CHIUSI, PARTE L’OPERAZIONE NUOVO PALASPORT. PROGETTO EMMA VILLAS PER L’AREA DI PANIA

CHIUSI – L’onda anomala della febbre del volley cresce. E’ bastata una settimana di stop al campionato per far andare tifosi in crisi di astinenza. Il successo della Emma Villas a Chiusi sta diventando un “fatto di popolo”, tutti ne parlano e anche sui social network i commenti, le fotografie, gli avvisi, i post che rilanciano gli articoli di stampa si inseguono e susseguono 24 ore su 24… Per una realtà delle dimensioni di Chiusi, una cosa del genere ha dello straordinario.
Chiusi vuole andare in serie A. Ce la può pure fare, è in testa al campionato di B1 e ha un pubblico che poche altre squadre possono vantare. Si sa, il pubblico è spesso l’uomo in più in campo. Aiuta, spinge, sostiene… E il vento in poppa diventa un uragano che fa volare a nave verso lidi inesplorati, solo sognati.
Per andare in serie A serve una squadra forte, uno staff tecnico all’altezza, una organizzazione societaria meticolosa e impeccabile, un pubblico caloroso e un palasport all’altezza. La Emma Villas sembra avere tutte queste cose. Meno una: il palasport all’altezza. Quando il palaFuccelli fu pensato e realizzato, nei primi anni ’80, il volley c’era, ma la serie A non era nei piani. Nemmeno nei sogni.
Il palaFuccelli per la serie A, anche la A2 non è “idoneo” sia per questioni di capienza, sia per una più tecnica questione di spazi (l’altezza soprattutto, ma anche gli spazi intorno al campo di gioco), quindi le opzioni sono due: o realizzare in tempi brevi un nuovo palasport, o “emigrare” a Siena o altrove, come fece la Trasimeno Volley, quando, conquistata appunto la A2 dovette trasferirsi da Castiglione del Lago a Perugia…
La Emma Villas sembra aver scelto la prima opzione. Sabato 31 è scaduto il termine fissato dal bando del Comune per la “riconversione” dell’area e delle strutture dello stadio incompiuto , in località Pania. Ieri sono state aperte le buste e la commissione giudicante ha verificato la congruità delle offerte pervenute. Anzi dell’offerta. Singolare. Perché ne è pervenuta solo una, quella della Emma Villas che ha presentato un progetto per la realizzazione e la gestione di un nuovo palasport, riutilizzando buona parte delle strutture realizzate per lo stadio rimasto a metà.
La società di Giammarco Bisogno vuole insomma andare in serie A, ma vuole anche rimanere a Chiusi. Non vuole emigrare, non vuole far volare altrove il sogno dei chiusini.
Lunedì 9 febbraio, il progetto sarà presentato in Consiglio Comunale. Il che vuol dire che l’offerta Emma Villas è stata ritenuta congrua e se il Consiglio darà l’ok, potrà partire l’operazione nuovo palasport. Come è noto (ne avevamo già parlato anche su Primapagina), il bando comunale prevede un contributo del Comune pari a 60 mila euro all’anno per 30 anni. Il terreno e l’edificio rimarranno di proprietà del Comune di Chiusi, che si farà carico anche delle infrastrutture viarie e di accesso e dei sottoservizi.
Con il palasport nuovo avviato a costruzione, la Emma Villas potrebbe ottenere dalla Fipav, una deroga temporanea (una stagione) per continuare a giocare nel palasport attuale.
Non si conoscono ancora i dettagli del progetto né i costi complessivi previsti, ma si parla di 2 milioni di euro circa. L’operazione consente alla squadra di volley di avere un palcoscenico all’altezza della ribalta nazionale, ma consentirà anche al Comune di rimediare all’errore dello stadio, recuperando il “costruito” (la tribuna, gli spogliatoi, gli impianti termici ecc…). Evitando cioè di gettare al macero quel milione e 700 mila euro già spesi nell’area di Pania.
Naturalmente il nuovo palasport, essendo struttura pubblica sarebbe gestito – sulla base del bando – dalla Emma Villas, ma potrebbe essere utilizzato, compatibilmente con le esigenze della pallavolo, anche per altre attività sportive e non solo…
La presentazione del progetto per il Palasport, da parte della Emma Villas, è anche un altro segnale, quello che Giammarco Bisogno e i suoi fanno sul serio, non vedono i successi attuali nella pallavolo come una infatuazione momentanea, ma come un vero e proprio progetto aziendale… E di questi tempi, un’azienda che decide di investire in una struttura di utilità pubblica è cosa rara…
Vedremo che cosa uscirà dal Consiglio Comunale e come la notizia sarà accolta dalla popolazione (non solo dai tifosi). E stavolta non si tratta di voci o progetti aleatori. In Comune sono già state depositate le carte…
m.l.
Emma Villas Chiusi, GIAMMARCO BISOGNO, ROMANO GIANNINI, Stefano Scaramelli
Questo dimostra che la Emma Villas, ed in primis il Presidente Giammarco Bisogno, non solo vuole andare in serie A, ma vuole anche rimanerci e per di più giocando a Chiusi, continuando così a far sognare e divertire i cittadini che sempre più numerosi si stanno appassionando a questo bellissimo sport che sta diventando la bandiera del nostro Comune.Questo impegno grandissimo, anche economico, da parte del Presidente, che culmina nella volontà di costruire un palazzetto da serie A, recuperando tra l’altro una sorta di eco-mostro, merita secondo me il massimo rispetto e la massima fiducia da parte dei cittadini e soprattutto degli istituti di credito che dovranno finanziare il progetto perchè il futuro che in tanti sognavamo sta diventando realltà e molto velocemente. Fino alla fine Forza Emma Villas!
Forse non è ben chiaro che i soldi ce li mette il Comune, quindi tutti noi cittadini, per un totale di due milioni e cento più il milione e sette già speso.
L’articolo, su questo, mi pare piuttosto chiaro… Comunque grazie per la ulteriore precisazione e chiarimento.
Marco, non era che il tuo articolo non era chiaro, era chi ha commentato sotto che sembrava non aver capito ma forse era solo una mia impressione ma sa quello che si sente dire in giro molti non lo hanno capito
La scelta politica è chiara e ben evidenziata nel bando: il comune mette a disposizione del soggetto esecutore €. 60.000 x 30 anni= 1.800.000, in conto capitale+ €.10.000 all’anno per la gestione. La delibera è stata approvata in consiglio comunale il 21/03/2014 con 12 voti favorevoli e 1 contrario…….io ancora non ero in consiglio comunale.Naturalmente il soggetto esecutore deve avere nella propria disponibilità i soldi o prenderli in banca. L’eventuale mutuo verrà ripagato con i 60.000 euro che il comune ha concesso come contributo. Sempre per essere chiari.
Quindi è bene essere chiari. E sarà bene che sia chiaro anche il Consiglio Comunale del 9 febbraio… Se poi il Comune volesse informare più compiutamente la popolazione sarebbe anche meglio…
L’importante è che non ci saranno nuove tasse per questo investimento. Questo conta davvero. E nuove tasse non ci saranno perché i 60.000 euro sono i proventi annui derivanti dal fotovoltaico. Tutto il resto sono chiacchiere. Benvenga il nuovo palazzetto, sopratutto se va a cancellare quella schifezza che c’è adesso.
Caro Simone, in conclusione, per esser chiaro, chi paga?
Vi consiglio di leggere questo link che potrà chiarire ancor di più le idee di tutti ed in particolare vi sottolineo due frasi:
1) completamento dell’opera finalizzato alla pratica di più tipologie sportive
2) l’obiettivo è quello di avere un impianto che abbia la funzione di “cittadella dello sport”
http://www.mapweb.it/chiusi/albo/albo_dettagli_full.php?id=4630
Scusate, ma l’avete letto l’ordine del giorno del consiglio di Lunedì? Ve lo ricordo: VALUTAZIONE IDEA PROGETTUALE ED APPROVAZIONE GRADUATORIA DEFINITIVA. Lunedì dobbiamo solo deliberare se il progetto ci piace, non se deve essere fatto; quello, come ricordato, è già stato deciso il 21 marzo 2014, qualora si è definito il bando. La scelta politica è evidente.
Simone scusa ma non ti seguo, cosa è stato fatto a marzo?
Non mi è ben chiara una cosa: ma Simone Agostinelli è favorevoleo no all ‘operazione così come prospettata?
Visto che è stato fatto un bando, l’intenzione del comune è chiara. Una apposita commissione ha già valutato e accertato la congruità del progetto presentato da Emma Villas (unica offerta pervenuta) con i criteri del bando. Il consiglio comunale di lunedì dovrà valutare quel progetto, sempre sulla base dei “paletti” fissati nel bando… non credo che posa tornare indietro su una decisione presa, a meno che non voglia fare come con lo stadio. E se il progetto risponde ai requisiti, non vedo come potrebbe essere respinto… Che poi la decisione di investire quei soldi pubblici in una operazione del genere sia giusta e opportuna è un altro discorso. Il comune la sua risposta l’ha già data con il bando, però.
Il problema del giusto ed opportuno è sempre quello di chiedersi ”rispetto a cosa”. Se il comune ha deciso con i suoi organi politico-amministrativi è segno che ha reputato che debba essere prevalentemente ”Giusto”.Probabilmente penso che abbia valutato e considerato sia l’introito futuro che darà tale struttura sia il servizio alla cittadinanza. Si vede che tutte queste cose messe sul piatto della bilancia hanno fatto sì che il piatto pendesse dalla parte della realizzazione di tale progetto.Punto. Se poi tutto questo sarà una cattedrale nel deserto oppure vi sarà un flusso utilizzatorio al massimo grado per la cittadinanza e per quel dato sport. considerato l’indotto ecc, ecc.saranno cose che verranno dopo. Certo è che con tutti i problemi che ci sono al riguardo del territorio, tasse, gabelle, sempre in aumento, il peso di una struttura simile alla fine mi sembra che si ripercuota nelle tasche dei cittadini i cui bisogni non credo siano quelli di avere una squadra di persone che giuochi con la palla, perchè non dimentichiamolo mai:giuocano a palla! La realtà è questa.Io non voglio denigrare nessuno ma un ente pubblico con i problemi che deve affrontare secondo me dovrebbe essere sensibile prima di ogni altra cosa alle necessità dei suoi cittadini poi soddisfatte queste può secondo me decidere se promuovere tali iniziative, anche perchè, detto papale papale,nei bisogni delle persone c’è una scala.Detto questo si vede che in detta scala l’Ente pubblico regolarmente eletto ha fatto democraticamente le sue scelte possa piacere oppure no.Ma quando i cittadini che saltano con gli striscioni e tifano dalle gradinate sgolandosi per il tifo pagheranno costi crescenti per i servizi,dopo non vengano a protestare, perchè se c’è chi dice che una parte di quei costi annui si ripaghino col fotovoltaico vuol dire che la matematica è proprio un opinione, estensibile come l’elastico delle mutande,che dove lo si tira arriva.
No, anche perchè il modo di dire che ”finalmente il nostro comune
sia favorevole a tale intervento” e di mettere i soldi dei cittadini affinchè siano investiti nello sport sembra proprio voler percorrere un viatico che non porti utilità alcuna agli abitanti, facendo solo quella delle ditte che nell’indotto gli girano intorno…..in pratica nulla di nuovo all’ovest….Denigratore ? Affatto, ma oggi tutto questo genere di scelte viene fatta non con la partecipazione della gente ma vengono lasciati i partiti e chi li comanda soli a decidere queste cose che in effetti non sono filtrate ma decise da pochi, mentre il popolo si sgola a saltare con gli striscioni. Uno scenario da basso impero….
Ah dimenticavo una cosa che è importante dire e che è quella che l’utilizzo di questa nuova struttura si sovrappone ad un altra che per costi e realizzazioni forse sarebbe stata un costo ancora maggiore per la collettività. ma se andiamo avanti a riparare con toppe gli ” errori concettuali” commessi in passato con l’apertura di nuove buche, non è che si pensi per caso di proseguire nella via sbagliata?
So bene che l’attualità ci pone di fronte ad un fatto che non sia più possibile proseguire in quanto intrapreso a causa di costi enormi,ma non è per recriminare sul passato, ma se non erro proprio nel passato si era registrata una querelle entusiasta per il nuovo stadio e mi fu anche a me risposto” …ma si ha idea quanti soldi possano entrare con la realizzazione di tale opera?”.Adesso è tutto nel dimenticatoio ma ho paura che anche questa rischi di essere una cattedrale nel deserto che possa servire per un dato tempo e poi andare in malora.Se invece avessero pensato alla realizzazione di un centro culturale multifunzionale credo che il livello di coinvolgimento e di ritorno sia di contenuti sia d’immagine sarebbe forse stato diverso. ma forse anche no, viste le reazioni emotive di chi si scalda per tale tipo di iniziative.E’ il mondo di oggi che è così e forse sono io che sono da WWF……
Il Pd di Chiusi, con la segretaria Pamela Fatighenti, si è è dichiarato favorevole alla scelta operata dall’Amministrazione Comunale circa la riconversione dell’area sortiva di Pania (stadio incompiuto) e quindi a favore dell’operazione nuovo palasport. Quindi in Consiglio Comunale, la valutazione positiva del progetto in questione ha già una maggioranza… Ma, ripeto. Non si tratta, oggi in Consiglio, di dire si o no al Palaport a Pania, quanto se il progetto presentato corrisponde ai requisiti previsti dal bando a suo tempo approvato e pubblicato. La scelta politica è stata fatta allora…
Se il Comune ha già deciso tale scelta riconoscendola ”congrua” vuol dire che ha effettuato non solo una scelta economica e d’investimento dei soldi dei suoi cittadini ma ha anche effettuato una scelta politica.O no ? Eh sì, politica perchè ha deciso di privilegiare di fronte ad altre necessità, quella di cui si parla.Non stò a discutere sui ”paletti”,ma la cosa fu votata anche dalla Primavera quando è stata presa tale decisione, oppure no ? Chiarite questo aspetto poichè mi sembra che adesso il sentore che si respira dall’aria che senton tirare sia quello che possa essere rimesso in discussione ciò che è stato già deciso ? Non mi sembrerebbe possibile se le cose stanno così, e poi cosa vuol dire ” se il progetto corrisponde ai requisiti previsti dal bando ?”.Credo che così come messa la questione si tratti solo di osservare se vi siano i requisiti tecnici, economici e di fattibilità, poichè le altre nature di scelte mi sembra che siano state già fatte.Parlavo di quelle di direzione di impiego dei soldi dei cittadini ed in tale valutazione ci metto anche la domanda ” per quanto tempo” tale palazzetto potrà essere utile vista la possibilità di variazione dei destini sportivi delle squadre?.Che poi si assicuri con questo una struttura permanente per farci giuocare i giovani ok, ma siamo sembre a ”caro babbo” che è la cosa secondo me più importante e che è quella delle priorità delle scelte economiche e quindi politiche.. E’ un ripiegamento vista la situazione dei costi dello stadio, ma detto papale papale,la ” meritorietà” di dette scelte all’origine chi se la assume ? Fa parte del passato ? Non mi sembrerebbe, date le conseguenze.Se non si ragiona con questo metro, che è quello dell’utilità economica e delle priorità pubbliche, si potrebbe perfino ipotizzare che possa servire una pista da go-kart od un centro per tenere corsi di taglio e cucito…. perchè costano meno, o no ?.
Certo, Carlo: la scelta politica è stata fatta nel momento in cui fu deciso di emettere un bando. E il bando prevedeva espressamente la costruzione e gestione di un palasport nuovo in grado di ospitare partite di serie A, nell’area di Pania, con riutilizzo dei manufatti già realizzati per lo stadio. Palasport da solo o unitamente ad altre strutture (piscina per esempio), con tanto di punteggi diversificati tra le varie opzioni. E il bando prevedeva anche l’esborso da parte del Comune ovvero i 60 mila euro all’anno più un contributo per la viabilità, l’accesso e i sottoservizi, oltre alla concessione dei manufatti preesistenti…
Simone Agostinelli, se fosse stato in consiglio, avrebbe partecipato a prendere una decisione in merito…..ma non c’era. Altri c’erano e hanno anche votato. Oggi, come ha ben spiegato Marco Lorenzoni, dobbiamo fare altro.
Preciso che il consiglio comunale ha dato degli indirizzi, vedi link sopra, e che il bando lo ha fatto la giunta comunale. Oltre a quanto detto sopra da Lorenzoni il comune verserà nelle casse del gestore un minimo di 10.000 € annuo per 30 anni di contributo per la gestione
Vero.Quindi 60 mila euro l’anno per 30 anni come “rata mutuo”, altri 10 mila (minimo) come contributo gestione, sempre per 30 anni, quindi in totale 2.100.000 euro; più 500 mila per la sistemazione della viabilità. E non è escluso che il Comune debba “garantire” il mutuo con fidejussione (come per il campo sportivo sintetico), ipoteca o altro… Questo l’impegno del Comune per la struttura. Una struttura che sarà comunque comunale e dovrà prevedere un utilizzo anche diverso dalla pallavolo, compatibilmente con le esigenze della Emma Villas. Il problema, a questo punto è se mai prevedere un utilizzo e possibilità di gestione, qualora la Emma Villas Volley tra qualche anno, per qualunque motivo, venisse meno… Le società sportive non sono eterne, dipendono da tanti fattori, compresi i risultati…30 anni sono un tempo lungo…