SCARAMELLI E PICCINI, CONFRONTO SUL FUTURO DI SIENA. MA LA PAGINA E’ USCITA BIANCA (O QUASI)

martedì 01st, dicembre 2015 / 18:59
SCARAMELLI E PICCINI, CONFRONTO SUL FUTURO DI SIENA. MA LA PAGINA E’ USCITA BIANCA (O QUASI)
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SIENA –  Altro che Guelfi e Ghibellini… Qui arrivano gli Etruschi. Chiusi sta “colonizzando” Siena? Già nello sport, al palaEstra che fu tempio di grandissimo basket, è sbarcata una squadra chiusina di pallavolo, di serie A2… Livello alto e se anche in tv il nome della squadra risuona sempre Siena, la squadra è nata e cresciuta nella cittadina di Porsenna.  Ma anche in politica, il vento chiusino si fa sentire. Ieri sera all’Hotel Excelsior si è infatti tenuto un incontro sulla città, i suoi problemi e le sue prospettive. Due interlocutori, l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini e, guarda caso, l’ex sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli. Il primo, voce autorevole ma al momento senza casa, dopo aver rotto con il suo ex partito e aver messo in piedi esperienze civiche senza troppo successo per la verità; il secondo attualmente consigliere regionale Pd e capo riconosciuto dei renziani senesi. Un confronto tutto tra loro, senza alcun intervento del pubblico (e questo non è piaciuto alla folta platea). A far da moderatore Daniele Magrini,  giornalista televisivo senese in un ruolo super partes piuttosto difficile visto che partecipò anche lui, con Scaramelli & C. alla “Leopoldina” dei renziani senesi a fine 2013, prendendone però, alla lunga, le distanze…  Il dibattito è sembrato, a tratti, un’incontro pre-elettorale, in assenza di campagna elettorale però. Quindi più vuoto che pieno di spunti. Piccini, più solido dal punto di vista dell’esperienza e del lessico, pur avendo strizzato di recente l’occhiolino pure alla destra, ha rispolverato molte espressioni care alla sinistra che fu (e di cui fece parte), come “rendite di posizione”, “blocco di potere”, “identità culturale” (che non c’è) ecc… Scaramelli invece ha tirato fuori il solito armamentario del vocabolario renziano: “cambio di passo”, “coraggio di rischiare”, “classe dirigente giovane”, “talento, merito e qualità” e via andare col bignami delle frasi fatte buone per tutte le occasioni. Ma il ragazzo è cresciuto in fretta e tiene botta. Al tavolo dove c’è il microfono ci sa stare… Come Piccini del resto. Che è una vecchia volpe, molto scafata.

Ma, al di là di un generico “Siena deve ripensarsi da capo, completamente”, non è uscito granché. Né si è capito se i due si sono incontrati per prendersi reciprocamente le misure, oppure se gli incontri proseguiranno e magari ci sarà in futuro una alleanza o qualcosa di simile… Non si è capito neanche quale sarà il ruolo che i due vorranno giocare sullo scacchiere cittadino, magari in vista delle prossime elezioni…

Certo la serata dell’Excelsior con Scaramelli e Piccini, non avrà fatto piacere ai maggiorenti senesi, a partire dal sindaco Valentini, che si son trovati ad assistere da spettatori ad una passerella di un ex sindaco col dente avvelenato e un giovanotto renziano rampante che arriva addirittura dal contado. E dal contado più lontano, tanto lontano da essere quasi Umbria… Però di gente ce n’era parecchia e questo forse significa che la città del Palio ha ancora voglia di parlare di politica e di andare oltre gli scandali degli ultimi anni… Quanto alle ricette, queste sono apparse non solo non univoche, ma anche piuttosto labili. Diciamo che Scaramelli e Piccini si sono fermati alle enunciazioni, portando ognuno il suo bagaglio pregresso.

Insomma i due hanno parlato molto, ma hanno detto poco. E Siena non ha trovato risposte ai suoi problemi. Forse, però, era una illusione aspettarsele…

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