CHIUSI: “BUCO DI BILANCIO” ALLA FONDAZIONE ORIZZONTI E SANITA’, I 5 STELLE ALL’ATTACCO

mercoledì 14th, ottobre 2015 / 16:28
CHIUSI: “BUCO DI BILANCIO” ALLA FONDAZIONE ORIZZONTI E SANITA’, I 5 STELLE ALL’ATTACCO
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CHIUSI –  In data odierna un comunicato stampa del Comune di Chiusi fa sapere che il teatro sarà materia di studio nelle scuole cittadine, grazie ad una convenzione con la Fondazione Orizzonti. E’ una buona iniziativa. E la Fondazione ha messo on line il Bando per la regia di Traviata, per il prossimo festival estivo. Ma ancora nessuna presa di posizione ufficiale sul buco di bilancio di 123.000 euro relativo al 2014 della Fondazione medesima. Che pure sta facendo discutere e parecchio.

Ma se Fondazione e Comune restano in religioso silenzio (ma dal Comune, visto che ci mette un sacco di soldi della collettività, sarebbe lecito attendersi almeno un minimo di dibattito sul tema), altri una loro posizione l’hanno presa. Il leader della Primavera Giorgio Cioncoloni ha commentato l’articolo di primapagina sul bilancio in rosso dell’ente culturale e oggi anche il Movimento 5 Stelle ha diramato un comunicato stampa che prende di mira “l’insipienza degli amministratori, e parla di “approssimazione e sperpero di denaro pubblico”.

Ecco la nota dei 5 Stelle:

“Il bilancio della Fondazione Orizzonti d’Arte, reso pubblico in questi giorni, non è altro che un nuovo scandalo che investe la nostra città. Perchè la perdita in un solo anno di 123.000 euro sono uno scandalo. Aggravato dal fatto che la città e le opposizioni istituzionali sono state tenute all’oscuro, fino ad oggi, di quanto andava maturando. Come già qualcuno ha fatto notare, infatti, il disastro non è di questi giorni ma si è atteso che il principale responsabile politico potesse evitare lo scoglio e volare in Regione prima di informarne i cittadini. Con la sostituzione della presidente Giovanna Rossi hanno cercato di mettere un toppa d’immagine alla voragine contabile. Ma l’organigramma della Fondazione è in larga misura ancora composto da persone che sono lì da anni. Quindi nessuna discontinuità. Il fallimento clamoroso della politica culturale di questa amministrazione va a fare compagnia ai precedenti disastri (lo stadio, il centro merci, l’ex centro carni, la fornace…) che hanno fatto di questa città l’emblema della insipienza amministrativa e del degrado. La cultura è un aspetto fondamentale di una comunità ed è giusto destinare risorse pubbliche per accrescerne sia la diffusione che lo spessore.Ma qui siamo di fronte all’improvvisazione più assoluta e allo sperpero di denaro pubblico oltre ogni decenza.Non c’è una iniziativa che non abbia prodotto perdite esorbitanti. Ma la cultura, si sa, specie quella “alta”, costa e non poco. E allora è il caso di chiedersi cosa abbia ottenuto la città a fronte di un impegno di risorse economiche oltre i propri limiti.Si può dire che siano cresciuti l’attenzione, l’interesse e la pratica della danza a fronte di 40.000 euro di debiti? Certo che no. Infatti se ne sono accorti perfino loro e hanno deciso di tagliare una manifestazione presentata in pompa magna e spacciata come fiore all’occhiello per la città.Il nuovo corso del Festival Orizzonti fu presentato come il volano che avrebbe fatto ripartire l’economia di Chiusi oltre che, naturalmente, portarci spettacoli di superba qualità. Anche questa “scommessa” (come usava chiamare le sue scelte l’ex sindaco) è stata persa. Sia sotto l’aspetto economico, sia per quanto riguarda il coinvolgimento dei cittadini di Chiusi sia per lo scarso interesse dei “palati più fini”. La beffa maggiore l’hanno subita quei fornitori locali che si sono visti dilazionare i pagamenti. Proprio loro, quelli che avrebbero dovuto essere i primi beneficiari di un meccanismo che avrebbe dovuto, nelle illusioni di chi l’ha pensato, inondare Chiusi di turisti, soldi e cultura alta.In questa vicenda si riscontrano tutti i vizi della grandeur senesota senza però i soldi del Monte dei Paschi, impersonata anche qui da personaggi del Pd senza arte né parte.S’è cambiato verso ma nella direzione sbagliata. Abbiamo un consigliere regionale in più e una città più povera e disastrata.E’ davvero giunto il momento di liberarsi di una classe politica incapace e presuntuosa. Ed è bene che tornino ad attività a loro più consone. E’ ora di finirla con le Fondazioni e l’uomo solo al comando. Vogliamo una città in cui la cultura sia pervasiva e in armonia con le nostre possibilità. Dobbiamo contare prima di tutto sulle nostre forze e valorizzare al massimo quello che già c’è ed essere ben consapevoli che la cultura non si fa solo a teatro ma si esplica in ogni attività umana. I fatti di questi giorni non fanno che confermare che i giovani renziani hanno solo messo in scena un copione vecchio e mal recitato. Ci sarà da pagare i debiti ma che almeno cali il sipario su questa pessima rappresentazione”. Firmato:  Meetup 5 stelle Chiusi.

Parole dure, giudizi sprezzanti nei confronti sia del Comune che della Fondazione. E’ il segnale che la campagna elettorale amministrativa è cominciata e che i 5 Stelle saranno in lizza. Forse addirittura come unica presenza alternativa al Pd. Stasera all’ex cinema Eden il movimento di Grillo tiene un’assemblea pubblica con raccolta di firme per il referendum contro la riforma della sanità Toscana. Insomma , in questo momento a Chiusi, a livello politico, si muovono e si fanno sentire solo i 5 Stelle. Di altri non vi è traccia. Il Pd annuncia una serie di incontri nei circoli per parlare della “forma partito” e della situazione politica generale. Tema vago alquanto. Come se i temi locali non riguardassero il partito di maggioranza. Che infatti è rimasto silenzioso e defilato sul deficit della Fondazione Orizzonti, ma anche su altre questioni, che sono finite sulla stampa: dall’intervento edilizio discutibile nei pressi delle Torri (in territorio castiglionese perché il Comune di Chiusi non lo ha autorizzato), come il terremoto giudiziario sui vertici toscani dell’Anas per appalti stradali truccati, come le dimissioni del presidente della Pro Loco dopo solo 5 mesi…  Il castello (di carta) costruito dalla propaganda scaramelliana si sta sgretolando pezzo per pezzo e il Pd non favella. Ma una ragione forse c’è: il Pd non esiste più. E’ ormai una sigla del tutto vuota. C’è un gruppo ristretto di persone che detiene e gestisce un “marchio”, ma nulla più. I 5 Stelle l’hanno capito e stanno accelerando, cercando di incunearsi nelle falle, ma su molte questioni (comprese quelle prima accennate) anche loro non hanno detto granché. Anzi non hanno detto nulla.

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