SONO STRANI QUESTI GRILLINI: URLANO CONTRO IL PD MA AVEVANO LA TESSERA DEL PD

Esattamente un mese fa i 5 Stelle della Valdichiana non parteciparono al corteo antifascista promosso dall’ANPI per contestare il raduno nazionale di Casa Pound, con la motivazione che a quella manifestazione partecipava anche il Pd e loro con il Pd non vogliono confondersi. Neanche in un corteo. Questa fu la “posizione ufficiale” del movimento sostenuta poi in molti commenti anche da esponenti o simpatizzanti dei 5 Stelle che pure hanno avuto un passato a sinistra.
Sabato prossimo, 8 ottobre, i 5 Stelle di Chiusi terranno una iniziativa sul referendum costituzionale (a favore del NO) e poi, a seguire presenteranno il libro Coop Connection di Antonio Amorosi. E a chi, come Primapagina, ha rilevato la possibilità che l’accostamento possa favorire la “politicizzazione” del referendum, i soliti simpatizzanti pentastellati hanno replicato che il libro indaga e mette in luce il sistema di potere imperniato sul Pd e siccome la riforma costituzionale voluta dal Pd (sarebbe meglio dire dalla maggioranza renziana del Pd) è pensata proprio per favorire il perpetrarsi di tale sistema di potere, il nesso non è fuori luogo…
Naturalmente sia l’accostamento tra referendum e Coop Connection (ovvero il sistema di potere del Pd, che naturalmente non è nato adesso, ma viene da lontano) , sia la mancata partecipazione al corteo antifascista di Chianciano sono scelte legittime. A mio avviso sbagliate entrambe, ma legittime. Ed è legittimo anche che i 5 Stelle ritengano il Pd un partito da cui stare alla larga, sempre e comunque, anche quando il Pd non è l’attore principale, ma un comprimario (vedi il corteo antifascista, che era organizzato e promosso dall’Anpi, non dal Pd).
Se ti proponi come principale (c’è chi dice, con un po’ di arroganza e presupponenza l’unica) alternativa al Pd, non puoi avere tentennamenti o ammiccamenti. Meglio tenere le distanze, sdegnosamente. E questo si può capire. E si può capire anche il fatto che uno che ha avuto un passato a sinistra adesso si senta tradito, defraudato della sua stessa storia, da un Pd come quello renzista e anche dalla sinistra Pd che ha permesso a Renzi di scalare il partito e di trasformarlo in una cosa diversa da ciò che era in origine. Si può capire anche il risentimento verso i D’Alema, i Veltroni, i Bersani che hanno dato il via alla deriva e peggio ancora i Fassina, i Vendola, i Pisapia che o si sono accomodati su qualche strapuntino o si sono dimostrati delle nullità… Comprensibile quindi, che ci sia chi, pur pensando cose di sinistra, veda nei 5 Stelle l’unica scialuppa di salvataggio…
Poi però quando la sindaca di Roma Virginia Raggi, che dopo 3 mesi di tira e molla, tra defezioni, dimissioni, revoche, polemiche con i suoi “direttorii” riesce finalmente a nominare gli ultimi assessori della sua giunta e ne mette uno che non solo è un dipendente in aspettativa di Equitalia (che i grillini volevano sciogliere), ma addirittura anche ex esponente del Pd, candidato con Veltroni e poi a sostegno di Zingaretti, qualche certezza cade. E qualche dubbio sulla compattezza del movimento e sulla sua sdegnosa presa di distanze dal partito del premier viene.
Le vie del signore sono infinite. E anche quelle di Damasco, evidentemente… La gente si pente facilmente, in Italia. E allora i piddini che manifestano a Chianciano contro Casa Pound non vanno bene, perché quando vanno a votare votano per Scaramelli, Bezzini, Bettollini, Rossi e per il sistema di potere basato sulle coop, sulle municipalizzate ecc, mentre il piddino pentito Mazzillo, se serve a far quadrare i bilanci della Capitale, sì, li può anche andare. Il passato è passato, scordammoce o’ passato… Mah.
Non solo, ma a difendere Mazzillo è sceso in campo il lider maxino del Movimento, il quale ha confessato candidamente di essere stato anche lui folgorato sulla via di Damasco, magari una traversa, o in un braccio del mar di Sardegna, navigando con il suo yacht: «Anche io ho avuto una tessera del Pd. L’ho presa ad Arzachena». Ha detto il grande Beppe. Ma guarda un po’. E non è mica preistoria: il Pd esiste da 9 anni soltanto…
Ora, alcuni miei amici e compagni di una vita, vicini ai grillini mi accusano spesso di “tirare la volata” ad una sinistra che non esiste o addirittura a Bettollini, del quale io non vedrei le magagne insite nell’essere egli espressione del Pd, e di avercela a prescindere coi 5 Stelle. Io non ce l’ho coi 5 Stelle. Osservo il Pd come osservo i 5 Stelle e gli altri. La mia storia è nota. Però una cosa la voglio dire: a me non è mai passata per la mente l’idea di prendere la tessera del Pd. Neanche per scherzo. Né 8 anni fa, quando nacque, né ai tempi di Franceschini e Bersani, né adesso…
A certi super grillini invece Sì., evidentemente. Anzi anche al capo in testa dei grillini… Ma quel giorno ad Arzachena, il prode Beppe Grillo si era fumato qualcosa di pesante? Come mai prese la tessera del Pd? Non erano tutti delinquenti, malversatori quelli del Pd?
E questo super assessore Mazzillo, prima di passare ai 5 Stelle era stato molto vicino alle amministrazioni romane e a certi personaggi del Pd che nella recente campagna elettorale per le comunali i 5 stelle hanno spesso accusato di aver aperto le porte a mafia capitale… Che vuol dire tutto questo, che il Pd è diventato impresentabile al punto di non scenderci in piazza insieme, sono negli ultimi tempi?
Incongruenze. Che personalmente mi tengono lontano anche dai 5 Stelle, quanto dal Pd.
Ho talvolta polemizzato in questi anni con l’amico Paolo Scattoni quando lo vedevo fare battaglie puntigliose di opposizione ostentando e rivendicando orgogliosamente l’iscrizione al Pd. Anche se Paolo lo faceva per dimostrare che il Pd non era solo quello di Renzi e Scaramelli, mi pareva una incongruenza. Una contraddizione in terminis come si suol dire. Paolo Scattoni però non è passato ai 5 Stelle. Almeno non mi risulta.
m.l.
Caro marco, non condividendo ma comprendendo la voglia di ostenatre le tue distanze dal Pd, nelle nomine della giunta capitolina, è stato individuato anche un ex leghista come assessore alle partecipate. Grillo aveva anche al
Tessera della lega? … sembra anche che, con questa nomina la Raggi non abbia rispettato lo statuto comunale, che imporrebbe la parità di genere nella composizione dell’organo di governo. A mio umile parere, questa storia insegna sempre più, che non è un simbolo che può amministrare una città, ma sono sempre le persone; se sbagli la scelta, per qualunque partito, si mette male. Roma è la prova provata per tutti gli schieramenti.
Caro Sindaco, non è che io ostenti le mie distanze dal Pd, c’è poco da ostentare. Non sono mai stato vicino al Pd. Per quanto mi riguarda l’adesione a quel partito lì è finita nell’84. Si chiamava ancora Pci, figurati… Ma alla manifestazione di Chianciano ho partecipato, nonostante ci fosse anche il Pd, perché mi sembrava importante esserci. Ritengo il Pd un partito che non è il mio, non un partito di “appestati” o fatto solo di malfattori o di gente che si presta a fare il gioco dei malfattori. Mi stupisce se mai che chi oggi fa lo schizzinoso sul Pd e spesso scatena le truppe contro il Pd, dichiara candidamente di averne avuto la tessera (di recente, perché il Pd è storia recente). E mi stupisce che il sindaco 5 Stelle della capitale non trovando uno straccio di assessore alla fine decida di nominarne uno che conosce le cose, perché era del Pd. Non per altro, credo… Che poi abbia nominato un altro assessore leghista della prima ora e che si dichiara “autonomista veneto” anche adesso, mi lascia ancora più perplesso. Cosa proporrà alla giunta, la secessione di Ostia? Se Virginia Raggi ha rispettato o meno le regole dello Statuto non lo so… mi sembrano sufficienti i 100 giorni passati invano a litigare coi suoi compagni di partito e queste due nomine, per farmi pensare che se questa è l’unica alternativa stiamo freschi. Noi che non ci rassegnano. Voi del Pd invece state belli caldi… e potete pure dormire sonni tranquilli.
Questa è roba non utilizzabile neppure per una chiacchierata al bar o dal barbiere.
Da uno che pretende di analizzare la realtà politica, in special modo quella locale, mi attendo che usi strumenti di analisi e riferimenti che qui, da troppo tempo, non hanno più cittadinanza.
Francamente faccio fatica a capire i motivi di un astio verso i 5Stelle così puntiglioso e vacuo. Ma a questo punto neanche mi interessa capirlo, perché i fatti parlano chiaro.
Lorenzoni non ha più, o ha buttato, i suoi strumenti per capire la realtà e allora ha poco senso stare a ribattere, proporre e discutere.
L’ostinarsi a non voler capire come, da chi e per conto di chi, siamo governati rende le sue considerazioni, almeno per me, del tutto insignificanti.
sgombra la mente dai fumi dell’ideologismo, vedrai che poi tutto ti apparirà più chiaro.
Caro Marco, un breve elenco degli sprechi economici sui quali fino ad oggi si è crogiolata la partitocrazia. Si può dire quello che si vuole, il fronte del No ha ritirato fuori di nuovo la storia dell’oligarchia che si impadronirebbe definitivamente del Paese, ma se vince il SI il Paese cambia. Il fronte del NO curiosamente omette che proprio l’oligarchia rappresentata dalla partitocrazia e dalle sue degenerazioni, è già da tempo al potere. Votare No semplicemente vuol dire lasciare le cose come stanno, giacché dal fronte del NO a tutt’oggi, non è arrivata una minima proposta alternativa all’attuale stato di fatto. Fine dell’indennità ai Senatori, eliminazione dei costi relativi ai gruppi parlamentari, superamento definitivo delle Provincie, del CNEL, saranno ben 490 i milioni risparmiati che potranno essere messi sui bilanci delle famiglie. A questi devi aggiungere il tetto agli stipendi dei Consiglieri regionali, partita chiusa per i vitalizzi, la fine del contenzioso tra Stato e Regioni. E’ vero serviranno più firme per presentare disegni di legge di iniziativa popolare, ma mentre ora quei disegni nessuno è obbligato a prenderli in considerazione dopo il Si, la Camera sarà obbligata a discuterne con tempio certi. Si abbassa il quorum per i referendum e infine meno Decreti Legge. In pratica si rafforzerà la democrazia sostanziale. Il riordino poi delle competenze tra Stato e Regioni, ti sembra poco? A mio avviso è fondamentale per far si che l’Italia torni a programmare e progettare nel campo delle infrastrutture e molto altro. Una riforma perfettibile? certamente si, ma non puoi negare che è un passo in avanti per uscire da questo stallo che paralizza il Paese. Gridare sempre che ci “vorrebbe altro”, il benaltrismo appunto, è fare gli interessi di questi signori che con la politica si sono costruiti fortune personali immense.
Gent.le (almeno spero) sig. Renato Casaioli, ma cosa ci incastra il tema sollevato da Marco con una trita propaganda a favore dei fautori del “SI” al quesito referendario che si terrà a dicembre! Si vede proprio che i renziani qual lei pè senza dubbiio, non perdono occasione per glorificare il capo (leggi Renzi). Se volessi far propaganda come lei, potrei asserire, sensa tema di smentita, che ammesso e non concesso che con l’approvazione della riforma si realizzassero i risparmi paventati, verrebbero, tutti vanificaati dal contenzioso che si creerà per effetto della riforma scritta con i piedi. Mi fermo qui e non entro nel merito che mi auguro potrò affrontare durante la campagna referendaria, aggiungo soltantoche una riforma fatta bene non avrei alcun a remora ad approvarla ma questa é scritta da giovanotti e signorine ignoranti della materia.
Prendo in prestito l’affermazione del Sindaco: “non è un simbolo che può amministrare una città, ma sono sempre le persone”. Direi che su questo siamo tutti d’accordo. Quindi aspettiamo e vediamo cosa fanno queste “persone”.
Un piccolo contributo appunto…personale…cento anni fa ero iscritto al Partito Liberale e, nel mio piccolo, ne ero anche un dirigente locale; mi sentivo un paio di volte alla settimana con un mio collega di Padova che si chiamava Giancarlo Galan e con il quale però ero in disaccordo su quasi tutto, essendo io più vicino ad un liberalismo gobettiano. Lui prese la strada di Pubblitalia, io mi misi a fare teatro e cominciai a votare PCI, non perchè fossi comunista ma per ragioni tattiche…poi nel tempo mi vidi sorpassare a destra fino a diventare io davvero di Sinistra e gli eredi di quel partito, di fatto dei neo-democristiani. Questo per dire che le storie personali sono tutte diverse e non necessariamente costruite in malafede. Speriamo che questi assessori della Giunta Raggi siano bravi ed efficaci; poco importa se hanno creduto nel PD, come hanno fatto, del resto, tante brave persone che conosco.
Un’ultima nota. Forse mi sbaglio ma non mi sembra che i 5 Stelle non abbiano sfilato a Chianciano solo perchè c’era il PD…la motivazione mi sembrava ben più articolata….
Non molto più articolata Paolo. Basta leggere il comunicato pubblicato anche da Primapagina (https://www.primapaginachiusi.it/2016/09/ce-anche-il-pd-5-stelle-andranno-alla-manifestazione-contro-il-raduno-di-casa-pound-chianciano/) .
E non vedo cosa ci sia di così astioso nel rilevare le dichiarazioni di Grillo sulla sua tessera Pd… O sulla nomina di un ex Pd nella giunta Raggi. Rilevo delle incongruenze (a mio parere ovviamente) tra quella nomina e le dichiarazioni di Grillo e certi atteggiamenti e dichiarazioni dei 5 stelle sul Pd in generale. Se il Pd è una “banda” non lo è certo diventato adesso, lo era per costituzione, dalla nascita (Carlo Sacco lo avrà scritto 650 volte) e allora perché Grillo si era iscritto al Pd? Ha fatto solo una battuta? E come mai Virginia Raggi nomina assessore uno che ha fatto parte di una “banda”? La notizia della tessera di Grillo l’hanno riportata tutti i giornali (Corriere, Repubblica, il Fatto, il Giornale, Ansa, Rai, Tg5, La 7…). Come mai solo se lo scrive Primapagina è un ragionamento “astioso”? In tutta franchezza e amicizia, questa caro Luciano non la capisco proprio… Quale sarebbe la realtà che avrei rinunciato a comprendere?
La tessera di Grillo al Pd è una bufala o una boutade comica? Il Pd non gliela diede? cambia poco. L’ha detto lui, mica io… L’assessore Mazzillo è stato candidato Pd, ha avuto ruoli nelle campagne elettorali di Veltroni e Zingaretti (sempre secondo notizie di stampa). Io non ci troverei niente di strano. Se non una incongruenza tra il definire il Pd una “banda” e poi prenderne a prestito qualche pezzo, se fa comodo… E trovo anche leggermente incongruo (ma non troppo viste le premesse del movimento 5 stelle) che si nomini assessore nella capitale uno che si dichiara “autonomista veneto”, ma su questo avevo pure sorvolato…
Caro Marco, a nessuno credo interessi come abbia votato prima(decadi fa) e come voto oggi.Tu m’insegni che in ogni partito ci sono discrasie e buchi neri, e per questi io credo i partiti , in specie quelli che sono stati al governo e che ancora ci sono,che possano essere classificabili e valutati sui risultati che in questi ultimi anni abbiamo tutti toccato con mano sia a Chiusi che in Italia.Quindi come dice Paolo Miccichè rimaniamo con i piedi in terra. Non ho mai detto che gli elettori del PD sono componenti di bande, ho detto che le involuzioni che da sinistra e dopo il PCi hanno preso i partiti che ne sono seguiti, sono state devastanti sia per la sinistra sia per l’Italia e che oggi non c’è più nulla che si possa opporre da sinistra alla governabilità neo-democristiana del PD, perchè o sono scomparsi, o sono stati frantumati, od hanno annusato l’aria che tira e si sono adeguati, quindi comprati è il participio passato che più si addice…..Quest’ultima situazione è forse la più comune,a tanti. Punto. Detto questo, i 5 Stelle, pur con tutte le discrasie che hanno e le differenziazioni del loro elettorato composito, ritengo che per aspetti fondamentali abbiano individuato nella nuova Democrazia Cristiana ” il blocco sociale” dell’Italia, proprio perchè – e Fiorani parla di strumenti a disposizione di chi abbia fatto nel passato politica attiva(riferito nella fattispecie a te)non dovessero essere dimenticati o non tenuti presente quando si critica. E sono STRUMENTI, quindi strutture IDEOLOGICHE E VALORIALI della mente e della coscenza,CHE SEGNANO IL MODUS RAGIONANDI, non cosucce.Se la generazione dei 35-40 enni che si considerano di sinistra,tali strumenti non ce li ha per svariate motivazioni, io non posso farci nulla. Se sei stato ipercritico verso il PD a parole e con articoli,-permettimelo- dove dagli stessi traspare una non smentibile incensatura su Bettollini, fra l’altro definito da te come l’uomo solo al comando, quasi colorandolo con la fatica del ”purtroppo per lui”, per poi passare ad ogni piè sospinto al fatto che ”lui segnava dei punti”…..Io ti ho nel tempo contestato tale visione perchè non corrisponde alla realtà, e non corrispondendone- e lo sai pure te che non corrisponde-la spiegazione è solo una: il barcamenarsi da parte tua in un limbo-il perchè non lo capisco sinceramente- e da tale limbo forse che ti fa sentire più libero non lo sò,da cosa non lo sò, scagli le frecce verso i 5 stelle ormai a ripetizione verso un Movimento che secondo te è incongruente ma che per esempio invece per me è concepibile e spiegabile che se ha le incongruenze che tu dici,tali fatti possano essere superati,anche con lotte e contrasti interni…è chi ne è scevro da questi in politica? A TANTI PARTITI CI SONO VOLUTI ANNI PER SUPERARLI…E TU LO SAI QUESTO PERCHE’ CONOSCI LA STORIA, ed allora io non mi spiego questa tua avversione che superficilamente a vedere sembrerebbe preconcetta, ma non credo che lo possa essere Credo invece che sia predeterminata, perchè gli strumenti di giudizio non ti mancano, li usi quando li vuoi usare ma quando non li vuoi usare non li usi… . Vogliamo rifarci alla storia pregressa della sinistra, del PCI, degli altri partiti? Adesso non perdi mai occasione di tirare in ballo i 5 Stelle anche per cose del tipo della contemporaneità della manifestazione per il NO e della presentazione dei libri-tutti, anche i gatti- capiscono che è strumentalità la tua e tu rispondi interrogativamente che ”forse i 5 stelle non possono essere criticati ? ”.Ti ho già risposto a questo, esaurientemente mi sembra.
Caro Marco, il potere ed il suo esercizio,e più che altro quanto ne promani in etica e credibilità da questo,cultura ed esercizio della quotidianità,è come un caminetto acceso d’inverno in una serata di neve in un casolare di campagna freddo ed umido.Io penserei che fosse giusto mettere i termosifoni nel casolare di campagna per riscaldare tutte le stanze, c’è gente invece che non se ne cura e pensa che vicino al caminetto per un certo tempo possa sentire più caldo.Con la differenza che poi la legna finisce ed in casa non la porta più nessuno.Bisognerebbe spiegarlo anche a Renato Casaioli questo, che dice che occorra ”liberare la mente” dall’ideologa. Certo, Renzi gliel’ha fatta liberare al punto che sento che anche lui pensa che se vinca il NO ci sia il baratro.”Vent’anni indietro” come ha detto Renzi, come ha detto il PD per votare il governo Monti, quasi occhio cittadini italiani ”apres moi la deluge”, o me od il baratro.ma te -e ti guardo negli occhi-anche se sono davanti al PC e scrivo, non ti sei rotto i coglioni di questa sarabanda, perchè è una vita che anche tu sei dentro a tale sarabanda, o no? Ci sarebbe solo da capire questo che chi dice così è perchè la paura se lo porta via ed ha nel piccolo o nel grande qualcosa da perdere-secondo lui-.Questo vuol dire che nella sinistra è penetrato un messaggio sublimale per il quale tutti vogliono rinunciare a mettersi in gioco perchè soprattutto pensano che domani staranno meglio. Fin’ora sono stati peggio e non è smentibile questo, quindi ancora ad insistere ad essere guidati da tale classe politica,fare gli accordi con Berlusconi, essere in compagnia di Verdini per sostegno al cambiamento della Costituzione, saltare il fatto del rischio sulla legge elettorale di far governare l’Italia col 25% dei voti ma c’è anche dell’altro, è una cosuccia da nulla ? E sono questi che hanno governato fin’ora che vengono a fare la morale….. Io caro amico Casaioli tanto per ritornare in argomento, per la Democrazia Cristiana non ho mai votato, ed io caro Marco dalla Democrazia Cristiana ho sempre preso le distanze in maniera marcata perchè non mi sono mai basato nè sui simboli populistici ma tantomento sulle persone che portavano l’acqua a quei mulini, ma mi sono basato sul modo di ragionare di tali partiti e degli uomini che erano espressione e meccanismi di tali partiti e soprattutto SU QUALI FOSSERO GLI INTERESSI CHE DIFENDEVANO.NON E’ CHE CI VORREBBE TANTO DA PARTE TUA A CAPIRLO PERCHE’ NON VIENI DA ” ROCCACANNUCCIA” O NO ? Per il momento il Mov.5 stelle, per me, pur con tutto quanto gli si addebita e gli viene scagliato contro (e riconosco che certe sono considerazioni anche giuste e reali perchè no?), è l’unica forza che possa togliere di mezzo sia il caminetto di cui si parlava prima ed anche di conseguenza quel tepore tipico del potere che le persone sentono standogli vicino.Non sono per il riscaldamento autonomo,perchè per quello solo chi se lo può permettere lo accende,ma per i termosifoni, perchè se c’è il gasolio o gas nel condominio, si riscaldano tutti e tutte le stanze.Col caminetto si riscalda solo che gli stà vicino, ed il posto non è per tutti e la lotta è quella di essere in prima fila.In questo caso meglio patire un po’ di freddo, ma vuoi mettere la differenza ? Se ne guadagna in mille cose Alla fine, dopo aver letto il tuo Post mi ero ripromesso di non rispondere,ma poi come vedi non l’ho fatto.
Carlo, anche io non mi riconosco nel Pd, Nè mai mi sono riconosciuto nella Dc…Non ho mai votato Pd neanche per sbaglio. Lo ritengo un partito perso a qualsiasi battaglia o logica di sinistra…Credo che abbia contribuito a creare un sistema di potere che non mi piace ed è deleterio per paese. Che in quel sistema gran parte del Pd trova nutrimento e molti si sono avvicinati al Pd prorio per questo motivo e non per altro. Detto questo, non mi riconosco neanche nel Movimento 5 Stelle, non mi pare una alternativa credibile per quello che dice e per come si muove, per i metodi che usa nella selezione dei gruppi dirigenti. Né a livello nazionale, Né a livello locale. Il fatto che non sia altro a sinistra non cambia il mio giudizio sul Pd e sui 5 stelle. Non mi riconosco in nessuno dei due. Da osservatore (per mestiere) osservo e commento, racconto e faccio congetture. Sugli uni e suglia altri. Come fanno tutti i giornali de media del mondo. Non ho mai vissuto di prebende, non mi sono mai scaldato al tepore dei caminetti di cui parli, ho pagato, anche pesantemente e di persona l’indipendenza di questa testata. Ho subito decine di processi (tutti vinti). Mi sono più volte schierato anche in tempi di elezioni, sempre dalla parte perdente, peraltro… Rispetto le opinioni di tutti, ma mi prendo la libertà di commentarle e raccontarle come tutti quelli che fanno il mio stesso mestiere dovrebbero fare. Non c’è alcun astio o pregiudizio nei confronti di nessuno. Se mai verso il potere costituito, ma questo attiene alla formazione atavica… Se questo articolo trasuda “astio” verso i 5 stelle, l’altro in cui si dà conto di due interrogazioni dei 5 stelle (e di altri partiti) che cosa trasuda? accondiscendenza? Condivisione di quelle posizioni? E scrivere che mercoledì si apre il cantiere del Palasport dicendo che l’operazione è una pietra sopra ad uno scandalo, cosa vuol dire? doppiezza nell’analisi o sulla figura di Bettollini? Possibile che alla nostra età dobbiamo ancora star qui a spiegarci come leggere un articolo? Io faccio semplicemente il cronista Carlo, rilevo le cose che si dicono, che si scrivono, e anche quelle che non si dicono, per rendere più chiaro il quadro, quando mi riesce. Non faccio il politico, non l’ho mai fatto. E non tiro le volate, non ne ho il fisico e nemmeno la voglia.
P.s. Mica mi vorrai dire che Grillo e questo Mazzillo sono più ingenui e meno perspicaci di me… Se l’avevo capito io, che il Pd non era un partito sostenibile, fin dalla sua nascita e proprio per i vizi di fabbrica, possibile che non lo avessero capito anche loro? E il Grillo che chiede la tessera del Pd (anche solo come provocazione o tattica) a che gioco stava giocando?
Quindi? Renzi era democristiano o sbaglio? Vogliamo farlo diventare un marchio di fabbrica indelebile oppure può rimanere un puro riferimento per capire se “quello è più di destra o di sinistra” e riuscire così a definire anche l’indefinibile che ci spaventa? La fedeltà al partito o alla tessera, mi sembra cosa superata a maggior ragione, se si rimane delusi e se la linea del partito diventa incomprensibile e lontana dalle nostre idee, anche se militanti o tesserati. Ampia libertà di voltare pagina oggi più che mai.
Il problema non è la tessera o il cambio di opinione… E’ il fare la morale agli altri e poi…cadere in qualche ginepraio. L’assessore Mazzillo era buono anche quando sosteneva Zingaretti o è diventato buono tutto insieme, solo adesso? Per capire…(fermo restando che io nei panni della Raggi, uno che è stato vicino al Pd romano in giunta non ce lo avrei messo, proprio per quello che i 5 Stelle dicono da anni del Pd romano, mica per altro…)
NOTIZIA ANSA 3 ottobre, ore 17,00: Addio di Federico Pizzarotti al Movimento Cinque stelle. “Sono sempre stato un uomo libero – ha detto in conferenza stampa – da uomo libero non posso che uscire da questo Movimento 5 Stelle, da quello che è diventato oggi e che non è più quello che era quando è nato”. Lo strappo vedrà compatto tutto il gruppo che forma la maggioranza in Municipio a Parma. Intanto Beppe Grillo è a Roma e dovrebbe incontrare i vertici M5s.
“Non sono cambiato io, o i nostri ideali, è cambiato il M5s. E’ mancata la coscienza critica, l’ho esercitata solo io, e quindi vengo visto come disturbatore. In tante parti d’Italia siamo stati consumati da arrivisti ignoranti che non sanno cosa vuol dire amministrare: vogliamo governare e poi non si dialoga con nessuno. Questo non vuol dire governare”. “Io non credo – ha detto ancora Pizzarotti – nei partiti personali, non credo che ci sia il salvatore della patria, non lo può fare Renzi, Salvini, Berlusconi, non lo può fare nemmeno Grillo: è una sconfitta avere un capo politico, poi ci può essere persona rappresentativa, ma da soli non si va da nessuna parte”. “La parola movimento – ha aggiunto – è giusta perché è orizzontale. Si ha sempre avuto paura di darsi un’organizzazione, che non vuol dire una struttura verticistica, ma sapere chi chiamare quando devi fare qualcosa senza che nessuno si offenda. Sette anni fa a Firenze e al teatro Smeraldo ci si incontrava e ci si guardava in faccia, poi non lo si è più fatto. Forse per paura di togliere potere alla Casaleggio? Ma noi dobbiamo far crescere la Casaleggio o il Movimento?”.
Come vedi Carlo non sono solo io ad avere dubbi o a nutrire perplessità sulla gestione del Movimento 5 stelle. E dubbi e perplessità non ce le hanno solo i detrattori, gli avversari politici e i media “asserviti” ai partiti di governo… Pizzarotti è uno nato e cresciuto nei 5 Stelle, il primo sindaco 5 stelle di una città importante… Si può dire di lui che ce l’abbia col movimento per partito preso o per astio congenito? Non credo proprio. Non parla da “nemico”, ma da deluso. O anche lui è uno che si è fatto assoldare e si scalda al tepore del caminetto del Pd?
Marco, io non ti ho detto- e questo da sempre- che il Mov.5 stelle non abbia le patologie che tu dici nella tua risposta, te l’ho dette anch’io e l’ho capito, frequentandone anche qualche Meet-Up.Ma ho creduto ed ancora credo che tutto questo sia ”il limite basso” diciamo alla sua connotazione. Tu salti a piè pari il fatto, che per me invece è importante e forse importante più di ogni altra cosa nei giudizi, che ” i mali” a cui tu ti riferisci io li colloco in mali di gioventù ma anche di mancata formazione di una grande componente composita esistente, che è difficilissimo farla strutturare in un asse diversificato ma nello stesso tempo monolitico, una specie di come pensavamo noi che fosse diciamo-anche se la parola non lo rappresenta nè si avvicina del ”centralismo democratico”.Anzi per molti aspetti talvolta risulta il contrario,ma dopo 70 anni forse questo smette di essere un limite e si può collocare anche in un pregio per l’articolazione che ne scaturisce.La sintesi però rivolta verso l’esterno deve essere fatta, pena la disgregazione.Io credo che le radici abbiano attecchito oltre ogni possibilità di venire estirpate, proprio perchè non è il fatto della tessera o del colloquio della Raggi sul tetto di Montecitorio del quale milioni si sono meravigliati e forse anche ricreduti (basta poco per attaccare una persona e quanto ne stia dietro), questo conta per i detrattori che non vedono l’ora di attaccarsi a queste cose,che significato ce l’hanno certamente ma è un significato minimo rispetto ai problemi che da loro vengono affrontati. Sono stati gli unici ed evocare quanto sia imbastardito e colluso il sistema, a cominciare dagli scandali, dalle ruberie che sono diventate di prammatica, a cominciare dall’amministrazione dei servizi, luce, acqua , gas, rifiuti urbani, non solo di Roma.Ma siamo andati avanti per 60 anni così fino all’inarrestabile corsa verso il precipizio ed adesso vogliamo risolvere tutto in due o tre anni ? Lo vedi chi si arrampica sugli specchi e chi ha la forza mediatica soprattutto dalla propria parte per scendere in campo per il Si che già minaccia e già emette il solito ritornello che se vince il no siamo sulla corda sospesa sull’abisso ? Chi ci ha portato sull’abisso i 5 Stelle ? Tu questo nei tuoi articoli lo dimentichi sempre, sembra una litania continua il non perdere mai occasione, quasi come fa Renzi tutte le sere in TV, nemmeno Berlusconi appariva tutte le sere.Ma pensi che tutto questo sia casuale oppure che i migliaia di Bettollini sindaco, al di la della loro onestà individuale che non è in discussione, siano esenti dalla responsabilità del procedere verso l’abisso che si dice ? Bettollini non era mai intervenuto nelle discussioni sul tuo giornale, oggi ha sentito il bisogno di farlo, liberissimo di esprimere le proprie idee vorrei vedere, ma se ha sentito quel bisogno per me vuol dire una cosa e questa cosa è che sente il fiato sul collo non di Chiusi ma dell’Italia e di coloro che probabilmente voteranno No. E secondo me è un bene questo, anche per lui e per la sua funzione, ma sembra almeno per quanto dice che non ne voglia tener conto, fa un altra analisi lui, che è quella che fai te, in fondo la stessa, anzi non è una analisi, è un tirare fuori fatti e mettersi dalla parte di chi grida sentenze. In qualche mio precedente intervento ho detto che probabilmente vincerà il SI e non cambio idea, ma non per esorcizzare la questione ma perchè sono convinto che dietro Renzi e dietro il PD forze potentissime si muovono che sono dentro il Governo ma anche fuori, forze a cui diventa un fatto positivo avere la strada spianata per i propri investimenti, ed in genere tali forze sono quelle stesse ed anche quelle che hanno già condizionato ed agito in Europa che si chiamano banche, banche internazionali, fondi di investimento, sodalizi massonici e religiosi, grandi multinazionali.E’ stato evocato anche il ponte sullo stretto di Messina per mandare messaggi ai poveri,mentre nelle prossime ore tutto il partito è proteso ad andare al voto di scambio per il SI accordando il regalino ai Dem sul’Italicum. Perchè di queste cose non ne parli? Non sono macchie nere queste, macchie della politica da parte di un partito strutturato e che non è vero quello che tu dici che non rappresenti più nessuno ? Sono queste le cose che trasformano l’Italia mica la risoluzione della frana che vede impegnato Bettollini verso la Provincia? Bettollini fa esattamente il proprio dovere quando alza il telefono e chiama la Provincia, non deve andare sul giormale per questo Marco e per di più con una certa enfasi da parte tua. Non te lo devo dire io, tu fai come vuoi, ma tu che sembra che tieni tanto alla equidistanza e non perdi occasione di farlo notare ( ma io ragiono col mio e non col tuo ) ed hai gli strumenti in testa per capire a cosa serva la stampa ed i media, dire che segni dei punti per questo o per i marciapiedi della stazione o per altro che hai elencato, mi sembra proprio che rientri nel circolo di quanto asserivo prima.
Si aspetta da diversi lustri che la Sinistra-Godot arrivi solcando gloriosa il mare con la sua possente stazza. Nel frattempo siamo su una scialuppa di salvataggio….certo può essere piccola, brutta, scomoda, abitata da persone che non ci piacciono ma tentare di affondarla non mi pare una buona idea. Se va a picco poi resta il solito mare ovvero…il solito brodo…a meno che…
Certo la situazione romana sta prendendo una piega inimmaginabile e poco incoraggiante, ma non sono nemmeno d’accordo che qualsiasi persona sia stata vicino, o sia stata sestenitore o facente parte di giunte varie, debba essere per forza considerato complice al 100% dei distrastri compiuti, o di una mala politica, perchè penso che nel mucchio di incompetenti, intrallazoni ecc. ci siano sempre delle mosche bianche, magari competenti e un pò più onesti, (utopia?) che ad un certo punto alzano i tacchi alla ricerca di altro o sono tutti cambi di casacca? Non è tutto o bianco o nero, ma sarebbe piuttosto interessante capire quale contributo positivo o negativo hanno dato queste persone in passato e poi giudicare, ad oggi mi sembra che le denuncie o i giudizi dei 5 stelle sono fondati su dati di fatto e non su copioni scritti da altri.