IL RUOLO DEL PCI A CITTA’ DELLA PIEVE. LUNEDI’ 23 SE NE PARLA ALLA LIBERA UNIVERSITA’

CITTA’ DELLA PIEVE – La Libera Università di Città della Pieve ha tenuto quest’anno un corso sul “secolo breve” tenuto da Valerio Bittarello, Gianni Fanfano e Maria Luisa Meo. A conclusione di tale corso è previsto lunedì 23 febbraio alle ore 17 a Palazzo Corgna, un incontro su un aspetto particolare del ‘900, nella realtà locale: “il ruolo del Pci a Città della Pieve”. Ne discuteranno lo storico Andrea Possieri dell’Università di perugia, Palmiro Giovagnola, ex sindaco e dirigente del Pci, Gianni Fanfano, anch’egli dirigente locale del Pci.
Si tratta di una riflessione sul ruolo del partito che, prima nella clandestinità sotto il fascismo, poi nella resistenza e successivamente come forza egemone a livello locale, ha determinato e diretto le lotte politiche e sociali e ha retto le amministrazioni cittadine da solo o insieme al Psi. Si palerà del Pci dei primordi, ma -vista la presenza di Giovagnola e Fanfano – soprattutto della grande ascesa del Pci berlingueriano negli anni ’70, degli anni di piombo che videro Città della Pieve e Moiano teatro di vicende di rilievo nazionale e poi del declino e della trasformazione del Pci in ciò che ne è seguito, dalla Bolognina in poi… Ma anche, naturalmente, del peso e del ruolo che il Pci ebbe nella gestione della cosa pubblica e nella trasformazione del tessuto economico e sociale pievese dal dopoguerra agli anni ’90…
Una occasione insomma, quella offerta dalla Libera Università pievese, per ripercorrere un po’ di storia recente, ma anche per fare i conti con un soggetto fondamentale di quella storia, con i suoi meriti e i suoi limiti.
E forse anche ai giovani leoni renziani dell’odierno Pd, un ripassino farebbe senz’altro bene.
Perché alle 17? A quell’ora la maggior parte delle persone lavorano
Vero. E di lunedì… Peccato. Forse la Libera Università è frequentata per lo più da pensionati e dipendenti pubblici…
Appunto, proprio perchè la storia meno si conosce e meglio è, questo è un segno dei tempi a cui vengono richieste tali impostazioni dalle menti che ci governano.Non si bada più a coloro che possano essere interessati a fruirne in un orario normale, magari nel dopocena, anche pensando che un argomento come questo potrebbe essere benissimo anche affrontaton e svolto in più puntate,in momenti diversi legati l’uno all’altro.Perchè no ? A Città della Pieve dal dopoguerra in poi furono rotti degli equilibri secolari che portavano acqua soprattutto alla Chiesa così fortemente radicata nel territorio e nella cultura delle persone.Molto di più ancora- riguardo alla rottura di tali equilibri-diciamo che erano avvenuti fatti precisi e significanti attorno agli anni a partire dal 1914 in poi fino all’affermarsi del fascismo.Nel dopoguerra (fine anni 40 inizi anni ’50)un flusso di disponibilità di servizi e di opportunità per la fruizione pubblica venivano ad essere concretizzati sfidando quasi l’orbita di influenza culturale ecclesiale, barricata e chiusa a salvaguardare le proprie prerogative secolari soprattutto nel campo della fornitura dell’istruzione.In tali campi per esempio si verificarono fatti che fecero si che l’ente pubblico si predisponesse con successo ad uscire dalla stagnazione e da una subalternità alle iniziative ecclesiali, calando nel pubblico comportamenti e strutture diversificate e di contenuto culturale diverso che mai avevano visto la luce prima di quegli anni.Daltronde Il ventennio fascista aveva arrestato e coperto ogni dinamica sociale in favore delle classi subalterne.Il legame di ferro fra aristocrazia agraria ed osservanza religiosa della popolazione veicolata e tenuta fresca dai preti non sarebbe mai cessato,ma indubbiamente gli anni del PCi per il Comune rappresentarono attraverso anche molte contraddizioni una stagione di lotte di genere non estraneo di quello che si svolgeva in tutta Italia.La presenza di forti sezioni come quella di Moiano negli anni duri della guerra fredda ed anche dopo questa, rappresentò un supporto non indifferente per l’attivismo politico di una foltissima schiera di militanti, da dove si produsse una classe dirigente che segnò una intera epoca.Sarebbe bene che tali notizie fossero e restassero patrimonio non solo degli studiosi e degli addetti ai lavori ma anche nella cultura politica delle persone che adesso guidano le istituzioni locali. Cosa che mi sembra questa -tranne pochi- che abbia speranza di essere attivata.Comunque lo si guardi il problema è che un grosso ridimensionamento sia passato nell’accettazione di politiche che considerano la storia del passato e l’influenza di questo nelle generazioni più giovani, come degno di essere sepolto dalla cenere. A cominciare dal rifiuto degli ideali e dalla battaglia per quello che viene chiamato il rimodernamento delle menti tramite la rottamazione.Un mezzo questo neanche tanto nascosto di far passare con gli scossoni minimi le istanze di un sistema economico e quindi anche politico che non ha mai cambiato i propri fini.Ma quest’ultima cosa era già successa nel PCI già dalla famosa svolta di Salerno, anzi per certi aspetti anche prima. Una storia bellissima, controversa e ricca di istanze di persone che oggi non esistono più, ma che comunque animate da ideali puliti si erano illusi di poter cambiare il mondo ed in parte anche ci sono riusciti.Quelli odierni che non hanno nula di che spartire a quelli di prima in fatto di ideali, tale problema non se lo pongono più, Subalterni alle logiche del sistema, soffrono di una patologia che si può riassumere in quella dello ” spargimento del fumo” per la quale a destra ed a manca ci tengono a dire che non sia vero il fatto che le politiche neoliberiste sono quelle che li guidino.A sentirli parlare ogni giorno sembra loro che la massima retribuzione del capitale con la minima retribuzione del lavoro appaia una storia del passato. Voce del verbo sembrare, e chi la evoca tale storia è vecchiume….
Penso che sia un convegno all’interno dei corsi della Libera Universita’ e quindi l’orario e’ quello universitario dei corsisti in primis.
Avrei partecipato volentieri. Purtroppo non ho potuto. A proposito di Pci e suoi derivati… https://www.primapaginachiusi.it/2015/01/renzi-civati-il-pd-la-sinistra-meglio-achille/