STAZIONE ALTA VELOCITA’, PUNTI CRITICI E CONTROINDICAZIONI. CARO SCARAMELLI, RIFLETTICI…

CHIUSI – E’ durata poco la fanfara sulla nuova stazione in linea, l’enfasi quasi futurista sulla necessità di agganciare l’alta velocità per proiettarsi ne futuro, appunto, si è affievolita nel giro di pochi giorni dall’incontro pubblico al Teatro Mascagni. Incontro che doveva lanciare il progetto e la candidatura di Chiusi come location dell’infrastruttura.
Al di là de qualche “mi piace” o “Forza sindaco”, su facebook, pochi, pochissimi hanno ripreso l’argomento per sostenerne la validità. Se mai qualcuno ha precisato meglio la propria posizione, rispetto anche alle dichiarazioni fatte al Mascagni, come la giovane dirigente del Pd umbro Alessia Dorillo, che ha puntualizzato come il suo partito prenda atto del fatto politico rappresentato dal documento dei sindaci del Trasimeno, a favore di Chiusi, ma è aperto anche a soluzioni diverse, soprattutto se meno dispendiose e meno impattanti e magari anche più funzionali. Non proprio una doccia fredda, ma una secchiatina di acqua gelata sì…
Lo stesso sindaco di Chiusi Scaramelli non è tornato più sull’argomento, anzi ha preferito parlare d’altro, annunciando per esempio la presentazione del progetto per il recupero degli antichi lavatoi del centro storico, argomento su cui troverà certamente un consenso unanime. E, si sa, le rose senza spine si maneggiano meglio.
Ma torniamo al progetto stazione in linea. Dopo l’incontro del Mascagni le perplessità sulla opportunità e validità (ma anche sulla fattibilità) dell’opera sono se mai aumentate, non diminuite.
Sono parecchi infatti i ” punti critici” del ragionamento. E le controindicazioni. Ci piacerebbe che il sindaco di Chiusi e quanti ne condividono l’obiettivo e applaudono al “salto nel futuro”, ci riflettessero. Seriamente.
1) Il progetto e chi lo dovrebbe realizzare. Il 21 novembre, al Mascagni è stato presentato un “progetto di fattibilità”, con tanto di disegni, proiezioni, indicazione sulla scelta dei materiali. Bene. Ma anche nel caso in cui la stazione si dovesse fare, non sarebbe certo il Comune di Chiusi a dover redigere il progetto. Nè a scegliere i materiali di costruzione. Trattandosi di infrastruttura ferroviaria, sarebbe se mai RFI. E del parere di RFI e Trenitalia al momento non vi è traccia. Nè degli altri gestori del trasporto ferroviario, vedi NTV per i treni Italo… Quindi il progetto presentato, ancorché di massima, appare come un puro esercizio di stile, senza alcun avallo ufficiale da parte dei soggetti deputati a portarlo avanti.
2) Le misure. Nei disegni e prospetti presentati si evidenzia il fatto che la nuova stazione sarebbe da realizzare in sopraelevata (9 metri di altezza) con necessità di costruire altri due binari (uno i direzione nord e uno in direzione sud) ai lati della linea attuale, per consentire la frenata e la fermata dei treni AV. Binari lunghi diverse centinaia di metri, visto che i treni viaggiano a più di 200 km/h e vi dovrebbero entrare a velocità sostenuta. Nessun cenno al fatto che sul lato nord, a circa 600 metri dall’area ex centro carni individuata per la stazione, c’è una galleria. Particolare, questo non irrilevante. Sarebbe sufficiente lo spazio tra la galleria e la stazione per la frenata e fermata? Il dubbio è legittimo. E pare oggettivamente ottimistica l’affermazione di Scaramelli, nell’intervista a Primapagina del 20 novembre, secondo la quale “le necessità di esproprio di terreni privati sarebbe limitata a piccolissime aree…”. Forse non proprio piccolissime, viste le dimensioni dell’area Centro carni e quelle dei viadotti da realizzare. Sono state prese bene le misure?
3) I materiali. I materiali indicati per la costruzione, legno lamellare e vetro, sarebbero i più adatti per un “tunnel” in cui sfrecciano treni a più di 200 km orari?
4) Costi e tempi di realizzazione. Tra iter decisionale e procedurale preparatorio, progettazione, approvazione e cantierizzazione almeno 5 anni (stima molto ottimistica). Durata del cantiere, collaudi e entrata in funzione altri 3-5 anni. Salvo intoppi. Se ne parla insomma per il 2025… Quanto ai costi, Scaramelli dice dai 20 ai 30 milioni di euro. Cioè meno di quanto è costato l’ospedale di Nottola (escluse le attrezzature). Anche questa ipotesi ci sembra alquanto ottimistica.
5) L’utenza potenziale. Scaramelli nell’intervista citata e anche alla conferenza del Mascagni la indica in circa 400 mila abitanti, considerando nel loro le città di Perugia, Arezzo, Siena e Orvieto… Ma i viaggiatori di Arezzo e Siena potrebbero far riferimento a Chiusi solo per andare a sud, non per andare verso Firenze e Milano (più comoda Firenze). Quelli di Perugia e Orvieto farebbero riferimento a Chiusi solo per andare a nord (per il sud più comodo andare direttamente a Roma)… Allora ecco che l’utenza potenziale già si assottiglia e non di poco. Si parla anche di 4 milioni di turisti. Quanti dei turisti che arrivano nel senese o nel Trasimeno, viaggiano (e vogliono viaggiare) in Alta Velocità? La clientela top che viaggia in Av per necessità di lavoro e d’impresa ha anche l’alternativa dell’aereo: da Perugia si raggiunge Milano o Trapani in meno di un’ora. Quanti sarebbero, in questo territorio, i viaggiatori con necessità di arrivare rapidamente a Milano e Napoli ogni giorno: qualche migliaio, qualche centinaio, qualche decina? L’alta velocità è concepita per le tratte lunghe, non per andare da Chiusi a Firenze o a Roma…
6) Il numero delle fermate. Si dice 8 coppie di treni. Bene, nella stazione Media Padana a Reggio Emilia all’inizio fermavano 12 coppie di treni. Adesso, dopo qualche anno, siamo già scesi a 8 per mancanza di passeggeri. E la Media Padana ha un bacino di utenza di 2 milioni di abitanti (Reggio Emilia, Piacenza, Modena, Parma, Mantova, Cremona e relativi territori…), 5 volte di più della Media Etruria. E’ realistico pensare che la stazione Media Etruria avrebbe 8 fermate? Forse qualcuna meno… Diciamo 5-6. Il gioco vale la candela?
7) I tempi di fermata. Quanto impiegherebbe un Freccia Rossa per uscire dal binario di corsa su cui viaggia a 250 Km/h, rallentare e fermarsi sull’apposito binario di fermata alla stazione Media Etruria e poi ripartire, riacquistare velocità e reimmettersi sul binario di corsa?Scaramelli, nella solita intervista dice 5 minuti. I ferrovieri e gli esperti (anche basandosi sull’esperienza della Media Padana) dicono invece che ne servirebbero almeno 11-12… Poi, i viaggiatori dovrebbero considerare anche l’eventuale tempo occorrente per raggiungere la stazione Media Etruria dalla stazione di Chiusi (se arrivano lì in treno), quello per parcheggiare, se arrivano in auto, quello perso per strada a causa di buche, semafori, frane, interruzioni… Siamo così sicuri che, anche i termini di tempo, il vantaggio della stazione in linea sarebbe così rilevante, rispetto a qualche fermata di treni AV alla attuale stazione di Chiusi? Per entrare e uscire a Ponticelli e Montallese e fermarsi a Chiusi il tempo stimato è di circa 20 minuti, riducibile a 18… Va anche considerata la condizione in cui versano le strade che dovrebbero portare alla futura stazione. Ha senso spendere qualche decina di milioni di euro per risparmiare qualche minuto di viaggio in treno, per poi perdere mezz’ora per andare da Chiusi a Fabro o da Chiusi a Chianciano?
7) I pendolari. Il sindaco di Orvieto ha spiegato, alla conferenza del Mascagni, che l’alta velocità e i pendolari sono cose separate. Che per i pendolari occorrono treni più veloci, efficienti e puliti, degli attuali. Come le “Frecce Bianche” che già oggi corrono e fermano in tante linee e stazioni diverse dall’AV, come la Tirrenica o l’Adriatica. E possono viaggiare sulla linea normale fermare a Orvieto, Chiusi, Arezzo ecc…Il costo di un abbonamento mensile per un “Freccia Rossa” (Av) sulla tratta Firenze-Bologna è di circa 250 euro. Per la tratta Chiusi-Firenze o Chiusi-Roma sarebbe ancora più elevato perché i km sono di più. Intorno ai 300 euro. Quanti pendolari potrebbero permettersi l’abbonamento AV? Inoltre ci sarebbe il costo dell’eventuale navetta o taxi per raggiungere la stazione…
8) L’impatto ambientale. Si dice sempre che il treno è mezzo più ecologico dell’automobile. E anche dell’aereo. Vero. Ed è vero che Chiusi ha dato molto in termini di consumo di territorio all’alta velocità, senza ricevere in cambio nulla, anzi subendo un progressivo impoverimento della propria stazione, sacrificata sull’altare di una “Direttissima” che l’alta velocità sta scippando alla città. E’ vero anche però che per costruire la nuova stazione non sarebbe probabilmente sufficiente recuperare l’area degradata e inutilizzata dell’ex centro carni, ma sarebbe necessario espropriare terreni privati, innalzare piloni e viadotti per qualche chilometro, appesantendo una zona già ampiamente compromessa e delicata. E già fortemente inquinata (la contaminazione da nichel della falda acquifera, per esempio). Non solo, quella è zona di bonifica, con la falda a acquifera a 4 metri di profondità… I piloni per i viadotti affonderebbero nell’acqua insomma. Si è visto cosa sta succedendo nei cantieri Alta Velocità di Bologna e Firenze. La cautela in certi casi non è mai troppa…
9) Le alternative. Prima dell’ipotesi area centro carni a Chiusi Scalo erano emerse le “candidature” di Montallese (sempre in territorio di Chiusi) o Ponticelli, territorio di Città della Pieve. Praticamente all’altezza delle due “connessioni” della direttissima con la linea lenta. Anche nei pressi di Montallese la linea AV passa in gran parte su viadotto. A Ponticelli no, lì la direttissima corre in piano e poca distanza dalla linea lenta. Dal punto di vista dei costi probabilmente entrambe le soluzioni sarebbero meno onerose. Dal punto di vista dei collegamenti tutte e due più problematiche. Quanto all’ipotesi Olmo, si è detto che sarebbe troppo vicino ad Arezzo e quindi anche a Firenze. Troppo poco baricentrica. Più baricentrica e meglio collegata con Arezzo, Perugia e Siena sarebbe Farneta, in comune di Cortona, ma a due passi dal casello A1 Valdichiana, dalla Siena-Bettolle-Perugia, dalla stazione di Sinalunga e anche da quella di Terontola… Rimarrebbe comunque una infrastruttura in mezzo alla campagna. Ma a nostro avviso è quella da tenere maggiormente d’occhio…
10) Le controindicazioni. Certo la battaglia avviata da Scaramelli e dal Comune di Chiusi, sostenuta da sindaci della Valdichiana e del Trasimeno, da quelli di Orvieto e Corciano, dalla Provincia di Siena punta a spuntarla su Arezzo e area aretina. Ma se le due regioni e le Ferrovie dovessero decidere di procedere alla costruzione della stazione e dovessero optare per l’area aretina (l’assessore regionale toscano ai trasporti è di Arezzo), Chiusi perderebbe in un colpo solo la stazione Alta Velocità e pure ogni possibilità di rilancio della stazione attuale. La città verrebbe definitivamente tagliata fuori dal flusso di traffico. Il rischio è alto. Molto alto. In caso di sconfitta sarebbe una debacle.
Meglio puntare ad altro. Detto questo, fatte tutte queste valutazioni, non tecniche, ma solo di buon senso e basate su un minimo di conoscenza del territorio e della materia, crediamo che se si vuol parlare seriamente dell’argomento, lo si debba fare con dati alla mano e non solo con gli slogan e le suggestioni dei “salti nel futuro”. E crediamo che sarebbe molto più proficuo aprire una battaglia politica e istituzionale per ottenere la fermata di qualche treno AV nella stazione di Chiusi. Cosa che è possibile da subito e a costo zero. O quasi. E nello stesso tempo chiedere treni più veloci e dignitosi per i pendolari e per i collegamenti con Roma, Firenze, Siena, Perugia, perché sono quelli che servono all’utenza di questo territorio. Tre coppie di treni Av con fermata a Chiusi sarebbero già un buon servizio. La stazione dovrebbe essere adeguata ai nuovi standard, spendendo nell’opera un milione di euro, come dice Scaramelli? Pazienza, sarebbero, quelli sì, soldi spesi bene. E anche molti meno dei 30 milioni di cui sopra…
Su un obiettivo del genere, che consentirebbe di rilanciare da subito il ruolo di Chiusi come snodo ferroviario, di non farsi tagliare fuori definitivamente, di garantire forse anche un po’ di ossigeno alle asfittiche attività commerciali cittadine, il sindaco Scaramelli troverebbe più consenso che sulla stazione in linea. E forse farebbe anche in tempo a godere dei frutti della battaglia. La stazione, ammesso che la facciano, non sarà roba per lui. Forse per suo figlio…
m.l.
Alessia Dorillo, Juri Bettollini, Media Etruria, stazione in linea, Stefano Scaramelli
Cosa rispondono i favorevoli alla nuova stazione a queste obiezioni?
Oltre a cosa rispondono i favorevoli, mi piacerebbe sapere cosa pensano di questa storia i giovani di Chiusi e dei dintorni, quelli che hanno 20-30 anni e che forse viaggiano più di altri… Li vedo troppo silenziosi. E questo silenzio non mi piace per niente.
I SEGRETARI DEL PD DELLA VALDICHIANA HANNO DIFFUSO QUESTA NOTA:
“I Segretari delle Unioni Comunali del Pd della Valdichiana hanno espresso , in una nota, il loro pieno appoggio al progetto presentato in Regione da Chiusi che ha avanzato la candidatura di ospitare la stazione per l’alta velocità. “Sul sistema ferroviario della Valdichiana senese – si legge nella nota del coordinamento – si è discusso molto negli ultimi anni, ma il nostro territorio non ha visto finora processi di sviluppo particolari in questo ambito. La situazione dei collegamenti ferroviari con le grandi città continua ad essere interessata da grosse criticità specialmente per chi deve recarsi a Firenze o Roma. L’area Valdichiana rappresenta da sempre uno snodo centrale dei collegamenti ferroviari a servizio delle regioni Toscana, Umbria e Lazio e la centralità di Chiusi sarebbe idonea a far sorgere la stazione ‘MediaEtruria’. Tutto ciò potrebbe dare in poco tempo risposte certe a un territorio che fino ad oggi è rimasto fuori dai collegamenti veloci e andare quindi a servire rapidamente i cittadini delle province di Siena, Arezzo e Perugia.E’ innegabile – prosegue la nota – che se tale progetto si concretizzasse, si garantirebbero collegamenti più veloci e puntuali tra le varie città. Tutto questo, unitamente ad un’attenzione maggiore rivolta anche ai pendolari delle linee locali, permetterebbe di incentivare ancor più l’utilizzo dei mezzi pubblici e di tutelare maggiormente la qualità di vita di chi deve spostarsi quotidianamente. Aspetto non meno trascurabile è da ravvisarsi nell’opportunità che una stazione ad alta velocità darebbe in termini di rilancio economico, turistico e commerciale di area vasta. I segretari delle Unioni comunali, tramite il loro portavoce e coordinatore Franco Picchieri, auspicano quindi che la candidatura di Chiusi a stazione Alta Velocità possa essere presa seriamente in considerazione dagli organismi predisposti, esortando altresì tutte le Amministrazioni locali a disporre ogni misura idonea a favorire e incoraggiare tale occasione”.
Si tratta della prima e unica risposta (a distanza) ufficiale ai rilievi critici posti in quest articolo. Evidentemente il partito di maggioranza di questo territorio non ha voglia di discutere, né di analizzare… Poi non si lamentino se a votare ci va il 37%…
Ma questi non sono gli stessi che per vent’anni hanno detto di combattere Berlusconi sul campo del populismo e sulla propaganda fatta di annunci, dal milione di posti di lavoro fino alla costruzione del ponte sullo stretto? Quello che più mi preoccupa è l’indifferenza su questi temi da parte della stragrande maggioranza dei cittadini, ma è mai possibile che crei più dibattito una buca per la strada che una questione di questo tipo?
Il progetto in se è uno di quelli sui quali non è possibile esprimere un parere negativo senza avere elementi di contrarietà molto forti.. Mi pare che le osservazioni, le domande, le considerazioni poste da questo articolo abbiano la necessità di approfondimenti seri e di un confronto aperto.. Mi limito ad una considerazione sul numero potenziale degli utenti, che potrebbe avere qualche incidenza.. Abitando a Colle Val d’Elsa a meno di 20 km da Siena, non credo che potrei considerare di venire a Chiusi per prendere un treno diretto al nord, come invece faccio periodicamente quando vado a Roma. La stessa cosa credo valga per i Senesi, per i Poggibonsesi e almeno per tutta l’area senese e a nord di Siena.. Comunque questo è solo un aspetto, anche se forse non proprio marginale.. Poi, fra gli altri, ci sono anche gli aspetti di impatto ambientale, ma su questi non mi soffermo, mi affido alla razionalità degli “etruschi”.. Comunque un progetto da pensare bene..
XLogi. “Il progetto in se è uno di quelli sui quali non è possibile esprimere un parere negativo senza avere elementi di contrarietà molto forti.”
Di elementi di contrarietà ce ne sono trenta milioni e oltre, questa è la cifra che vorrebbero spendere per nulla. O i milioni sono diventate noccioline?
Il fatto è che si è persa completamente l’abitudine a ragionare in modo razionale.
Il problema è la mobilità veloce e non la stazione in se. Se prima era possibile andare da Chiusi sia a Roma che a Firenze in un’ora, perchè non dovrebbe più essere possibile oggi senza spendere una vagonata di milioni?
E’ questa la fondamentale obiezione a cui non si vuol rispondere. Il resto serve solo a fare teatro.
X Marco e X i Segretari del PD della Valdichiana. Marco, dici di essere preoccupato e che non ti piaccia il silenzio dei giovani di 20 -30 anni che non si fanno sentire e che non hanno assunto alcuna posizione in merito? Ma perchè quante altre volte si sono fatti sentire ? Siamo al punto che tranne singoli individui che si contano sulle dita di una mano sola a Chiusi in tale fascia di età, il resto non ci pensa proprio ad esprimere un parere, ma non perchè non lo voglia fare ma perchè purttroppo per modo di pensare e vivere non gliene può fregare di meno di Media Etruria.Il rifiuto della politica ormai è talmente sclerotizzato che figurati se vogliono esprimersi o prendere posizione, anche se capiscono che il problema li riguardi direttamente.Ormai il tutto appare ai loro occhi come istanze decise in altri mondi, dalla politica o dai singolin individui come viatico ai profitti della politica o di gruppi che ruotano intorno ad essa.La loro estraneità e nichilismo porta spe4sso ad assumere posizioni che ricalcano il permanente sensoe volonta di tenersi al di fuori da tutto questo.Fino ad un certo punto c’è anche da capirli, oltre certi punti invece no ! Ai segretari del PD della Valdichiana dico di leggersi e riflettere sulla risposta che Fiorani nelle sue ultime 5 righe ha dato a Logi.Il problema-purtroppo non si esce da lì- è quello ricorrente e continuamente in aumento della ”quotazione in borsa della Fiera dell’illusione”.I sottoscrittori sono in costante aumento.
Anche solo per una questione di “tempi di realizzazione” (se mai dovesse essere fatta) la stazione Media Etruria credo che dovrebbe interessare più i 20-30enni che noi ormai sopra o vicini ai 60… No?
Come dirlo e ripeterlo. :il progetto gia c’e’,e’stato preparato da anni dalle ferrovie e prevede la nuova stazione in Valdichiana, verso Terontola.Caro Lorenzoni, alzi il telefono e chiami il sen, Brutti, IDV di Perugia, gia’responsabile nazionale trsporti dell CGIL.D altronde lo sa anche Rometti che ha gia’firmato, per lUmbriain tal senso.
Il sindaco di Citta ‘della Pieve, chieda al suo alleato SEL, che conosce bene i fatti , prima di andare a Fabro a perdere tempo.
Il protocollo Umbria-Toscana prevede che la stazione Media Etruria, se si dovesse fare, dovrebbe esser fatta in Toscana. E sappiamo bene, sena dover chiamare nessuno, che la prima opzione è quella dell’area aretina (Olmo o Farneta, come è scritto nell’articolo, più che Terontola…), Ma non è colpa nostra se il Comune di Chiusi, i sindaci della Valdichiana senese, la Provincia di Siena, i sindaci del Trasimeno, Corciano, Orvieto, Fabro, varie associazioni di categoria hanno deciso di avanzare a candidatura di Chiusi e sostenerla con una iniziativa pubblica, dichiarazioni e mozioni… In questo articolo ci siamo limitati a mettere in evidenza i punti dolenti, le incongruenze e le controindicazioni rispetto ala proposta-Chusi, ma sopratutto rispetto ad una nuova stazione sulla linea AV… Secondo noi, molto meglio sarebbe puntante su qualche fermata all’attuale stazione di Chiusi. Costerebbe molto meno (per non dire niente), il risultato sarebbe immediato e non a lunga scadenza e la stessa Chiusi ne beneficerebbe di più… Punto.
Le domande dell’articolo sono più che legittime e posso testimoniare, da utente assiduo dei treni in quanto pendolare da tanti anni, che se le pongono in tanti e non solo il giornalista attento.
L’approccio di chi usa il treno ogni giorno e ogni giorno sogna di guadagnare anche dieci minuti di vita che un treno anche leggermente più veloce potrebbe regalare non può essere di speranza, per chi avrebbe la fortuna di vivere vicino alla nuova stazione se e quando mai si farà, più interrogativo e spesso molto preoccupato per tutti gli altri.
MI è stata chiesta l’opinione come rappresentante dei pendolari, ma in realtà sono solo uno di quelli che cerca di attivarsi per organizzare incontri e proteste quando c’è bisogno (e purtroppo succede spesso); in ogni caso è doveroso riportare la voce di tutti che si riassume in una serie di domande, alcune come quelle che il Lorenzoni ha riproposto e precedentemente rivolto al sindaco Scaramelli.
Domande di cui mi sarebbe piaciuto si forse parlato al teatro Mascagni lo scorso venerdì e questo avrebbe anche avuto più senso che non dettagliare un progetto pur bello ma i cui particolari estetici e funzionali avranno sicuramente tempo di essere discussi. Tutto ciò ci ha fatto sognare forse per qualche minuto ma le domande sono sempre la.
L’entusiasmo però era alle stelle quindi immagino vada vene così ….. o no?
piu che favorevole per la nuova stazione……………se perdiamo questo treno addio chiusi………..
X il Sig. Michele Logi e ” Maurizio”.Attenderei la risposta alla domanda finale di Luciano Fiorani ”se prima era possibile andare da Chiusi a Roma ed a Firenze in un ora, perchè adesso non dovrebbe essere possibile fare questo senza spendere una vagonata di milioni ?”.La riflessione che induce questa domanda non vi sembra a tutti e due ”sana” e verosimile e che ottemperi alle necessità odierne? Oppure siete anche voi fra coloro che non pensano che questo tipo di sviluppo che ha imboccato -non da adesso-l’Italia,perchè così lo chiamano evocandone il ritorno in tutta la sua efficienza, ci renda tutti quanti proni, dipendenti,e che faccia la nostra qualità di vita inferiore a quella di molti altri paesi, che ogni tanto dai media vengono presi a paragone per misurare i livelli di qualità di vita appunto di altri luoghi ? Liquiderete la mia domanda pensando forse che appartenga a quel genere di domande per le quali a seconda di chi le emette,il mondo dovrebbe sempre andare a lume di candela…bene allora almeno da parte mia c’è da sperare che una riflessione un po’ più generalista ed onnicomprensiva possa venire da fonti meno ”plagiate”? Forse si. Pensate che lo sviluppo sia questo perchè creare tali opere porti reddito ed indotto ? Fino ad adesso siamo andati avanti così in Italia ed in Europa ed eccoci a che punto siamo,basta vedere i dati, dico i dati, non la fantasia ! Purtuttavia vedo che ancora si insiste e si trovano giustificazioni a tutto questo,dicendo e ripetendo cose astraendosi dalla realtà,- anzi di più-ci si mettono anche dentro le questioni della ”democrazia” cercando di identificare e definire coloro ai quali spetti la rappresentatività e le decisioni, per chi possa far pesare dalla propria parte il piatto della bilancia(Arezzo, Città della Pieve, Chiusi ecc ecc ).Abbiamo visto oggia al TG3 Toscano la riunione fatta dai vertici regionali Toscani ed Umbri che riuniti hanno deciso che tale opera venga fatta; le modalità -hanno detto- sono un altra cosa.Se poi v’incazzate perchè i partiti mangiano i vostri soldi e credete che sia normale lo spettacolo che vi hanno propinato sotto gli occhi ( l’ultimo spettacolino è quello di Roma ) e se i vostri figli in futuro dovranno emigrare per andare a lavorare,o se le vostre donne faranno le badanti alle cinesi,dopo non rifatevela con questi partiti o con la politica perchè li avete eletti voi credendo che facciano il vostro interesse.Cos’è questo se non ” plagio”? Liberi di definirlo come volete ma probabilmente è cosa vera che pensate che lo sviluppo sia questo.Bene,avanti così, perchè è solo così che vi hanno detto che si possa uscire dalle peste, e non vi accorgete che più avanti andate e pensate di risolvere un problema, di problemi se ne aprono tre.E vengono a scadenza tutti quanti. Si chiamano devastazione del territorio, inquinamento di aria, acqua,cibo, viabilità insufficiente, qualità di vita non a misura umana, dispendio di energie economiche che potrebbero essere impiegate per la vita delle persone meno abbienti,educazione, scuola, cultura.Ci sarebbe anche altro.Ma penso dai discorsi che sono stati fatti si comprendano anche le intenzioni e le idee di fondo che guidano la nostra classe politica, tutta purtroppo, con poche esclusioni, si, proprio quella che dice sempre e che si attrezza a ” lavorare per voi”. O non fa bene a dire così ?