ATTRAZIONE FISICA: LA PAROLA ALLA SCIENZA

mercoledì 19th, novembre 2014 / 18:07
ATTRAZIONE FISICA: LA PAROLA ALLA SCIENZA
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Ma la bellezza è oggettiva o soggettiva? Se avete risposto “soggettiva”, non siete al passo con le scoperte scientifiche degli ultimi anni. Studi sull’attrazione fisica dimostrano, infatti, che la bellezza è oggettiva. Cioè, esistono caratteristiche fisiche oggettivamente riconosciute come attraenti, senza alcuna distinzione aldiqua e aldilà dei mari e degli oceani.

Pelle liscia, capelli luminosi e simmetria del viso sono elementi chiave della bellezza tanto nelle femminucce quanto nei maschietti. Nello specifico di genere, zigomi alti, labbra carnose, fronte alta e mento sottile sono i tratti più sensuali di una donna, mentre gli uomini acquistano punti se hanno la mascella ampia, il mento largo, il sopracciglio imponente e il torace a forma di V.

Scientificamente parlando, alla radice di questa precisa individuazione c’è la ricerca del/della partner che possa garantire una sana riproduzione della specie. I tratti fisici riportati indicano salute, intelligenza, successo e buona genetica.

Secondo una studio riportato dal Journal Plos One (specializzato in pubblicazioni scientifiche), anche la dentatura gioca un ruolo fondamentale. Denti bianchi e regolari indicano ottima salute e un corredo cromosomico da urlo. Da evitare però le sbiancature. Troppo artificiose, non sono più attraenti di una dentatura naturale, a patto che non sia color giallo smunto.

Se la dentatura è una costante della bellezza, la barba sembra essere invece una variante, più modaiola che scientifica. Il recente studio di alcuni ricercatori dell’Università del New South Wales, pubblicato nella rivista scientifica Biology Letters, rivela che la peluria barbosa non ammalia, o non ammalia più, probabilmente perché troppo vista, soprattutto nello stellato mondo del cinema. O forse perché non ci sono più i Barbudos di una volta. Un set di immagini di barbuti seguiti da quelle di uomini senza barba è stato mostrato a 1453 donne (tra eterosessuali e bisessuali) e 213 uomini (eterosessuali). I senza-barba hanno vinto all’unanimità.

Pare però che la bellezza non sia solo un’armonia di denti, fronti, toraci, e menti (barbuti o meno).  Qualcosa di umano ci è rimasto e anche le espressioni del viso fanno la loro parte. Uno studio sull’effetto del sorriso nell’attrazione sessuale ha evidenziato che le donne trovano più desiderabili gli uomini che non sorridono. L’espressione musona sarebbe, infatti, sinonimo di fierezza. Se vi è sempre piaciuto il bel tenebroso, adesso sapete perché.

La tipa imbronciata invece non cucca. Garantito e scientificamente provato da una ricerca del dipartimento di Psicologia dell’Università della British Columbia che evidenzia come il sorriso nella donna sia per l’altro sesso una calamita irresistibile.

Aggiungete ai precetti scientifici una visita a settimana dall’estetista e dal parrucchiere (obbligatoria, cascasse il mondo o il Pil), una bella dose di autoesaltazione serie “sono bella e so far tutto benissimo” (se il tutto sono il bel canto e gli spaghetti al pomodoro, siete a cavallo), una certa leggerezza di contenuti (vaghe ma con convinzione), e potete entrare a pieni voti nel fantastico mondo della politica. Lotterete per il sacrosanto diritto alla bellezza come guerra di civiltà. In prima linea con la Piddina Alessandra Moretti, al grido di: “ma che c’hai, che ti ho fatto? Ti do fastidio sono brava e bella?”

La scienza identifica la bellezza in una serie di canoni oggettivamente riconosciuti, la politica…lasciamo perdere. Cosa ne pensano la letteratura e la filosofia? Tutt’altro, naturalmente.

Per lo scrittore Umberto Eco: è ritenuto bello ciò che è carino, piacevole, attraente, gradevole, avvenente, delizioso,armonico, meraviglioso, delicato, grazioso, leggiadro, incantevole, magnifico, stupendo, affascinante, eccelso, eccezionale, favoloso, fiabesco, fantastico, magico, mirabile, pregevole, spettacolare, splendido, sublime, superbo.

Per il filosofo David Hume: la bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla, e ogni mente percepisce una diversa bellezza.

 

Elda Cannarsa

 

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