PANICALE DOPO IL VOTO: IL CENTRO SINISTRA RIPARTE DI SLANCIO. MA I VELENI CIRCOLANO ANCORA…

mercoledì 04th, giugno 2014 / 11:09
PANICALE DOPO IL VOTO: IL CENTRO SINISTRA RIPARTE DI SLANCIO. MA I VELENI CIRCOLANO ANCORA…
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PANICALE – Primo il Centrosinistra capeggiato da Cherubini Giulio, con un netto 55,8%, pari a 1.752 voti. Un risultato che tutti davano per scontato, ma pur tuttavia non sono mancate le sorprese per quanto riguarda l’ordine d’arrivo delle altre liste. Infatti era convinzione diffusa, che al secondo posto si sarebbero piazzati i grillini. Non è andata così. Anche in Val Nestore il M5s ha subito una disfatta rispetto alle ultime politiche. In una notte  dal 20% preso alle europee, è sprofondando all’ 11,1% delle comunali. Puntavano sul disagio sociale e in special modo su quello giovanile del territorio. Ma ai discorsi  complessi come quelli prospettati dal Centrosinistra, circa la necessità di  ricostruire un distretto industriale in Val Nestore, la complessità del  governare problematiche sociali come il disagio degli anziani, delle famiglie o  della scuola, hanno preferito rispondere con la denuncia sommaria e indistinta
del “tutti a casa”. Anche in Val Nestore le parole d’ordine di un ex comico diventato guru, grazie al mistico mantra «vaffanculo», hanno riecheggiato ma il M5s  ha perso ugualmente più di un terzo dei voti che aveva ottenuto alle
politiche. Al secondo posto, ma tutti la davano al terzo, si è piazzata la  Lista Civica – Uniti per Panicale di Francesca Caproni, capitanata dal giovane  avvocato Stefano Gallo, con un 25,3%, pari a 793 voti. La loro è stata una  campagna elettorale contrassegnata da un attivismo pubblicitario assai  dispendioso, che ha ricopiato per molti versi le metodiche comunicative del ventennio berlusconiano, oggi al tramonto. Promesse accattivanti sfornate  quotidianamente su mega manifesti itineranti. “Se vince Gallo daremo mille euro per ogni  figlio”, uno dei tanti slogan stampati. A seguire: “Se vince Gallo non ci saranno costi della politica”, “Se vince Gallo non pagherete più le luci del cimitero” e tante altre accattivanti parole d’ordine. Réclame, ritornelli, che erano finiti per divenire un vero e proprio tormentone di inizio estate. Alla radice dello slogan, ognuno con ironia, si sentiva autorizzato di aggiungere qualunque altra fantasia o desiderio. Poi come in tutte le competizioni elettorali, anche in questa pare ci sia stato un dietro le quinte, che non farebbe certo onore ai protagonisti, se venisse confermato. Infatti si mormora e a voce piuttosto alta negli ambienti della politica locale, che la sindaca uscente del PD, Luciana Bianco, insieme ad alcuni suoi ex assessori, si sia  spesa per far vincere la Lista Civica – Uniti per Panicale e non quella del Pd… Terza quindi la Lista M5s Panicale, capeggiata da un bonario e silente Valerio Spanu.  Ultima, come tutti avevano pronosticato, la lista civica “Panicale con Sgarbi”. Sottotitolo, “Triulzi sindaco”: 7,9% pari a 247 voti. Il  noto critico d’arte, c’è stato una sera. La sensazione diffusa è che sia stato volatile, come se andasse un po’ di fretta. Forse tornerà a Tavernelle fra  cinque anni, sempre che qualcuno lo contatti di nuovo e lo ingaggi per una  nuova lista. Dunque gli elettori hanno premiato ancora una volta le forze che da sempre governano il municipio. Un risultato elettorale che lascia intendere  che i civici, hanno apprezzato la discontinuità della proposta politica e  programmatica, che il Centrosinistra ha saputo mettere in campo. Il giudizio sulla passata gestione amministrativa, pur nella positività, metteva in luce  più di una criticità, che se non fosse stata colta, avrebbe potuto rappresentare davvero il rischio di un rovesciamento politico storico, alla guida di palazzo Landi. Dunque il voto rappresenta a detta di tutti i dirigenti del Centrosinistra locale, un punto di svolta e di ripartenza al tempo stesso. Ora, a risultato ottenuto, per il Centrosinistra inizia una partita assai difficile. Le questioni della Val Nestore, sono assai simili a quelle che riguardano l’Italia intera. Deindustrializzazione e delocalizzazione delle aziende. A seguire qualità della vita, servizi socio sanitari, scuola, unificazione dei comuni e tanto altro. E tutto ciò, dentro un quadro regionale e nazionale, assai critico. Con tensioni sociali al limite della tenuta del quadro democratico. Augurare buon lavoro alla nuova amministrazione, è davvero  il minimo che si possa fare.
 Renato Casaioli

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