IL GIORNO DOPO IL REFERENDUM. LA COERENZA PRIMA DI TUTTO

Ha prevalso il No. Il giorno dopo il Referendum Renzi annuncia le dimissioni per coerenza, le opposizioni esultano. I titoli dei giornali annunciano a caratteri cubitali la grande sconfitta del Sì o il grande trionfo del No. Come previsto, nei Social, Quelli del Sì responsabilizzano Quelli del No per aver aperto la strada a Brunetta, Salvini, Grillo, Berlusconi. Qualcuno riesuma De Mita. Quelli del No, per contro, festeggiano la “sconfitta” di Renzi, celebrandone le dimissioni, dovute per coerenza. Il Referendum era il suo, ci ha messo la faccia, che vada a casa come ha promesso. I 47 articoli della Costituzione non c’entrano.
Più che l’esito di un referendum, sembra il risultato di una battaglia navale. E a perdere non è il Sì ma gli Italiani. Un voto biecamente strumentalizzato malgrado le intenzioni, caricato di una responsabilità che nulla aveva e ha a che vedere con la Riforma. Il giorno dopo, quello che fa più rabbia è che il mio voto (mio come di chiunque), misurato e maturato sulla validità o meno della Riforma , sia stato usato per altri scopi. Per abbattere o rinsaldare Matteo Renzi.
Smettiamola di sbandierare trionfi. I cittadini italiani per la prima volta da anni hanno votato in massa o quasi. Forse perché per la prima volta da anni si sono sentiti coinvolti. Sì ad un cambiamento che forse è la volta buona, No ad una riforma che in questo momento non è urgente e nemmeno tanto chiara. In entrambi i casi traspare il desiderio di sanare con urgenza il rapporto tra Governo e cittadini, (ri)costruire una politica credibile che prenda atto della crisi senza incantare con dubbie crescite o improbabili riprese.
La realtà è fatta di una serie desolata di Vendesi e Affittasi in un mercato che non compra e non affitta, piccoli imprenditori e commercianti che chiudono i battenti, famiglie sull’orlo del lastrico, pensionati ridotti alla fame, gente indebitata fino al collo, tasse senza servizi adeguati in cambio, un oscuro sistema burocratico che rema contro i cittadini; quaranta-cinquantenni senza lavoro, giovani a cui si offrono 600 euro al mese e a tempo determinato, per gradire; la Caritas che conta sempre più italiani nelle file per un pasto o un alloggio.
Ma le esigenze reali sono andate in secondo piano insieme alle strategie per far fronte al declino. La partita si è giocata sul primato: nessuno era mai riuscito a far approvare una Riforma Costituzionale. Io l’ho fatto. Sono il primo. Vedi che bravo? E l’epilogo: ho perso il gioco. Me ne vado. Adesso facciano le loro proposte gli oppositori. Sottotitolo: vediamo se sanno fare meglio di me.
Insomma, va bene rispettare i patti, figurati, sarà anche la prima volta che un politico dice che si dimette e poi lo fa veramente. Ma le medaglie hanno sempre due facce. Oltre la coerenza, c’è il grave atto di irresponsabilità di un Primo Ministro che, colpito e affondato, molla tutto e se ne va perché “lo aveva detto”. S’è fatta nà certa. Grazie della partecipazione. Saluti e baci. Come se il paese che tanto coerentemente molla non fosse lo stesso per cui grande passione, devozione e fede ha espresso a parole nei mille giorni del suo Governo.
Sarà per questo che il Presidente Mattarella ha chiesto di congelare le dimissioni fino a Finanziaria approvata. Per coerenza, chissà.
Matteo Renzi, Riforma Costituzionale 2016
A commento di un articolo di Marco Lorenzoni avevo detto perché avrei votato si al referendum, pur riconoscendo alcune buone ragioni per votare No. Il voto degli italiani è stato chiarissimo. Ora però che si rimproveri a Renzi di essere “troppo” coerente mi sembra francamente incredibile. Renzi ha molti difetti, ma ha coraggio ed è stato coerente. È il momento che altri si assumano la responsabilità. Non per vendetta, ma per una sana legge della democrazia.
Grazie Lele. Ti dirò che non sono d’accordo. Credo che non si possa lasciare una carica istituzionale, essenziale come quella del Primo Ministro, da un giorno all’altro perchè una Riforma proposta non è stata accettata. Non rimprovero Renzi di essere troppo coerente ma di essere poco responsabile e soprattutto, rivendico il voto al contenuto della Riforma, non a Renzi. Questo voto è stato distorto e strumentalizzato, da parte del Sì e da parte del No. Si è votato per una Riforma. Non è piaciuta. Prendiamo atto e andiamo avanti, se quello che ci sta veramente a cuore è il bene del paese. Quella di Primo Ministro è una carica di responsabilità. Al momento la carica è la sua, fino alle prossime elezioni. Gli altri si assumeranno le loro responsabilità quando verrà il loro legittimo,democratico turno.
Ciao Elda. Hai ragione quando scrivi che questo non è stato un referendum sulla riforma, ma un voto pro o contro Renzi condito di molto populismo. In gran parte è stata colpa sua ed è stato un peccato, perché forse la riforma, anche se di certo imperfetta, avrebbe realmente semplificato le istituzioni. Renzi ha pagato per il suo tratto arrogante e l’insufficienza delle sue politiche sociali. Si è dimesso per coerenza ma soprattutto per non essere politicamente logorato ed avere l’opportunità di ripartire. La partita vera si gioca nel PD.
Ciao Enzo. Che piacere averti qui! Il problema è proprio in quello che, giustamente, osservi: Renzi si è dimesso per non essere politicamente logorato. Perchè la partita vera si gioca nel PD. Quindi, obiettivi concreti e sbandierati come la ripresa del paese, la tutela del bene comune, la garanzia di pari opportunità,ovvero le basi più elementari di un paese democratico, sono tutte chiacchiere. Il vero, unico obiettivo è il potere.Di fatto stiamo legittimando che un Primo Ministro, invece di occuparsi del paese di cui è alla guida e che sta pure messo maluccio, si occupi di trovare sbocchi alternativi alla sua carriera politica. Fino a quando accetteremo, normalizzandolo,il binomio politica-potere fine a sè stesso,non ci sarà Riforma che tenga. Temo
X Elda.Prima hai detto che l’incarico di Primo Ministro è un incarico di responsabilità.Sono molto d’accordo con questo, ma proprio perchè sono d’accordo quando tu stessa dici così, allora dovresti secondo me dare il giusto peso al procedere fuori binario e fatto senza senso di responsabilità coerentemente al fatto che dici che abbia strumentalizzato il SI. In conclusione io credo che non era questo il momento che doveva essere tirata in campo la presenza del Referendum, ma vorrei che si capisca che si è comportato da irresponsabile, non da responsabile, come fanno tutti coloro che bleffano e che tentano di portare a casa il malloppo.Trovandosi in stallo, ha pensato bene che la fortuna politica del suo partito del quale si era impossessato fosse stata quella di fare come al poker, dicendo ”Vedo”. Gli altri non hanno abbandonato le carte ma le hanno scese in tavola, e queste erano migliori di quelle del Presidente del Consiglio. Ora, la politica non è il poker e quindi l’insufficienza di Renzi è manifesta ed il castello costruito dalla sua corrente ha le basi meno sicure ed oltretutto non si dovrebe mai dimenticare quello che tutti sanno e cioè che la maggior parte dei deputati e dei senatori di quel partito sono stati eletti sotto l’egida di Bersani ma che poi all’interno di casa loro hanno fatto il salto della quaglia parecchi, diventando renziani quando Renzi ha prevalso su Bersani.Quindi per favore non parliamo di onestà intellettuale di coloro che guidano il sistema ed il maggior partito perchè si parla di barzellette.Non vedo quindi come possa all’interno di un partito, anche dove ha vinto il Si localmente, che possa valere la legge del taglione.Lo sai Marco che scappatoia hanno questi?: quella a cui si riferiva Verdini quando parlava di praterie sconfinate. Guillotin per loro può attendere….ed attenderà invano, mentre sulla pedana della ghigliottina ci saliranno altri, sempre i soliti.La maggior parte delle volte la cosa funziona così, ma qualche volta(poche per la verità) ci si può anche sbagliare…e quando ci si sbaglia per questi spesso od è la fine o cercano di fare il salto della quaglia. Ecco una delle ragioni per le quali temono i 5 stelle, ma non la sola.E’ difficile confrontarsi con chi non ha da perdere nulla, e forse alla fine si perde se non si riesce a fare più illusionismo come ha fatto il nostro amico di Rignano.E’ questo forse che il PD non ha compreso nei confronti dei 5 stelle.
X Raffaele Battilana.Ti vorrei ricordare che ”per quella sana legge della Democrazia” che tu nomini , il ” troppo coerente ” ha cercato di cambiarle le cose al fine che con il 25% si potesse governare un paese in nome della stabilità.Forse secondo lui e di chi gli ha dato fiducia la stabilità era sinonimo di democrazia anche se chi dava il consenso era il 25% secondo la legge elettorale.Con tali percentuali occorerrerebbe rivedere il concetto di Democrazia, perchè sennò ora si piega a favore di quello che passa e dopo ancora a quello che viene dopo. Questa – a casa mia- non è democrazia, ma è democrazia a seconda delle convenienze.Allora se ha voluto fare come a Poker e dire vedo-tentando il tutto per tutto-questa non mi sembra che possa essere chiamata responsabilità, ma il suo contrario, e l’Italia non ha bisogno di una politica impostata così, perchè così è fallimentare ed anche se non lo fosse, tutte le iniziative e cose fatte passano sotto la luce del fallimento.Quindi è il ”pensatoio” che non è buono.
Renzi autonomamente aveva posto un Aut Aut inaccettabile sia perchè trattasi di Referendum Costituzionale sia perchè proveniva da un Premier non eletto e da un Parlamento poco legittimato e che aveva votato una riforma costituzionale comunque “a maggioranza”.
Ha giocato d’azzardo e a perso. E, una volta perso, dice agli altri giocatori che devono prendersi la responsabilità di non aver accettato le sue assurde condizioni: “Se non mi fai vincere ti scarico addosso tutta la colpa?”. Siamo all’infantilismo puro.
Io, se fossi in lui, mi dimetterei anche da Segretario, come si fa quando si perdono le scommesse politiche in cui trascini tutto un partito. Farebbe bene anche a lui e al suo futuro politico, visto che aveva detto che lasciava la politica e per sua fortuna, noi non gli abbiamo creduto. Ieri ha convocato una Direzione, facendola venire da tutta Italia per fare, anche qui, una breve comunicazione unilaterale. Non ho parole!
Alla fine, come spesso accade ultimamente, ha ragione Crozza nel disegnarlo così: https://www.youtube.com/watch?v=SVxZ4iwAMbE
Il binomio politica-potere, cara Elda, è sempre esistito e sempre esisterà. Max Weber sosteneva che chi fa politica vuole conquistare il potere. Punto. Poi distingueva chi vuole il potere per trarne benefici personali da chi lo cerca per intervenire nella società secondo i suoi programmi e/o ideali. Sarei curioso di sapere cosa sarebbe stato detto se Renzi non si fosse dimesso. Provo a indovinare: incoerente, parolaio, attaccato alla poltrona, arrogante (caratteristica questa che sicuramente ha in abbondanza) , autoritario e antidemocratico. Nel ribadire la legittimità delle dimissioni, credo che la affidabilità di Renzi si misurerà sulla disponibilità ad assicurare che l’Italia sia governata, in attesa della riscrittura di una legge elettorale comune per Camera e Senato, dopo che la Corte Costituzionale si sarà espressa sull’Italicum. Dopo di che credo sia opportuno andare ad elezioni anticipate. Per quanto riguarda l’Italicum, ci sono molti aspetti che a me non piacciono, ma credo che anche una nuova legge elettorale debba prendere in considerazione, oltre la doverosa rappresentanza del corpo elettorale, anche un modo per consentire la governabilità. Che a me non sembra una parolaccia. Carlo Sacco (che ho visto ormai mi cita solo per cognome) parla di un premio che andrebbe a chi raggiunge il 25% dei voti. A me risulta che il premio andrebbe a chi ottiene il 40%. Convengo però sul fatto che il premio di maggioranza così concepito è comunque troppo alto.
X Raffaele….( così va bene …?) Spero di si, ed il citarti per cognome non vuole essere una presa di distanza, ”Lele,stai sereno”.Mi sono male espresso sul fatto della percentuale e spero si sia capito cosa avrei voluto dire.Lele,nessuno di noi ha la sfera di cristallo, ma a rigor di logica(politica) come credi che Mattarella-che ha accettato per adesso con riserva le dimissioni di Renzi-, si conterrà nella prima mossa? Brancolerà forse al punto di cercare un altro soggetto e dal momento che giustamente il partito di maggioranza relativa è quello, credo che potrà indicare una figura dentro a quel partito ma nel proseguo del tempo, perchè possa essere inscritta la nuova legge elettorale, vedrai che un bell’aiuto verrà dal Cavaliere perchè se si andasse a votare con questa probabilmente c’è caso anche vincerebbe Grillo. Il cavaliere al pari di Renzi non vuole che si realizzi questo e quindi può darsi che il pronto soccorso s’incamminerà verso un nuovo Renzi oppure verso qualcuno di un ”governo di scopo” che faccia le veci dell’ex primo ministro, cosa questa però che non è detto che ci sia e che le sue dimissioni vengano accettate.Vedremo.Ma siccome le lezioni che si riceve non fanno cambiare modo di approccio e sono esenti sempre da critica evitata appositamente con gran cura, il personaggio in questione mi sembrerebbe un pochino inaffidabile, nel merito e nella sostanza.Poi ognuno si regola da sè sulla fiducia, che per parafrasare una certa pubblicità, è una cosa seria.Poi, io credo che a questi punti per dare dei giudizi occorrerebbe attendere, perchè se lui coerentemente si è dimesso, personalmente non credo che l’abbia fatto perchè nel suo immediato futuro le dimissioni non possano non essere come un arrivederci a presto. Ce lo sapremo ridire. il PD al punto in cui è, e doppo aver detto ”Vedo” non sò se si potrà permettere un altra mossa di tal genere.Quasi sempre le mosse di tal genere si fanno quando si sente che il terreno frana sotto i piedi ed allora si tenta il tutto per tutto.Spesso si perde, qualche volta si vince ma in tutti i casi converrai che non è una metodologia positiva andare a risolvere i problemi dell’italia in questo modo. Anche perchè- eh si- non bisogna interpretare il 40% dei Si al Pd poichè è stato stimato che in caso di elezioni quel 40% diventi un 30,4% almeno così dicono i numeri delle previsioni.Alleati non ne ha molti oppure ne ha? Io sostengo che alla fine Berlusconi sarà suo alleato perchè è nella logica dei fatti.Ecco perchè ritengo che il vecchio sia da una parte sola.E’ proprio questo che non piace all’Europa.