PRONTO, MARIA ELENA… ABBIAMO UNA BANCA?

L’INTERESSE DIRETTO DELLA MINISTRA E DELLA SUA FAMIGLIA SU BANCA ETRURIA
“Allora abbiamo una banca?”. Il povero Fassino, quando era segretario dei Ds fu praticamente messo alla berlina per quella frase intercettata in una telefonata a Consorte (non alla moglie, al capo dell’Unipol), sulla scalata alla Bnl… Poi l’intreccio tra il maggior partito della sinistra, nel frattempo diventato Pd, con le banche, è emerso con la vicenda Montepaschi… Un terremoto che ha fatto crollare un sistema di potere e anche una città dalla storia antica e virtuosa come Siena…
Ed è anche su quella vicenda che Renzi ha costruito la sua immagine dirompente di “rottamatore”, di nuovo rispetto al vecchio… Ma l’intreccio politica-banche, anzi Pd-banche non è finito con le inchieste sulla più antica banca del mondo.
E’ della settima scorsa il decreto che “riforma” le 10 più importanti Banche Popolari, imponendone la trasformazione da cooperativa a Spa. E tra queste 10 banche figura anche Banca Etruria, già Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, altro piccolo colosso creditizio toscano.
Ebbene, si è scoperto, dopo l’approvazione del decreto in Consiglio dei Ministri, che il ministro Boschi è anche azionista di Banca Etruria, istituto che ha fatto un balzo del 66% in Borsa per effetto degli annunci trapelati, a mercati aperti, da Palazzo Chigi sulla riforma delle maggiori banche regolate oggi dal voto capitario.
A dire il vero si sapeva che il papà della Boschi è vicepresidente della Popolare dell’Etruria, presso cui lavora pure il fratello del ministro delle Riforme.
Un “interesse di famiglia” insomma era già presente. Ora viene fuori anche l’interesse diretto della giovane ministra aretina che non si è neppure astenuta dal voto nella seduta del Cdm del 20 gennaio che ha approvato il decreto di riforma delle banche popolari.
Non ha nemmeno salvato la forma e ha finito per fare peggio di Berlusconi che, da premier, ogni tanto si alzava e usciva dal Consiglio dei ministri quando si decideva qualcosa sui suoi affari privati, tipo concessioni televisive…
Il Movimento 5 Stelle ha già annunciato un esposto alla Consob sulle fughe di notizie che hanno sconvolto la Borsa sul finire della settimana scorsa. In sostanza sul “conflitto di interessi” di Maria Elena Boschi e punta a fare in modo che il governo risponda in Parlamento sulla vicenda. Se Fassino domandava a Consorte se i Ds avessero conquistato il controllo di una banca (la Bnl), la famiglia Boschi un certo controllo su Banca Etruria ce l’ha. Un interesse diretto di sicuro… Ma il conflitto di interessi è roba che ha fatto parlare solo all’epoca di Berlusconi. E la signorina Maria Elena, che preferisce Fanfani a Berlinguer, è il nuovo che avanza, il vento tra i capelli. E, come si sa, il vento non si ferma con le mani…
m.l.
700 euro
mamma mia che interesse
Sono d’accordo con l’articolo di Marco Lorenzoni. La settimana scorsa nel commentare un articolo sullo stesso argomento ho detto che nel Decreto Legge c’è una logica apprezzabile perché cerca di rendere più’ efficienti le grandi banche popolari che di popolare hanno solo il nome. E questo giudizio lo confermo. Ma è sicuramente da censurare la mancata astensione del Ministro Boschi. Altro che cambiare verso! Così come sarebbe gravissimo, se venisse accertato dalla Consob (Società che controlla la Borsa) se da Londra avessero acquistato titoli delle popolari prima che venisse reso pubblico il decreto. Questo si chiama Insider Trading e vorrebbe dire che qualcuno, a conoscenza del provvedimento, avrebbe spifferato a qualcun altro che il provvedimento stava per essere preso. Non proprio il meglio che può esprimere il mercato.
Beh, qualcuno, qualche anticipazione sul decreto (magari non proprio precisa al millimetro) l’aveva spifferata… Anche noi, che non abbiamo certo antenne o ‘pulci’ a Palazzo Chigi, ne avevamo dato notizia prima della discussione in Consiglio dei Ministri…