CHIUSI, PARTE L’OPERAZIONE NUOVO PALASPORT. PROGETTO EMMA VILLAS PER L’AREA DI PANIA

mercoledì 04th, febbraio 2015 / 12:36
CHIUSI, PARTE L’OPERAZIONE NUOVO PALASPORT. PROGETTO EMMA VILLAS PER L’AREA DI PANIA
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CHIUSI – L’onda anomala della febbre del volley cresce. E’ bastata una settimana di stop al campionato per far andare  tifosi in crisi di astinenza. Il successo della Emma Villas a Chiusi sta diventando un “fatto di popolo”, tutti ne parlano e anche sui social network i commenti, le fotografie, gli avvisi, i post che rilanciano gli articoli di stampa si inseguono e susseguono 24 ore su 24…  Per una realtà delle dimensioni di Chiusi, una cosa del genere ha dello straordinario.

Chiusi vuole andare in serie A. Ce la può pure fare, è in testa al campionato di B1 e ha un pubblico che poche altre squadre possono vantare. Si sa, il pubblico è spesso l’uomo in più in campo. Aiuta, spinge, sostiene… E il vento in poppa diventa un uragano che fa volare a nave verso lidi inesplorati,  solo sognati.

Per andare in serie A serve una squadra forte, uno staff tecnico all’altezza, una organizzazione societaria meticolosa e impeccabile, un pubblico caloroso e un palasport all’altezza. La Emma Villas sembra avere tutte queste cose. Meno una: il palasport all’altezza. Quando il palaFuccelli fu pensato e realizzato, nei primi anni ’80, il volley c’era, ma la serie A non era nei piani. Nemmeno nei sogni.

Il palaFuccelli per la serie A, anche la A2 non è “idoneo” sia per questioni di capienza, sia per una più tecnica questione di spazi (l’altezza soprattutto, ma anche gli spazi intorno al campo di gioco), quindi le opzioni sono due: o realizzare in tempi brevi un nuovo palasport, o “emigrare” a Siena o altrove, come fece la Trasimeno Volley, quando, conquistata appunto la A2 dovette trasferirsi da Castiglione del Lago a Perugia…

La Emma Villas sembra aver scelto la prima opzione. Sabato 31 è scaduto il termine fissato dal bando del Comune per la “riconversione” dell’area e delle strutture dello stadio incompiuto , in località Pania. Ieri sono state aperte le buste e la commissione giudicante ha verificato la congruità delle offerte pervenute. Anzi dell’offerta. Singolare. Perché ne è pervenuta solo una, quella della Emma Villas che ha presentato un progetto per la realizzazione e la gestione di un nuovo palasport, riutilizzando buona parte delle strutture realizzate per lo stadio rimasto a metà.

La società di Giammarco Bisogno vuole insomma andare in serie A, ma vuole anche rimanere a Chiusi. Non vuole emigrare, non vuole far volare altrove il sogno dei chiusini.

Lunedì 9 febbraio, il progetto sarà  presentato in Consiglio Comunale. Il che vuol dire che l’offerta Emma Villas è stata ritenuta congrua e se il Consiglio darà l’ok, potrà partire l’operazione nuovo palasport. Come è noto (ne avevamo già parlato anche su Primapagina), il bando comunale prevede un contributo del Comune pari a 60 mila euro all’anno per 30 anni. Il terreno e l’edificio rimarranno di proprietà del Comune di Chiusi, che si farà carico anche delle infrastrutture viarie e di accesso e dei sottoservizi.

Con il palasport nuovo avviato a costruzione, la Emma Villas potrebbe ottenere dalla Fipav, una deroga temporanea (una stagione) per continuare a giocare nel palasport attuale.

Non si conoscono ancora i dettagli del progetto né i costi complessivi previsti, ma si parla di 2 milioni di euro circa. L’operazione consente alla squadra di volley di avere un palcoscenico all’altezza della ribalta nazionale, ma consentirà anche al Comune di rimediare all’errore dello stadio, recuperando il “costruito” (la tribuna, gli spogliatoi, gli impianti termici ecc…). Evitando cioè di gettare al macero quel milione e 700 mila euro già spesi nell’area di Pania.

Naturalmente il nuovo palasport, essendo struttura pubblica sarebbe gestito – sulla base del bando – dalla Emma Villas, ma potrebbe essere utilizzato, compatibilmente con le esigenze della pallavolo,  anche per altre attività sportive e non solo…

La presentazione del progetto per il Palasport, da parte della Emma Villas, è anche un altro segnale, quello che Giammarco Bisogno e i suoi fanno sul serio, non vedono i successi attuali nella pallavolo come una infatuazione momentanea, ma come un vero e proprio progetto aziendale… E di questi tempi, un’azienda che decide di investire in una struttura di utilità pubblica è cosa rara…

Vedremo che cosa uscirà dal Consiglio Comunale e come la notizia sarà accolta dalla popolazione (non solo dai tifosi). E stavolta non si tratta di voci o progetti aleatori. In Comune sono già state depositate le carte…

m.l.

 

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