RENZI, CIVATI, IL PD, LA SINISTRA… MEGLIO ACHILLE!
Io sono stato comunista. Nel senso di comunista italiano. Iscritto, militante, dirigentino locale del Pci. Non per molto, per la verità: dal 1977 all’84. La stagione di Berlinguer. E degli anni di piombo più duri. I miei riferimenti culturali e politici, più che Marx, Lenin o Mao Tse Tung erano però, oltre a Berlinguer , Pasolini, Don Milani, John Lennon o il Robert Kennedy del discorso sil Pil, magari il Bianciardi de “La vita agra” o il Visconti di “Rocco e i suoi fratelli”. Che Guevara o Lumumba, magari Fidel, non certo Pol Pot o Kim Il Sung… Né Breznev o Jaruselky. Ecco, all’inizio degli anni ’90 quando Achille Occhetto, allora segretario del Pci, decise, piangendo, di cambiare nome e simbolo al partito, mi sembrò una cosa giusta, quasi doverosa, per stare al passo coi tempi. Ma anche un mezzo suicidio, perché l’operazione fu fatta quasi a tavolino…
E il povero Achille mi sembrò, allora, un uomo coraggioso, ma un segretario piccolo piccolo.
Il segretario dell’inizio della fine della sinistra italiana. Certo, allora non immaginavo (e pochi, di quelli della mia generazione penso immaginassero) quello che sarebbe successo dopo, dai Progressisti all’Ulivo, dall’Ulivo all’Unione, fino ai Ds, all’Arcobaleno, al Pd…
Oggi c’è Renzi alla guida del Governo e del maggior partito della sinistra. O sedicente tale. Perché di sinistra nel Pd ce n’è ben poca.
Il prode Occhetto, il segretario dell’inizio della fine, per anni è rimasto defilato, uno dei pochi che dopo la sconfitta non è rimasto al suo posto o sulla breccia. E questo gli fa onore. Ogni tanto però dice la sua. In modo non banale. E’ di oggi questa sua “analisi” del renzismo e della situazione attuale:
“Matteo Renzi è un decisionista della parola. Alle parole aggiunge parole. È un illusionista che utilizza il vocabolario come i finanzieri d’assalto fanno con i derivati. Anzi, ora che ci penso: egli stesso è un derivato. Scommette sulla scommessa. Ma tutte le bolle speculative esplodono, è scienza della politica non profezia da mago”.
Achille Occhetto vede già la data di scadenza, come quella delle mozzarelle, sulla stagione renziana: “il tempo di una legislatura. Renzi è stato bravo a interpretare un bisogno di uscire dall’afasia, dalla palude. È stato l’inventore talentuoso di una rivoluzione parolaia” e come presidente della Repubblica – prosegue Occhetto – “prevedo un avatar, un nome vuoto di storia e di pensiero ma formalmente ineccepibile. Un uomo o una donna che si affacciano sulla scena pubblica. Un prodotto tipico del solco nuovista”.
“Da noi – analizza l’ultimo segretario Pci – la mediazione diviene dogma e si ritiene che si possa vincere soltanto se si guarda al centro, se si è d’accordo con i grandi poteri, se si è moderati. Noi abbiamo coltivato la convinzione che la sinistra potesse stare solo all’opposizione. Guardo alla Grecia e sono felice. Lì è nata la Cosa rossa, esattamente quella che proponevo in Italia. Il Pd chiuderà i battenti quando questa leadership così personalistica si schianterà sotto la mole delle sue promesse“.
Quanto alla minoranza interna al Pd, osserva Occhetto, “Civati ha talento. Forse è un pò troppo battutaro. Non capisco invece Cuperlo: è come se si perdesse nella nebbia. Giunge a un punto, poi non so che gli capita. Degli altri ho la sensazione che svolgano onestamente il loro lavoro. Ma non li vedo arsi di passione politica. Piuttosto dei bravi professionisti a progetto che alla fine emettono fattura”.
A me, che sono stato comunista dal ’77 all’84, ai tempi di Berlinguer, Occhetto non è mai stato particolarmente simpatico, se non altro per aver cancellato il Pci, ma, oggi, ciò che dice di Renzi e dei suoi oppositori interni al Pd, mi fa apparire anche il segretario piccolo piccolo Occhetto, come un gigante. Insomma meglio Achille dei Qui Quo Qua e delle Clarabelle di oggi. E non di poco.
Marco Lorenzoni
sottoscrivo le parole dell’ottimo lorenzoni con cui non solo condivido le parole ma ho condiviso pure quegli anni. per cui …. quoto.
Condivido il senso del tuo Post Marco, solo mi lascia un po’ incredulo il fatto che Occhetto dica di Renzi che ” tale partito si schianterà sotto alla mole delle sue promesse”..Io non credo che così possa avvenire perchè quello che noi da sinistra definiamo vuoto a perdere parlando degli elettori attuali del PD, forse non abbiamo fatto i conti della composizione etico-politica-comportamentale di tale partito.Che non sia più di sinistra ci vuole poco a vederlo e ad accorgersene,ma la sua sede principale è quell’arco alveo capiente dove risiedono tutte le istanze le più rarefatte comuni all’80% degli italiani.Questo corpo ben ispessito e numericamente largo è quello che più pesa nel piatto della bilancia dei consensi, il più usabile, il più allungabile e restringibile al tempo stesso,in pratica la massa di manovra.Io non credo che si schianterà facilmente sotto il peso dei fallimenti di Renzi poichè chi è di sinistra è già venuto via da un bel pezzo da quel partito.Anzi quel cuscinetto ha già formato e formerà ancora di più quel grande schieramento che si frappone contro le vittorie alla Tsipras nell’Italia di questi anni.In pratica una nuova DC, attaccata al potere e padrona dei media che usa il loro eco martelante ed imbonitore per portare l’acqua dalla propria parte.Questo schieramento non esiterà ad allearsi direttamente neanche sotto velate spoglie con il Centro Destra di Berlusconi and Co.(anzi l’ha già fatto ed il loro progressivio movimento su tale terreno lo sta già dimostrando quale sia l’alleato più privilegiato ).Io credo che in sostanza la Sinistra per riuscire ad imporsi debba disfarsi di quelli che sono i propri alleati che l’hanno sempre frenata e debba fare attenzione alle alleanze con altre fazioni politiche.Ricordiamoci i messaggi del fallimento dell’unione con i socialisti, lo stemperarsi della sinistra verso il fronte conservatore e neo conservatore.In tal senso Renzi è l’esca e la sirena, ma lo sà lui stesso e non lo nasconde e c’è da dargliene atto di questo.C’è da smascherarlo nei fatti quando dice che ” la sinistra che non si aggiorna sia destra” perchè se in parte ha ragione percorre il terreno a forza di battute che sono messaggi ben ricettivi da chi lo vota, ma è sempre una questione di cultura politica.Sono d’accordo che di fronte ai vari Bersani, Cuperlo, Civati un Occhetto dimenticato svetta quasi da gigante nei loro confronti.Guardate, essere democristiani non è uno scherzo; è una cosa impegnativa concettualmente perchè il trasversalismo nella storia d’Italia ha fatto il bello ed il cattivo tempo ed ancora conquista adepti, perchè si strizza l’occhio al ceto medio col dire ci siamo capiti dove vogliamo andare e verso quali lidi prettamente riformistici e non riformatori ? Datemi il consenso, ve li sistemo io gli ultimi rimasugli di sinistra.Fin’ora ha vinto lui ma non perchè l’illusionistav sia bravo, ma perchè si rivolge alla famiglia degli allocchi che ascolta e che sono tutti uniti per far prevalere quel sistema che poi anche a loro gliel’ha messo sotto la coda.Intanto credono di salvarsi loro, poi vedranno. ecco come pensa l’80% degli italiani.Diversamente non avrebbe preso tutti quei consensi.Tutto questo con la sinistra non ha nulla a che vedere.ma dcono che sia il passato ed il passat non ritorna. Chissa se pensano perchè in Grecia sia successo quello che è successo e quali ragioni ne stiano alla base.
sono assolutamente d’accordo con Marco
Un tempo i comunisti cantavano “e noi faremo come la Russia”… Ora io mi accontenterei di fare come la Grecia…
Caro Lorenzoni,la Sua e’ una seria riflessione che pero’ dovrebbe fare i conti con la ambiguita’ storica del PCI.In altre parole:crollato il comunismo nel 1989,anche i comunisti italiani che di quella storia erano comunque figli,anche se dissidenti,si sono trovati senza riferimenti ed hanno navigato per decenni a vista in cerca di una nuova identita’,mai ritrovata.Il tardivo tentativo di riposizionarsi all’interno del PSE,tra molti dubbi e’ riuscito pienamente solo a Renzi,che pero’ ha aderito da destra e non da sinistra,collocando il PD alla destra dello stesso Socialismo Europeo,di cui apprezza solo l’eresia di Tony Blair (terza via),sempre contestata dagli eredi italiani del PCI.
Un amalgama confuso che non porta da nessuna parte,poiche’ e’ formale e non sostanziale.
Sig.Genga ha fatto una costatazione vera, ma lo capirà anche Lei che è molto più facile stare a caldo nella cuccia riscaldata del padrone e promettere caldo per i cani che sono fuori al freddo e sulla neve qundo si ha un altoparlante che promette il caldo a chi muore assiderato e farli votare per il padrone che costruire dal basso un sistema diverso. La storia,almeno quella trascorsa ci insegna che i cani che sono al freddo non entreranno mai tutti nella cuccia riscaldata, perchè è proprio il sistema organizzato a tal fine che produce tale verità..Chi ha cercato di andare verso un socialismo dal volto umano è stato in Italia solo il PCI, anche con grosse contraddizioni beninteso..Gli altri mi sembra che hanno tutti fatto il giuoco dell’accattivante cuccia riscaldata, ricavandone solo prebende per i più esposti, ma di benessere per la gente mi sembra proprio per nulla.Renzi, appartiene alla grande schiera di coloro che eredi della cultura Democristiana,ritengono che la benzina che faccia marciare il motore sia dovuta solamente o quasi all’imprenditoria ( di regalini in tale direzione ne ha fatti e non tanto mancette se non sbaglio). Secondo Lei è il vecchio od il nuovo ? Lo sa secondo me a cosa si deve il suo successo? All’ignoranza politica di chi lo ha sostenuto e di chi ha permesso che fosse eletto, di chi è stato zitto quando è stato deciso che per la sua elezione potevano votare cani e porci, non necessariamente tutti gli iscritti al PD.La cultura politica in Italia è un lusso ed essendo un lusso i furbi ed i furbi esistono perchè ci sono i cogl…. Il guaio è che i cambiamenti che dicono di fare in favore dei ceti non abbienti per adesso li hanno fatti a favore di chi comanda, che del resto come ha visto hanno manifestato in coro la loro soddisfazione….ma tutto questo dipende dal popolo, non dai furbi. Ed in italia, sebbene il detto napoletano racconta che ”o’pesce fieta da a’ capa” quell’odore si è sparso anche per tutto il corpo del pesce, che non da ora lo emana ..Guardi cosa succede da vent’anni nei comuni,nelle Provincie.e nelle Regioni. La cura è Renzi ? A me sembra ancora che si continui a spargere etere.Sempre pronto a ricredermi comunque, ma il tempo passa, per tutti.
Sig. Genga, quanto ai conti da fare, io i miei li ho fatti anche con qualche libricino e qualche spettacolo teatrale… Se le fossero sfuggiti, le segnalo “Il vortice”, edizioni Del Bucchia, Lucca, 2014…