CHIUSI, IL VIZIO ANTICO DELLE LETTERE ANONIME E DELLE “VELINE” SENZA VOLTO…

CHIUSI – In un suo commento all’articolo sulle assemblee della Banca Valdichiana in corso, per discutere e illustrare la riforma del credito cooperativo e la fusione con la Bcc di Montepulciano, Alessandro Bologni, ex consigliere comunale della Primavera, ha riportato il testo di una lettera anonima recapitatagli dopo un suo intervento, diciamo così “problematico” pronunciato n merito alla questione in una precedente iniziativa della banca stessa. Una lettera contraria alla fusione. Ma come spesso accade, chi è contrario ha paura di esporsi. E così usa l’anonimato. Lettere dello stesso tenore sono pervenute anche alla nostra redazione, tre per la precisione. Tutte anonime, tutte bene informate sui dettagli e i conti delle due banche, tutte e tre contrarie alla banca unica. Segno che oltre alle perplessità emerse nelle assemblee di queste settimane, c’è anche un malumore più diffuso e profondo. Che però rimane sottotraccia. Striscia, si incunea nelle pieghe della società, come si diceva un tempo, ma non esce allo scoperto… E’ un vizio e una pratica antica. E naturalmente non riguarda solo le vicende della banca o delle banche. Riguarda anche la politica, la pubblica amministrazione. Talvolta anche vicende personali e storie di corna. In 25 anni e passa di attività, a primapagina ne avremo ricevute qualche centinaio… su tutti i temi: dai posteggi abusivi e impropri, agli appalti truccati, dai casi di inquinamento agli “aiutini” agli esami di maturità, dalle elezioni dei Cda della varie associazioni alle compravendite poco limpide dei giocatori di calcio, perfino sulle tendenze sessuali delle giovanissime…
Per consuetudine e scelta professionale, anche quando tali lettere potevano raccontare cose vere o verosimili, noi le abbiamo sempre cestinate. Ma è chiaro che talvolta segnalavano problemi reali, malumori, pratiche poco trasparenti. E sempre erano il segnale di un clima omertoso e di una paura diffusa: la paura di esporsi, di “metterci la faccia”, perché non si sa mai… Niente di nuovo, naturalmente. Le lettere anonime circolano anche in Vaticano, figuriamoci. Ma il fenomeno, che è antico – lo facevano già senatori romani – non accenna ad esaurirsi… Anzi cresce. Aumenta. Magari adesso è cambiato il sistema, e anziché per posta la lettera anonima arriva via e-mail (con mittente fasullo), o come sms da numero criptato sul telefonino. Ma la sostanza non cambia. Sempre la solita storia è.
E la rete – il web – che è un mezzo straordinario per la diffusione e la conoscenza di notizie, informazioni, immagini, per allacciare contatti, sta diventando anche veicolo di diffusione della spazzatura mediatica. E siccome è un moltiplicatore all’ennesima potenza, le palate di merda è come se finissero sul ventilatore acceso…
Non sempre però è così. Talvolta l’attacco è mirato, preciso. Come la fucilata di un cecchino, come il colpo di pistola di un sicario. E con l’avvicinarsi di scadenze cruciali (l’imminente fusione delle due Bcc, o per esempio, le elezioni comunali) i cecchini e i sicari mediatici si scatenano.
A Chiusi, si vota tra un paio di mesi e da un po’ di tempo circola un foglio web denominato “La velina chiusina” che si autodefinisce “blog ironico”, ma in realtà è una velina anonima. Un mezzuccio da sicari di paese appunto per attaccare precisi bersagli e magari ingraziarsi qualche potente.
Su questa “velina chiusina” non c’è un nome che uno. Su facebook viene spesso rilanciata da tale Andrea Criscuolo, nome e fotografia più fasulli di una moneta da 3 euro. E con chi se la prende l’ironica velina chiusina? con il potere costituito? Eh no, quello lo fa la satira vera. La velina chiusina di solito (praticamente sempre) attacca e prende di mira o le opposizioni (la primavera) o più frequentemente Primapagina e il sottoscritto. Per entrambi deve nutrire un odio atavico e viscerale. Per carità, può succedere. E non ci sarebbe nulla di male o di scandaloso nel prendere in giro un giornale o un giornalista… Ma l’operazione del velinaro anonimo è una continua opera di denigrazione subdola, un continuo tentativo di isolare e screditare primapagina, come se fosse la minaccia principale e più pericolosa alla stabilità politica e al quieto vivere locale.
Tra l’altro pur difendendo tra le righe l’amministrazione locale, lo fa con toni, argomentazioni, lessico che ha poco a che fare con la storia della sinistra e richiama addirittura sfumature tipiche della cultura fascistoide… Quella che faceva i manifesti coi cosacchi russi pronti ad abbeverare i loro cavalli a Piazza San Pietro…
Per confondere le acque qualche tempo fa la Velina ha fatto finta di prendersela anche con Massimo Montebove, cronista della Nazione, e trombettiere scelto, in gioventù della destra anticomunista, poi di Ceccobao e infine di Scaramelli, il quale lo aveva pure nominato “consigliere particolare alla sicurezza” per poi rimuoverlo dall’incarico dopo gli applausi dello stesso Montebove ai poliziotti condannati per l’assassinio del giovane Aldrovandi e a quelli che presero a manganellate gli operai di Terni. Montebove si dice vicino al Pd fin dalla sua fondazione, ma è stato fascistello ed è portavoce nazionale di un sindacato di polizia di orientamento destrorso. Con il sedicente Criscuolo, a giudicare dai commenti su facebook, al di là delle battute fintamente ironiche, sono culo e camicia. Diciamo un tutt’uno, tanto è evidente il feeling.
E gli amministratori locali i dirigenti di partito dovrebbero fare attenzione anche solo a sorridere delle velinate anonime. Perché l’anonimato nella lotta politica è uno strumento vigliacco. E la denigrazione degli avversari interni o esterni è una prassi vecchia come il modo. Non sono i nuovi loro?
In altri tempi certe cose si regolavano in duello. Felice Cavallotti, esponente di spicco della sinistra storica post mazziniana, morì nel 1898, per le ferite riportate appunto in un duello, con il giornalista conservatore Ferruccio Macola.
I tempi son cambiati. Il duello alla pistola non è più in voga, per fortuna. Ma visto che si parla di elezioni, un bel duello mediatico, in campo neutro si potrebbe anche fare. Ci rivolgiamo agli amici di Tele Idea o NTI, che di sicuro qualche trasmissione sulle elezioni chiusine la faranno: perché una volta non invitare primapagina e La Velina chiusina ad un confronto sul voto amministrativo? Anche per scherzarci su… Noi verremmo. Per la Velina vediamo chi si presenta…
m.l.
Ho letto qualcosa su questa velina chiusina. Tra l’altro, scrive, se non sbaglio, che Prima Pagina lo leggono 4 gatti. Sarebbe interessante, in un confronto televisivo, notificare anche che quei 4 gatti, secondo i dati di traffico, ammontano in verità, a 6000 lettori a settimana. La Rete è grande…
Dietro le lettere (o le mail) anonime si nascondono tante cose. Non solo il volto e il nome di chi le scrive.
Non di rado sono lo strumento di qualche individuo disturbato. Talvolta invece possono essere segnalazioni utili fatte da chi ricopre ruoli che gli permettono di esporsi.
A me però, più delle lettere anonime, irrita l’omertà diffusa. La paura di dire come la si pensa. E questo è un tratto ben presente anche nella nostra città e non da ora.
E per una città governata da sempre dalla sinistra ci sarebbe da interrogarsi seriamente su come si sono consolidati i ruoli di sudditi e padroni.
E’ su queste questioni che la sinistra ha drammaticamente fallito, non nei valori e negli ideali che ormai fanno parte di un sentire comune che comprende anche larga parte di quell’elettorato che ieri era di destra.
Sì, ma tra le lettere anonime (comunque odiose) scritte da chi non vuole e non può esporsi su fatti specifici, e le “veline anonime” spacciate per blog satirici, che hanno come unico scopo quello di spargere fango e colpire con azione mirata da sicari prezzolati certe figure e soprattutto chi “osa criticare” il manovratore, una certa differenza c’è. Secondo me sono decisamente peggio le seconde, ed è peggiore ancora l’atteggiamento di chi le prende per buone…
Marco, non prenderla male, ma secondo me hai sbagliato.
Hai sbagliato a nominare un blog anonimo del quale almeno io (e forse tanti altri) ignoravano l’esistenza.
Un sito amatoriale senza autore, né autorevolezza, per descrivere e contrastare il quale hai scritto troppe più righe di quante dimostra di meritarsi.
Una regola fondamentale nella comunicazione, lo sai bene, consiste nell’ignorare chi invece si aspetta clamore gratuito.
Un saluto.