrano lo scheletro di una balena mastodontica. A colpo d’occhio qualcosa di molto diverso anche dal “bruco” di Chianciano. Nel raggio di almeno 70-80 km, se si eccettuano Perugia, Siena e Foligno una cosa del genere non c’è.

m.l.

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