ANCORA UNA STRAGE NEGLI USA. MA… NON TUTTO IL MONDO E’ PARIGI

Ieri a San Bernardino, California, c’è stata una strage molto simile nelle modalità a quella del Bataclan a Parigi. Due persone in tuta militare e armate fino ai denti sono entrate in un centro per disabili durante una festa natalizia e hanno cominciato a sparare: 14 morti, 17 feriti. I due sparatori sono stati rintracciati e uccisi. Nell’auto, ancora armi ed esplosivi. Erano marito e moglie, non ancora 30enni, americani di origini arabo-pakistane e religione islamica. Si cerca di capire se il gesto sia una azione terroristica di matrice jihadista oppure una vendetta maturata nel posto di lavoro del giovane, contro alcuni colleghi… La quantità e il tipo di armi ed esplosivo e l’abbigliamento dei due coniugi fa pensare comunque ad una azione premeditata e pianificata e non ad un gesto “estemporaneo”, d’impulso. Le indagini sono in corso.
Qualche giorno fa ancora negli Usa, a Colorado Springs, un uomo, estremista cattolico, probabilmente legato al Ku Klux Klan, ha sparato all’interno di una clinica in cui si praticavano aborti: 3 morti e diversi feriti, per “vendicare” quei “bambini mai nati”.
Due stragi in pochi giorni, a tre settimane soltanto dalla serie di attentati che hanno sconvolto Parigi e poi Bamako in Mali. Due stragi in casa del gendarme del mondo.
Ma a differenze di quanto successe dopo Parigi, non c’è gran battage intorno a questi due fatti. Anche su Facebook sono pochi i commenti, i post di indignazione o di solidiarietà con le vittime… C’è uno strano silenzio nell’aria.
Se, come ha scritto qualche autorevole commentatore, non c’è da stupirsi per la scarsa attenzione-considerazione verso i morti africani (quelli del Mali o del Kenia, per esempio), perché percepiti come lontani anche se lontani non sono, gli americani, come i francesi, sono “dei nostri”. Fanno parte del nostro mondo. Los Angeles o Colorado Springs sono geograficamente più lontane di Bamako, ma Los Angeles e Colorado Springs sono casa nostra, come Parigi, come Londra, come Barcellona o Berlino o Montreal… Così ci dicono continuamente i nostri media e i nostri governanti, sempre pronti a difendere il nostro sistema, il nostro modo di vivere, il nostro mondo.
Ma allora come mai nessuno in queste ore accende candele o scrive “je suis americain”? Forse perché c’è in giro un senso di colpa circa la facilità con cui una persona normale può acquistare un fucile da assalto, un mitragliatore, o delle bombe a mano e poi scaricare quelle armi addosso a chi gli pare? Forse perché queste ennesime stragi (negli usa sono 335 le sparatorie dall’inizio dell’anno) dimostrano la fragilità del nostro mondo e la pericolosità delle logiche da far west che molti invocano anche da noi?
m.l.
ne gli Usa il fenomeno è cosi frequente da risultare ” quasi ” normale. Le armi sono diffusissime e sempre più spesso qualcuno trova un suo qualche motivo per usarle.
come ai tempi di Jesse James… Non è cambiato granché evidentemente…
Perchè si rifiuta il fatto di commentare il pensiero di ” esportare la democrazia” che a molti generazioni di giovani odierni appare una cosa giusta? Vi ricordate il Vietnam? E come il Vietnam tanti altri paesi del mondo. E allora ? Può essere chiamata democrazia un sistema dove vota il 35% della gente e dove i media a cominciare da quelli più influenti di TV e giornali sono in mano di corporations.? Chi parla di pensiero unico riferentesi ad altre parti del mondo si dovrebbe vergognare e perdipiù vergognare anche che quel ”pensiero unico” che vige in tale paese (democratici e repubblicani sembrano tanto differenti ma sono alla fine come il nostrano PD renziano e l’NCD ed altro, perchè la funzione di questi partiti quella è la stiamo vedendo) ha prodotto il pensiero unico negli stati dominati per togliere loro le risorse ed approvvigionarsi di energia, ed adesso vogliono a tutti costi fare la guerra (i socialisti di Hollande trovando consenso unanime anche con la le Pen).Le bombe in quei paesi chi le ha gettate? Si pensava davvero non provocassero nulla? E’ una strategia globale di creare le condizioni per la militarizzazione del mondo, militarizzazione del mondo occidentale assediato nel suo fortino dai popoli che hanno sopportato e sopportano fame e guerra prodotta da coloro che sono rinserragliati nel fortino ed ancora pensano di fare la morale e dove non ci riescono usano le bombe.Libia, Irak ,Afganistan, Siria sono lì a parlare. Non basta ancora la lezione di quanto ci costa in termini politici, economici la subordinazione al controllore globale che è anche poi il gendarme del mondo ? Libertà apparente a noi, schiavitù nella scala dei bisogni agli altri.
Dopo la strage di newtown di qualche anno fa, compiuta da uno squilibrato, che costò la vita a 23 bambini, Obama con le lacrime agli occhi, in diretta tv, promise ai genitori di quei bambini che sarebbe stata modificata la legge sull’acquisto delle armi, una nuova legge che non ne vietasse la libera vendita ma che potesse almeno impedirla a persone di un certo tipo. Non è riuscito a farla approvare, nonostante l’ottanta percento dei cittadini fosse favorevole. La lobby dei produttori di armi è troppo forte, così come tutte le altre lobbies, da quella delle case farmaceutiche, alle aziende petrolifere, di fatto la politica nel mondo è gestita da loro, chi governa non è altro che un burattino nelle loro mani.
Che personalmente non sia un grande ammiratore degli Stati Uniti i lettori l’avranno capito da anni ormai,ma occorre invece secondo me essere tendenzialmente obiettivi ed oggettivi perchè con la contrapposizione di tutto su tutto spesso si provoca le reazioni opposte.La mia critica verso gli USA dal momento che ci si riferisce a questi ultimi fatti della strage non è tanto il fatto della libera vendita di armi(anche in quella senz’altro) ma del substrato culturale dell’americamo medio il quale si trova emotivamente ed irrazionalmente portato verso il bisogno di rinserrarsi in un fortino armato della propria individualità e di difenderla anche a costo della propria vita e di quella degli altri.Tutto negli USA funziona così, soprattutto nelle classi subalterne,mentre le altre piu in alto come la ”upper class” si possono permettere di campare in maniera acritica e sfrontata col sistema dei soldi dei quali riescono a fruire ed a farne parte,coinvolgendo anche la ”Middle Class” in aspetti non marginali ma di comportamento parallelo-scimmiottante tipico delle aree del mondo a consumismo esasperato ma che registrano all’interno divisioni culturali da terzo mondo.Ecco cosa differenzia il sistema etico-americano da quello europeo ma credo che quest’ultimo stia perdendo gli ultimi fortini di difesa dell’eticità dl vivere di fronte all’imperante coinvolginmento dell’uso dell’economia che segna anche inevitabilmente il modo di pensare.Di contro gli USA hanno un sistema più fluido nell’amministrazione e nella regolazione del lavoro, un sistema che permette grandi investimenti per la ricerca e che coinvolge anche studiosi da tutto il mondo attirandoli nelle università e nell’Industria.I nostri cervelli in fuga fruiscono anche di tale stato di cose. ma qui casca l’asino secondo me perchè se si va a guardare il mezzo che riguarda la diffusione a certi livelli dell’innovazione quale motore trainante del sistema, non si ha difficoltà a riconoscere che è un mezzo collaudato e che funziona e che ha parallelamente un sistema premiante di tutto rispetto ( altro discorso però è quello delle possibilità di permettersi di studiare da parte deglle classi subalterne che certamente non possono mandare i loro figli nei campus universitari.I Migliori Campus si dice che adesso costino 70 mila dollari all’anno e certamente non è che siano molti a potersi permettere l’istruzione al top,con tutti i risultati che ne conseguono da tale sistema così impostato – i ricchi rimango ricchi, i poveri rimangono poveri:Ed estremizzando, la società divisa in classi di ricchi che si servono dei poveri, ma questa è un altra storia anche parlando di democrazia formale od effettiva che dovrebbe far riflettere molti adulatori dell’america di casa nostra).La storia però dell’USO di tale conoscenza e potenza dell’apparato produttivo è tutt’altro e viene utilizzata dal sistema per incanalarlo per impiegarlo su un processo che si ripercuote nell’ordine interno ed in quello internazionale:
.pensiamo alle lotte ed ai fallimenti che lo stesso Obama ha dovuto sopportare per il sistema sanitario nel quale grandi speranze di cambiamento erano riposte dalle classi subalterne che lo hanno eletto ma come si è visto si è arrivati sostanzialmente ad un nulla di fatto. se hai i soldi sopravvivi se non li hai crepi.e tali istanze sono state spente da un parlamento formalmente diviso ma nello stesso tempo unito quando sin è trattato di aprire la cannella del sovvenzionamento con soldi pubblici dell’assistenza.Si sono ribellati anche ampie parti del parlamento stesso dominate dalle multizionali della medicina, della chimica, delle armi ecc. ecc.Nello stesso tempo
cosa accade con la lobby delle armi? Stessa questione e stessa cosa, identica a quella che dicevamo prima. In pratica il sistema difende se stesso e lo fa anche pesantemente soprattutto nella politica internazionale istituendo la rapina concertata delle fonti di energia e del controllo del territoriio.Ma crediamo davvero che l’Isis sia la creatura che loro dicono nata da loro e poi sfuggitagli di mano ?Ed anche adeso contrapposta a loro,oppure invece un assembramento di forze composite, prodotte dall’intervento occidentale devastante che sotto le bombe occidentali ha smembrato stati come la Libia , la Siria, l’irak e che poi è sfuggito di mano ed adesso gli si è rivolto contro ? Si dice che prenda finanziamenti dall’Arabia Saudfita e del Qatar e si sovvenzioni con la vendita al nero del petrolio iracheno e siriano, passando attraverso la Turchia ( che svolge la funzione del Pakistan del Sub Continente asiatico).Vero, ma ve lo siete chiesto quale sia, di quale colore sia e come si chiami la lunga mano che è nelle multinazionali nell’Arabia Saudita ed in tutto il medio oriente se non sia quella a stelle e strisce e non produca lei tali reazioni appositamente dirette allo scopo di salvaguardare il proprio dominio ed interesse ? Non c’è bisogno di una intelligenza superiore per capirle queste le cose.Sono cose queste che il cittadino comune non potrà mai sapere negi anfratti spigolosi della quotidianità e della prassi materiale di ciò che succede sul campo, poichè a pannaggio dei servizi segreti, degli apparati statali di nazioni che sono presenti in quei territori e che oggi dicono di volersi ritirare militarmente ma domani dicono che non lo possono più fare mentre il nostro Presidente del Consiglio nicchia e parla di seminare cultura in quei luoghi.Bastone e carota.C’è anche di fondamentale a supporto di tutto questo la presenza di una stampa e di media imbavagliati che vomitano notizie in Occidente di genere che servano a chi le costruisce.Hanno avuto la sfrontatezza in qualche show televisivo fattto in salotti buoni di dire che pensare così sia un pensiero quasi da ”complottisti” visionari ,che vedono tutto il male da una parte, parafrasando i tempi di quando Komeini parlava del Grande Satana alludento agli USA. Ma il cittadino comune dovrebbe capire che non è così, Il male principale -si può portare qualsiasi ragione per supportare tale idea- ma è solo e primariamente quella di schiavizzare economicamente i popoli alleandosi con le elite che stanno al potere in quegli stati. e di muovere guerra a questi ultimi ( vedi ultimamente il socialista Hollande9. Chi è il maggior fruitore di tutto questo e chiedetevi che interesse abbia per muoversi così in quegli scenari e pensare di portare giornalmente una guerra guerreggiata e per adesso non totale ma che può essere di questa solo l’anticamera? sentito obama cosa ha tuonato? assad deve essere rimosso. cioè è lui e l’occidente in coda che decidono il destino di stati e non i cittadini di quegli stati dove è stata seminata e pagata la guerriglia e le armi. La risposta ve la date da soli quando vi chiedete chi sia chi parli di libertà..Scusate ancora la lunghezza,ma molte volte la prolissità che è senz’altro un difetto da parte di chi scrive,ma alla fine si rende necessaria perchè gli scritti arrivano a molte persone che la storia anche se la subiscono se la dimenticano:Basta vedere intorno cosa succcede, Figuriamoci nel cuore del sistema della libertà al di là dell’atlantico dove sono stimati esserci 60 milioni di poveri. Che forse non lo sapevate? E se non lo sapevate chiedetevi perchè questa sia la guerra dei ricchi contro i poveri ed a chi rende.che il mondo sia perennemente in tale stato.
Sì, ma la domanda posta dall’articolo era un’altra: come mai per Parigi tanti messaggi di cordoglio, di solidarietà, di indignazione sui nostri social e per le stragi in Usa niente? Niente anche per Kenia e Mali, ma Los Angeles non è nel Mali… e gli Usa sono il nostro principale alleato, il nostro “Paese guida”, il nostro modello (di molti italiani intendo, non il mio). Non mi stupisce, come ho scritto, il silenzio sulle stragi in Africa, mi stupisce quello sulle stragi in Usa…a tutt’oggi su facebook non ho letto una riga che una. Dopo il Bataclan e St Denis ci furono migliaia di commenti…
Se la domanda era come mai Parigi ha registrato partecipazione emotiva senza precedenti e come mai San Bernardino ed il Mali no,le ragioni della diversità credo che si possano leggere nella spiegazione che ho fornito, soprattutto quella della diversità del modo di approccio della stessa cultura americana e di quella europea.ai fatti che succedono.Mi spiego meglio: oggi il mondo è intercomunicante e forse l’opinione pubblica europea-anche fra coloro che partigianamente non condividono le ragioni di quanto ho scritto- è avvezza considerare quasi come ”normalità” quando negli USA scorra del sangue.daltra parte anche se si condividono oppure no le ragioni di quanto ho detto, gli Stati Uniti restano di fatto uno dei paesi occidentali e moderni dove la violenza interna e quella esportata la fanno da padrone, e quindi anche chi non può condividere tali critiche che ho mosso in effetti forse si rende conto che oggettivamente ci siano delle ragioni diciamo ” di base” per le quali succedano queste efferatezze.In europa una cosa del genere e per dipiù avvenuta in una grande metropoli come Parigi al centro di un sistema globale europeo diventa sconvolgente perchè la cultura non solo francese ma europea tutta non è abituata a fatti di sangue in tali proporzioni. Non dimentichiamo che gli stati uniti da quando hanno assunto la forma di uno stato federale e quindi a partire dalle sue guerre d’indipendenza, hanno avuto un crescendo di interventi in tutto il mondo vicino e lontano da loro portato avanti con la violenza. assoggettando regimi che si ribellavano alla loro intromissione avvenuta creando le condizioni degli interventi. Messico, e parte del centro america a cominciare da Panama sono stati ”balcanizzati” per un tempo lungo dalla lunga mano militare e potente dello Zio Sam.Nella seconda guerra mondiale per opporsi al Giappone gli Stati Uniti sono intervenuti in massa insieme agli inglesi in Cina, Birmania, Sud est asiatico e dove non sono intervenuti direttamente sono intervenuti con i governi fantoccio e perdipiù non gli è mai interessato se in tali paesi vigevano le dittature militari; bastava ci potessero commerciare come hanno fatto con molti paesi del Sud America, America Centrale,( Guatemala, Colombia,Cile, Honduras) in Asia ne avevo lasciatao uno : le Filippine pienate di basi mlitari. Quindi come si osserva, la violenza diventa normale quando si dichiara all’opinione pubblica che un paese sia il nemico, e forse l’hanno capito quasi tutti in Asia che la violenza è made aldilà dell’Atlantico. in Indonesia non l’avevano capito ma è bastato poco nel 1965 a fare intendere chi era che comandava.Il colonialismo europeo non scherzava e gli inglesi, francesi, belgi , olandesi di sangue ne hanno sparso un bel po’, anche gli Italiani facevano del loro meglio in Etiopia eppure sono passati come l’imperialismo straccione, quasi dal volto umano, è bastato dire che facevano le strade in Libia ed in Somalia che il popolo italiano ci credeva.Come si vede però la diversità dell’elemento europeo con gli USA sul fatto della violenza dipende molto in un mndo globalizzato dall’etica dei rispettivi popoli. Non dimentichiamo che se paesi come la Francia anche se hanno avuto come impostazione e presenza nella cultura l’eticità laica della rivoluzione francese pur compiendo atroci stragi in Algeria ed in Indocina, gli Stati Uniti viaggiano su altre basi che culturalmente e religiosamente risentono della presenza di un puritanesimo forte nella popolazione credente ed anche di un protestantesimo religioso che forgia la connotazione del comportamento sociale.Vi siete mai chiesti perchè le peggiori manifestazioni culturalmente deleterie e reattive di quelle che per noi sono monumenti all’educazione ed al rispetto nelle popolazioni subalterne, negli stati uniti sono quasi comunemente intese come muri dell’impossibilità a mischiarsi con altre culture? Eppure sono un paese multiculturale per eccellenza perchè nel loro sterminato territorio ospitano popolazioni provenienti da tutto il mondo , ma tali popolazioni negli stati uniti tendono ad isolarsi e a non essere assorbite dal sistema ma mantengono quasi tutte la loro identità. Non è tale cosa la reattività ad un mondo esterno che rifiuta di integrarsi e di mettere in discussione i propri valori di appartenenza ? Vi sono comunità che vivono ghettizzate, separate le une dalle altre, quartieri dove ci sono solo cinesi per esempio, quartieri dove sono solo portoricani, haitiani, messicani, hispanici.Eppure il loro senso di nazione,almeno quello di facciata è che vivono un forte sentimento valoriale che li rende orgogliosi con senso di appartenenza ad una comunità che li ha accolti come migranti e come cittadini successivamente, anche se la lotta per i diritti umani di intere comunità è stata ed è dura, molto dura.Il Ku klux klan è l’espressione di una società che rifiuta il diverso e quindi è l’espressione di una comunità chiusa, che si difende, che indubbiamente se vorrà sopravvivere dovrà cambiare in presenza di un mondo ghlobalizzato di cui loro stessi sono stati i primi promulgatori.Promulgatori sì ma per l’internazionalizzazione del denaro e del commercio delle risorse non per l’internazionalizzazione dei diritti.Ecco perchè c’è differenza con la cultura europea rispetto alla risposta alle efferatezze che vengono compiute.La lezione che hanno avuto dalla guerra del Vietnam l’hanno appresa subito nel senso che una grossa componente che ha fatto si che se ne siano tornati a casa loro è stata non tanto quella militare ma soprattutto quella dell’opinione pubblica dove i media in tutto il mondo hanno giuocato a loro sfavore.La chiamavano ”la sporca guerra’ ma nell’invasione per la guerra dell’Irak i media sono stati accuratamente censurati e le stragi, i bombardamenti non sono stati resi noti, eppure un intero paese è stato conquistato con l’invasione da terra.Pensiamo che sia stata una passeggiata? Eppure nulla si è saputo delle efferatezze di ambo le parti, tranne fatti impossibili ad essere nascosti come Falluja e la ricerca delle armi di distruzione di massa che dicevano che conservava nascoste Saddam Hussein. Quindi il gendarme del mondo si chiama così proprio perchè ritengo che sia nel suo DNA andare d’accordo e sostenere i regimi con i quali ci possa commerciare e creare le condizioni di abbattere quelli ostili a tale comportamento.Esempi ultimi ? Venezuela, e Siria.
se non puoi battere il tuo nemico ti ci devi alleare e penetrandolo dentro lo fotti dall’interno.Ma non è che tutti gradiscano.Quelli che riescono a pagare ed avere elites corrotte e corruttibili si piegano perchè alle elites corruttibili non interessa la salvaguardia del popolo e della sua cultura. Lo immolano nell’altare del consumismo e della violenza organizzata con i mandanti interni.Ma si sà,la guerra e la violenza esistono laddove la politica fallisce e quandi invece di ragionare con la testa si ragiona con le budella.Ed oggi di questi ve ne sono parecchi, anche dentro l’Europa.
Continuiamo a non intenderci. Io parlo della cultura e dell’atteggiamento di noi italiani, chiusini, fiorentini, senesi, pievesi…Di tutti quelli che qui da noi hanno commentato i fatti di Parigi e non dicono una parola sui fatti di San Bernardino… Suol Mali e sul Kenia la cosa non mi stupisce, trattandosi degli Usa, sì…
Beh pensavo si capisse la risposta che era contenuta nella mia lunga elocubrazione che cerco di dirti in poche parole.Se nessuno è intervenuto ed ha avuto la carne pollina di fronte alla strage di San Bernardino mentre a Parigi si è sconvolto il mondo significa anche che come dici te a Chiusi, a Siena, Firenze ed in italia la concezione dell’america violenta la si diaper scontata e quindi di meraviglia ce ne sia poca in giro quando succedono tali fatti e la gente rimane silente .Non è così per quanto è successo in Francia invece perchè da parte dell’Italia la Francia ha avuto delle vicende anche comuni con il nostro paese e la cultura risente come anche noi risentiamo dell’Umanesimo, del Rinascimento e soprattutto per la Francia stessa della Rivoluzione Francese. la ”Ville Lumiere” non a caso ha tale appellativo.Ti sembra poco? E’ chiaro che poi ci sia al gran massa di persone che stenta a fare distinzione ed a domandarsi i perchè.ma sono sempre le stesse persone , ormai a milioni che stanno zitte di fronte alle tonnellate di bombe sganciate in Siria, In Irak e sui Kurdi che distruggono decine di migliaia di famiglie.Questo aspetto viene chiamato dai media oltre oceano”danni collaterali”. Sembra quindi cosa normale ed anche questa dell’assuefazione alla violenza non riuscendo a dipanarne le cause e difesa senza pudore difesa dai nostri governanti che da una parte facendo parte di una alleanza concedono il benestare al decollo degli aerei come è stato per la libia ed al passaggio di navi con carichi di bombe dai nostri porti (ma la TV non lo dice di certo)ma che poi fanno finta di piangere ed annuiscono quando Renzi dice che occorre spendere le stesse cifre per la sicurezza e nello stesso tempo per la cultura. Sai secondo me cosa significa tuto questo ?: che siamo arrivati quasi al fondo del barile….E per terminare e per spiegare in due parole gli atteggiamenti che si respiravano nel mondo sul concetto di violenza, ricordo che un dentista portoghese fuoriuscito dal Cile dopo il 1973 e che nel 1980 si era stabilito a Beira in Mozambico al seguito del colpo di stato di Pinochet sostenuto dagli americani per togliere di mezzo il Governo regolarmente eletto di Allende, discutendo con un suo collega americano additandolo e parlando degli Stati Uniti ebbe alla fine della concitata discussione ebbe una esclamazione che potrebbe sembrare oggi anche razzista, ma gli urlò in faccia ad alta voce
”British Penal Colony”.L’americano probabilmente con sola istruzione tecnica riguardante la professione che svolgeva non riusciva a capire il perchè e mi chiese dopo cosa avesse voluto dire quel Cileno con tale espressione.Gli risposi dicendogli di leggere la storia del suo paese.Di che ci si meraviglia se alla gente ormai domata culturalmente gli si passi sopra la testa e vadano a ballare ai vari ”Bataclan” di questa italia siffatta? Non mi sembra che ci sia bisogno di tante spiegazioni sui comportamenti della nostra gente- ma stesera è un momento di citazioni anche se non le amo ma mi vengono spontanee e chiedo venia ai lettori- ma -e l’ho anche fotografata l’hanno scorso perchè mi piacque-a Rieti su di un muro è stato scritto
” Italia, da un popolo di lotte ad un popolo di lotterie”….