IL DISASTRO FERROVIARIO IN PUGLIA E I PRECEDENTI. IL PROBLEMA NON E’ SOLO AL SUD…

giovedì 14th, luglio 2016 / 13:00
IL DISASTRO FERROVIARIO IN PUGLIA E I PRECEDENTI. IL PROBLEMA NON E’ SOLO AL SUD…
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Lo scontro fra i due treni in Puglia è un disastro che grida vendetta. Per il fatto che correvano su una linea a binario unico, senza i moderni sistemi di controllo e di arresto automatico dei convogli in caso di pericolo. Per il fatto che i lavori di ammodernamento come sempre non erano partiti nei tempi previsti ecc. Giuste, giustissime le invettive di questi giorni sulle responsabilità, che non possono messere solo quelle dei capistazione o dei macchinisti che hanno commesso un errore… Giusto anche “riaprire” come hanno fatto alcuni scrittori e giornalisti a “questione meridionale”, ricordando il gap esistente nel trasporto ferroviario tra il sud e il resto del Paese, ricordando come più del 90% degli investimenti sia andato negli ultimi anni da Firenze in su… Giusto anche ricordare e sottolineare come la privatizzazione delle ferrovie (tratti di linea, compagnie ecc…) abbia portato con sé anche un abbassamento oggettivo del livello di sicurezza. Ken Loach ci ha raccontato benissimo coi suoi film cosa è successo nelle ferrovie in Inghilterra. Da noi non è andata molto diversamente. Giusto, giustissimo sottolineare tutto questo. Come è giusto rilevare che è più facile che due reni si scontrino se viaggiano su una linea a binario unico che su una linea a doppio binario… Ma dire per questi motivi al sud è più facile morire e si muore di più, anche viaggiando in treno, è una forzatura. Una lamentazione impropria. Primo, perché c’è voluto un disastro con decine di morti per vedere la gente del sud indignarsi per lo stato delle linee ferroviarie. Secondo perché gli incidenti ferroviari, con morti e feriti non si sono verificati solo al sud e non solo su linee “arretrate” e a binario unico.

Il disastro di Crevalcore, del gennaio 2005, (10 morti) si verificò sulla linea Bologna-Verona e fu causato dall’impatto di un pendolino con un treno merci… Esattamente come l’incidente del 14 marzo 1995 avvenuto a Ponticelli di Città della Pieve, sulla Firenze-Roma, alla connessione tra la “direttissima” e la linea lenta: anche in quel caso un Espresso Roma-Milano si scontrò con un merci che non aveva rispettato il segnale rosso. Due morti e molti feriti. Ci mancò poco che il treno deragliato investisse alcune abitazioni nei pressi dei binari… (FOTO A DESTRA)PONTICELLI

E poi Viareggio e altri incidenti con vittime avvenuti in Liguria, in Alto Adige, nelle Marche, sulla linea Parma-La Spezia, a Piacenza… Non solo al sud, quindi. Spesso su linee ad alto traffico, con treni altamente tecnologici…

Questo per dire che al sud la situazione è drammatica ed è uno scandalo che con le linee in tali condizioni si pensi di costruire il ponte sullo stretto, ma il problema non riguarda solo il sud.

La causa principale dei disastri è spesso riferibile ad errori umani degli addetti e anche questo però non spiega tutto e in ogni caso chiama in causa altri aspetti: la riduzione del personale, i tagli alla formazione, i turni spesso massacranti, la minore sindacalizzazione e quindi il maggior ricorso al “doppio passo” per monetizzare, “la scarsa o carente manutenzione al materiale rotabile, la chiusura delle officine riparazioni, la scelta di privilegiare i collegamenti veloci tra le grandi città depauperando progressivamente le linee secondarie e quelle dei pendolari… Insomma adesso si può andare da Roma a Milano in 2 ore e mezzo o a Napoli in un’ora… ma il rovescio della medaglia è fatto da ciò che è successo a Ruvo di Puglia e prima ancora a Crevalcore, a Viareggio, a Piacenza, a Ponticelli. Ed è la fatica, il calvario, quotidiano di chi viaggia su treni lenti, affollati, senza aria condizionata, su linee a binario unico…

M.L.

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