CHIUSI, IL PRESEPE VIVENTE A STALINGRADO

CHIUSI – C’era una volta Montevenere. O meglio Montevenere c’è ancora, ma non è più quella d una volta, mettiamola così. Un tempo Montevenere era la frazione più rossa del comune. La chiamavano Stalingrado. Quando c’erano le elezioni il risultato di Montevenere si sapeva in anticipo. C’era poco da sbagliarsi. Erano tutti comunisti. Gli altri si contavano sulle dita di una mano, massimo due. Ora, è vero che anche Stalingrado si chiama Stalingrado solo 6 giorni all’anno, in ricordo della gloriosa battaglia del ’42 contro i nazisti e non è certo la stessa (dal 1961 è Volgograd). Ma anche Montevenenere è molto cambiata. O comunque ha un colore più tenue, come si addice ai tempi nuovi. Talmente cambiata da trasformarsi da fortino rosso che era, in un presepe vivente. Un giorno all’anno. Ma sempre in un presepe, con tanto di Madonna, bambinello e San Giuseppe, angioletti, pastorelli, falegnami, pescatori e Magi venuti dall’Oriente.
Niente di scandaloso, per carità, ci mancherebbe altro. Del resto anche nelle case dei comunisti si è sempre fatto il presepe. Però, vedere i compagni (ma neanche tanto vecchi, poi) che un tempo diffondevano l’Unità, facevano le campagne elettorali e tenevano aperta la sezione del Pci con interminabili riunioni, starsene lì, al freddo, nella nebbia, a far finta di segare un ceppo di legno, o a pascolare una pecora come le statuine, fa un po’ effetto.
Ai tempi del compromesso storico berlingueriano molti di quelli che oggi fanno il presepe vivente, storcevano il naso: “non sarà una fregatura questa accozzaglia con la Dc?”, dicevano. E noi, giovani di allora, che eravamo sempre in minoranza e venivamo da altre storie, a spiegare che invece si poteva e si doveva fare, perché l’unità delle forze popolari e antifasciste ecc. ecc….
Oggi te li ritrovi nel presepe e qualche domanda te la fai.
Vero che Montevenere è una frazione di tradizione contadina. E che la tradizione contadina, anche nelle zone rosse, ha sempre mantenuto legami e suggestioni che hanno a che fare con la religione. Non fosse altro per i santi che popolano e scandiscono il calendario e quindi finiscono per identificare le stagioni, le scadenze, i riti, il passare del tempo… Tutto vero. Ma il presepe vivente a Montevenere non è come quello di Monteleone d’Orvieto, che era terra papalina… A Montevenere l’effetto è più deflagrante. Anche a Chiusi centro storico, tutto sommato sarebbe stato più… normale.
A Montevenere meno, diciamolo. Un po’ come se Salvini si mettesse ad organizzare una festa del popolo migrante in una frazione di Orzinuovi.
Il presepe vivente a Montevenere è il segno dei tempi. Un segno inequivocabile di come certi mondi, prima distanti ma fieri di esserlo, si sono via via annacquati, mischiati, diventando un’altra cosa molto diversa, molto più informe, meno riconoscibile a prima vista. Come gli organismi geneticamente modificati.
Ai tempi di Renzi, la sinistra che in passato urlava contro i padroni e contro i preti, adesso va in processione e partecipa al presepe. Lo elegge, il presepe, a simbolo di identità, di partecipazione…
Nessuno tra i figuranti, vestiti – tranne San Giuseppe, la Madonna e i Magi – in abiti contemporanei, da campagna, aveva in tasca l’Unità, rimasuglio dei tempi che furono. Magari una copia rimasta lì, in quella giacca rispolverata per l’occasione, dal ’77 o giù di lì… Adesso anche l’Unità non è più il giornale che era. Adesso l’Italia non è più una Repubblica democratica fondata sul lavoro, ma una repubblica fondata sul presepe.
E poco importa se i personaggi del presepe erano profughi palestinesi in fuga, braccati da un esercito straniero di occupazione, che tutti i pastori, i pescatori, che accorsero alla grotta di Betlemme erano mediorientali, come lo sono i siriani, gli egiziani, i libici, gli iracheni o i curdi di oggi. E poco importa se l’esercito straniero di occupazione che braccava e inseguiva Giuseppe e Maria per uccidere Gesù era l’esercito di Roma. Una Roma pagana e imperialista…
Di questi aspetti molti presepi non parlano. Qualcuno sì, per la verità: il presepe monumentale del terziere Castello a Città della Pieve quest’anno affronta seriamente e in maniera straordinaria il tema dei migranti e di ciò che sta succedendo in Africa e nel vicino Oriente. Merita una visita.
Francamente non so se il presepe vivente a Montevenere abbia in qualche modo sfiorato questi temi. O sia stato solo una giornata di festa e di ritrovo. O un modo, l’unico alla fine, per tenersi vivi. Per riaffermare e consolidare il senso e il legame di una comunità. Che sono cose giuste e che a una comunità servono.
Però, proprio per la storia particolare di Montevenere, anche il presepe me lo sarei aspettato un po’ diverso… No, non parlo dei costumi…
Marco Lorenzoni
il presepe è una magia di raccoglimento intorno al fenomeno della nascita e della rinascita in povertà è questo che ne dal senso ed è questo che ne dal senso primo e ultimo
Tutto mondo è paese…se parliamo delle roccaforti rosse… Neanche se fosse scritto un trattato sociologico sui mutamenti epocali di costume politico-culturale ci sentiremmo rassicurati come osservatori dei fatti. Tutto ci sfugge, comprese le motivazioni che portano dall’essere protagonisti nel vendere l’Unità a diventare figurante in un presepe più o meno vivente. E’ l’auto referenzialità della nostra contraddizione: essere protagonisti del presente guardando al passato. Abbiamo paura di dimostrare che la coerenza ci potrebbe portare verso un futuro migliore ma quando il cammino è impervio ed è lungo…meglio fermarsi come le statuine nel presepe per essere gratificati da quel successo effimero. Il bello è che si sentono portatori della Verità… (sic!)
La risposta di Mercanti mi trova molto d’accordo.Proprio in questo momento che stò leggendo il tuo Post caro Marco sto sentendo il TG3 e c’è il Papa che stà a toni vocali alti parlando alla folla(non ho capito da quale luogo)e che sta dicendo fortissimamente che senza lavoro non c’è dignità.(Non fa una grinza tale ragionamento se lo dice il Papa, ma quante grinze faceva quando lo dicevano i Comunisti e le loro organizzazioni sindacali ?….)Forse il nodo è proprio lì e la sinistra che è stata osteggiata da decenni e decenni nel dopoguerra dalla potente Chiesa Cattolica e dai suoi partiti politici di riferimento, ha lasciato l’iniziativa di saper parlare alla gente ad altri ed ha abbandonato la stessa gente alle spire di un capitalismo selvaggio veicolato tramite la predisposizione ed il credere che la società ormai libera dai limiti dello sviluppo capitalistico-inteso questo come ineluttabile necessità-,sarebbe forse proceduta in avanti da sola quasi saltando le tappe verso un avvenire radioso e progressivo e che il meccanismo permanentemente non dovesse più rifagocitare quello che era stato ottenuto con le lotte di decenni.Tutto questo è stato smentito dalla progressi- va assuefazione delle menti provocata dalla società dei consumi alla quale processo non è stata estranea nè la sinistra nè la Chiesa cattolica,- l’una burocratizzata si è adagiata sui diritti ottenuti pensando che fossero eterni, l’altra che veniva da più lontano e dotata di altre finezze conoscitive di come funziona la mente degli uomini, ha messo in pratica quanto dentro di essa era contenuto e cioè la politica per l’assuefazione delle menti- ben sapendo che in quel modo il mercato aveva i meccanismi per recuperare quello che aveva ceduto, ed il terreno è stato così preparato per la nuova conquista.Nella storia quest’ultimi legati a tale carro hanno agito sempre con tale visione,non per nulla sono sopravvissuti per 2 millenni anche al crollo di imperi e se sono sopravvissuti questo qualcosa vorrà dire…. Il Presepe non in quanto Presepe che non disturba(lo facciano pure i credenti e lo espongano come simbolo della natività e del loro credo)non è che la conseguenza di tutto questo e coloro che si mettono a fare i Re Magi debbano rendere conto a qualcuno ma personalmente ritengo che non sono che la personificazione della mutazione genetica.Ma attenzione: cambiare è giusto e non è un presepe che se voluto e deciso che venga fatto non è un insulto per nessuno,anche se lo stato laico lo permette e lo comprende, lo stato confessionale dove e quando comanda,parecchio di meno,anzi quasi mai lo permette quello che attacchi la propria religione di stato.I credenti se lo desiderano hanno il diritto di celebrarlo, ma il tutto -è bene saperlo- si è svolto in un divenire politico durato diversi anni,definito magistralmente e politicamente con grande sintesi e proprietà dal tuo stesso collaboratore Dr.Alberto Signorini in un suo articolo del quale serbo ben distinta memoria e che prendeva in esame l’evoluzione (o l’involuzione)di ciò che poi è stato il Partito Comunista Italiano nell’approda- re attraverso le vicissitudini che sappiamo al PD.Signorini in quel caso nel 2007,così si esprimeva al riguardo dei militanti e del PCI e poi del PD :”I padri erano nati per abbattere il capitalismo, i figli preferirono regolarlo,
i nipoti si sono abbattuti ed il neocapitalismo li ha accolti fra le sue sue braccia…..i loro modelli di riferimento sono la Gran Bretagna del ”riformista Blair” ed i Democratici USA,di cui hanno copiato perfino il nome….” Dopo aver fornito i dati su chi consumi le maggiori risorse del pianeta,-sempre parlando degli USA- Signorini dice- dati alla mano- che l’1% più ricco della popolazione USA ”si pappa da solo il 16% del reddito nazionale” e così continua :”E’ questo il miracolo del neoliberismo a cui si inchina il PD: massima retribuzione del Capitale mediante la minima retribu-
zione del lavoro”….”Si potrebbe continuare all’infinito,ma a che servirebbe? Per i neodemocratici non esistono più oppressori ed oppressi, sfruttatori e sfruttati, ed un altro mondo non è possibile”.Termino dicendo che il Presepe di Montevenere e la riflessio- ne che fai tu Marco-ferme restando le volontà della gente che si sente di esprimere la partecipazione di un lecito anelito religioso, non sono che una minima risultante di tutto questo processo che è passato dentro la sinistra.Personalmente credo che le conseguenze più grandi ancora debbano arrivare e personalmente ritengo che la gente se le meriti.C’è qualcuno che dice che quando non si produca più cultura si è fottuti. Basta guardarsi intorno e le file di coloro che accendono le candeline sono destinate ad ingrandirsi perchè aumenta nella società l’assuefazione e l’acriticità.Di fronte al sovrapporsi di popolazioni diverse, di milioni di disperati e di affamati che scappano dalle guerre prodotte dall’occidente per continuare ad impadronirsi delle risorse per considerarsi ancora i padroni del mondo,ci stiamo chiudendo in un fortino assediato e quelle candeline servono solo a farci rendere conto quanto un processo di autodistruzione di un grande potenziale che è esistito e che ancora ci sarebbe per cambiare le sorti del mondo venga ostacolato e tenuto fuori dai luoghi politici dove si possa pesare e contare, perchè è da qui dentro al mondo occidentale che ritengo debbano partire le istanze per cambiare musica.Se crediamo che tali istanze debbano partire dai paesi poveri che si ribellano allo sfruttamento credo che aspetteremmo invano.Quello che abbiamo intorno parla questa lingua ed il meccanismo che sovrasta tutto e tutti segna inequivocabilmente il nostro modo di pensare, anche di coloro che erano una volta i più combattivi nelle sezioni del PCI ed oggi cantano preghiere alla Madonna mentre vanno in processione.Non ricordo il nome,ma c’è stato qualcuno che in un recente passato ha detto:
” La Religione serve all’uomo per risolvere le proprie ansie ma ottunde la mente”.
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X Senesedoc79.Non sò se è il mio pc che ha guasti ma cliccando sul link sia adesso che altre volte prima non si apre nulla e si ritorna al testo del Post, quindi il messaggio che vuoi far leggere almeno da parte mia non è leggibile.