OPERAIO 34ENNE MUORE FOLGORATO ALLA STAZIONE DI FABRO, LAVORAVA ALLA LINEA ELETTRICA DI ALIMENTAZIONE DEI TRENI

FABRO – Un operaio 34enne di Ciconia, Alessio Corradini, è morto folgorato questa mattina intorno alle 11.00 mentre stava lavorando alla linea ferroviaria nella stazione di Fabro-Ficull. Una violenta scarica elettrica gli è stata fatale. Il giovane stava lavorando alla linea elettrica di alimentazione dei treni. Una attività di manutenzione programmata e non dovuta ad un guasto.
Per accertare le cause dell’incidente e stabilire la dinamica dell’accaduto, RFI ha aperto un’inchiesta interna . Sul posto sono accorsi immediatamente gli agenti della polizia ferroviaria, i vigili del fuoco e l’ambulanza del 118. Per il giovane orvietano però non c’era più nulla da fare. Profoindo cordoglio è stato espresso ai familiari dal sindaco di Fabro Maurizio Terzino e dal sindaco di Orvieto Giuseppe Germani.
Questo il commento dei sindacati: “E’ chiaro che vanno accertate tutte le dinamiche di questo drammatico ennesimo incidente sul lavoro. Nel frattempo però Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, insieme alle categorie regionali Filt, Fit e Uilt, ribadiscono che è del tutto inaccettabile che si possa perdere la vita sul posto di lavoro. “Questo – affermano – vale in ogni luogo di lavoro, ma ancora di più in un’azienda come RFI, del gruppo delle Ferrovie dello Stato.
E’ evidente che nella crisi che continua si stanno abbassando i livelli di sicurezza. La tragedia di Fabro ne è l’ennesima dimostrazione. Tutto ciò è inaccettabile. Invitiamo tutte le Istituzioni, a partire dal Governo, ad innalzare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e ad operare sulla prevenzione. E’ una battaglia di civiltà fondamentale alla quale l’Umbria non si sottrarrà. Nello stringerci attorno alla famiglia del ferroviere ucciso sul lavoro, svilupperemo tutte le iniziative tese a ricreare giustizia e verità sulla gravissima tragedia avvenuta”.
E’ inaccettabile che si perda la vita sul posto di lavoro ,questo è poco ma sicuro, ma allora dovrebbe essere anche inaccettabile che i sindacati accettino senza colpo ferire o solo col mugugno che vengano ridotti i margini di sicurezza perchè questa sembra essere la via che non solo da adesso è stata accettata a livello generale.Se si mugugna e basta ma poi ci si piega alle direttive delle aziende è chiaro che la responsabilità sia anche politica e diretta di coloro che hanno detto si al fatto di non mobilitare fino alla lotta continua i lavoratori,che poi alla fin fine sono quelli che pagano in prima persona. Una volta il sindacato era costituito per migliorare le condizioni di lavoro e di esistenza dei lavoratori, sia nel lavoro sia nella vita.Adesso si accetta la crisi senza colpo ferire, e qualcuno ne fa le spese. E se a farne le spese è un lavoratore di 34 anni con ancora tutta la vita davanti a se, sarebbe meglio evitare di ventilare le lacrime di coccodrillo, perchè dai picchia e mena,nessuno crede a tali lacrime e sarebbe ora che chi lavora alzasse la testa contro questa politica che è anche morte purtroppo sempre più spesso.
Il sindacato deve difendere i lavoratori non facendo finta di difenderli e poi far passare tutte le istanze sia normative sia economiche che vengono messe di fronte. Il risultato poi si raccoglie, anzi lo raccolgono gli stessi lavoratori che credono di essere protetti ed invece non lo sono affatto.L’errore umano ed individuale ci stà sempre che succeda e per questo è giusto che indaghi la Magistratura,ma occorre capire che di questo passo i lavoratori stanno tornando indietro, mentre al governo ci si sforza di dire che nuovi spazi si sono creati .sarebbe l’ora di darsi una mossa invece di preoccuparsi a dire sempre di si ed ingollare bocconi amari per non mettere in forse le alleanze di governo..
E’ ancora di più inaccettabile quando si muore sul lavoro in una azienda pubblica (in questo caso RFI) dove le norme d sicurezza dovrebbero essere applicate al massimo livello… Può darsi che l’operaio morto a Fabro abbia compiuto un errore, abbia fatto una manovra che non doveva fare… Ma di fronte all’ennesimo caso di morte sul lavoro stride, e parecchio, il fatto che il Parlamento e la politica si balocchino da mesi con la riforma del senato. E solo con quella…