IL DISASTRO FERROVIARIO IN PUGLIA E I PRECEDENTI. IL PROBLEMA NON E’ SOLO AL SUD…

Lo scontro fra i due treni in Puglia è un disastro che grida vendetta. Per il fatto che correvano su una linea a binario unico, senza i moderni sistemi di controllo e di arresto automatico dei convogli in caso di pericolo. Per il fatto che i lavori di ammodernamento come sempre non erano partiti nei tempi previsti ecc. Giuste, giustissime le invettive di questi giorni sulle responsabilità, che non possono messere solo quelle dei capistazione o dei macchinisti che hanno commesso un errore… Giusto anche “riaprire” come hanno fatto alcuni scrittori e giornalisti a “questione meridionale”, ricordando il gap esistente nel trasporto ferroviario tra il sud e il resto del Paese, ricordando come più del 90% degli investimenti sia andato negli ultimi anni da Firenze in su… Giusto anche ricordare e sottolineare come la privatizzazione delle ferrovie (tratti di linea, compagnie ecc…) abbia portato con sé anche un abbassamento oggettivo del livello di sicurezza. Ken Loach ci ha raccontato benissimo coi suoi film cosa è successo nelle ferrovie in Inghilterra. Da noi non è andata molto diversamente. Giusto, giustissimo sottolineare tutto questo. Come è giusto rilevare che è più facile che due reni si scontrino se viaggiano su una linea a binario unico che su una linea a doppio binario… Ma dire per questi motivi al sud è più facile morire e si muore di più, anche viaggiando in treno, è una forzatura. Una lamentazione impropria. Primo, perché c’è voluto un disastro con decine di morti per vedere la gente del sud indignarsi per lo stato delle linee ferroviarie. Secondo perché gli incidenti ferroviari, con morti e feriti non si sono verificati solo al sud e non solo su linee “arretrate” e a binario unico.
Il disastro di Crevalcore, del gennaio 2005, (10 morti) si verificò sulla linea Bologna-Verona e fu causato dall’impatto di un pendolino con un treno merci… Esattamente come l’incidente del 14 marzo 1995 avvenuto a Ponticelli di Città della Pieve, sulla Firenze-Roma, alla connessione tra la “direttissima” e la linea lenta: anche in quel caso un Espresso Roma-Milano si scontrò con un merci che non aveva rispettato il segnale rosso. Due morti e molti feriti. Ci mancò poco che il treno deragliato investisse alcune abitazioni nei pressi dei binari… (FOTO A DESTRA)
E poi Viareggio e altri incidenti con vittime avvenuti in Liguria, in Alto Adige, nelle Marche, sulla linea Parma-La Spezia, a Piacenza… Non solo al sud, quindi. Spesso su linee ad alto traffico, con treni altamente tecnologici…
Questo per dire che al sud la situazione è drammatica ed è uno scandalo che con le linee in tali condizioni si pensi di costruire il ponte sullo stretto, ma il problema non riguarda solo il sud.
La causa principale dei disastri è spesso riferibile ad errori umani degli addetti e anche questo però non spiega tutto e in ogni caso chiama in causa altri aspetti: la riduzione del personale, i tagli alla formazione, i turni spesso massacranti, la minore sindacalizzazione e quindi il maggior ricorso al “doppio passo” per monetizzare, “la scarsa o carente manutenzione al materiale rotabile, la chiusura delle officine riparazioni, la scelta di privilegiare i collegamenti veloci tra le grandi città depauperando progressivamente le linee secondarie e quelle dei pendolari… Insomma adesso si può andare da Roma a Milano in 2 ore e mezzo o a Napoli in un’ora… ma il rovescio della medaglia è fatto da ciò che è successo a Ruvo di Puglia e prima ancora a Crevalcore, a Viareggio, a Piacenza, a Ponticelli. Ed è la fatica, il calvario, quotidiano di chi viaggia su treni lenti, affollati, senza aria condizionata, su linee a binario unico…
M.L.
Gli Incidenti richiamati,in buona parte furono dovuti a segnali nion rispettati o malfunzionamenti.
Non dovrebbe mai accadere.
Qui siamo,a quanto si sa al tragico.
Eufemisticamente il Ministro ed altri,parlano di Blocco Telefonico non Funzionante.
Alcuni si diranno:e’ una variante del blocco Meccanico od Informatico.
No: il blocco telefonico e’ il fatto che il capostazione telefona all’altra Stazione e chiede se puo’ partire il treno deo Binario Unico!
Si favecva cosi’ da decenni e quando non c’erano i cellulari era molto piu’ sicuro!
Infatti se ti dovevi recare al telefono fisso della Stazione,chiamare altro telefono fisso dell’altra Stazione e se non c’era linea telefonica o non era presente al telefono della Stazione l’operatore nessuno partiva.
Banale: pronto e’ partito il vostro treno etcc.
Qui’ siamo alla negligenza associata ad evento prevedibile:si sono potenziati i collegamenti ed il numero dei Treni,anche Straordinari, (non dovrebbe mai succedere in una linea a binario Unico,senza controlli automatici,alla barba del prevedibile errore umano,sempre in agguato.
Ovvero:l’inefficienza come fattore di risparmio,prima o poi porta all’incidente.
La responsabilita’ di chi ha approvato questa folle procedura nel 2016 e’ palese!
X Remo Baglioni. Ed allora di chi è la responsabilità? Di coloro che sono demandati all’uso di mezzi obsoleti ed inefficienti od a coloro che hanno approvato una logica che basta risparmiare senza curarsi di cosa possa succedere? Qui credo che occorra distinguere, sennò si rimane tutti a deprecare quanto è successo e le responsabilità rimpallano perchè non si sà di chi siano..Ce ne sono milioni di cittadini che senza curarasi di cosa possa succedere accettano supinamente le variazioni di scelta economica fatte dalla classe politica che con il loro voto hanno mandato a governare.Dopo, quando succcedono tali fatti, vengono inquadrati dalle telecamere perchè piangono e non non si danno pace della perdita dei loro cari, ma allora tutto questo è normale? Una riflessione sarebbe auspicabile.Mi sembra che all’estero in Europa non è che funzioni tanto in questo modo, oppure dico una cosa disdicevole? Oppure ho detto qualcosa di sbagliato per la quale la gente determina le scelte politiche e la linea politica di chi manda a governare, poi quando le cose succedono la colpa o non è di nessuno, o si fa fatica a risalirci oppure si accetta come casualità e non venga mai-dico mai- tirata in ballo la giustezza o meno di tali scelte perchè sembra che ci sia qualcosa al di sopra di tutto che sia l’imponderabile e che non dipenda da noi.Siamo a questo ed in tali motivazioni e ragioni, purtroppo italiani,si dico purtrtoppo, abituati a pensare che possa essere normale una direzione economica nella quale si accettano cose come ”la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite” ,lo vediamo dovunque o quasi questo, in ogni campo economico,ed in questo siano diversi dai francesi, dagli inglesi , dagli austriaci ecc ecc. Ed allora la responsabilità di chi è se abbiamo mandato a governare una classe politica che produce tutto questo e non ci sono apparati di controllo sulla funzionalità perchè si pensa che sia sufficiente ciò che è stato immesso come variante dal uso che se ne faceva nel passato delle strutture di sicurezza. e che non sia più necessaria la telefonata del Capostazione che chiede se possa partire il treno.io capisco che in questo sistema del progresso tecnico non se ne possa fare a meno una volta evocato-e questo possa essere anche un fatto diabolico-ma applicato in un sistema economico e sociale dove vengono massimizzati i profitti qualcosa alla fine non torna.E questo non è qualcosa di tanto piccolo…..perchè alla fine i risultati sono quelli che vediamo.Ed allora ci vorrebbero riflessioni radicali su quanto abbiamo prodotto.