CHIUSI: ESEGUITA LA BATTUTA AI CINGHIALI NELLA ZONA DELLA EX FORNACE. 7 I CAPI ABBATTUTI, MOLTI QUELLI FUGGITI

domenica 25th, settembre 2016 / 15:08
CHIUSI: ESEGUITA LA BATTUTA AI CINGHIALI NELLA ZONA DELLA EX FORNACE. 7 I CAPI  ABBATTUTI, MOLTI QUELLI FUGGITI
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CHIUSI SCALO – Si è svolta questa mattina, dalle 7,00 alle 11,30 la battuta controllata per l’abbattimento dei cinghiali nell’area della ex fornace e zone limitrofe. Sette i cinghiali abbattuti, molti di più quelli fuggiti e allontanati. Un numero di “vittime” tutto sommato limitato, che comunque conferma la presenza, in misura pericolosa e anomala, di tale specie animale, non autoctona, in una zona attigua all’abitato.

La battuta si è svolta alla presenza della polizia di stato, della polizia provinciale e delle guardie volontarie. “Si è trattato dunque di un intervento in sicurezza e perfettamente riuscito” dice il sindaco Juri Bettolini che ha partecipato direttamente, come cacciatore,  alla battuta. Che, spiega,”non è stata una battuta vera e propria ma un intervento ecologico, con con l’uso del cane Limiere. Cioè un solo cane specializzato e certificato sul cinghiale e 20 cacciatori formati per la sicurezza”. Il tutto anche utilizzando sistemi tecnologici come il Gps al collare del cane per localizzarlo in qualsiasi momento… cinghiali2

E’ stata setacciata tutta la boscaglia dal retro delle scuole elementari alla ex cava di creta,  dai piazzali della Fornace ai costoni della ex cava, dai fossi della Boncia e Montelungo alle colline di Montorio e Fico Montano. Diverse decine gli animali avvistati e costretti a fuggire e quindi la “mattanza” si è rivelata alla fine limitata, diciamo fisiologica.

Certo, dispiace per le bestie abbattute. Ma il fatto che le stesse fossero ormai arrivate abitualmente nei cortili delle case, oltre che nel piazzale della ex Fornace, rappresentava (e rappresenta) indubbiamente un fattore di rischio da affrontare ed eliminare, nei limiti del possibile.

Le operazioni si sono svolte in tutta sicurezza, senza intoppi e senza  alcun rischio per la popolazione.

Il fatto che un’area industriale dismessa, attigua all’abitato e ad una strada di grande traffico come è via Oslavia,  sia diventata un terreno boscoso e habitat naturale prima di caprioli, poi di cinghiali è anche la prova provata che su quell’area bisognerà in qualche modo intervenire, e alla svelta, indipendentemente dal recupero (anch’esso auspicabile) del costruito, cioè di ciò che sarà possibile recuperare della fornace e dei suoi annessi, non solo come testimonianza di un passato produttivo, ma anche come snodo di possibile sviluppo e rilancio dell’abitato dello Scalo.

Quella “boscaglia” è diventata in effetti troppo fitta e troppo “invitante” per animali, anche di grosse dimensioni come i cinghiali, in perenne ricerca di cibo.cinghiali3

Requiem per i 7 cinghiali abbattuti, ma che il problema esistesse e fosse un problema non da poco, adesso è certificato e avevano ragione le persone che lo hanno segnalato.

Ovvio che la ‘battuta’ di stamattina non lo risolve alla radice, né può essere quella delle battute sia pure controllate, l’unica strada da seguire. Questa però andava fatta, anche per verificare e quantificare la presenza dei cinghiali in quell’area. Adesso un’idea più precisa sulla quantità di cinghiali e sui loro spostamenti gli addetti se la saranno fatta.

 

 

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