ATTRAZIONE FISICA: LA PAROLA ALLA SCIENZA

Ma la bellezza è oggettiva o soggettiva? Se avete risposto “soggettiva”, non siete al passo con le scoperte scientifiche degli ultimi anni. Studi sull’attrazione fisica dimostrano, infatti, che la bellezza è oggettiva. Cioè, esistono caratteristiche fisiche oggettivamente riconosciute come attraenti, senza alcuna distinzione aldiqua e aldilà dei mari e degli oceani.
Pelle liscia, capelli luminosi e simmetria del viso sono elementi chiave della bellezza tanto nelle femminucce quanto nei maschietti. Nello specifico di genere, zigomi alti, labbra carnose, fronte alta e mento sottile sono i tratti più sensuali di una donna, mentre gli uomini acquistano punti se hanno la mascella ampia, il mento largo, il sopracciglio imponente e il torace a forma di V.
Scientificamente parlando, alla radice di questa precisa individuazione c’è la ricerca del/della partner che possa garantire una sana riproduzione della specie. I tratti fisici riportati indicano salute, intelligenza, successo e buona genetica.
Secondo una studio riportato dal Journal Plos One (specializzato in pubblicazioni scientifiche), anche la dentatura gioca un ruolo fondamentale. Denti bianchi e regolari indicano ottima salute e un corredo cromosomico da urlo. Da evitare però le sbiancature. Troppo artificiose, non sono più attraenti di una dentatura naturale, a patto che non sia color giallo smunto.
Se la dentatura è una costante della bellezza, la barba sembra essere invece una variante, più modaiola che scientifica. Il recente studio di alcuni ricercatori dell’Università del New South Wales, pubblicato nella rivista scientifica Biology Letters, rivela che la peluria barbosa non ammalia, o non ammalia più, probabilmente perché troppo vista, soprattutto nello stellato mondo del cinema. O forse perché non ci sono più i Barbudos di una volta. Un set di immagini di barbuti seguiti da quelle di uomini senza barba è stato mostrato a 1453 donne (tra eterosessuali e bisessuali) e 213 uomini (eterosessuali). I senza-barba hanno vinto all’unanimità.
Pare però che la bellezza non sia solo un’armonia di denti, fronti, toraci, e menti (barbuti o meno). Qualcosa di umano ci è rimasto e anche le espressioni del viso fanno la loro parte. Uno studio sull’effetto del sorriso nell’attrazione sessuale ha evidenziato che le donne trovano più desiderabili gli uomini che non sorridono. L’espressione musona sarebbe, infatti, sinonimo di fierezza. Se vi è sempre piaciuto il bel tenebroso, adesso sapete perché.
La tipa imbronciata invece non cucca. Garantito e scientificamente provato da una ricerca del dipartimento di Psicologia dell’Università della British Columbia che evidenzia come il sorriso nella donna sia per l’altro sesso una calamita irresistibile.
Aggiungete ai precetti scientifici una visita a settimana dall’estetista e dal parrucchiere (obbligatoria, cascasse il mondo o il Pil), una bella dose di autoesaltazione serie “sono bella e so far tutto benissimo” (se il tutto sono il bel canto e gli spaghetti al pomodoro, siete a cavallo), una certa leggerezza di contenuti (vaghe ma con convinzione), e potete entrare a pieni voti nel fantastico mondo della politica. Lotterete per il sacrosanto diritto alla bellezza come guerra di civiltà. In prima linea con la Piddina Alessandra Moretti, al grido di: “ma che c’hai, che ti ho fatto? Ti do fastidio sono brava e bella?”
La scienza identifica la bellezza in una serie di canoni oggettivamente riconosciuti, la politica…lasciamo perdere. Cosa ne pensano la letteratura e la filosofia? Tutt’altro, naturalmente.
Per lo scrittore Umberto Eco: è ritenuto bello ciò che è carino, piacevole, attraente, gradevole, avvenente, delizioso,armonico, meraviglioso, delicato, grazioso, leggiadro, incantevole, magnifico, stupendo, affascinante, eccelso, eccezionale, favoloso, fiabesco, fantastico, magico, mirabile, pregevole, spettacolare, splendido, sublime, superbo.
Per il filosofo David Hume: la bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla, e ogni mente percepisce una diversa bellezza.
Elda Cannarsa
alessandra moretti, attrazione fisica, bellezza
Personalmente potrei essere d’accordo con quanto esordisce all’inizio Elda sul tranello della soggettività.Spesso tutti o parecchi ritengono che la bellezza sia soggettiva poichè di getto tutti questi tendono a riconoscere l’unicità dell’intepretazione individuale propria della bellezza e quindi la destinazione alla fin fine appare scontata: l’interpretazione individuale ovvero la soggettività. Tutto questo però dovrebbe essere sottoposto ad un serio vaglio che mai o quasi mai viene comunemente eseguito: il vaglio è costituito dal riconoscere su quanto siamo influenzati in tale nostra determinazione dal mondo mediatico che ci circonda. Tutte le categorie valoriali elencate a cui si dice faccia riferimento Umberto Eco appunto, dipendono fortemente dalla nostra educazione a ritenere, pensare,dopo aver osservato incluso le relative collocazioni categoriali da lui elencate.In definitiva personalmente mi sento più vicino a ciò che dice di individuare il filosofo David Hume quando dice che ogni mente è dentrice di una interpretazione individuale della bellezza e che questa non sia una qualità della materia vivente. Quali siano tali limiti-perchè in effetti esistono- è però molto difficile stabilirlo(estremizzando per certi potrebe essere bella una strega oppure una donna del tipo Liz taylor…)Nel campo degli umani, esistono come spiegato, influenze dirette di categorie di riconoscimento o di quelle che noi crediamo che possa essere il riconoscimento della bellezza in quanto a lineamenti ed a quanto espresso da Elda, mentre nel regno vivente degli animali il giudizio è certamente più evanescente e più sfumato anche se questo è influenzato dal mondo dei media dove viviamo e che ci ha formato per il quale una pantera od una tigre sono senz’altro più belle di un rospo,almeno così crediamo e pensiamo;ma in questo caso il giudizio degli umani è più estensibile e malleabile.Per concludere io credo che la bellezza nel mondo di oggi sia semprepiù affidata alla ”materialità” ed alla carne” mentre i filosofi ed i poeti vorrebbero e tenderebbero a riconoscerla nello spirito, probabilmente in ottemperanza alle parole celebri di Dostoewskyj ”La bellezza salverà il mondo !”. Quante volte l’abbiamo sentita questa frase e se ci pensiamo bene la riconosciamo sempre di fronte ad un opera d’arte, alla natura, alla bellezza od al fascino di una donna a qualsiasi latitudine questa possa appartenere…della bellezza noi oggi in un mondo siffatto ne abbiamo bisogno come dell’aria e dell’acqua e spesso compiamo sacrifici oltre ogni possibilità per catturarla, per osservarla, per cercare di farla nostra, si, in fondo se ci pensiamo bene per celebrarla, e spesso tutto questo può avvenire anche inconsciamente.E la celebrazione penso sempre che debba essere un atto cognitivo e contemplativo, materiale e spirituale ,non disgiunto da una volontà,e che possa comprendere anche la condivisione con altri. Così è per l’arte, per la contemplazione della bellezza della natura per esempio.. Nei rapporti fra i sessi tendiamo a far prevalere l’unicità del rapporto e ad esserne ripagati ed anche questa ci appare come bellezza della quale non ne possiamo fare a meno.Quando la fruizione della bellezza si associa con il concetto di piena libertà dell’individuo credo si possa veramente parlare di cio che comunemente è dato da intendere come maturità e completezza.