LA COERENZA NON E’ PIU’ UNA VIRTU’. L’ERA DELLA POLITICA-MARMELLATA

lunedì 25th, luglio 2016 / 18:47
LA COERENZA NON E’ PIU’ UNA VIRTU’. L’ERA DELLA POLITICA-MARMELLATA
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Più di 50 anni fa Don Lorenzo Milani scriveva “L’obbedienza non è più una virtù“. Oggi pare non lo sia nemmeno la coerenza. In politica soprattutto, ma non solo. In parlamento, per esempio dalle ultime elezioni ad oggi, cioè negli ultimi 3 anni, ben 252 tra deputati e senatori hanno cambiato schieramento rispetto al partito che li ha eletti… 10 al mese. Il maggior numero spetta a Forza Italia, ma anche i grillini e cespugli vari sia di destra che di sinistra hanno visto discrete migrazioni…

Come nel calcio, anche in politica l’attaccamento alla maglia e le bandiere sono retaggio del passato. E le bandiere, in tutti i sensi, non sono più quelle di una volta.

A livello locale il fenomeno è forse meno accentuato, ma non assente. Prendiamo Chiusi, il paese dove si è votato più di recente. A Chiusi il consigliere comunale Gianluca Annulli per esempio, dopo una legislatura (2007-2011) nelle file dell’opposizione, nel 2011 con Scaramelli sindaco passò alla maggioranza Pd-Psi-Sel, adesso, con Bettollini al timone, è addirittura capogruppo.

Si può cambiare idea, naturalmente. E opinione.  Ma fa un certo effetto sentire dei candidati Pd alle ultime comunali (un mese e mezzo fa), entusiasti in campagna elettorale, che dopo essere stati sacrificati sull’altare delle preferenze adesso parlano del Pd come del peggiore dei sodalizi, ambiente infido e poco serio. Non ci riferiamo alla vittima più illustre Silva Pompili, che per la verità pur avendone motivo non ha fatto polemiche o alzato un granello di polvere…

L’opinione evidentemente dipende non dalle convinzioni intime e personali, quanto piuttosto dai risultati. Un tempo lo chiamavano trasformismo. Ora è più semplicemente trasversalismo a proprio uso e consumo.  E così ti ritrovi un ex sindaco ora consigliere regionale e membro della direzione nazionale del Pd, che dopo l’attentato di Nizza parla come Salvini e uno che parlava come Salvini e che ci si faceva pure fotografare insieme (Massimo Montebove) a dirigere una rivista di categoria della Cgil. Dopo aver fatto il portavoce nazionale del sindacato concorrente do centro destra. Diciamo che il percorso e la scelta della Cgil qualche interrogativo lo pongono…

Ma non è finita qui. Il consigliere regionale di cui sopra (Stefano Saramelli, per chi non lo avesse capito)  rilancia la proposta del Comune unico Chiusi-Chianciano e il sindaco di Chianciano Andrea Marchetti subito lo stoppa, dicendo “frena Stefano, parliamone, ragioniamoci su… evitiamo fughe in avanti”. Posizione corretta. Ma due giorni dopo che fa Marchetti?lanari marchetti

Si fa fotografare ad una cena istituzionale con la vicesindaco di Chiusi Chiara Lanari, entrambi con il pollice alzato come a dire “Ok, tutto a posto”. Tanto che non è mancato chi ha usato quella foto per dichiarare chiuso l’incidente diplomatico tra Scaramelli e Marchetti, uno di centro sinistra e l’altro di centro destra, e per dire che il clima è sereno e si può procedere sulla strada della fusione. Ora o Marchetti è mentalmente dissociato e non lo è o qualcuno fa il furbo utilizzando una foto innocente per compiacere il potente di turno (nel caso Scaramelli). Con la vicesindaca chiusina Chiara Lanari che dà l’idea di non aver nemmeno visto il botta e risposta… La politica e la chiarezza di intenti non ne escono benissimo, diciamolo.

E per rimanere in tema, due giorni fa è uscito un comunicato del gruppo consiliare Possiamo che a Chiusi è all’opposizione, proprio sulla questione fusioni dei comuni. Una presa di posizione di critica netta alla logica delle fusioni a freddo e anche alla sparata di Scaramelli.  Ma il portavoce di Possiamo, lo stesso che ha inviato il comunicato alla stampa, candidato alle elezioni, la sera in cui Scaramelli lanciava la proposta alla Festa del Pd di Chiusi Scalo, era alla stessa festa a impastare le pizze. Magari solo per amicizia con qualche altro pizzaiolo, o perché c’era andato l’anno scorso, diciamo per dare una mano… Ma la festa del Pd non è la festa delle contrade. Non è asettica e incolore.festa unita

La presenza anomala in cucina è stata notata anche dagli esponenti della maggioranza che ovviamente non hanno mancato di fare qualche battuta sarcastica. Quella presenza in pizzeria, anche se frutto di una scelta banale, innocente e non ponderata, è invece uno scivolone grave, che inficia e svuota di potenza e contenuti anche la posizione di Possiamo e mina la credibilità politica del movimento. E di chiunque l’abbia votato e sostenuto. Se non si capisce questo vuol dire che non c’è percezione di cosa voglia dire far politica. Se gli avversari in consiglio ti servono a tavola, addio… Ma nell’era della politica marmellata questo e altro.  La stella di Balotelli ha cominciato ad offuscarsi quando da giocatore dell’Inter si fece fotografare con la maglia del Milan. Lì si capì che il personaggio aveva più cresta che cervello.

Ma nell’era della politica marmellata succede anche che il sindaco vada con la fascia tricolore a salutare un gruppo di cittadini in partenza per Lourdes. E se un gruppo di cittadini ugualmente numeroso partisse per Ibiza o per Cuba o per andare a vedere le Olimpiadi o per fare il Cammino di Santiago, verrebbe salutato nello stesso modo? E perché no?lourdes

Un tempo i sindaci e gli amministratori di sinistra non andavo alle feste private di amministratori di destra. E soprattutto non andavano alle feste private in cui si ostentava ricchezza e sfarzo… Per una questione di “distanze” e anche di buon gusto. Di coerenza.

Sabato scorso invece gli amministratori chiusini (e forse non solo loro) c’erano tutti alla mega cena organizzata a Dolciano dall’imprenditore Brugnaro, che è anche sindaco di Venezia, sostenuto dal centro destra. Il quale Brugnaro aveva invitato tutti i suoi 2.000 dipendenti offrendo pure un concerto di Elisa, su un palco da fare invidia ai Rolling Stones… In quanto  invitati, gli amministratori hanno fatto bene ad andarci. Non potevano evitare. Del resto Brugnaro sta investendo nel territorio, dice di voler creare 150 posti di lavoro con una mega stalla di bovini tra i laghi di Chiusi e Montepulciano ed ha anche sottoscritto un protocollo per dirottare un po’ di turisti a Chiusi… juri brugnaro

Ma è l’enfasi con cui alcuni (amministratori e non) hanno presentato l’evento che stona un po’… In quelle foto postate a raffica su facebook è riemersa tutta la politica marmellata, dove i confini tra una parte e l’altra sono labili e quasi invisibili… dove l’ostentazione della forza economica (se non del lusso) è vista con favore e con soddisfazione e non con almeno un pizzico di diffidenza (se non di… “quella rabbia antica di generazioni senza nome…” che cantava Guccini).

La nostra non è una critica al sindaco Brugnaro o alla sua festa. Che era del tutto privata. E del tutto legittima. Ci mancherebbe. E’ se mai alla scarsa cautela degli amministratori e politici locali che non hanno perso occasione per farsi qualche selfie con mister Humana. Incuranti del fatto che sia anche un avversari politico. E un imprenditore che sta realizzando un progetto importante, ma da monitorare passo passo, perché potrebbe anche impattare pesantemente su un territorio delicato.

Qualcuno dirà che gli imprenditori che investono vanno assecondati e sostenuti e che queste sono considerazioni vetero comuniste, antiche… roba d’altri tempi. Mentre i tempi son cambiati. No, sono semplicemente considerazioni di buon senso, perché la politica, anche oggi, non è un gioco, non è come una sfida fasulla tra contrade, ha delle regole, delle coordinate che se saltano si crea una situazione di confusione e di nebbia latente che favorisce solo  più furbi e i più lesti a salire sul carro vincente, con poche garanzie per tutti gli altri.

E poi, diciamocelo, anche la marmellata c’è di tanti tipi. Mica tutte le marmellate sono buone…

Marco Lorenzoni

 

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