L’EFFETTO BETTOLLINI. IL PD PERDE OVUNQUE, A CHIUSI VINCE. I 5 STELLE AL CONTRARIO INVECE…

mercoledì 08th, giugno 2016 / 13:05
L’EFFETTO BETTOLLINI. IL PD PERDE OVUNQUE, A CHIUSI VINCE. I 5 STELLE AL CONTRARIO INVECE…
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CHIUSI – Al di là delle polemiche sull’uso di certi mezzucci (veline anonime e amenità simili) per compiacere al potere costituito, cerchiamo di ragionare sul voto chiusino a mente fredda e sgombra. E allora il quadro che emerge è che Chiusi è una realtà in controtendenza rispetto a gran parte d’Italia.

In molte città i 5 Stelle hanno conseguito risultati straordinari. A Chiusi no. Non sarebbero andati nemmeno al ballottaggio. E questo è un primo dato. Con la postilla che il voto 5 stelle si è dimostrato molto “ideologico” e legato al trascinamento nazionale, all’appeal del simbolo più che dei singoli candidati. Tra i quali i primi due più votati, Martinozzi e Sonnati, sono tra l’altro fra i meno etichettabili come “figure di sinistra” o con un passato a sinistra.

Il secondo dato è che la sinistra a sinistra del Pd ovunque va male, si ferma un metro dopo la partenza. A Chiusi no. La lista Possiamo non ha vinto (e questo va detto), ma è uscita come seconda forza e con una base di voti (604) che apre una qualche prospettiva per il futuro. Diciamo che la sinistra è riemersa. Non era scontato. E se Chiusi insieme a Sesto Fiorentino è l’unica realtà a livello nazionale dove il risultato non è stato disastroso una punta di soddisfazione i “podemos” chiusini possono anche legittimamente darla a vedere.

La destra invece è scomparsa. E questo è il terzo dato. Mentre in buona parte d’Italia dove si è presentata unita ha avuto un buon riscontro, a Chiusi nonostante fosse unitissima (sulla carta e sulla scheda) ha ottenuto il peggior risultato della storia. Il minimo storico. E’ emigrata altrove.

Ma il risultato più evidente e forse più in controtendenza di tutti è l’affermazione di Juri Bettollini con la lista Pd-Psi. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

In queste elezioni il Pd ha perso, rispetto alla gestione bersaniana del 2011, il 26% a Roma, il 36% a Grosseto, il 18% a Cagliari, il 23% a Cosenza, il 14,5%a Milano, il 40% a Napoli, il 48 a Brindisi, il 57 a Trieste, l’82% addirittura a Pordenone… Fortuna che con Renzi finalmente il Pd ha cominciato a vincere. quante volte lo abbiamo sentito dire?  Qualcuno dovrà rivedere i conti…

Evidentemente il vento ha cambiato verso. Renzi vince solo alle primarie. Le lezioni vere le perde. E le perde di brutto. Ecco, in questo quadro desolante per il Pd, a Chiusi Juri Bettollini ha sì perso qualche votarello rispetto al 2011 (107 per la precisione, ma sono calati anche i votanti e gli elettori), però ne ha riguadagnati più di 300 sulle ultime elezioni, le regionali 2015.

Non solo:  negli ultimi 15 anni la coalizione di maggioranza a Chiusi aveva perso 500 voti ad ogni tornata elettorale, una emorragia inarrestabile e continua. Stavolta ha invertito la tendenza. Insomma più che l’effetto-Renzi, a Chiusi c’è stato e sembra esserci un effetto-Bettollini. Che ha superato anche la quota toccata dall’amico Scaramelli alle regionali. Un sorpasso significativo che conferma come il neo sindaco abbia ormai una sua forza personale e non viaggi di sola luce riflessa.

Dove li abbia presi i voti, in quali ambienti, è un altro discorso. E andrà affrontato. Lo stesso Bettollini se lo dovrà porre il problema. Ma il risultato è più che evidente.  Ed è incontrovertibile. Come è abbastanza evidente il fatto che l’equazione Bettolini-Pd sia solo una “espressione geografica”, una equazione di scuola, un due-più-due troppo semplicistico. Nei fatti è un’altra storia. Se Bettollini fosse solo la diretta incarnazione del Pd, avrebbe perso voti anche lui. Magari avrebbe vinto lo stesso, ma con una percentuale e un numero di consensi inferiori. Insomma hanno vinto davvero gli “amici di Criscuolo“, altro che il Pd. Il Psi poi, lasciamo perdere. Da anni si accontenta di eleggere il buon Annulli.  E questo gli basta e avanza.

Che abbia vinto soprattutto Bettollini e non il Pd, lo confermano – come abbiamo già scritto – le bocciature eccellenti di Silva Pompili e Arianna Fè. Un partito serio, vero, non mette i fiori all’occhiello nelle liste e poi li fa secchi nel segreto dell’urna. Ora Bettollini ha anche un gruppo consiliare sulla carta poco renziano o meno renziano di quello precedente e anche questo qualcosa vorrà dire. Vedremo cosa escogiterà nella formazione della giunta. Quanto farà di testa sua.

Intanto però l’ultimo dato che emerge dal risultato elettorale è che i voti, anche a Chiusi fluttuano, si spostano, emigrano da una formazione all’altra (la destra che vota Bettollini e in parte i 5 stelle, una parte di Pd che vota Possiamo…), ma si tratta solo della massa che vota sempre. Nessuna formazione è riuscita a scalfire in maniera decisiva l’area del non voto, che resta alta, anche stavolta sopra al 30% degli aventi diritto, più un 4% di schede bianche e nulle…

Anzi, rispetto al 2011 è pure aumentata nonostante ci fossero 5 liste sulla scheda. Però nel resto d’Italia è andata anche peggio. Pure su questo versante Chiusi è in controtendenza. In maniera meno evidente, ma in controtendenza.

m.l.

 

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