CHIUSI: CHI HA VINTO LE ELEZIONI, IL PD O… “GLI AMICI DI CRISCUOLO”?

CHIUSI – Tre mesi e mezzo fa, nel commentare l’iniziativa di Primapagina sulle elezioni comunali di Chiusi, il 29 febbraio scrivevamo:
“… Ebbene, dopo l’anomalia di un Comune che arriva al voto dopo 10 mesi in cui il Consiglio Comunale è stato senza opposizioni (fatto mai successo nella storia di Chiusi da quando si vota a suffragio universale) se ne profila un’altra: quella che a governare la città, per la prima volta, non sia più un partito o una coalizione politica, ma un gruppetto di amici, sostenuto da altri gruppi di amici e sodalizi vari, che il proprio sostegno lo danno solo in funzione o nell’attesa di possibili prebende e contentini. Senza mai discutere niente, senza elaborare niente, senza mai interrogarsi su niente che non sia il proprio ambito particolare“.
Ecco, la campagna elettorale e soprattutto l’esito del voto ha suffragato questa impressione. Lo stesso “gioco delle preferenze” in casa Pd-Psi è stato gestito più da gruppi amicali e parentali, da associazioni e sodalizi che non dai due partiti (abbiamo scritto anche questo, ieri nel commento al voto). Si è capito dalle bocciature eccellenti. Evidentemente Silva Pompili e Arianna Fè hanno meno “amici” di altri. O i loro sodalizi di riferimento non hanno risposto come ci si aspettava. I Terzieri, per esempio, di cui la prima è presidente e l’altra attivista hanno forse dirottato un po’ di voti anche a Possiamo e ai 5 Stelle che a Chiusi città sono andati abbastanza forte…
Ma al di là di questo, quando a fine febbraio scrivevamo “gruppetto di amici” pensavamo al gruppo consolidato tra Bettollini e i suoi fedelissimi: Micheletti, Lanari, Annulli, Marchini. All’epoca anche Sonnini e Fatighenti, poi giubilati in corso d’opera. E magari a Francesco Guccione, Francesco Cimarelli, Andrea Biagi. Al massimo… ma proprio in fondo, a Massimo Montebove. Pensavamo, insomma, al gruppo che ha di fatto occupato e preso in mano il Pd. O quantomeno il marchio.
Non pensavamo affatto agli “amici di Criscuolo”. Che sarebbe come dire amici di nessuno. Un volto e un nome falso come una moneta da 3 euro, ma trombettiere scelto. Probabilmente di scuola militare. Scuola di guerra, per meglio dire. Il quale però suona sempre senza farsi vedere, come i muezin che chiamano alla preghiera con la voce diffusa dagli altoparlanti, senza che nessuno sappia da dove in effetti viene…
Il sedicente Criscuolo (Andrea, per gradire) è uno che sparge merda, e il più delle volte la deposita su facebook, che essendo un amplificatore per definizione, fa l’effetto del ventilatore e la fa schizzare dappertutto… Ma questo non sarebbe un problema, Basta ignorare. Il problema è un altro: tutto lo stato maggiore del Pd chiusino figura tra gli “amici” facebookiani dell’anonimo Criscuolo: c’è Bettolini e c’è anche Scaramelli, ci sono Chiara Lanari e Micheletti, e poi Pamela Fatighenti e Francesco Guccione, Silva Pompili, Gianluca Annulli, Arianna Fè, l’addetto stampa del Comune Biagi ecc…
Ora, al di là delle cose che scrive o rilancia il velinaro anonimo (il problema, ripetiamo, non è quello. Il problema è politico, come si diceva una volta), viene da chiedersi come facciano dei dirigenti politici e amministratori eletti, alcuni a furor di popolo, a essere e dichiararsi amici di… nessuno. O meglio essere amici di chi sparge merda davanti al ventilatore, in modo anonimo. Sempre e solo sparando sulle voci critiche. Vuol dire che lo conoscono, che è uno di loro? Un amico degli amici? Uno di cui si fidano e del quale condividono le sparate?
Questa roba con la satira non c’entra nulla. E neanche con la Nutella. Ha solo il colore della nutella. Perché chi fa satira ci mette la firma e la faccia e paga di persona, se esagera. In questo caso il sedicente anonimo Criscuolo tira sassi (o merda) nascondendo la mano. Roba che neanche a Platì…
Se già poteva essere poco incoraggiante per i chiusini ritrovarsi per altri 5 anni un governo locale del Pd, è ancora più preoccupante, inquietante, un governo di una città fatto dagli “amici di Criscuolo”. E che sono “amici di Criscuolo” l’hanno detto loro. Risulta sul profilo dell’anonimo. Possibile che non si rendano conto della sciocchezza di ostentare amicizie del genere? Evidentemente no. Allora noi, d’ora in avanti, quando parleremo della coalizione di maggioranza o dell’amministrazione comunale di Chiusi non useremo Pd-Psi o Bettolini & C. ma più semplicemente “gli amici di Criscuolo“. Così ci si capisce al volo. E nessuno – dato che son tutti amici – si offenderà.
m.l.
La corte, nel medioevo, era il luogo fisico di residenza del signore, quello che accoglieva il suo entourage e che perciò costituiva il perno attorno al quale ruotavano e si generavano le relazioni politiche, personali e di servizio, dove si percorrevano brillanti e talvolta repentini itinerari di ascesa e discesa sociale e professionale.
La corte era l’insieme di persone che frequentavano il principe, cioè il suo seguito, in parte costituito da uomini incaricati di provvedere al benessere del signore (maggiordomi, camerieri, scudieri, ma anche BUFFONI, musici e giocolieri) e, in parte, dai principali personaggi politici, specie i consiglieri.
Tutti agivano in primo luogo per aggiudicarsi i favori del signore, senza mai contraddirlo, per paura di pesanti ritorsioni,e facendo a gara per mettere in ridicolo i suoi avversari di turno o gli stessi componenti della corte, allo scopo di salire di categoria rispetto alle grazie del signore.
Rimanere a corte significava avere vita tranquilla mentre al di fuori i vassalli, i valvassori e i valvassini si accontentavano di vivere nella povertà con le prebende che il signore destinava loro, avanzi di corte che spesso erano causa di litigi che sfociavano in risse furiose ma quasi mai in rivolte significative.
L’inaffidabilità della corte era dimostrata dal fatto che, in caso di decadenza del signore, tutti facevano a gara a correre ai piedi del sostituto e ciò comportava di fatto un impedimento all’evoluzione dello stato in senso democratico in quanto un signore illuminato avrebbe per prima cosa abolito la corte e quindi tutti i suoi componenti si sarebbero ritrovati da un giorno all’altro in mezzo ad una strada.
allora siamo nel #medioevo, non nel #futuro, come dicono…