CHIUSI: LA VICENDA SANTO STEFANO, MA QUALE ATTACCO POLITICO? E ORA PERO’ POSSIAMO DOVRA’ CHIARIRE…

CHIUSI – Qualche giorno fa, su queste colonne, abbiamo posto alcune domande circa la procedura seguita dal Comune di Chiusi per affidare la gestione di una struttura pubblica (anzi nella disponibilità dell’ente pubblico), ovvero il complesso Santo Stefano, ad una associazione culturale. Ci chiedevamo se l’affidamento a trattativa privata, sulla base di una autocandidatura di tale associazione e solo quella, fosse la strada giusta o se invece sarebbe stato più opportuno procedere con un bando o quantomeno un avviso a tutte le associazioni e i soggetti potenzialmente interessati. Tra questi soggetti veniva citato Primapagina in quanto soggetto che ha prodotto, allestito e presentato un buon numero di eventi teatrali, ma solo come esempio, non certo per interesse diretto alla gestione di quegli spazi (c’era scritto ed è stato anche ribadito in alcuni commenti successivi)… A quell’articolo è seguito un certo dibattito sia su primapagina che sui social. Il sindaco Juri Bettollini n una risposta un po’ stizzita ha ammesso di aver agito discrezionalmente. Nel rispetto delle regole – dice lui – ma decidendo autonomamente, senza bandi, avvisi o quant’altro ritenendo di fare così la cosa giusta.
Ora però l’Associazione che ha ottenuto la gestione del complesso Santo Stefano, in un proprio intervento – inviato chissà perché ad altra testata e non a Primapagina che aveva sollevato la questione – parla di “attacco politico verso la presidente di Asservizio, Rosa Iannuzzi, la quale viene presentata nell’articolo di Marco Lorenzoni come l’organizzatrice di un inciucio al fine di soddisfare interessi personali“. Ovvio che non è così. Che l’articolo poneva solo una questione procedurale, diciamo di correttezza e opportunità amministrativa. Nessun attacco politico nei confronti di nessuno. Tantomeno di una associazione piena di amici, giovani e meno giovani, con i quali Primapagina ha sempre collaborato e volentieri. Probabilmente, come abbiamo già scritto, l’esito alla fine sarebbe stato identico, anche dopo un bando o un avviso… Evidentemente qualcuno ha invece la coda di paglia e nella foga l’attacco politico se lo fa da solo. Ma se davvero si trattasse di un attacco politico a Rosa Iannuzzi, come mai nessuno di Possiamo è intervenuto finora a difesa di un proprio esponente?
Va detto però che se l’attacco politico non c’è – e non c’è – un problemino politico invece sussiste. Anzi due: il primo riguarda la disinvoltura e la discrezionalità con le quali l’amministrazione dispone di beni che sono di tutti o comunque vanno messi a disposizione di tutti, senza fare figli e figliastri e senza dimenticare nessuno…
Il secondo riguarda la presidente dell’Associazione ASSERVIZIO e la lista Possiamo. Questo non era oggetto dell’articolo, se non en passant, come elemento a latere, di secondo livello, diciamo… Ma è evidente che il problema sussiste eccome. E sussiste in quanto la presidente Iannuzzi era candidata alle elezioni per Possiamo, due mesi fa, e ha presentato la domanda per la gestione di Santo Stefano in piena campagna elettorale, senza avvertire o informare nessuno dei suoi compagni di cordata. Tutto queste mentre Possiamo stilava il proprio programma elettorale e a proposito di fruibilità e gestione degli spazi pubblici per attività culturali scriveva cose molto diverse da come è andata la vicenda Santo Stefano…
Chiaro che all’interno di Possiamo un chiarimento si renderà necessario. E lo chiediamo anche noi di Primapagina, avendo pubblicamente dichiarato appoggio elettorale e sostegno ai podemos alle recenti comunali. Se non ci sarà trarremo le conseguenze.
Ma ripetiamo, questa è una questione interna ai podemos, come le pizze del portavoce del movimento, alla festa del Pd… e sono due cosette da discutere e affrontare e anche alla svelta nel movimento. Non riguardano tutti, però. E nemmeno sottintendono alcun giudizio sull’associazione Asservizio, sugli altri componenti o sulla attività che essa svolge.
Certo, stupisce che molti abbiano equivocato, che alcuni abbiamo visto in quell’articolo attacchi politici o chissà quali altri fini, e stupisce che si diano letture frettolose e fuorvianti di articoli di stampa, stupisce che si affermi di voler fare cultura e si chiedano degli spazi pubblici per farla e poi si faccia fatica a comprendere cosa scrivono i giornali… Mala tempora currunt. Ma è un pezzo che… currunt in questa direzione e non cambiano mai.
M.L.
Purtroppo sto avendo sempre di più conferma di ciò che penso da molto tempo e cioè che l’utilizzo costante di FB fa perdere la capacità di approfondire ciò che si legge e quella di ragionarci sopra.Tutto deve essere veloce e condensato in poche battute ma sono pochi i cervelli che riescono a lavorare ad una tale velocità ed ecco che nascono le incomprensioni che a loro volta generano ulteriori equivoci creando una catena di errori interpretativi. Il legittimo e condiviso intervento di Marco Lorenzoni sull’utilizzo discrezionale, da parte dell’amministrazione comunale, di una proprietà nella disponibilità pubblica sta avendo risvolti che niente hanno a che vedere con il problema posto che era semplicemente quello di far presente che chi amministra la cosa pubblica non si può “eticamente” permettere, anche se la legge lo premettesse, di trattare un bene pubblico come se fosse di sua proprietà in modo da destinarlo a suo piacimento senza prima informarsi se altri possono avere lo stesso diritto. Questo a prescindere da chi sia il beneficiato che, nel caso, non può essere accusato di nessuna colpa
Infatti. Mi sembrava anche di non essere stato troppo criptico… Ma allora perché gridare all’attacco politico, adombrare chissà quali secondi fini, depistare, dirottare il dibattito verso questioni che non sono quelle poste? Non può essere solo superficialità o disabitudine alla riflessione, solo assuefazione alla dittatura di facebook, al mordi e fuggi anche nella comunicazione. Non può essere questo se a gridare e ad adombrare è gente che dice di voler fare cultura, che si candida alle elezioni quindi a governare la città, che tiene corsi all’Unipop, che scrive spettacoli e libri… Chi fa tutte queste cose è (deve essere, per forza) in grado di discernere, di capire le parole. L’Italiano non è un’opinione. Qualcosa non torna, Giorgio.
BRAVO GIORGIO TE L’APPROVO E TI DICO CHE DICENDOLA AD UN NOSTRO AMICO CHE NON VOGLIO FARE IL NOME CHIEDENDOGLI IL PARERE MI HA RISPOSTO ABBIAMO DATO LA NOSTRA FIDUCIA AL SINDACO CON IL ,VOTO ED IO ,GLI HO RISPOSTO CHE TU PUOI AVERE SCELTO CHI DEVE FARE IL SINDACO CHE NON E’ LO STESSO DA ME SCELTO MA CIO NON TOGLIE NON RIPETO LO HAI SPIEGATO BENE TU CHE DIVENTI IL PADRONE DI UTILIZZARE COME VUOLE O DARE IN CONSEGNA A CHI GLI PARE QUELLO CHE E’ PROPRIETA SI SUOL DIRE DI UTILIZZO DEI CITTADINI ANCHE SI FA PER DIRE DI CHI NON LO HA SCELTO . CHE LE PORTERA’ RISPETTO COME PRIMO ,CITTADINO MA NON CERTO SCHIAVO AI SUOI ORDINIIL CONZIGLIO E’ FATTO ANCHE DALLE MINORANZE E DEVONO AVERE IL DIRITTO DI DIRE LA SUA
Caro Giorgio mi permetto di risponderti perché questo argomento mi brucia assai! Concordo con l’analisi che fai sull’utilizzo di facebook ma… anche se malvolentieri tocca adeguarsi. Concordo pure sulla necessità di cambiare metodo rispetto all’utilizzo discrezionale della Giunta di proprietà pubbliche o nella disponibilità pubblica. La cosa che mi stupisce è questo improvviso interesse da parte di molti come se questo modo di rapportarsi, del Comune e della Banca locale, con le Associazioni fosse iniziato con questa convenzione. Ho votato la lista Possiamo ma non sto difendendo la posizione di nessuno, semmai sono risentita perché quando l’Associazione di cui sono stata Presidente per alcuni anni ha sollevato obiezioni nessuno si è degnato di muovere un dito! (nemmeno La Primavera, che io sappia) Ti dirò che come Presidente se mi fosse capitata l’occasione di avere dei locali a disposizione non avrei esitato ad accettarli! Alcune cosucce tipo patrocini o piccoli contributi pubblici li abbiamo chiesti e ottenuti anche noi e non ci abbiamo sputato sopra sapendo che comunque andavano ad attività sociali. Per coerenza non mi sento di giudicare e tirare in ballo l’operato altrui e se ognuno di noi avesse l’umiltà di guardare nel suo orto forse qualcosina troverebbe. Certo alcune posizioni e commenti non aiutano e risultano pure offensivi, ad ognuno la sua cultura e speriamo come ho già detto che sia la volta buona!
Luana nessuno contesta il fatto che una associazione abbia presentato una domanda per gestire dei locali. Il nodo è la procedura seguita dal Comune per assegnarli. Poi c’è l’aspetto politico che riguarda la lista Possiamo che i è ritrovata un proprio esponente impegnato in una trattativa con l’Ente pubblico, senza saperne niente e nonostante il proprio programma elettorale dicesse cose diverse sulla gestione degli spazi pubblici per attività culturali. Ma quest problema se lo vedranno i podemos… La questione è semplice ed è tutta qui.
Ok Marco ho capito! più di quello che tu credi. Non sapevo che eri un dirigente Podemos!
Dirigente no, mai partecipato ad una riunione del gruppo, elettore sì. Alle comunali ho votato e appoggiato Possiamo. Se questa storia in qualche modo la chiariscono (anche per la loro credibilità), bene… altrimenti adios.
X Giorgio.Perchè in un epoca come questa ritieni che ci si possa permettere di tirare in ballo l’etica? Non tanto per le persone che sanno o non sanno che esista o che vogliono osservala o non vogliono osservarla e/o che pensano di fregarsene o della quale si ritiene che se ne possa fare volentieri a meno, ma soprattutto per la pletora di ”sudditi” alla quale chi decide debba far riferimento e rispondere.Ed i tempi sono tali che a tale pletora ci si può permettere anche di non considerarla, perchè mai e poi mai ti chiederà il conto.Certe cose diventano evanescenti da sole e non c’è bisogno di invocare l’etica.Iniziano, finiscono e scompaiono e nessuno se ne ricorda più.Si esauriscono e si stemperano da sole, senza che nessuno ti chieda il perchè.E’ un fatto culturale che riguarda sia le maggioranze sia le opposizioni, tant’evvero che quelle poche volte che vengono richieste le ” visualizzazioni del conto” il richiedente è un rompicoglioni e non ha altro da fare che mettersi di traverso.Tale è il giudizio della ” pletora politicizzata”.Mi sembra che il regresso sia onnicomprensivo e prenda sia le maggioranze sia le opposizioni.Una volta dovevano rispondere ai cittadini ma adesso mi chiedo a chi ? Al loro rovescio della medaglia che loro stessi hanno creato per regnare sovrani.Piccolo esempio questo di Chiusi di cui si parla, ma indicativo soprattutto della gente che li delega a governare.E purtroppo è questo il nuovo che avanza.Non tanto a Chiusi ma in tutto il paese.
Ultimamente mi è capitato di essere d’accordo molto raramente con quello che ha scritto Marco (Lorenzoni) ma stavolta come si fa a non condividere quello che dice?
Un’associazione cambia improvvisamente la presidente e chiede in uso i locali del complesso di santo Stefano al sindaco. Evidentemente conosce quella disponibilità.
Il sindaco prontamente li concede (i tempi tra la richiesta e la concessione sono rapidissimi e documentati).
Alla richiesta del perché il sindaco ha proceduto a quel modo invece di informare i cittadini sulla disponibilità di quei locali è stato sostanzialmente risposto dal primo cittadino che…qui decido io.
L’associazione in questione (Asservizio) è guidata da Rosa Iannuzzi che era candidata con Possiamo alle recenti elezioni.
L’associazione se ne esce, dopo l’articolo di Lorenzoni, con un comunicato in cui si parla di attacco politico alla presidente.
Possiamo non proferisce parola sulla vicenda. E, come spesso capita, il silenzio è più esplicito di mille discorsi.
Questi i fatti.
Le interpretazioni a ognuno le sue ma chi ha un po’ di sale in zucca ha capito benissimo che in questo caso la cultura è un’aggravante.
A Carlo Sacco voglio solo dire che le parole “etica” e “morale”, intese come insieme di valori che permettono equità di giudizio e di comportamento, devono essere usate il più possibile perché se ne sta perdendo il significato, la considerazione e l’applicazione.
A Luciano Fiorani voglio dire che concordo con l’ordine cronologico del suo intervento ma l’associazione che ha fatto la richiesta, sapendo che la sala potesse essere disponibile, chiunque fosse il suo presidente, non ha fatto che cercare di soddisfare una propria necessità, il che non penso sia una colpa.
Per quanto riguarda l’uscita con l’accusa di attacco politico alla presidente poteva essere senz’altro risparmiata in quanto, secondo me, come già detto, frutto di una perversa interpretazione e di un’altrettanto sconsiderata reazione che non merita seguito.
Rimane il ruolo degli amministratori comunali sul quale ho già espresso un preciso parere.
In ogni caso tra qualche settimana l’oblìo ricoprirà tutto con la sua patina avvolgente e chi ha la maggiore responsabilità della vicenda non ne pagherà mai le conseguenze.
Per Giorgio. Appunto, ed era questo che volevo sottolineare e cioè quello che oggi si è perso e si stà perdendo non seguendo tali valori di riferimento che concordo ancora di più con quanto dici devono essere usati in ogni occasione.Non voglio entrare in polemica con Luana e non ho ben compreso quale sia lo scritto che lei giudica ”offensivo”.Qui si parla di etica e di funzione pubblica di chi dirige che deve essere osservante del diritto di tutti.Cosa vuol dire ”se mi si fosse offerto un locale difficilmente avrei rinunciato?”.Ma non si vede Luana in codesta posizione-eppure hai anche te la tua cultura politica-tale da poter capire cosa voglia dire codesta espressione e cosa possa sottintendere, o no? Detto come lo senti tu-permettimi- a me sembrerebbe un invito alla cosa pubblica a scavalcare altri e comunque a non confrontarsi con i diritti altrui indipendentemente da cosa si vada a creare, se solidarietà, se assistenza, se aiuto al prossimo, ecc ecc…Io solo questo penso,ma forse non ho capito bene perchè non sò gli antefatti quando tu ti riferisci a cose del tipo”che ognuno dovrebbe guardare il proprio di orticello”, e non voglio entrarci perchè non conosco nulla dei fatti a cui ti riferisci, ma senza meno non posso non notare che il comportamento di non seguire una via od una prassi -o chiamala come ti pare, ma comunque un comportamento etico-mi ricorda un po’ i tempi di chi-un partito di maggioranza relativa chiamato im un certyo modo che abbiamo ben conosciuto, una volta occupava lo stato e giustificava tale occupazione per fare od opere di carità servendosi dei soldi di tutti.vedo mio malgrado che codesta è una prassi che stenta a finire ancor oggi, si guardi alle connivenze ed agli arresti per gli illeciti prodotti.E’ un principio, nessuno accusa nessuno, ma se mi permetti soprattutto a sinistra tale principio dovrebbe essere rispettato e tenuto presente.Se si vuole richiamare i principi di democrazia si deve essere coerenti diversamente si deborda e si è come tutti gli altri, perchè forse a questyo punto non sò se lo si è capito che parliamo di ”interesse pubblico” fatto con soldi pubblici .Quando si tengono presenti i principi ed appunto ”l’etica”, si naviga nell’alveo della legalità e nessuno potrà dire nulla.Se non lo si fa o se vi sono comunque delle crepe in tale percorso, bisogna aspettarsi anche che qualcuno si possa risentire. E fa male facendo questo perchè- dici tu-dovrebbe guardare in casa propria? A me- estremizzato- questo discorso sembra proprio che giovi a chi governa a senso unico, ed alla pletora di cui si circonda.Ed anche-se mi permetti la malizia-di farmi pensare ad un futuro per l’italia che certamente non condivido.Tanto per essere chiari guarda che fine ha fatto SEL a tutti i livelli.Omologata ai rami di quella quercia chiamata PD ,in modo tale che non si distingue piu dove finisce il PD e dove inizi SEL. Il compagno Migliore,tanto per richiamare una cosa che mi viene in mente , si è aggiunto ai tanti compagni di viaggio col biglietto timbrato PD, o no? ma come lui in periferia ci sono centinaia, anche in casa nostra.Ed è la forza questa del sistema e della debolezza politica delle persone, che pur di tirare avanti compiono gli atti non curandosi di pensare cosa provocano.Se questa ti sembra sinistra dimmi te? Scusa lo sfogo.
Nella mia risposta non avevo citato Luana perché ancora, quando l’ho scritta, non era visibile il suo post e rispondo ad una sua obiezione dicendo che in consiglio comunale, quando ci siamo stati, noi consiglieri della Primavera ci siamo sempre opposti agli affidamenti diretti e abbiamo sempre chiesto trasparenza nella concessione dei contributi in modo da dare a tutti le stesse opportunità fino a chiedere un regolamento perfino per la concessione dei contributi provenienti dagli oneri di urbanizzazione che vanno sempre ai soliti perché molti non sanno nemmeno che si possano chiedere.
Naturalmente le nostre richieste non sono mai state prese in considerazione perché avrebbero limitato la discrezionalità degli amministratori con tutte le conseguenze del caso.
Nessuno si ricorda, e forse molti nemmeno lo sanno, che se le associazioni di Chiusi non pagano l’utilizzo del teatro Mascagni, ma solo le spese vive, si deve al nostro operato e ai nostri scontri con la maggioranza che ha lottato a lungo prima di cedere.
Non avremo fatto molto ma questo era quello che potevamo fare.
Per quanto riguarda il caso in questione mi sembra che si continui a non voler capire perché anche io, come Marco Lorenzoni, ho detto che l’associazione che ha chiesto ed ottenuto non ha nessuna colpa e non vedo poi quali sono stati i commenti offensivi.
Infine l’interesse non è improvviso ma si è manifestato perché la cosa è stata pubblicizzata dalla stampa e quindi è venuta alla ribalta, cosa che non sempre succede perché la trasparenza informativa non è mai stata la caratteristica principale dei nostri amministratori che ci fanno sapere solo quello che fa loro più comodo. Non si può certo dare un giudizio sulle cose che non si vengono a conoscere.