FUSIONI TRA LE BCC: DOPO L’ACCORDO VALDICHIANA-MONTEPULCIANO, SI MUOVE ANCHE CREDIUMBRIA. DIREZIONE PERUGIA…

FUSIONI TRA LE BCC: DOPO L’ACCORDO VALDICHIANA-MONTEPULCIANO, SI MUOVE ANCHE CREDIUMBRIA. DIREZIONE PERUGIA…
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CHIUSI – La fusione tra Banca Valdichiana e Bcc Montepulciano è praticamente decisa. L’annuncio lo hanno dato i due Cda con un comunicato congiunto. Ma fino a pochi giorni prima dell’avvio della procedura con il mandato ai due presidenti di redigere una “lettera d’intenti”, per  lo storico accordo lo scenario era un altro. Un po’ diverso. Sembrava infatti che dopo lo stop in extremis del 2010, Banca Valdichiana fosse sul punto di unire le forze con un altra consorella: la banca Crediumbria, con sede a Moiano e filiali nel Trasimeno, nell’Orvietano, a Terni. Una operazione di cui si parla da almeno un decennio e che per una ragione o per l’altra non è mai andata in porto. Cinque anni fa, come abbiamo detto, sembrava fatta, ma la banca chiusina si tirò indietro all’ultimo minuto. E il progetto si arenò.

Una serie di incontri al vertice tra le due Bcc, tenutisi in questi ultimi mesi parevano aver spianato, alla fine, la strada alla fusione ma, anche stavolta all’ultimo tuffo, quasi sul filo di lana del traguardo, quasi come una sposa che ci ripensa e scappa quando è già all’altare, il Cda di Banca Valdichiana ha virato secco verso Montepulciano, forse in onore alla denominazione “Valdichiana” che così viene praticamente a completarsi come copertura territoriale, o forse per altre ragioni, al momento non note.

Fatto sta che anche stavolta l’accordo Bcc Valdichiana-Crediumbria, che sembrava la più naturale delle fusioni, non si farà. Chiusi sposerà Montepulciano e, almeno per ora, rimarrà in Umbria solo con le filiali che già possiede (a Castiglione del Lago, Tavernelle, Città della Pieve) senza allargamenti, guardando invece alla Valdichiana nord, alla Valdorcia e all’aretino.

Ma anche Crediumbria, saltato l’accordo con Chiusi, non starà a guardare, né a meditare sul matrimonio saltato. E forse, scottata dal dietrofront chiusino del 2010, si era già coperta le spalle, avviando contatti con il Credito Cooperativo Umbro (ex Bcc di Mantignana) che tra le Bcc è una realtà robusta ed ha sportelli non solo nella città di Perugia e hinterland (5), ma anche a Terni, Todi, Marsciano, Corciano, Bastia e nell’alto Tevere, a Umbertide e Città di Castello… Contatti avviati e buonissime possibilità che l’operazione vada in porto senza intoppi, in tempi relativamente brevi. Anche prima della fine dell’anno. Per la cronaca qualche contatto, il presidente di Crediumbria Palmiro Giovagnola l’aveva avuto in passato (ma un passato molto recente) anche con la Bcc di Montepulciano, anch’essa contigua per zona di operatività.

Insomma le “fusioni in corso” sono due, non una. Da un lato Valdichiana-Montepulciano; dall’altro Crediumbria-ex Mantignana. Due operazioni che ridisegnano la mappa del credito cooperativo in Toscana e Umbria, secondo le indicazioni della Federazione delle Bcc (di cui è presidente l’avvocato Mara Moretti, presidente anche di Banca Valdichiana) e soprattutto della Banca d’Italia che spinge per accorpamenti e fusioni, quindi per la riduzione del numero delle banche e il rafforzamento degli asset.

Quali saranno le due sedi centrali delle due nuove banche che nasceranno dalle fusioni non è ancora dato di sapere.

Le Bcc di Chiusi e Montepulciano hanno rinnovato la propria da poco e sono entrambe prestigiose, la prima nel centro storico cittadino, la seconda, appena fuori,  nell’edificio ex Consorzio Agrario, ristrutturato con un intervento faraonico che è costato circa 12 milioni di euro e impegnerà la banca per almeno 30 anni. Difficile che venga accantonata e riconvertita ad altre funzioni. Si vedrà. E comunque alla gente interessano più i tassi di interesse e i servizi, che non l’ubicazione della sede direzionale. Quello è problema dei gruppi dirigenti.

Quanto alle fusioni, naturalmente ogni scelta è legittima e se il Cda di Banca Valdichiana ha deciso di “virare” su Montepulciano avrà le sue ragioni. E le avrà certamente ponderate. Stupisce se mai il cambio di marcia repentino e in extremis, per la seconda volta. E infatti l’annuncio dell’avvio delle procedure per la fusione con Montepulciano ha colto di sorpresa alcuni soci e clienti della banca chiusina che si aspettavano e avrebbero scommesso su un esito diverso.  Ma, si sa, l’economia è un po’ come la politica: le alleanze si fa presto a farle e anche a scioglierle. E si fa presto anche a cambiare partito e… cavallo. Non ci sono più le bandiere di una volta.

m.l.

 

 

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