SONO STRANI QUESTI GRILLINI: URLANO CONTRO IL PD MA AVEVANO LA TESSERA DEL PD

lunedì 03rd, ottobre 2016 / 12:00
SONO STRANI QUESTI GRILLINI: URLANO CONTRO IL PD MA AVEVANO LA TESSERA DEL PD
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Esattamente un mese fa i 5 Stelle della Valdichiana non parteciparono al corteo antifascista promosso dall’ANPI per contestare il raduno nazionale di Casa Pound, con la motivazione che a quella manifestazione partecipava anche il Pd e loro con il Pd non vogliono confondersi. Neanche in un corteo. Questa fu la “posizione ufficiale” del movimento sostenuta poi in molti commenti anche da esponenti o simpatizzanti dei 5 Stelle che pure hanno avuto un passato a sinistra.

Sabato prossimo, 8 ottobre, i 5 Stelle di Chiusi terranno una iniziativa sul referendum costituzionale (a favore del NO) e poi, a seguire presenteranno il libro Coop Connection di Antonio Amorosi. E a chi, come Primapagina, ha rilevato la possibilità che l’accostamento possa favorire la “politicizzazione” del referendum, i soliti simpatizzanti pentastellati hanno replicato che il libro indaga e mette in luce il sistema di potere imperniato sul Pd e siccome la riforma costituzionale voluta dal Pd (sarebbe meglio dire dalla maggioranza renziana del Pd) è pensata proprio per favorire il perpetrarsi di tale sistema di potere, il nesso non è fuori luogo…

Naturalmente sia l’accostamento tra referendum e Coop Connection (ovvero il sistema di potere del Pd, che naturalmente non è nato adesso, ma viene da lontano) , sia la mancata partecipazione al corteo antifascista di Chianciano sono scelte legittime. A mio avviso sbagliate entrambe, ma legittime. Ed è legittimo anche che i 5 Stelle ritengano il Pd un partito da cui stare alla larga, sempre e comunque, anche quando il Pd non è l’attore principale, ma un comprimario (vedi il corteo antifascista, che era organizzato e promosso dall’Anpi, non dal Pd).

Se ti proponi come principale (c’è chi dice, con un po’ di arroganza e presupponenza l’unica) alternativa al Pd, non puoi avere tentennamenti o ammiccamenti. Meglio tenere le distanze, sdegnosamente. E questo si può capire. E si può capire anche il fatto che uno che ha avuto un passato a sinistra adesso si senta tradito, defraudato della sua stessa storia, da un Pd come quello renzista e anche dalla sinistra Pd che ha permesso a Renzi di scalare il partito e di trasformarlo in una cosa diversa da ciò che era in origine. Si può capire anche il risentimento verso i D’Alema, i Veltroni, i Bersani che hanno dato il via alla deriva e peggio ancora i Fassina, i Vendola, i Pisapia  che o si sono accomodati su qualche strapuntino o si sono dimostrati delle nullità…  Comprensibile quindi, che ci sia chi, pur pensando cose di sinistra, veda nei 5 Stelle l’unica scialuppa di salvataggio…

Poi però quando la sindaca di Roma Virginia Raggi, che dopo 3 mesi di tira e molla, tra defezioni, dimissioni, revoche, polemiche con i suoi “direttorii” riesce finalmente a nominare gli ultimi assessori della sua giunta e ne mette uno che non solo è un dipendente in aspettativa di Equitalia (che i grillini volevano sciogliere), ma addirittura anche ex esponente del Pd, candidato con Veltroni e poi a sostegno di Zingaretti, qualche certezza cade. E qualche dubbio sulla compattezza del movimento e sulla sua sdegnosa presa di distanze dal partito del premier viene.

Le vie del signore sono infinite. E anche quelle di Damasco, evidentemente… La gente si pente facilmente, in Italia. E allora i piddini che manifestano a Chianciano contro Casa Pound non vanno bene, perché quando vanno a votare votano per Scaramelli, Bezzini, Bettollini, Rossi e per il sistema di potere basato sulle coop, sulle municipalizzate ecc, mentre il piddino pentito Mazzillo, se serve a far quadrare i bilanci della Capitale, sì, li può anche andare. Il passato è passato,  scordammoce o’ passato… Mah.

Non solo, ma a difendere Mazzillo è sceso in campo il lider maxino del Movimento, il quale ha confessato  candidamente di essere stato anche lui folgorato sulla via di Damasco, magari una traversa, o in un braccio del mar di Sardegna, navigando con il suo yacht: «Anche io ho avuto una tessera del Pd. L’ho presa ad Arzachena». Ha detto il grande Beppe. Ma guarda un po’. E non è mica preistoria: il Pd esiste da 9 anni soltanto…

Ora, alcuni miei amici e compagni di una vita, vicini ai grillini mi accusano spesso di “tirare la volata” ad una sinistra che non esiste o addirittura a Bettollini, del quale io non vedrei le magagne insite nell’essere egli espressione del Pd, e di avercela a prescindere coi 5 Stelle. Io non ce l’ho coi 5 Stelle. Osservo il Pd come osservo i 5 Stelle e gli altri. La mia storia è nota. Però una cosa la voglio dire: a me non  è mai passata per la mente l’idea di prendere la tessera del Pd. Neanche per scherzo. Né 8 anni fa, quando nacque, né ai tempi di Franceschini e Bersani, né adesso…

A certi super grillini invece Sì., evidentemente. Anzi anche al capo in testa dei grillini… Ma quel giorno ad Arzachena, il prode Beppe Grillo si era fumato qualcosa di pesante? Come mai prese la tessera del Pd? Non erano tutti delinquenti, malversatori quelli del Pd?

E questo super assessore Mazzillo, prima di passare ai 5 Stelle era stato molto vicino alle amministrazioni romane e a certi personaggi del Pd che nella recente campagna elettorale per le comunali i 5 stelle hanno spesso accusato di aver aperto le porte a mafia capitale…  Che vuol dire tutto questo, che il Pd è diventato impresentabile al punto di non scenderci in piazza insieme, sono negli ultimi tempi?

Incongruenze. Che personalmente mi tengono lontano anche dai 5 Stelle, quanto dal Pd.

Ho talvolta polemizzato in questi anni con l’amico Paolo Scattoni quando lo vedevo  fare battaglie puntigliose di opposizione ostentando e rivendicando orgogliosamente l’iscrizione al Pd. Anche se Paolo lo faceva per dimostrare che il Pd non era solo quello di Renzi e Scaramelli, mi pareva una incongruenza. Una contraddizione in terminis come si suol dire. Paolo Scattoni però non è passato ai 5 Stelle. Almeno non mi risulta.

m.l.

 

 

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